Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Najara    26/07/2015    5 recensioni
Un anno dopo gli avvenimenti che tutti conosciamo ad Arendelle arriva la primavera e con essa le prime navi, ma non tutte portano cose buone. La regina di Arendelle e la principessa Anna si troveranno a dover affrontare nuovi pericoli e temibili nemici ma per Elsa potrebbe essere in arrivo molto di più... ovviamente non mancheranno il tenerone e spensierato Olaf e il timido e burbero Kristoff.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come sempre grazie a tutti e…

Buona lettura!

 

 

 

Ottavo capitolo: E’ ora di agire

 

Anna respirò con piacere l’aria fresca della sera. Mentre camminava sembrava guardare il cielo o il mare in realtà si guardò attorno con attenzione cercando un’idea, un modo per fuggire da lì e andarsene. Poteva sentire la grande corrente rumoreggiare là dove l’oceano incontrava i fiordi. Non aveva molto tempo. Un colpo di vento fece tendere le sartie che tenevano le gonfie vele e Anna sorrise. Fece ancora qualche passo poi si voltò, in quel preciso momento un marinaio le passò accanto e la colpì facendola cadere a terra.

La voce roca e forte del secondo del capitano si fece sentire poi l’uomo la aiutò a rialzarsi.

“Non è niente, sono così maldestra, mi succede spesso” Disse lei poi si strinse nelle spalle.

“Meglio rientrare” L’uomo la teneva per il braccio e lei guardò con rammarico il ponte.

“Non posso ancora…”

“No principessa Anna, il vento sta rinforzando e il ponte diventa insidioso”. Detto questo la riportò nella sua cella calandola dalla stretta botola.

Olaf era seduto paziente in un angolo giocando con dei fili di paglia. Quando la botola si chiuse però saltò verso di lei con sguardo d’attesa.

“Allora?” Chiese e Anna sorrise.

“Ecco il nostro mezzo di fuga!” E da sotto il vestito estrasse un rotolo di corda.

“Vuoi calarti dall’oblò?” Chiese Olaf.

“Meglio! Come stai andando con le assi?” Guardò l’oblo che sembrava intatto ma quando Olaf le mostro i chiudi che aveva già estratto sorrise, “Bene, dobbiamo sbrigarci!”

Lavorarono in fretta e con metodo, Olaf con il coltello estraeva i chiodi mentre Anna sfilacciò la sciarpa del pupazzo e legò la corda alla coperta. In pochi minuti poterono staccare la prima asse che Anna sistemò a terra poi toccò alle altre. In una mezzora avevano finito. Dal mare il frastuono era impetuoso e raffiche di vento alzavano la paglia attorno a loro.

“Perfetto” Disse Anna guardando le assi che aveva legato con la corda e la sua coperta “Sei pronto?” Chiese poi a Olaf.

“Sono nato pronto!” Anna controllò ancora una volta il nodo che aveva attorno alla vita. Olaf era trattenuto sulla sua schiena solo da quello. La nuvoletta le faceva piovere neve sulla testa ma quello la fece sentire meglio, le faceva pensare ad Elsa ed era rassicurante.

“Allora andiamo” Detto questo usò quel poco che gli restava di corda per scendere lungo lo scafo. Fuori il vento era forte e costante. Così come il rumore. Perfetto.

Fece fatica a scendete soprattutto a causa delle assi di legno ma quando fu quasi nell’acqua le lasciò cadere sotto i suoi piedi e vi si stese sopra. Il buio la favoriva ma temeva ancora che la vedessero così rimase immobile sbatacchiata dalle onde mentre la nave filava via.

Non poté resistere dal sorridere, non erano ancora fuori pericolo ma almeno era libera!

Questa era stata la parte facile ora dovevano muoversi altrimenti la corrente li avrebbe mandati nell’oceano lontano dalle coste. Ma il vento era con loro e lei aveva una vela. Con attenzione slegò il pacchettino che aveva fatto con la coperta e poi lasciò che fosse catturata dal vento. Il contraccolpo fu forte ma le corde ressero e la coperta si gonfiò iniziando a trascinarli verso il fiordo.

Anna rimase appiattita contro le assi di legno ma dentro di lei esultava. Ce l’avrebbero fatta.

 

Il capitano Sif guardò con orgoglio i suoi marinai lavorare, era un mare difficile ma loro stavano gestendo con abilità e capacità la nave, presto sarebbero stati nelle acque più sicure dell’oceano e poi veloci verso casa.

“Capitano!” Quell’urlo gli fece increspare la fronte. C’erano dei guai in vista “Capitano, la prigioniera è fuggita!”

