Anime & Manga > Ranma
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Autore: moira78    24/01/2009    1 recensioni
Un'altra storia già pubblicata altrove, di parecchio tempo fa, una sorta di esperimento più che altro. La mia bravissima beta Tiger Eyes crede che abbia ampi margini di miglioramento e non è detto che un giorno la rielabori del tutto, ma intanto ve la propongo così, com'è nata. Fatemi sapere se vi piace^^
Genere: Triste, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TO UNDERSTAND

 

“Parla razza di imbecille!! Non annuire come una scimmia ammaestrata!!”

 

Genma incrociò le braccia ed emise un suono sommesso come di assenso. Ranma l’aveva scovato a casa di sua madre, ben nascosto nella stanza degli ospiti. Ma ora lo avrebbe fatto parlare.

 

“Akane…forse si era abituata a me – cominciò titubante, giocherellando con le dita - e probabilmente…sì, forse anch’io ero… - Ranma si riscosse, rosso in volto per l’imbarazzo – Prima ci fate fidanzare senza consultarci, poi quando…quando ci abituiamo alla cosa tu che fai??!! Te ne esci con le tue cavolate!! Ora ESIGO delle spiegazioni!!”

 

Genma ciondolò in avanti, una volta.

 

“ Coraggio insensibile di un genitore, sputa il rospo!! Perché Akane vuole dimenticarsi di me??!! Hai rotto il fidanzamento senza consultarmi, vero??!! Mi hai affibbiato l’ennesima fidanzata dopo aver mangiato a sbafo, magari mentre ero ancora in viaggio per l’ultimo allenamento, è così??!! Magari le hai raccontato che ero d’accordo, per questo mi ha sbattuto fuori di casa!! Dai, parla, con che mi hai barattato stavolta?! Con un cetriolino in cima al riso??!! O magari con….??!!” Si fermò, conscio del ronfo sommesso che proveniva dalla gola di suo padre.

 

Si portò di fronte a lui, e notò la bolla d’aria che gli usciva dal naso. Riluttante lo calciò sulla faccia, sbattendolo a terra di schiena, imprecando nel constatare che continuava a dormire anche dopo la botta.

 

“Inutile, non caverò un ragno dal buco parlando con lui, devo cambiare tattica”

 

Passò tutta la notte accampato in giardino, impossibilitato a staccarsi dalla realtà che l’aveva travolto. Non poteva chiedere spiegazioni a nessuno; magari Nabiki l’avrebbe fatto, a pagamento s’intende, ma scartò l’idea. Doveva osservare e ascoltare. Essere paziente non era il suo forte, ma l’avrebbe fatto.

 

Udì distintamente i rumori della cena, le persone una volta amiche parlare tra di loro senza neppure nominarlo. Era stordito.

 

Gli erano successe troppe cose in una volta. Il volo dalla rupe, l’incontro con Mariko, ma il posto d’onore lo meritavano Ryoga e Akane. Akane fra le braccia di Ryoga. Era per forza più potente e veloce l’ultima volta. Era al settimo cielo perché ora Akane era libera! Magari la vecchia gli aveva insegnato qualcosa di micidiale da utilizzare quando si è felici, una sorta di Moko Takabisha ….Ryoga e Akane. Akane e Ryoga. Ryoga e….. temette di impazzire.

 

Così cominciò a pensare lucidamente, o almeno tentò. Come mai lei aveva accettato la rottura del fidanzamento, pur soffrendone, senza neanche parlarne prima con lui? (Forse perché l’hai sempre trattata male idiota) Gli disse la vocina interiore. L’aveva sempre chiamata maschiaccio, vita larga, lunatica, aveva dichiarato apertamente di essere felice di non doversi subire la sua terribile cucina per almeno due settimane prima di partire. Forse Akane si era solo stancata di lui, dei continui litigi e incomprensioni tra di loro, e seppur a malincuore aveva tentato di allontanarlo approfittando dell’ennesimo guaio di suo padre …

 

“E così butta le mie cose fuori di casa, mi ignora deliberatamente e si mette a tubare col maiale, ma certo! Invece di venire da me e mettersi a discutere, a litigare, SI CONSOLA COL SUO P-CHAN!!!” Ranma si accorse appena che stava gridando. Diavolo, se era fuori di sé! Se beccava Ryoga in quel momento l’avrebbe ucciso! E non in senso simbolico.

 

Ma prima di perdere la testa vide i suoi genitori uscire dalla porta principale e si nascose.

 

 

(Vigliacco di un genitore! Ha combinato qualcosa e non osa tornare dai Tendo da solo! Ma quando lo becco mi deve delle spiegazioni!) Questo pensava Ranma mentre spiava il loro discorso da lontano, sentendosi vagamente vigliacco a sua volta. Da quando si metteva a spiare come lui?! Era proprio vero, tale padre…

 

“Grazie mille per il tè Kasumi!” Stava dicendo sua madre inchinandosi.

