Il viaggio era durato sei ore alla massima velocità consentita dalla Galileo sette, una della navette in dotazione all'enterprise. I tre ufficiali avevano cercato di dormire, anche se Kirk era divorato dalla curiosità per ciò che avrebbero potuto trovare.
" Rilevo il segnale di soccorso, proviene dalla superficie del pianeta." puntualizzo Cardozo.
" Molto bene, cerchiamo di atterrare, vicino, ma non troppo. Non sappiamo cosa c'è li sotto. C'è anche la possibilità che sia una trappola vista la particolare natura del pianeta. "ordinò Kirk.
Loki si sedette alla postazione scientifica." Ora siamo abbastanza vicini per un'analisi della superficie. Buone notizie, rilevo almeno dieci segni vitali , anche se con questi strumenti non posso stabilire di che natura."
"Entriamo nell'atmosfera."annunciò Cardozo.I quattro agganciarono le cinture.
Erano ancora troppo in alto per poter scorgere qualsiasi cosa ci fosse a terra..Ad un tratto lo shuttle ebbe un brusco sobbalzo.
"Qualcosa ci ha colpito, un raggio phaser dalla superficie!" spiegò Loki osservando i suoi strumenti.
"Hanno colpito i motori, perdiamo quota e anche rapidamente."annunciò Cardozo allarmato.
"Energia d'emergenza ." ordinò Kirk.
" Non funziona, qui è tutto fuori uso, precipitiamo." rispsose il guardiamarina.
"Preparatevi all'impatto."gridò il capitano.
I quattro si rannicchiarono nelle poltroncine che montavano un nuovo sistema d'emergenza.All'impatto uno speciale gel, che contenevano, esplodeva istantaneamente espandendosi e costituendo una sorta di bozzolo attorno al corpo in grado di assorbire la potenza distruttiva dell'urto. L'impatto fu tremendo e devastante, nonostante la protezione i federali rimasero storditi per lunghi minuti.Il primo a riprendersi fu Loki .Con fatica si fece strada districandosi dal bozzolo di gel che lo avvolgeva e l'aveva salvato dalla caduta. Rimase per un attimo un ascolto del suo stesso corpo costatando con sollievo che tutte le sue ossa parevano intere. Poi si voltò a guardare gli altri. Voleva accertarsi prima di tutto che Jim stesse bene. Ma il suo sguardo si bloccò su Cardozo.La sua poltroncina non si era gonfiata. Il collo del ragazzo era piegato in modo innaturale, perdeva sangue dalla bocca , dal naso e anche dalle orbite oculari. Loki non aveva bisogno di controllare per capire che era morto. Poi evitando i rottami riuscì a raggiungere Kirk e McCoy e li tirò fuori dai loro bozzoli.
" Stiamo tutti bene ?" borbottò McCoy in evidente stato confusionale.
Loki scosse il capo. " Cardozo non ce l'ha fatta."
Kirk osservò con raccapriccio il corpo del suo uomo e lo sfacelo che li circondava. " La radio è distrutta. L'enterprise non sarà di ritorno tanto presto. Non sappiamo cosa ci ha colpito. Non sappiamo se ci stanno venendo a prendere."riassunse Kirk mentre scavava tra i rottami alla ricerca di qualcosa di utile."Suggerimenti?"
"Incaminiamoci verso il posto da cui provenivano i segni vitali, sono più di noi ma potremo comunque sopraffarli e riuscire a sopravvivere fino a quando non torna l'enterprise. " suggerì Loki.
"E se invece troviamo un posto,tipo una grotta e ci nascondiamo?" ribattè MCcOy.
"Dipende quanto ci mette l'enterprise a tornare, non vedo acqua e cibo tra i rottami." rispose Kirk riemergendo dai resti della navetta."Però ho trovato questa "disse mostrando agli altri una piccola pala da campeggio."Datemi una mano e seppelliamo il corpo di Cardozo".
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I tre federali avevano deciso di raggiungere il posto dove avevano rilevato i segni vitali.
"Dobbiamo bere qualcosa. Saremo lontani?" chiese Mccoy osservando il paesaggio desolante.
Stavano camminando da due ore in una gola desertica circondata da montagne altissime. La vegetazione era costituita da cactus e cespugli rotolanti e il caldo era soffocante."Quando abbiamo rilevato i segni vitali ci siamo spostati di qualche kilometro per coglierli di sorpresa, ma non so poi quanto abbiamo deviato precipitando. "gli rispose Loki.Lui era il più sofferente dei tre essendo nato su un pianeta ghiacciato .Il calore però non lo stava divorando solo all'esterno, si sentiva bruciare anche dentro e non capiva cosi gli stesse succedendo. Finalmente in lontananza scorsero qualcosa di diverso dal paesaggio desertico che li aveva circondati nelle ultime ore. Kirk li spinse contro la parete di rocce e fece loro cenno di appiattirsi. Era un piccolo villaggio costituito da moduli prefabbricati. Sembravano decrepiti, divorati dalle tempeste di sabbia e arsidal sole. L'unica cosa che si muoveva erano i cespugli rotolanti portati dal vento .