1_ BE A SLYTHERIN
Nessuno
arriva mai a capire realmente la totale necessità di dover scegliere. Neanch’io vi sono mai arrivata a capo, ma se sei anni fa
avessi usato il buon senso sarebbe stato tutto più semplice. Se avessi scelto,
sei anni fa, sarebbe stato tutto diverso, penso. Perché essere smistati nelle
varie Case, qui a Hogwarts, è una cosa fantastica, se fatta
bene aiuta davvero ad esaltare le proprie qualità, ti cambia anche senza
rendertene conto. Nel mio caso è stato così ma ad un prezzo carissimo.
Quando mi venne posato il Cappello Parlante sugli occhi,
al primo anno, questo mi disse che era una scelta difficile di questi tempi. Le
mie qualità erano prevalentemente da Corvonero e Grifondoro, soprattutto da Serpeverde
in realtà, ma sono figlia di Babbani. Il Cappello mi chiese dove avrei
preferito andare, non ero molto informata sul mondo della magia, tanto meno su
Hogwarts e le sue tradizioni. Gli risposi che non ne sapevo niente e che non mi
importava, che era compito suo smistarmi e che per me una Casa valeva l’altra,
ignorai l’importanza di dover prendere quella decisione e questo segnò
inevitabilmente la mia vita. Sono stata smistata a Serpeverde.
Adoro questa casa ma sono arrivata ad odiarla. Ha davvero evidenziato
le mie migliori qualità, mi ha davvero aiutata ad emergere ma non mi ha dato
altro, oltre a cattiveria, solitudine e tristezza. Perché sono una Mezzosangue,
sono impura. Perché gli altri hanno saputo quasi subito che la mia famiglia non
era Purosangue e non si sono limitati a disprezzarmi e ad evitarmi,
ricordandomi ogni volta quanto la mia presenza qui rappresenti un’imperdonabile
offesa per tutti loro. Quante volte mi hanno insultata, e non solo, perché sono
stata una stupida ad accettare questa Casa, vista la mia “condizione”, viste le mie origini.
Per i primi due anni non ho fatto altro che pentirmi.
Continuavo a chiedermi come fosse avere degli amici, essere in un'altra Casa,
magari a Grifondoro con il famoso Harry Potter e i suoi compagni, forse sarebbe
stato mio amico. Forse.
Il terzo anno cominciai a reagire alle prepotenze di Pansy
e delle altre, cominciai a mostrare il mio lato Serpeverde e loro cominciarono
ad evitarmi. Almeno non mi infastidirono più.
Da tre anni ho iniziato a conoscere ragazzi di altre case,
sono amicizie di circostanza ed i Grifondoro neanche mi vedono, ma così è
sempre meglio che niente… Sono Serpeverde, è impossibile negarlo, ma il
trattamento che mi è stato riservato non credo proprio di meritarlo.
Non mi sono più rifiutata di prendere decisioni, di
attribuirmene totalmente il merito o la colpa, ora non esito mai, e comunque
non ho niente da perdere. Ho capito la necessità di opporsi ad una causa che
non mi appartiene, il significato dell’egoismo, dell’invidia, dell’ira
incontrollabile e dell’impotenza. Delle parole che possono essere letali. Ormai
riesco ad immaginare il giudizio degli altri e col tempo ho imparato a non
farmelo importare, credevo fosse impossibile e, alla fine invece, la solitudine
è diventata una compagnia quasi piacevole. Ho imparato a cavarmela da sola in
ogni situazione, a fare affidamento esclusivamente sulle mie capacità. Indubbiamente
tutto questo mi ha fatta crescere, forse troppo in fretta, ma d’altra parte mi
ha reso forte, per certi versi più sensibile, più
attenta alle sfumature di questo mondo in bianco e nero, e di sicuro migliore.
Sono riuscita a trovare un lato positivo in tutto questo. Il venir volutamente
ignorata mi ha permesso di accedere a tutti i segreti di noi Serpeverde: il
fatto che mi escludano non significa che io non mi possa informare e capire ciò
che dicono, quello che succede, quello che cercano tanto disperatamente quanto
inutilmente di nascondere. Io so sempre tutto. A volte mi sembra di vivere da
spettatrice, semplicemente mi siedo e osservo la vita, una vita che non mi
sembra appartenere, e la vedo bellissima, irresistibilmente bellissima.
Senz’altro sono molto diversa rispetto a sei anni fa,
perché in fondo non mi sono mai rassegnata, ma non riesco più a resistere al
costante richiamo di una vita che, comunque vada, mi vede sbagliata.