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Autore: Debby_Gatta_The_Best    24/07/2015    5 recensioni
Bisogna proprio essere disperati per andare a lavorare in una pizzeria piena di assatanati, vero? Ecco, Jeremy è un disperato.
E vi dirò di più, devo essere proprio disperata per scrivere questo prequel!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeremy Fitzgerald, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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La mattina di dice abbia l'oro in bocca. Non è vero! La pizzeria apriva alle 6 precise del mattino, per dare modo all'oro di entrare a fiotti nel locale, uscendo a fontana dai portafogli dei clienti, ma in tutta la sua carriera, Fred non aveva mai incontrato clienti a quell'ora. Forse perché era una pizzeria, non un bar. Forse perché fuori c'era scritto “pranzo e cena”. Forse perché accanto alla loro c'era un'altra pizzeria, italiana, che riscuoteva molto di più, anche se era gestita molto, molto peggio (e per essere gestita peggio di come facesse Fred, be', bisogna mettercisi d'impegno, o essere italiani medi). Fatto stava che, ogni mattina, quando un canticchiante Fred saltellava fino alle porte della sua amata pizzeria, girava le chiavi nella serratura, azionava il campanellino che, con voce registrata di bambini contenti, sarebbe servito da richiamo per i mocciosi del quartiere, entrava e si metteva alla cassa, non entrava nessuno. Ma neanche dopo dieci minuti. Neanche dopo mezz'ora, un ora. La clientela iniziava ad arrivare verso mezzogiorno, se era una giornata feriale, sennò all'una o alle due nella normale settimana. Insomma, fino all'ora di pranzo, Fred non vedeva un centesimo. E lui aveva bisogno di soldi, li bramava! Non pagava le tasse, pur di tenerseli stretti stretti, era un gran farabutto, il vecchio Fred, vecchio mica tanto alla fine, è un modo di dire. Fred era triste, tutte le mattine, quando apriva il ristorante ed invece di trovare una folla ad aspettare davanti alle sue porte, al massimo trovava due piccioni che cagavano davanti al marciapiede così che lui doveva pure prendere una spugna e mettersi a pulire. E le spugne costano, dannazione! Costano ben 80 cent! E lui, quegli 80 cent, se li deve tenere stretti stretti, perché, è risaputo, Fred è il più tirchio dei tirchi dopo Paperon de' Paperoni, solo che al contrario di questo, è povero. Già, con tutte le multe che gli hanno rifilato! E poi, tutti i soldi spesi per quei dannatissimi animatronics! Tutti i soldi messi da parte dall'infanzia, quando ancora era nella pancia della mamma, già, assieme a suo fratello gemello Gordon, era già lì, il piccolo Fred, a mettere da parte centesimo su centesimo, sgraffignato dai globuli rossi della mamma. Già furbo e ladro prima di nascere. Ma non era stato tanto furbo quando aveva aperto la pizzeria, in fondo, con quei robot inquietanti che aveva comprato in un mercatino cinese. I robot, prima Fredbear e SpringBonnie, poi siccome brillavano troppo, accecarono un cliente (erano stati fatti d'oro zecchino. Forse era per quello che erano costati tanto) e allora Fred li dovette rottamare, ovvero infilarli in un gabinetto della pizzeria, chiusi a chiave, perché la tassa sulla spazzatura costava troppo. Da quel giorno il gabinetto recitava “guasto”, e dall'interno provenivano suoni ambigui simili a quelli di due amanti clandestini. Dopo aver chiuso e riaperto il locale, il Freddy's Pizza (perché in America non conoscono la parola Pizzeria e quindi dicono “Pizza di Tizio”), Fred aveva avuto la geniale idea, insieme ai suoi colleghi, di mettere altri animatronics, un po' più opachi. Per compensare la mancanza di lucidità ne aggiunse due, ed fu così che nacquero Freddy (Fredbear restyled), Bonnie (il fratello scemo di SpringBonnie), Chica (un pollo. O una papera forse?) e Foxy (yaaar!). Fred, proprietario e amante dei soldi, aveva tre colleghi: Bernard, detto il tecnico, li aveva progettati lui gli animatronics, ed era l'unico che sapesse come funzionassero. Però i primi prototipi erano venuti fuori troppo intelligenti ed una notte avevano sgraffignato tutto l'incasso dei mesi precedenti, scappando in Sudafrica sulla prima nave mercantile. Quindi tutti avevano acconsentito ad abbandonare i progetti di Bernardo e erano tornati al solito mercatino della China Town dove avevano acquistato i primi due.

Poi c'era Claire, la sexy cameriera, detto tra noi la più sana di mente della compagnia, ma non ditelo agli altri che sennò se l'hanno a male. Claire era sempre raggiante con tutti, così raggiante che quando ti trovavi in sua presenza dovevi metterti gli occhiali da sole. Claire convinceva i bambini ad avvicinarsi senza timore agli animatronics, convinceva gli animatronics a non aver paura dei bambini, convinceva i clienti tirchi a prendere una doppia porzione di pizza, convinceva le pizze che essere mangiate non era una morte così terribile... insomma, Claire era colei che riusciva a rischiarire anche le giornate più buie, col suo sorriso smagliante, i capelli biondi scintillanti, gli occhi viola (eh già, una Targaryen) perennemente illuminati dall'ardente desiderio di.... OMG QUELLA E' UNA PIZZA? Il problema di Claire? Drogata. Era una drogata persa, senza via di ritorno. Aveva iniziato a tre anni, e da quel giorno si era sempre fatta. Fatta di PIZZA. La sua droga, la sua manna, la sua ambrosia. LA PIZZA! Oh, la pizza! Con la crosta che scricchiola sotto i denti, il sugo che colava sul mento, il sapore impareggiabile del formaggio fuso...

