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Autore: daimler    25/07/2015    9 recensioni
Chronicles of pirates è una lunga storia divisa in archi, il primo è The princess and the pirates: Una principessa promessa a un principe lontano. Un pirata in cerca del più grande tesoro mai esistito. Le loro vite si scontreranno quando Salamander, capitano di una delle navi della flotta di Fairy Tail dovrà scortare Lucy, principessa di Acalipya a Crocus. Inizieranno nell'odiarsi, mal sopportandosi a vicenda e portandosi rancore, ma tra avventure, lotte ed emozioni il loro rapporto si evolverà fino a diventare qualcosa di completamente diverso dall'odio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-LIGHT AND DARKNESS-


~Poggiato con il busto sulla balaustra, Natsu osservava vagamente il mare, girandosi di tanto in tanto nell'osservare Lucy seduta a gambe incrociate non molto distante da lui.  La fanciulla teneva tra le mani uno dei suoi adorati libri, i suoi occhi sembravano illuminati da una strana luce nel leggere ad alta voce le righe di quel tomo. Letteralmente ai suoi piedi giaceva Wendy, i gomiti puntati sulle ginocchia e le mani a reggere il viso, come incantata , con aria sognante, assimilava ogni parola che fuori usciva dalle labbra della più grande. Anche Charle accanto a loro, pur se con una certa compostezza che la caratterizzava,  sembrava provasse piacere nell'ascoltare quella storia

-Che significa Montecchi? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo-

Lucy sospirò sognante nel chiudere il libro e stringerselo al petto, quello ormai era l'unico  ad esserle rimasto. I pochi che era riuscita a prendere con se, quel giorno ad Acalipya, li aveva lasciati sulla nave di Natsu, il pirata l'aveva avvertita troppo tardi di un cambio di mezzo, e quel tomo, il preferito di Lucy, era rimasto casualmente nella sua tracolla.
-Lucy come finisce la storia? si sposeranno e vivranno felici per sempre vero?- trillò Wendy portandosi le mani una sopra all'altra sul cuore.
Lucy la guardò lievemente amareggiata lasciando cadere il libro sul ventre -questa non è una favola, il loro è un amore impossibile- soffiò scostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -diciamo che troveranno la pace in un altro modo- continuò poi abbozzando un sorriso dalla triste tonalità.
Wendy ne rimase per un istante perplessa, allargò poi un sorriso raggiante - Quell'amore descritto nel libro, è quello che tu vivrai con il tuo principe?- gettò lasciando Lucy rossa di fiamme e a corto di parole
-be ecco... questo è un amore tormentato ed ostacolato- balbettò imbarazzata stringendo compulsivamente il libro
-sono sicura che quando lo vedrai,  vivrai le stesse emozioni di Giulietta quando incontra per la prima volta Romeo-  cinguettò Wendy ad occhi cuoriforme sotto lo sguardo accigliato di Charle.
Lucy si tirò su scuotendo la testa divertita, almeno finché quella voce a lei fin troppo famigliare intervenne
-Wendy non devi credere a queste stupidaggini- Natsu stava avanzando verso di loro, il viso torvo,  la voce carica di disprezzo verso quel romanzo che tanto piaceva a Lucy.
Si sentì tirata in causa, sollevandosi bruscamente serrò le mani sui fianchi -non sono stupidaggini- ringhiò a voce alta.
Intanto Juvia, seduta a gambe accavallate sul parapetto, assisteva alla scena incuriosita, anche lei aveva ascoltato quel brandello di storia e, anche se a prima vista appariva fredda e priva di emozioni umane, in realtà era romantica come qualsiasi ragazza della sua età lanciando  sguardi fugaci verso Grey, per nulla ricambiata, per tutto il corso del racconto.
-no devi leggere queste baggianate e influenzare Wendy con cose che non esistono!-
Lucy quasi sussultò indignata nel udire tali parole uscire dalla bocca del pirata -cose che non esistono?- ripeté con un sorriso sarcastico -l'amore esiste eccome!-
Natsu si avvicinò a lei fronteggiandola con sfida , le braccia conserte sul torace -a si principessa? e dimmi che cos'è l'amore per te?-
-è il sentimento più forte del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa girare- rispose di getto la fanciulla. Gl'occhi di Lucy, puntati su Natsu,  erano lucidi, con una mano si stringeva la camicetta e con l'altra teneva il suo adorato libro.
