Verde smeraldo La stanza era in penombra, il dottore si era appena congedato con le sue prescrizioni e raccomandazioni e la nonna lo stava accompagnando alla porta porgendogli il suo soprabito, sentiva le loro voci allontanarsi. Lei era rimasta lì, si era seduta sul bordo del letto e lo guardava dormire, un sonno indotto dal laudano usato da dottor Lasonne. Quelle bende a chiudere l' occhio di André, le ferite varie riportate, sembravano acutizzare anche le sue di ferite, le procuravano un dolore martellante, erano affondi nella sua carne viva. Non poteva non sentire il cuore stringersi. Prese la sua mano e la strinse fra le sue, ben presto calde lacrime scesero sul suo volto. Si asciugò in fretta sentendo i passi della nonna. "Oscar, bambina mia, anche tu dovresti riposare, vai di sopra, appena avrò finito con André verrò a portarti una buona cioccolata calda." La nonna era preoccupata per André tanto quanto per Oscar. "No, nonna, aspetto che si risvegli" "Oh che storie sono mai queste, su su vai, avete bisogno di rimettervi in forze entrambi e se conosco bene questo poltrone di André ce ne vorrà di tempo per svegliarsi!!". La nonna era stata convicente e Oscar decise di salire nella sua stanza. Guardò fuori e vide che la pioggia continuava a scorrere incessante. Ripensò alla sera prima, ripensò al giorno in cui André aveva confessato di amarla da sempre. Sentiva ancora addosso tutte le sensazioni provate: sorpresa, rabbia, sconforto, paura, scoperta.Già scoperta di quello che era lei, di quello che pensava di lei André. Il profumo della cioccolata la distolse..." L'ho fatta proprio come piace a te, ti farà bene, come ti senti? " "Sono preoccupata per André." Fu l'unica cosa che riuscirà a dire, ed era vero. André rischiava di perdere un occhio e lei si sentiva terribilmente responsabile. "Conosco bene mio nipote, è un osso duro, vedrai che tra pochi giorni sarà al tuo fianco e fra i soldati della guardia, come sempre! E dire che gli avevo sempre raccomandato di tenere le distanze, che sciagurato! Adesso col tuo permesso torno ad occuparmi della cena, ma sono a disposizione se hai bisogno. " La nonna fece un piccolo inchino e si allontanò. Oscar ripensò alle sue ultime parole, forse perfino la nonna aveva da tempo capito i sentimenti di André, solo lei era stata cieca! Finì la sua cioccolata e suonò il pianoforte, ma il senso di inquietudine era forte e anche il richiamo di quell'uomo che per anni era stato il suo attendente, suo amico, complice, fratello. Decise di tornare da André e con sorpresa lo trovò sveglio, seduto al centro del letto. "Bene!Vedo che ti sei svegliato! Come ti senti?".Gli chiese cercando di celare l'imbarazzo, André la guardò intensamente benché il suo occhio sinistro fosse bendato. " In verità Ho temuto per la tua vita, sono contento che sia successo a me e non a te." " Invece io ho temuto per la tua, avevo perso i sensi e quando Fersen mi ha portato al riparo e ho riaperto gli occhi, ho avuto paura perché credevo che quella folla impazzita ti avesse già ucciso e ho pregato Fersen di cercarti e soccorerti. Gli sarò sempre grata per averti salvato la vita, se le forze non me lo avessero impedito sarei venuta io stessa a salvarti." André la ascoltò estasiato, il tono di Oscar era fermo ma dolce, molto affettuoso, ma aveva imparato a non farsi illusioni e benché commosso rispose solo "grazie sei molto cara".