“Cosa?” Afferrò il marinaio per il bavero sbatacchiandolo “Di cosa stai parlando?”

“Io… mi sono sporto per verificare il pescaggio e ho notato che l’oblò era aperto” Balbettò il marinaio.

“Sarà anche aperto ma non può essere fuggita” Lasciò il marinaio e con delle veloci falcate raggiunse la botola che aprì con rabbia. La cella era vuota. Non era possibile! Come aveva potuto scappare quella fragile ragazzina? La rabbia lo avvolse con cieco calore. Ma l’avrebbe ripresa!

“Invertire la rotta!” Urlò verso il timoniere. I marinai si fermarono guardandolo con stupore. “Al lavoro voi!” Urlò loro il capitano poi raggiunse il timoniere e lo spinse via facendo ruotare con rabbia il timone. La nave gemette per quello sforzo.

“Spiegate tutte le vele al vento!” I marinai corsero lungo gli alberi per obbedire al loro capitano e presto la nave acquisì velocità aiutata dalla forza del vento. “Non mi sfuggirà” Mormorò piano il capitano mentre guardava verso il buio davanti a lui.

 

Elsa raggiunse il vicolo in cui i quattro uomini erano entrati con Kristoff e non li vide, strinse i denti e continuò con la sua corsa, non dovevano essere andati lontano. Poi li vide, sorrise e accelerò.

“Ehi!” Chiamò e gli uomini si voltarono, Kristoff sgranò gli occhi nel vederla e lei chiamò il suo potere. Spinse e trovò il muro. Con un senso di panico sentì i bracciali al polso e come se la schermissero li vide brillare alla tenue luce del tramonto. Nella foga dell’azione si era dimenticata che il potere, con cui era nata e che mai l’aveva abbandonata, anche quando lo aveva ardentemente desiderato, non era libero.

“Prendete!” La voce del capitano la fece voltare e la donna gli lanciò una spada poi si gettò sui tre uomini che si erano fatti avanti. Il quarto aveva il suo bel da fare a tenere fermo Kristoff che si dimenava malgrado avesse le mani e i piedi legati.

Elsa strinse la spada con un senso di estraneità, non ne aveva mai impugnata una, ma il capitano era nei guai e lei doveva farsi avanti. Anna lo avrebbe fatto si disse e si gettò in avanti. Uno degli uomini le fu addosso e lei schivò l’affondo poi si spostò di lato quando un secondo brutale attacco sferzò l’aria accanto a lei. La rabbia del terzo affondo a vuoto fece ringhiare l’uomo che si gettò con ulteriore furia su di lei. Elsa lo schivò ancora poi afferrò un vaso da una mensola e la gettò sull’uomo che grugnì nel parare il colpo con il braccio.

“Diamine di una donna! Vi farò a fettine” Le urlò contro quando vide il taglio che il vaso gli aveva fatto sul polso. Elsa però non aveva atteso e gli gettò un altro vaso. L’uomo saltò in avanti e le afferrò il braccio poi alzò la spada. Elsa chiuse gli occhi aspettando il colpo che non venne. Quando riaprì gli occhi era la mano del capitano a tenerla.

“Regina Elsa, non ho mai visto qualcuno schivare così bene… ma dovete migliorare l’attacco, vi ho donato la mia spada perché la usaste” Sorrise e Elsa non poté che imitarla.

“Qualcuno potrebbe venire ad aiutare me?” Chiese Kristoff che era seduto accanto al suo ex-guardiano che giaceva a terra, chiaramente il ragazzo era riuscito a tramortirlo.

I marinai arrivarono solo in quel momento.

“Era ora” Disse il loro capitano poi fece legare i quattro e liberare Kristoff.

Tutti insieme tornarono alla nave la rotta per Ivoria era ancora nelle tasche del ragazzo. Quella sera festeggiarono. Elsa guardava dal ponte superiore i marinai danzare sulla musica di Kristoff e sorrideva. Era felice, sentiva che quel giorno, per la prima volta, aveva fatto qualcosa e senza usare il suo potere. Era stata capace di tener testa ad un uomo armato, anche se per poco tempo, ma ce l’aveva fatta.

“Perché non vi unite alle danze?”

“Oh… io…”

“Non dite che non danzate, vi ho visto sul ponte della nave…” Elsa arrossì a quelle parole del capitano. Poi la vide fare una smorfia di dolore.

“Cosa?”

“Non è nulla solo un graffio…”

“Siete stata ferita?” Elsa guardò la donna con apprensione.