Natsu ne fu quasi colto alla sprovvista, non tanto per la risposta, ma per l'impeto in cui Lucy gliela aveva data. Prese lucidità, ghignando cattivo
- chi ti ha suggerito tali parole? i tuoi libri o quell'amore imposto che ti sta aspettando dall'altra parte?- la sbeffeggiò, consapevole che Lucy non avesse mai messo piede fuori dal palazzo reale.
La fanciulla si rabbuiò - sei oscuro, nessuno ti darà amore se lo rinneghi in questo modo-  Si strinse il libro al petto, ma nel tentativo di superarlo Natsu la ostacolò, mettendosi davanti
-ti sbagli, ho ricevuto amore nonostante le mie tenebre- le soffiò in faccia
-ah, di certo la poveretta si sarà buttata nelle acque gelide appena aveva capito con chi aveva a che fare- ironizzò Lucy punta sul vivo. Sobbalzò quando Natsu le strappò il libro dalle mani, serrò le distanze  guardandola truce
- sei solo una mocciosa- ringhiò iroso, tanto da intimorirla. Battibeccavano spesso, ma mai le aveva rivolto un'espressione così dura, carica di odio e quel tono di voce arrabbiato. Natsu le diede le spalle marciando a passo di carica -e non leggere più queste stronzate ad alta voce in mia presenza- la rimbeccò, gettando malamente il libro in terra.
Lucy lo guardò andare via, un dolore improvviso le squassò il centro del petto, le labbra incurvate verso il basso, e gl'angoli degl'occhi che bruciavano dolorosamente pur di trattenere quelle lacrime che presto sarebbero giunte. Quel solito gioco di battutine e frecciatine si era trasformato in qualcosa di devastante per lei. Con mani tremanti tentò di recuperare il libro, ma prima che potesse farlo lei, furono le mani di Grey a raccoglierlo e passarglielo con un sorriso di conforto
-non devi restarci male, lui è fatto così- tentò Grey, notando lo stato di pieno sconforto in cui Lucy giaceva. Le posò una mano sul capo, senza malizia o alcun scopo, ma semplicemente un gesto amichevole, di sostegno.
In lontananza Juvia strinse la presa sulla balaustra nel vedere il "suo" Grey vezzeggiare un'altra un -rivale in amore- sussurrato piano, quasi da confondersi con il rumoreggiare delle onde del mare, lo sguardo assottigliato e la consapevolezza, che di certo non sarebbe rimasta a guardare.

Ormai era giunta sera, sul ponte non era rimasto più nessuno, e Lucy vagava per i corridoi di quella nave che le sembrava immensa, così grande da avere delle camere da letto disponibili per tutti, rendendo felice la giovane, non avrebbe più dovuto dormire sul pavimento.
Nel avanzare notò due figure confabulare con loro, riconoscendoli come i componenti della ciurma del Dio del tuono. Non aveva ancora parlato con loro, non sapeva nemmeno i loro nomi dato che se ne erano stati in disparte da quando la nave era partita.
Nel sorpassarli rivolse loro un  sorriso cortese ma un certo disagio la pervase al quel - tu saresti la principessa?-
nel dirlo la ragazza si staccò dalla parte, le afferrò il mento tra le dita sollevandole il viso per studiarla, mentre con la mano libera si spostò gl'occhiali dal naso alla testa, assottigliando gl'occhi - eppure non sei poi così bella, la mia pelle è molto più liscia della tua e anche le mie forme sono più prorompenti- continuò smorfiosa.
Lucy era rimasta pietrificata da quello sguardo, tentò di arretrare, ma si fermò nel sentire la presenza del ragazzo alle sua spalle, molto più alto di lei -Dai Ever a me non sembra poi così brutta, forse quest'aria da santarellina a renderla poco procace - ghignò serafico con tanto di lingua in mostra, passandosi tra le dita una ciocca dorata.
