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Autore: Anya Dragneel    25/07/2015    1 recensioni
[Partecipa al contest " La morte ti fa bello" indetto da La Fe_10]
Sting e Natsu sono cresciuti come fratelli, il loro amore non conosce limiti, sarebbero disposti a morire per il bene l'uno dell'altro. Cosa faranno dunque quando nel regno di Sting scoppierà una rivoluzione?
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Natsu, Sting Eucliffe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: in questa storia Natsu ha la stessa età di Sting (19) detto questo: buona lettura.
 
 
Boku ga kimi o mamoru kara
( Ti proteggerò sempre)
 
 
Kimi wa ojou boku wa mesi-stukai
(…)
Kimi wo mamoru sono tame naraba
Boku wa aku ni datte natte yaru
[ tu sei la principessa e io il servo tuo
(…)
Per proteggerti dal male
Diventerei io il malvagio]
 
 
C’era una volta in un regno lontano un castello dove la regina e una serva stavano partorendo nello stesso momento.
Il figlio della regina nacque per primo, aveva i capelli splendenti come l’oro e guardava il mondo con i suoi occhietti zaffiro, appena poté mosse le manine paffute come se volesse conoscere tutto quello che aveva intorno, mise su un buffo broncio quando capì che nessuno gli avrebbe dato niente.
Il figlio della serva nacque pochi secondi dopo, aveva i capelli rosati e gli occhi verdi scuro, il primo suono che emise fu una risata cristallina, la madre però non sarebbe sopravvissuta al parto. Così gli misero il pargoletto a fianco così che potesse vederlo.
La donna sorrise e circondò il bambino con le proprie braccia.
- Sei così splendente, proprio come il sole in estate … Natsu. -
Poi chiuse gli occhi, il bambino le mise una mano sulla guancia e si accoccolò al suo fianco, fino a che i dottori non lo portarono via.
 
Natsu fu adottato dalla famiglia reale, lui e Sting crebbero insieme come se fossero fratelli.
 
Otona tachi no katte na tsugou de
Bokura no mirai wa futatsu ni saketa
[ Per gli atti egoistici degli adulti
Il nostro futuro fu diviso in due]
 
- Natsuuuuuuu … guarda! Guarda! – Sting corse dal fratello, in mano teneva una lucertola.
- Che bellaaaaaa. – Disse Natsu avvicinandosi e guardandola con gli occhi spalancati.
La lucertola si dimenò, in mano a Sting rimase solo la coda verde che ancora si muoevva, mentre la lucertola spariva nel verde prato.
- Noooooo – Sting si accucciò per terra, triste, la sua lucertola era scappata.
Natsu fissò il fratello.
 
Sting si voltò quando sentì qualcuno che gli picchiettava la spalla: era Natsu, con un sorriso a trentadue denti che gli porgeva le mani chiuse l’una sull’altra. Il biondo porse le sue, Natsu ci lasciò cadere una piccola lucertola, non aveva la coda… Sting gli gettò le braccia al collo, la lucertola gli sfuggì nuovamente, ma non aveva più importanza, stava abbracciando Natsu, le loro labbra si toccarono, nascosti dalle mura del castello nessuno poteva vedere quell’amore proibito.
 
- Natsu se ne deve andare. -
- COSA? Ma non puoi! Padre … -
- Un servitore non può seguire gli studi di un principe, andrà da un’altra parte, non ho altro da dire. –
I due “fratelli” si guardarono intensamente, quella notte dormirono insieme, mano nella mano. 
 
 
Tatoe sekai no subete ga
Kimi no teki ni narou to mo
Boku ga kimi o mamoru kara
Kimi wa soko de waratte ite
[ Anche se il mondo intero
Dovesse diventarti nemico
Io sempre ti proteggerò
Quindi continua a essere te stesso, e sorridi]
 
 
Un ragazzo dalla capigliatura rosa camminava per le vie di quel paesello da cui era partito sette anni prima.
I suoi occhi verde scuro studiavano ogni centimetro di quelle strade, delle case, ogni persona e oggetto.
Gli era mancato davvero tanto quel posto.
Alzò gli occhi e vide il castello erigersi sulla collina, era lì che doveva arrivare.
 
Natsu spalancò la grande porta della sala del trono, Sting alzò gli occhi, lo sguardo scocciato del ragazzo cambio prima in stupore poi in pura gioia, quando vide il ragazzo dai capelli rosa.
Si alzò con uno scatto dal trono correndo verso Natsu, gli avvolse le braccia intorno al collo stringendolo forte a se, poi si baciarono, forte, appassionatamente, dopotutto avevano passato gli ultimi sette anni lontano l’uno dall’altro.
- Sono tornato … - Natsu aveva le lacrime agli occhi, sorrideva, col suo solito sorriso smagliante di cui Sting si era tanto innamorato.
- Bentornato a casa, Natsu. – Anche Sting era felice, anche lui piangeva, contemplando quel sorriso che gli era mancato per anni, si baciarono ancora, ancora e ancora, senza staccarsi l’uno dall’altro raggiunsero la camera da letto e vi si chiusero dentro, quella sera fu la serata più bella della loro vita.
 