“Di nulla signora Saotome, lei è sempre benvenuta - Rispose lei educatamente - …oh, e anche lei ovviamente” aggiunse volgendosi verso Genma.

“Oh…bè…grazie Kasumi” Fece lui in imbarazzo.

 

“Grazie Kasumi!” Lo scimmiottò Ranma a bassa voce. Si spostò un poco. Non riusciva a sentire molto bene, ma l’atteggiamento formale dei suoi lo preoccupò molto. Possibile che si fossero allontanati così? E poi LUI era stato CACCIATO, non tentavano neanche di difenderlo?! Magari non suo padre, ma almeno sua madre…

 

Capì ben poco della loro conversazione.

 

“Grazie per essere venuti a trovare Akane” Stava dicendo Kasumi.

(Traditrice!) Pensò Ranma.

“Bè…sì…nostro figlio….i suoi allenamenti…” Carpì da Genma. Sembrava seccato, e Ranma lo odiò. ( Pezzo di idiota, sei stato tu il primo che mi ha portato in giro per anni, e ora…)

Sentì Kasumi dire “Non fategliene una colpa” Santa Kasumi, lei si che sapeva difendere le persone innocenti!

Il resto dei commiati lo ascoltò tra uno sbadiglio e l’altro. Quando se ne furono andati alzò lo sguardo e vide l’ombra di Akane che si allontanava dalla finestra. La luce era spenta; non riusciva a dormire forse? Era triste? Era….innamorata di lui ? E ora avrebbe tentato di innamorarsi…di Ryoga? Il sangue gli si gelò nelle vene. Basta, c’era solo una cosa da fare. Saltò sul ramo e cominciò ad armeggiare con le ante che lo tenevano separato da lei.

 

 

“Ranma non andare!” La voce lo fece sobbalzare. Si voltò e la vide dietro di sé. Levitava praticamente nell’aria.

“Mariko, tu?!”
”Ranma ti prego, ne soffriresti troppo, prima ascolta…”
”Senti ragazzina – la interruppe deciso – mi dispiace molto che tu sia morta in quel modo, davanti a tua madre e tutto il resto, okay? Ma Akane è la mia fidanzata, e io mi farò spiegare da lei cosa diavolo è accaduto, dovessi passare tutta la notte a farle l’interrogatorio! A Ranma Saotome non la si fa sotto il naso, e io…io lotterò…per riprendermi ciò che è mio” Concluse mormorando, rosso come un pomodoro.

 

Mariko sorrise “Oh Ranma…” Ma lui era già saltato dentro.

 

 

Poteva sentire il respiro di Akane vibrare lieve. Stava forse…piangendo? Piano, sedette al bordo del letto, e senza sapere se fosse sveglia comincio a parlarle.

 

“Akane, ascolta…lo so che sei arrabbiata con me, ma almeno…dimmi cosa ti ho fatto!” Lei taceva, mostrandole la nuca, il suo respiro era irregolare ora “Cavolo, lo so che mio padre è un idiota, ma…hai buttato le mie cose…e me praticamente fuori casa! Meriterò una spiegazione, no? E poi…ti ho vista sai? Con Ryoga, oggi” Strinse la coperta tra i pugni, cercando di controllarsi “Perché, Akane…perché Ryoga? Lui ti merita forse più di me? – riflettè un istante – Forse si. Lui ti ama, sai? Io, lo so, ti insulto sempre, ti chiamo maschiaccio, vita larga, e….dio solo sa in quali altri modi. Forse tu ti sei avvicinata a lui per questo Akane? Akane, ti prego, se sei sveglia parlami, ne ho bisogno…”

 

Tacque. Sentiva la minaccia delle lacrime soffocarlo.

 

“Akane? – avvicinò le labbra tremanti al suo orecchio, aspirandone il profumo – Akane non puoi farmi questo, ne abbiamo passate tante, e tu ora mi liquidi in questo modo? No Akane, non farlo, tu…tu sei troppo importante per me. Come vorrei essere infuriato con te, e non ci riesco, perché la verità è che io…io ti…”

”Mmhhh Ranma….” Il lamento assonnato di lei lo fece sobbalzare. Stava DAVVERO  ascoltando? Ma forse, ormai, era meglio così.

 

“Akane…sono qui” Mormorò mentre fuori soffiava un vento che annunciava tempesta.

 

Poi lei si voltò. Gli occhi erano aperti e vigili. Le lacrime le inondavano il volto. Il cuore di Ranma si arrestò.

 

“Perché mi hai lasciata sola Ranma?” Gli soffiò sul viso.

 

“Ma io non ti ho lasciata Akane, sono solo partito per un allenamen…!”

”Ranma…perché sei morto?”

 

Ranma smise di respirare, e il viso di Akane si fermò in quell’espressione di dolore. Si era fermato anche il tempo.

 

 

   
 
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