Lucy si scostò per avanzare verso la sua direzione, non le sembravano cattivi ma le si era creato un certo disagio e voleva andarsene da li. Sussultò nel trovarsi davanti la figura imponente del loro capitano, l'immancabile Frido a coprirgli le spalle
-vedo che hai fatto amicizia con Ever Green e Bixlow- esordì spavaldo.
Lucy annuì piano con disagio crescente -ora dovrei andare- mormorò a capo chino
-invece potresti farmi compagnia, la mia stanza è proprio qua vicino- 
Lucy s'intimorì, non era la prima volta che le venissero formulate tali richieste, da quando aveva lasciato Acalyphia e intrapreso il viaggio in compagnia di pirati, aveva dovuto spesso reclinare inviti e proposte poco galanti, ma il tono di Laxus e gl'occhi con cui la guardava facevano presagire che il pirata non avesse nessuna intenzione di accettare un no.
Bixlow ed Ever ridacchiavano diverti, diedero loro le spalle per lasciare solo il suo capitano, seguiti da un Frido dall'espressione accigliata, quasi contrariata alla scena appena assistita.
-Allora principessa vuoi diventare donna? potresti avere l'onore di diventare la amante- propose ammiccando, intrappolandola al muro semplicemente sovrastandola con la sua mole.
-Lucy ti stava cercando Wendy- la voce dura di Natsu arrivò come un fulmine, ovviamente non fece nessun effetto al dio del tuono, se non caricarlo ancor di più, si voltò meccanicamente, scocciato nell'essere interrotto
-Natsu non vedi che siamo impegnati?-
-vieni via- Natsu allungò una mano verso Lucy, rivolgendosi a lei. Lucy non perse tempo ad afferrarla, divincolandosi da quella morsa.
Laxus ridacchiò, incrociò le braccia al petto, sollevando appena il mento - non sapevo che fosse roba tua-
-non è roba mia- le lasciò la mano nel dirlo
Laxus lo guardò con sfida -be allora potresti pure cedermela, sempre se non vuoi prenderti il divertimento tutto da solo-
Lucy intanto osservava i due allibita, parlavano come se le non fosse li davanti ad ascoltare tali parole, come se fosse un'oggetto di poco valore da poter scambiare a piacimento. I suoi occhi si sgranarono nell'udire Natsu dire quelle determinate parole
-puoi pure prendertela sai cosa me ne faccio di una verginella che non sa dove mettere le mani-
Lucy sentì un male indescrivibile nel petto, gl'occhi le si riempirono le lacrime, era stanca di Natsu, stanca di essere trattata in quel modo orribile senza che lei ne avesse colpa, ogni volta che vedeva uno spiraglio di luce in lui, Natsu lo tappava bruscamente con quelle tenebre che si portava dentro. Se ne andò semplicemente senza dire una parola, chinò il capo, mentre la vista le si offuscava per le lacrime che presero immediatamente a scorrere copiose dagli angoli degl'occhi, non provò neppure a fermarle, né le asciugò, voleva scapare via da li.
Arrivò davanti alla porta della sua camera, sopraffatta da un dolore che era diventato anche fisico, provocandogli  insopportabili fitte al petto, aprì di slancio la porta. Si fermò sulla soglia sentendo la presenza di Natsu dietro di lei
-cosa vuoi?- sibilò con voce rotta
-ero arrabbiato con te- Natsu sembrava nervoso -ho detto quelle cose perché ero arrabbiato con te- ripeté meccanicamente
Lucy non si voltò -vattene al diavolo- soffiò schiantandosi la porta alle spalle.  Una volta in stanza si buttò sul letto, dando sfogo a tutte le sue frustrazioni, ci volle un po' per calmarsi, Natsu questa volta l'aveva ferita troppo per culminare con una semplice arrabbiatura. Decise di andare a dormire nonostante fosse presto e dimenticare quella brutta giornata, incominciata tra le braccia di Natsu. Si pettinò i capelli, si vestì con la vestaglia da notte e s'infilò tra quelle lenzuola che profumavano di cedro fresco. Si asciugò una lacrima solitaria scesa al ricordo di quelle parole tremende, con il viso posato sul cuscino, i capelli cadenti sul letto, si addormentò con le labbra incurvate verso il basso.