La vita a castello era frenetica, mentre Sting si distruggeva per ripagare tutti i danni che il precedente re aveva causato al regno. I debiti con le altre città le famiglie da risarcire, le paghe delle guardie e dei soldati, quelle dei servitori, era talmente occupato che non aveva mai messo piede fuori dal castello, nessuno nel paese sapeva com’era di aspetto il nuovo re.
 
- Sting siamo in grossi guai, il regno di Shyr ha aumentato il debito … -
- Questa non ci voleva … di quanto? –
- Dieci milioni di jewel e se non paghi dichiareranno guerra, ma non abbiamo abbastanza denaro per pagare l’esercito … non puoi aumentare le tasse, anche così il popolo regge a malapena … -
- Dannazione! Avranno i loro soldi! –
- Li vogliono in un massimo di tre anni … -
Sting si lasciò cadere affranto sul trono … cosa poteva fare?
 
In quel momento nella piazza del paese un folla si riuniva intorno a due ragazzi.
- Questo regno deve finire! Il re si sta approfittando di noi, ci prende i nostri soldi e le condizioni del regno peggiorano di giorno in giorno, viviamo nella povertà, non abbiamo neanche più da mangiare. – Disse la ragazza dai lunghi capelli rossi.
La folla proruppe in urla di approvazione, se il re si approfittava di loro era giunto il tempo di rimetterlo a posto, avevano dato una possibilità al figlio del precedente re sperando che potesse risollevare le sorti del regno, ma si era rivelato un grosso sbaglio. Era giunta l’ora di finirla.
- Abbiamo la mappa del castello, io e Erza entreremo dalla porta della servitù. Mentre la folla bloccherà tutte le uscite, lo prenderemo! – Alle parole del ragazzo dai capelli blu la folla scoppiò in urla di assenso.
 
- Sting, guadagnerò tempo, quindi vai via. –
Sting si voltò a guardarlo sconcertato. – Andare via? Dove? –
Gli occhi di Natsu si fecero tristi. – Un altro paese, molto lontano. –
- Non è niente più che una protesta, una rivolta, basterà uscire e rassicurare tutti. Vero? – Il tono di Sting era cambiato, adesso aveva paura.
Natsu riuscì finalmente a guardarlo negli occhi, il suo sguardo era profondo e penetrante, e ci si poteva leggere tutta la tristezza che vi si celava.
- Sting, non è una rivolta. –
Al principe mancò il fiato, no, non poteva succedere davvero, non era vero.
- È una rivoluzione. –
Sting rimase fermo dov’era, era sconvolto, non sapeva cosa fare, Natsu invece una soluzione l’aveva, e a Sting non sarebbe piaciuta.
 
Mou sugu kono kuni wa owaru darou
Ikareru kokumintachi no te de
[ Molto presto questo regno giungerà alla fine
Per mano della rabbia dei cittadini]
 
Il regno alla fine era caduto, il popolo aveva catturato il principe, lo avevano scortato nei sotterranei e condannato a morte. La sentenza era fissata per due giorni dopo.
Natsu era spaventato, aveva paura di morire, ma in fondo andava bene così: se Sting fosse morto lui sarebbe morto con lui, allora era meglio provare a salvare la vita della persona a cui teneva di più al mondo.
A Sting il suo piano non era piaciuto proprio per niente, Natsu sorrise tristemente, non l’avrebbe più visto.
Una lacrima gli scese lungo il viso.
Mai più.
 
 
- Forza, prendi i miei vestiti e vattene via, li inganneremo –
- Cosa? No! Non ti lascerò qui a morire. –
- Sting, ti prego, è tuo padre che ha distrutto il regno, tu non hai alcuna colpa. –
- Perché? Tu si? –
- Io non riuscirei a sopravvivere se tu dovessi morire, tu si, perché tu sei forte. Adesso vai, si stanno avvicinando. – Strinze tra le dita la camicia di Sting, voleva sentire la sua presenza, ancora un’ultima volta.
Lo baciò un ultima volta, il loro ultimo bacio, sapeva di amore e lacrime, quelle che entrambi stavano cercando di trattenere
Aveva spinto via Sting, il mantello gli impacciava i movimenti, ma non aveva intenzione di opporre resistenza, se fossero entrati i cittadini avrebbero visto Sting e avrebbero notato la somiglianza con il vecchio re.
Aveva appena visto la porta del salone chiudersi, frapponendosi tra lui e Sting, quando la porta della servitù si aprì, ne uscirono due ragazzi, la ragazza dai lunghi capelli scarlatti gli puntava una spada all’altezza del cuore.
Natsu alzò le mani in segno di resa e si costrinse a non sorridere per il sollievo, Sting era al sicuro.
 