Lasciando Claire alle sue quotidiane avventure di fantasia, l'ultimo dei colleghi di Fred portava il curioso nome di Fawkes. Adesso: Fawkes non era un nome. Fawkes significa “Sconosciuto”. E questo aveva portato, per tutta l'infanzia, un grande dispiacere al piccolo Sconosciuto. Era stato preso di mira dai bambini a scuola, dalle maestre a scuola, dalla scuola a scuola, insomma, un'infanzia insostenibile. Per colpa del suo stupido nome! Fino all'adolescenza aveva affogato il suo malessere leggendo fumetti di pirati, guardando serie sui pirati (“Un Pezzo” incluso), inventando storie sui pirati, fantasticando sui pirati, imitando i pirati... a diciotto anni, aveva addirittura provato a togliersi la vita tagliandosi le arterie con una sciabola di gomma, senza successo. Insomma, la vita era diventata talmente insostenibile che avrebbe voluto sparire, dissolversi nell'aria. Poi aveva scoperto una cosa commestibile, nata in Italia, con l'ancor più buffo, ma famosisso, nome di “pizza” e... (leggi paragrafo riguardo a Claire).

Insomma, questi erano la gang di Fred, proprietari della Pizzeria “Il Freddy”, che fino a qualche anno prima era stata tra le più famose dell'America, ma che da quel giorno avrebbe iniziato la sua discesa, inevitabile, verso la rovina... (Vedi “5 Notti da Guardia Notturna”)


Quel giorno Fred arrivò alle 6, puntuale come l'orologio svizzero tarocco che aveva al polso perché quelli originali costavano troppo. Aprì, come sempre, anche se da tempo i colleghi gli avevano proposto di spostare l'orario di apertura alle 11 e mezzo ma lui continuava a sperare in qualche cliente estremamente mattutino. Entrò, assaporando l'odore di pizza rancida, di bruciato, di radiazioni nucleari che il suo locale aveva sempre avut-

-COSA E' SUCCESSO QUI???-

Una bomba. Sembrava fosse esplosa una bomba. I tavoli rovesciati, le tende incenerite (c'erano mai state tende in quel locale? Be', ora non c'erano più), le luci sopra il palcoscenico erano crollate infrangendosi sulle mattonelle, che a loro volta si erano infrante per solidarietà. Il Pirate Cove non esisteva più, dove si era trovato un tempo rimaneva solo un portale infradimensionale aperto sul pavimento. La cassa era stata distrutta e i soldi... tutto l'incasso della festa per la comunione di quel bambino... quei miliardi incassati in un solo giorno... bruciavano nel bel mezzo della stanza, ad alimentare un grande falò assieme alle sedie ed alle bandierine del locale...

Fred continuava a fissare la scena senza capire, troppo shockato per mettersi a sbraitare come un dannato per i soldi persi. Un rumore di motore attirò la sua attenzione: dalla cucina, con uno scooterone a 4 posti, arrivò Foxy, vestito da centauro (stradale, non un cavallo-uomo), che sgommando rumorosamente (forse per coprire una scorreggia, chissà) andò a parcheggiare accanto a Fred.

-Heylà, Fred! Dormito bene?-

Ma lui era ancora in trance per lo spettacolo spiacevolissimo.

-Fred?-

Chiamò con voce innocente Chica, seduta dietro Foxy, con un petardo ancora acceso in mano. Bonnie, seduto accanto al falò (nessuno l'aveva notato perché è insignificante), si alzò salutando il proprietario:

-'Giorno Fred!-

E Freddy sbucò dai bagni, preceduto dal suono di uno sciacquone. Sembrava in preda ad una crisi post-canne.

-F-Fred! Oh, mio eroe! Io... io ho provato a dirglielo... di smetterla... ma... ma... ma non mi hanno ascoltato! Loro... ugh...-

Si accasciò a terra privo di sensi. Fred continuò a fissare la scena senza proferir parola.

Un rumore di portiera che sbatte, dei passi, ma lui continua a guardare quel disastro, mentre Bonnie vomita ingranaggi sul fuoco, spegnendolo, Foxy si mangia la moto e Chica entra improvvisamente in coma.

-Hey, guarda chi si vede, il buon vecchio Fred!-

La voce mielosa e stucchevole mancò poco a infrangere i timpani del “buon vecchio Fred”.




Commento

'Sera, gente! Oggi è uscito FnaF 4, e ovviamente i nostri cari Super-Fanzi hanno già finito il gioco 23 volte, hanno completato tutti gli extra, trovati tutti gli easter egg, decodificato il gioco, riscritto il gioco, sfornato una trentina di fan game e pubblicato una guida per i nabbi (cit.). Ma non è questo il giorno (ca**o dico?)! Infatti... mi dispiace per Scott, ma vi avverto che le fan fiction che ho iniziato prima di oggi seguiranno il loro corso SEGUENDO LE MIE VECCHIE TEORIE, quindi questa storia e FNaG rimarranno “invariate” da come le avevo pensate prima dell'uscita del quarto capitolo.

Detto questo, vi è piaciuto il capitolo? In realtà è un mezzo capitolo, perché domani riprenderò esattamente da questo punto! In fondo, qui non è successo nulla, ne ho solo approfittato per fare un ritratto più approfondito dei proprietari (presenti anche in FNaG in sfumatura più seria). Siete curiosi di sapere chi è arrivato a salutare il “buon vecchio Fred”? Domani lo saprete :D Ciao!

  
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