Aprì gl'occhi di scatto, quasi impaurita nel sentire quel rumore sordo proveniente dal corridoio, proprio dietro la sua porta. Si sollevò dal letto, ancora assonnata, riavviandosi i capelli, avanzando a piedi nudi verso la porta. I suoi occhi si sgranarono, quando aperta la porta,  vide Natsu seduto per terra, poggiato con la schiena alla parete della sua stanza, tra le mani quell' odiosa bottiglia di rum.
-Natsu?- mormorò con tono preoccupante
Natsu alzò gl'occhi verso il suo volto dipingendo sul  viso  un largo sorriso -Lucy- rispose alzandosi, le afferrò la mano nel tentativo di  trascinarla  in stanza.
-cosa ci fai qui?- latrò Lucy scostando la mano, serrandole entrambi sui fianchi e frapponendosi tra lui e l'accesso alla stanza,  sbarrandogli il passaggio
-perché non posso entrare?- sbiascicò con voce impastata dall'alcool
-perché sei ubriaco, è so benissimo cosa fai quando sei preda da tali porcherie- lo rimbeccò la principessa puntando con un dito l'oggetto incriminato.
Natsu rise sghembo, posò la bottiglia in terra infilando le mani in tasca e ciondolando con i piedi - mi comporterò bene, te l'ho prometto-  gl'occhi rossi, la postura barcollante - e poi ho bevuto solo due sorsi- si giustificò spazientito spintonandola per farsi strada verso il suo letto.
Il pirata vi si sedette sopra, sdraiandosi poi con la schiena, le braccia larghe e gl'occhi puntati sul soffitto.
Lucy si portò le dita a stringere il ponte del naso sospirando sommatamente, si avvicinò a lui arrabbiata, tirandogli un calcio sugli stinchi
-non puoi restare qui, ritornatene da dove sei venuto- sibilò acida.
Natsu si tirò su, quel ghigno ancora a padroneggiare sul suo viso -bel pigiamino- provocò leccandosi le  labbra nel vederla con quella leggera vestaglietta, appena trasparente.
Un brivido lungo tutta la schiena percosse Lucy, la guardava famelico, le sue mani stringevano compulsivamente le lenzuola, come se tra quelle mani ci fosse lei, il suo corpo,  longilineo ma dalle forme generose.
Lucy però, forse troppo orgogliosa e testarda, chinò il capo passandosi un braccio con l'altro
-perché fai così? come se non fosse successo niente- sussurrò ad occhi bassi - mi hai ferita a morte, prima..- il tono serio con cui dava fiato alle parole esaltava la veridicità in quello che diceva.
Il pirata incominciò a passarsi  con nervosismo le mani sulle ginocchia, il suo sorriso si era spento all'improvviso -io sono così... o mi ami o mi odi- gettò colto da un in' insolita amarezza.
Lucy sospirò nuovamente, Natsu era un vicolo cieco, qualunque strada intraprendeva con lui, alla fine si trovava sempre con le spalle al muro.
-vuoi che me ne vada?- domandò cupo
-si-
Natsu si sollevò meccanicamente dal letto nell'udire la risposta di Lucy, nel sorpassarla però si fermò un momento
-quel libro oggi.. ecco è piaciuto anche a me- rilevò a un'  esterrefatta Lucy -se vuoi rileggerlo di nuovo ad alta voce, non te lo strapperò più dalle mani, promesso-
Natsu fece per andarsene ma quel -Natsu- sputato fuori dalla bocca della ragazza, lo bloccarono all'istante, le volse uno sguardo speranzoso
-perché sei qui?- chiese lei, le dita passate tra di loro con nervosismo.
Ma Natsu non rispose a domanda, dopo attimi di silenzio si sporse verso di lei -ti prego posso restare?- mormorò con occhi supplicanti.
Lucy sobbalzò incredula nel vederlo in quello stato sofferente e sopra tutto implorante. Natsu si passò una mano tra i capelli, le iridi vagavano per le aste di legno che formavano il pavimento -e che riesco a dormire solo con te accanto- aggiunse poi.