Boku wa oujo kimi wa toubousha
[Io sono la principessa e tu il fuggitivo]
 
Il sole era già alto quando le guardie portarono Natsu fuori dalla cella.
Mentre lo scortavano alla ghigliottina Natsu si guardò intorno.
I visi arrabbiati e pieni di odio dei cittadini gli riempivano il campo visivo da qualsiasi parte lui si voltasse, non li odiava, dopotutto loro non sapevano la verià.
Natsu stava cercando Sting, voleva essere sicuro che non ci fosse e che se ne fosse andato. Non lo vide. Sapeva di dover essere sollevato, ma non poté far altro che essere triste.
Ripensò alla prima volta che aveva baciato Sting.
Le sue labbra morbide. Il suo respiro caldo. Le sue mani perfette. Lui.
 
Lo costrinsero in ginocchio.
                                                             
Sting correva, correva più veloce che poteva facendosi strada tra tutti i paesani.
 
Legarono le mani del rosato dietro la schiena e gli fecero appoggiare la testa sul ceppo
 
Sting cadde a terra, qualcuno lo aveva spinto, si rialzò e cominciò a spingere, doveva arrivare davanti, doveva vederlo ancora una volta. Natsu, il suo fratellino, la persona che amava.
 
Natsu sentiva pizzicare un angolo dell’occhio, non ce la faceva più a trattenere le lacrime, aveva paura, tanta, per lui e per Sting.
 
Sting arrivò davanti, alzò gli occhi e vide Natsu, legato e costretto in ginocchio. Ci sarebbe dovuto essere lui lì, non Natsu, perché le cose erano dovute andare così, perché era corso via invece che fermarlo? Perché era un codardo, ecco perché, e adesso stava per pedrere l’unica persona per lui davvero importante.
 
Natsu alzò lo sguardo e lo vide. Sting era lì, in piedi, davanti a lui. Il rosato si sentì subito meglio. Sul suo viso si formò sorriso dolce, adesso che aveva rivisto Sting si sentiva forte, non avrebbe pianto.
Natsu mimò qualcosa con le labbra, senza smettere di sorridere dolcemente.
 
Tsui ni sono toki wa yatte kite
Owari o tsugeru kane ga naru
Minshuu nado ni wa me mo kurezu
Kimi wa watashi no kuchiguse o iu
[ Finalmente l’ora è arrivata
Le campane annunciano la fine
Senza curarti del resto della popolazione
Pronunciasti la mia frase preferita]
 
Poi la ragazza dai capelli rossi alzò il braccio.
La lama scorse  verso il basso velocissima, come assetata di sangue.
E urla di giubilo si levarono dal popolo riunito nella piazza.
Solo Sting restava in silenzio, fermo, il rumore attorno a lui arrivava ovattato alle sue orecchie, qualcuno gli prese contro e il principe cadde a terra, ma non distolse per un attimo lo sguardo dal corpo di Natsu.
 
Moshi mo umare kawaweru naraba
Sono toki w amata asonde ne
[ Se dovessimo rinascere ancora
Voglio essere di nuovo al tuo fianco]
 
Ti amo


Angolo della sadicamente masochista pazza

Salve * piange * no ok ok adesso mi riprendo * si asciuga gli occhi *
No, non fate domande sul perché sia tanto masochista da scrivere cose del genere, perché non vi saprei rispondere (oh andiamo chi di voi non è masochista, ammettetelo che avete aperto questa fanfiction non appena avete letto angst)
Insomma, voglio ringraziare voi che l'avete letta e ovviamente vi ringrazio in anticipo per eventuali recensioni su come vi sembra la storia
* scappa dalla folla inferocita che la insegue con le torce e i forconi *
Chiedo scusa per ogni eventuale effetto collaterale possa aver causato questa fanfiction ( quali partita a random di bestemmie, maledizioni scagliate sulla qui presente scrittrice [ che ricadranno su di me più che su di voi ma effetto collaterale resta], allagamento dello stabile dove si trovano i lettori dovuto alle lacrime, etc ... la scrittrice si dichiara esente dall'obbligo di dover risarcire gli eventuali santi che i lettori hanno tirato giù durante la lettura)
A parte gli scherzi, spero davvero che vi sia piaciuta, e spero di ricevere tante recensioni ( anche negative eh, se mi servono a migliorare le critiche sono sempre ben accette)
Matane!
Anya
   
 
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