Senza freni
5 marzo 1969
Caro diario,
i miei orrendi sospetti erano fondati. Questa mattina ho saltato
apposta la lezione di Trasfigurazione per andare in infermeria.
“Mi
dispiace, il signor Tonks non può ricevere visite”
ha detto Madama Chips per almeno sette volte.
Poiché non cedeva, ho deciso di passare alle minacce.
“Senta!
Lei non sa chi sono io!” ho urlato. “Nessuno
può impedire ad un Black di passare e io entrerò
in quest’infermeria con le buone o con le cattive! Non vuole
veder esplodere i suoi armadietti di pozioni, vero?”
E ho bleffato, portando la mano nella tasca in cui tengo la bacchetta.
Lei è parsa sconvolta. Ci credo: Sirius mi dice sempre che
quando mi arrabbio veramente faccio paura.
“E va
bene, entra… Ma non farlo stressare… Ha bisogno
di riposo”.
E si è allontanata bofonchiando qualcosa del tipo:
“Che modi!”
Ted era seduto su un letto nascosto da tendine verdi. Quando l’ho visto mi si è stretto il cuore: aveva un braccio ingessato, la testa fasciata e l’occhio destro viola.
“Andromeda!”
ha esclamato lui, riuscendo addirittura a sorridere anche in una
situazione del genere. “Ti ho sentita prima. Tu sì
che ci sai fare con la gente: nella carriera diplomatica avresti
successo!”
“Smettila di scherzare” ho detto io, che non mi
stavo affatto divertendo. “Come ti senti? Che cosa ti hanno
fatto?”
“Oh bè, sono stato qualche ora in coma, ma per
Madama Chips non è certo un problema. Adesso sto bene, non
preoccuparti”.
“Si vede, infatti…Come è
accaduto?”
“Ieri sera stavo tornando in sala comune quando ho sentito
dei rumori strani provenire da quel corridoio. Ci sono
andato…e mi hanno aggredito”.
“Sai chi è stato?”
“Non lo so, era buio e comunque avevano i volti nascosti,
forse si erano messi delle maschere… Dicevano le solite
cose: Mezzosangue, nato Babbano… niente di nuovo,
insomma…”
Non so neanche io perché mi sono messa a piangere in quel momento. Sta di fatto che me ne sono resa conto solo quando le lacrime mi avevano già rigato il volto.
“Dai,
non c’è bisogno che piangi” ha cercato
di consolarmi Ted, prendendomi per mano.
“Mi dispiace che quelli come me ti debbano trattare tutti
così!” ho detto. “Non te lo meriti! Tu
vali cento volte quella gente!”
“Che tu pensi questo è l’unica cosa che
m’interessa e mi basta”.
Avevo un urgente bisogno di sentirmelo vicino, altrimenti sarei scoppiata, così l’ho abbracciato, forse con un po’ troppo entusiasmo…
“Ah!
Piano… la costola incrinata…” si
è lamentato Ted, gemendo.
“Scusa! Ted, ti prometto che chi ti ha fatto questo la
pagherà… Non è che per caso hai
riconosciuto una voce tra quelle dei tuoi aggressori?”
Di colpo lo sguardo di Ted si è fatto sfuggente.
“No”
ha detto, troppo velocemente. Dopo di che si è messo a
fissare il soffitto con aria apparentemente interessata. Ovviamente non
me la sono bevuta.
“Parla. Qualcuno l’hai riconosciuto,
vero?”
“Ma no, ti ho detto di no… Stai tranquilla, va
bene?”
Ma poi, vedendo
la mia espressione determinata, ha ammesso:
“E va bene. Mi è sembrato di sentire la voce di
Bellatrix, ma non ne sono sicuro, quindi lo terrò per
me… e anche tu”.
“Ted, tu lo devi dire a Silente” gli ho detto,
severa.
“No. Non voglio accusarla. È tua sorella. Non
potrei mai farti questo…”
“Vuoi scherzare? È lei che ha sbagliato, e lei
deve pagare!”
“Dromeda, cerca di ragionare. Ti ho detto che non so nemmeno
se fosse veramente lei, ieri sera”.
“Ti avverto. Se non lo dirai tu, lo farò
io!”
“Vuoi davvero denunciare tua sorella a Silente?”
“No, perché non ho le prove, ma lo
metterò in allerta. Non posso sopportare di vederti
così e non fare nulla…”
“Ma…”
Ted non
è riuscito a convincermi. Tuttavia mi ha persuasa a non
andare subito dal Preside, ma a dare un ultimo avvertimento a
Bellatrix: se non l’avesse piantata di attaccare i nati
Babbani, avrei parlato.
Mi sono trattenuta a stento dall’impulso di strozzarla quando
mi ha riso in faccia e mi ha detto:
“E anche se fossi stata io? Voglio proprio vedere come avrai il coraggio di spifferare tutto a Silente! Ah, ma dimenticavo. Ormai tu sei la paladina dei nati Babbani!”
Per fortuna Narcissa non è crudele quanto lei.
“Se
è stata davvero Bellatrix” mi ha detto poco fa,
“non ne sono molto contenta. Insomma, potrebbe essere
espulsa. E poi tutta questa violenza da dove le è
uscita?”
“Ce l’ha sempre avuta innata” ho risposto
io.
“Sì, ma prima riusciva a controllarsi,
più o meno. Ora i suoi scatti mi fanno quasi paura: non si
pone più un limite”.
Narcissa ha proprio ragione. Bellatrix non ha più freni, ormai. E temo che, crescendo, diventerà sempre peggio.
*Angolo
autrice*
Purtroppo devo darvi una brutta notizia. Visto che lunedì mi
ricominciano le stramaledette lezioni all'università,
avrò molto meno tempo per aggiornare. Sarete dispiaciuti, ma
io mi sentirò veramente persa, comunque non vi preoccupate,
perchè ho già scritto alcuni capitoli dopo di
questo e li pubblicherò un po' alla volta duranete la
settimana, così non mi verrà troppo la crisi
d'astinenza!
_bambolina_
(come hai potuto vedere, Andromeda è diventata MOLTO
combattiva! XD La povera Madama Chips s'è spaventata di
brutto, te lo posso assicurare! Per quanto riguarda la prossima storia,
sei stata più che intuitiva, c'hai azzeccato in pieno!
Comunque, la pubblicherò quando avrò terminato
questa, se no vado in confusione! Ciò non toglie che abbia
già scritto i primi capitoli su word, e stà
sicura che finirò tutt'e due le fan fictions in
contemporanea! Il personaggio di Regulus è un altro che mi
affascina tantissimo: quando ho letto nei Doni della Morte il racconto
di Kreacher sono scoppiata a piangere, ti giuro! Ma non anticipo altro,
se no ti rovino la sorpresa!)
Erika91 (hai
ricevuto la mia risposta? Spero di averti fatto capire bene come
mettere le immagini!)
Un bacio a tutti, nella speranza che l'università non mi
sommerga come una valanga...e poi dicono che è meglio delle
superiori! Tutte balle, credetemi! Evviva gli anni spensierati del
liceo! Godeteveli finchè potete, voi che ci state ancora!
Bye bye