Sollevò il mento mettendo a fuoco la figura di Lucy di fronte a se, nel percepire quel delicato contatto sulle dita, Lucy gliele aveva appena sfiorate con le sue, un dolce sorriso spiccava sul suo viso
-va bene- soffiò appena.
Natsu annuì, si tolse la sciarpa guardandosi intorno, focalizzando un posto dove poggiarla. Lucy allungò le mani -ci penso io- si propose cogliendo quell'indugio da parte del pirata. Natsu guardò le mani di Lucy afferrare la sciarpa, in altri casi non avrebbe mai lasciato che qualcuno la toccasse soltanto, ne era troppo geloso, il terrore di perdere l'unica cosa rimasta di suo padre era esageratamente esasperante.
Annuì flebile -solo che.. ecco stai attenta- farfugliò non distogliendo quello sguardo morboso dall'indumento
-certo certo- minimizzò lei, dandogli le spalle e  avvicinandosi a una cassettiera. Reclinò un momento il capo, Natsu era distratto nel togliersi gli stivali, ne approfittò per fiondare il naso nella sciarpa inspirando a pieni polmoni il profumo di Natsu. La sciarpa tra le dita e il suo viso sprofondato in quel tessuto dalla consistenza morbida, sorrise dandosi dell'idiota. Natsu la faceva ammattire nove volte su dieci, ma era in quelle occasioni che le faceva dimenticare di quanto fosse insopportabile. Avrebbe dovuto odiarlo invece si ritrovava ad annusare i suoi vestiti pur di illudersi,  solo per un istante, di avere lui tra le braccia, e no i suoi indumenti.
Posò la sciarpa, chiuse il cassetto e quando si volto verso Salamander, sobbalzò imbarazzata nel trovarselo davanti, con solo i boxer a coprirlo, deglutì indietreggiando finendo per colpire con la schiena la cassettiera. Natsu voltò di scatto il viso, inarcò un sopracciglio nel vederla completamente spalmata al mobile della camera
-che fai?- chiese interrogativo, ricevendo un muto silenzio, Lucy si limito a scuotere la testa.
La ragazza tentò di correre verso il letto, come aveva fatto la sera precedente, impedendosi di rimanere con gl'occhi fissi sul petto scolpito del pirata, ma questa volta Natsu le afferrò una mano repentinamente trascinandosela a se.
-ei devi stare tranquilla- le soffiò tirandole su il mento con due dita. Lucy aveva il viso in fiamme a causa di quella vicinanza, le mani poggiate sul suo torace, il pollice di Natsu si staccò dal mento passandolo ripetutamente sulla guancia liscia e rovente della fanciulla  . Si guardarono per un tempo che parve infinito, almeno finché gl'occhi di Lucy vennero catturati da un particolare fin' ora sconosciuto.
-questa- mormorò curiosa, allungò le dita verso il collo di Natsu, facendogli reclinare la testa sulla la spalla -questa cicatrice, non l'avevo mai notata- continuò con voce ovattata sfiorandogli appena quello sfregio che spiccava sulla pelle.
Natsu chiuse gl'occhi, rabbrividì a quel tocco, inconsciamente strinse la presa, premendogli le mani sulla schiena
-come te la sei fatta?- chiese curiosa.
Natsu strinse di più gl'occhi -da bambino- tagliò corto con voce flebile, i denti digrignati e una smorfia tormentata sul viso
-no quando, come- rise Lucy
-non importa- Natsu le prese la mano, scostandogliela.
Lucy si accigliò appena, ma forse era stata troppo invadente nel porgergli tali domande.
-fai troppe domande- in fatti l'ammonì il pirata, le dita di Lucy intrecciate con la sua e una mano posata a palmo aperto sulla schiena, con uno strano sorriso sulle labbra, sorriso che divenne una risata raggiante nel vedere la giovane gonfiare le guance ed assumere un espressione  tipicamente infantile.
-andiamo a dormire- soffiò poi avviandosi insieme verso il letto.

Lucy si stese su un fianco, allungò poi una mano verso il lumino posto sul comodino, lo spense con un  soffio facendo piombare nel buio la stanza. Un sorriso affiorò sulle sua labbra quando Natsu le circondò la vita con braccio, tirandosela contro, chiuse gl'occhi addormentandosi serenamente.
Non sapeva bene quanto tempo fosse passato, quando sussultò nell'avvertire una stretta sulla vestaglia, aprì gl'occhi di scatto tenendoli per un attimo puntati verso il fondo della stanza, immersa dal buio.  Sollevò appena la nuca dal cuscino, mentre si vegliava del tutto, ritrovandosi a fissare le dita di Natsu, artigliate a una porzione del suo indumento. Inclinò il capo verso l'altra parte del letto, Natsu dormiva su un fianco distante da lei, nel sonno aveva sciolto l'abbraccio, era irrequieto e ansimante, sudato tremava impercettibilmente, preda di un incubo gli stava stringendo la sua vestaglia.
Lucy rotolò prontamente sul fianco opposto,  si mosse di lato per avvicinarsi a lui.  Fece scorrere il palmo della mano sulla schiena di Natsu, mentre gli circondava le spalle con un braccio, ancora più vicino e un  attimo dopo la testa di Natsu era posata sul suo petto, la mano si rilassò allentando la presa. Lucy continuò a muovere il palmo su e giù tra le scapole, lo sentì  rilassarsi e tornare a respirare con regolarità.
Gl'occhi di Natsu si spalancarono di colpo guardandola per un' istante  terrorizzato, poi confuso e infine sollevato nel mettere a fuoco la figura della giovane
-Lucy- mormorò incredulo, un fascio di luna irradiava il volto diafano della fanciulla.
Sorrise nella penombra -va tutto bene- lo rassicurò , non sciogliendo quell'abbraccio che li legava.
Natsu in un istante si divincolò da lei liberandosi le mani, l'afferrò per i fianchi trascinandosela addosso, facendola sussultare da quel gesto improvviso. Con una mano premuta sulla schiena la spinse per farla sdraiare sopra di lui. Il petto sudato e il cuore ancora dai battiti accelerati. Le accarezzò i capelli, passando le dita tra quei fili dorati, così splendenti da spiccare nella penombra
-Natsu stai bene?- mormorò Lucy, le mani posate sui suoi fianchi e la guancia poggiata sul suo torace nudo, imperlato di sudore
-no- i respiri erano tornati regolari, ma Natsu sembrava ancora teso e Lucy avrebbe tanto voluto chiedergli il contenuto di quell'incubo, ma non lo fece, era troppo irrequieto per fargli rivivere quegl' attimi vissuti un'istante prima.
-Io vorrei farti stare bene- sussurrò Lucy.
Sollevò testa e busto, seduta a cavalcioni su di lui, gli prese il viso tra le mani accarezzando con i pollici le guance
-lo stai già facendo-
le mani di Natsu si posarono sulle sue cosce nude, insinuandosi sotto la vestaglia, beandosi al tatto di quella pelle liscia e vellutata. Lucy sospirò nel sentirsi toccata in quel modo,  si chinò portando la fronte contro quella di Natsu, gl'occhi chiusi
-quello che è successo ieri- soffiò sulle sua labbra schiuse, colta all'improvviso da una intraprendenza mai vissuta prima -io ne voglio ancora- confessò roca
le dita di Natsu arrivarono ai lembi delle sue mutandine, stringendole con fervore, strappandole un gemito lieve
-Lucy ti brucerai con me- le disse con voce arrochita dallo sforzo di tenere a freno gl'impulsi
-non importa, io voglio bruciare se si tratta del tuo fuoco-  Lucy tentennò sulle sule labbra, le sfiorava appena
-non sono il tuo principe,  non ti bacerò con dolcezza, non ti farò le coccole dopo averti posseduta- si stava eccitando nel sentirsi tra le sue gambe, nel tenere i bacini a contatto e poter percepire la sua dolce intimità.
-fammi vedere Natsu, fammi sentire come si sta con te-  aprì gl'occhi nel dirlo, trafiggendolo con quelle iridi nocciola
Natsu si tirò su di colpo, le dita ancora intrecciate a gancio sulle sue mutandine, premette il bacino contro il suo, facendole sentire quell'accennata erezione che diveniva sempre più crescente a contatto con la sua intimità. Lucy chiuse gl'occhi, buttò il capo indietro nel sentire le labbra bollenti di Natsu vezzeggiarle il collo, lasciandole una scia di baci roventi, le sue mani si aggrapparono alle spalle forti del giovane. Natsu incominciò a muovere il bacino, facendolo scontrare dolcemente con il suo,  e Lucy mugolava di piacere, sentiva  l' intero corpo  pervaso da scosse elettriche e la sua intimità bagnarsi velocemente
-vuoi sentire ancora come si sta con me?- chiese con voce arrochita.
Lucy tremante d'eccitazione, mugugnò un si. Con le gote infuocate si morse un labbro nel tentativo di trattenere i gemiti che scappavano dalla sua bocca. Natsu, nell'udire la risposta,  strinse brutalmente i lembi delle sue mutandine tirandosela contro e colpendo bruscamente con l'erezione, ormai pronunciata, il bacino della ragazza. Lucy gemette di dolore nel sentirsi la carne brandita in quel modo, Natsu portò una mano tra i suoi capelli, torcendogli la testa in modo che la piegasse di lato, la vestaglietta  calò morbidamente in quel punto,  lasciando scoperta la spalla e il collo, la sua  bocca avida attaccò subito quella zona, i dolci baci divennero presto dei morsi spietati. La mano libera si spostò su un  gluteo, artigliando con violenza quel muscolo tondo e sodo.
-Natsu- riuscì a mormorare appena Lucy, un  turbinio di passione ed emozioni contrastanti la stavano assalendo, le stava facendo del male ma al contempo riusciva a darle un piacere mai provato prima, Era troppo eccitata per lamentarsi dei morsi e della stretta dolorosa sulla sua natica.
- è questo quello che vuoi Lucy?-  le soffiò in un orecchio, con un ghigno
-io.. mgh.. mi fai male...- Lucy gli mostrò il suo viso, gl'occhi liquidi ma il dolore di quelle torture trapelava dal suo volto.
Natsu si fermò di colpo nel vederla, allentò la presa sulla natica.   Non provò nessun piacere nel vederla in difficoltà,
-Natsu?- lo chiamò lei cogliendo l'espressione vuota del ragazzo,  il palmo della mano ben aperto sul suo viso
-non è cosi che voglio essere con te- fu quasi un sussurro quello di Natsu, si era sentito male nel vederla in quel modo, tanto da far scemare quell'eccitazione e quel desiderio di possederla.
-allora non esserlo-  rispose lei, un dolce sorriso per confortarlo.
Natsu annuì, gli circondò la schiena con entrambe le braccia, e con un colpo di reni si ristese a letto, una mano tra i capelli e l'altra lungo la schiena di Lucy, scorrendo le dita lungo la spina dorsale. Lucy sospirò, si stava bene tra le sua braccia, sentire il suo cuore battere, e il suo respiro caldo nell'orecchio le infuse una gran calma, più ancora del rumoreggiare delle onde del mare. Chiuse gl'occhi, facendosi cullare da quelle mani e da quel profumo.

Un raggio solare filtrò dal piccolo e unico oblò della stanza, Lucy si svegliò per prima, sentendo Natsu, ancora dormiente muoversi sotto di lei, le sua braccia ancora avvolte intorno al busto. Alzò la testa beandosi del suo viso insolitamente rilassato, non resistette nel passargli un polpastrello lungo quei lineamenti perfetti, si soffermò poi sulle labbra,  umettando le sue inconsciamente. 
Natsu aprì gl'occhi incontrando i suoi nocciola -che fai?-
-scusa ... stavo solo..- non riuscì a decifrare quel tono di voce, sentendosi a disagio. Si erano addormentati abbracciati ma Lucy era ben conscia di carattere contorto di Natsu
-non smettere- bisbigliò lui  chiudendo gl'occhi.
Lucy continuò a vezzeggiarlo di carezze, chiedendosi ancora se tutto quello non fosse la realtà ma solo un sogno, temendo di svegliarsi all'improvviso  per ritrovarsi sola. Ma Lucy non stava dormendo, Natsu era li, le sua braccia ancora strette intorno a lei. Tirò su il busto, sciogliendo la presa, accingendosi a scendere dal letto, un certo dolore pulsava sul suo collo
-dove vai?-
-mi fa male il collo
Natsu la fece sdraiare accanto a lui, il suo petto contro la schiena della fanciulla, pressando con i polpastrelli tra collo e spalla
-grazie- mormorò a una Lucy girata di spalle
-per cosa?- domandò lei, mugolando di tanto in tanto a causa di quei tocchi
-di.. di avermi fatto rimanere e di non avermi cacciato per averti trattato... ecco in quel modo...- arrossì lieve, imbarazzandosi e ringraziando mentalmente che Lucy fosse girata di spalle
-non c'è bisogno di ringraziarmi. Ma ne vuoi parlare? dei tuoi incubi dico..-
-no- rispose asciutto
Lucy si corrucciò, rotolò su un fianco guardandolo severo -Natsu- fece in tempo a dire, prima che quest'ultimo si tirò su seduto, dandole di spalle per infilarsi i pantaloni. Raggiunse la cassettiera riprendendosi la sciarpa in sacro silenzio, sotto lo sguardo amareggiato di Lucy
-io vorrei solo aiutarti- disse lei
Natsu strinse fortemente tra le dita la sciarpa, i suoi occhi sembravano trasudare rivendicazione. si avviò verso la porta, a petto nudo, bloccando la mano sulla maniglia e girandosi a tre quarti verso di lei
-non puoi, solo io posso risolvere questa cosa, una volta per tutte-
Nell'udire il tonfo della porta, Lucy chinò il capo, sapeva che in fondo a quelle tenebre vi era pura luce in Natsu, ma offuscata da qualcosa di cui Lucy ancora non ne era a conoscenza.

Quella mattinata si presentava come una magnifica giornata di sole.  Lucy era giunta sul ponte, nel scorgere Erza e Levy intente a chiacchierare tra loro, le raggiunse con un caloroso sorriso
-Buongiorno Lu-chan- esordì Levy, la solita fascia a contenerle quella massa di capelli turchini e una mappa  in mano.
Anche Erza le rivolse un cordiale saluto -Lucy ci fermeremo ad Hargeon, sarà una sosta di poche ore, non sarà un problema vero?- chiese da buon capitano qual' era.
Lucy scosse il capo, un giorno in più ormai non cambiava più nulla dato l'enorme ritardo che aveva accumulato a causa di Natsu. Lo cercò con gl'occhi non trovandolo, eppure era sicura che non fosse sottocoperta, lo aveva visto uscire qualche minuto fa, amareggiata si poggiò alla balaustra osservando il ponte, nel vedere Grey in lontananza sorrise d'aspettativa, forse lui sapeva dove Natsu si trovasse. Nell'avanzare verso di lui però, Lucy scivolò su quell'ondata di acqua e sapone che improvvisamente inondò quel punto in particolare per arrivare da Grey, in una frazione di secondo si ritrovò con il sedere a terra e zuppo d'acqua. Con una mano a massaggiare il deretano dolorante, si chiese mentalmente da dove diavolo fosse spuntata quella trappola saponata, il pavimento era asciutto fino a un momento prima, ne era sicura. Si guardò intorno vaga, aggrottò poi le sopracciglia nel vedere Juvia chiacchierare spensierata a un Grey annoiato, ancor più perplessa nel metterla a fuoco e notare quel secchio stretto tra le mani, dietro la schiena. Juvia ciondolava con i piedi, sorrideva nel parlare, non accorgendosi o forse ignorando, la completa disattenzione del bel vice capitano di Salamander.
Lucy si tirò su sospirando delusione, pensava che, quel viaggio per Crocus sarebbe stato un'avventura dai risvolti piacevoli, ma ora doveva fare i conti con i suoi "compagni di viaggio" e sopra tutto con il passato di Natsu....

   
 
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