“Non ho il vostro dono nello schivare le spade… ma dopo tutto io scivolerei su una lastra di ghiaccio mentre voi dovete avere un innato senso dell’equilibrio e, ritornando al discorso di prima, questo vi rende una meravigliosa ballerina. Quindi, perché non vi unite alle danze?” La donna le sorrise e Elsa scosse la testa.

“Quando Anna sarà salva.” Il capitano annuì ridiventando seria.

“La troveremo e voi la salverete”

“Io… e se non ne fossi capace?”

“Oggi avete dimostrato coraggio e follia” Le sorrise “Sono entrambi necessari per salvare vostra sorella… ce la farete. Io… io credo in voi” Elsa si voltò a guardarla i loro occhi si allacciarono e Elsa perse un battito. Era così bella, impavida e libera…

“Regina Elsa! Ballate con noi?” Un marinaio le tese la mano e lei gli sorrise.

“La prossima volta, vi ringrazio” Sorrise all’uomo che si strinse nelle spalle e con un inchino tornò ridendo dai suoi compagni.

“Quanto credete che siano lontano?” Chiese al capitano senza guardarla.

“Le correnti per entrare nell’oceano e lasciare i fiordi sono veloci ma i venti contrari quindi…”

“Vela in vista!” Il capitano aggrottò la fronte guardando in su verso la vedetta. Erano avvolti dal buio della notte ed era difficile poter notare una nave. “A dritta di babordo! C’è una luce” Urlò ancora la vedetta.

“Sarà un mercantile” Disse ad Anna poi prese il cannocchiale e lo aprì. Fece fatica ad inquadrarla ma poi la vide. “Silenzio sul ponte! Uomini ai loro posti!” Urlò sorprendendo Elsa.

“Cosa succede?”

“Sono loro” Disse solo la donna mentre sotto di loro i marinai sciamavano in fretta verso i loro posti. “Stanno tornando indietro”.

“Ma non ha senso” Le rispose Elsa cercando di vedere la nave nel buio senza successo.

“Cosa succede?” Chiese Kristoff che era corso da loro.

“La nave ivoriana ha invertito la rotta e sta tornando indietro”

“Non è possibile” Rispose di getto il ragazzo.

“Credi sia possibile che ci sia una seconda nave con gli stessi alberi e le stesse vele?” Il capitano lo guardò sarcastica e gli tese il cannocchiale. Il ragazzo guardò per un tempo molto più lungo non abituato come il capitano alla fine però abbassò l’oggetto e annuì.

“Sembrano loro… anche se con il buio si vedono solo pochi dettagli…”

“Sono loro” Ripeté convinta il capitano “Spegniamo tutte le luci”

“Perché non invertiamo la rotta anche noi?” Chiese Elsa, Anna era così vicina!

“Pazienza… pazienza…” Mormorò la donna. Il tempo scorse lento mentre tutti aspettavano l’ordine del capitano. La donna osservava la nave ivoriana dal cannocchiale. La lasciò passare accanto a loro, non più distante di qualche centinaio di metri poi quando ormai Elsa era al limite di sopportazione ordinò:

“Invertire la rotta! Spiegare tutte le vele!” Elsa sentì le parole scorrerle come elettricità lungo la schiena, la caccia era ricominciata e la loro preda era inaspettatamente vicinissima.

“Abbiamo atteso tanto a lungo perché se ci avevano avvistato, come noi avevamo avvistato loro una simile mossa li avrebbe messi in allarme e probabilmente avrebbero capito che era loro che seguivamo” Spiegò infine la donna quando la manovra era stata eseguita e la nave era sulla nuova rotta.

“Va bene… ma perché tornano indietro?” Chiese Kristoff.

“C’è solo una risposta!” Elsa sorrise lasciando tutti e due di stucco “Anna è riuscita a sfuggirgli!”

“Credo sia impossibile…”

“Oh non la conoscete capitano.” Le rispose Elsa “Se c’è qualcuno che può fare una cosa simile quella è Anna.” Kristoff si strinse nelle spalle ed annuì concordando con la regina.

“Allora ipotizzando che la principessa Anna sia riuscita a fuggire da una nave in movimento, dove potrebbe essere andata?”

“Ad Esmeralda” Disse sicura Elsa “La conosce come la conosco io, abbiamo ricevuto spesso dei dignitari e dei nobili di quella città, cercherà aiuto lì”.

“Anche gli ivoriani lo immagineranno…” Disse Kristoff guardando preoccupato verso il mare “E lei è sola… in queste nere acque…”.

“Non è sola Kristoff” Elsa gli mise una mano sul braccio “C’è Olaf con lei”

“Ma lui non può nuotare… scioglierebbe…”

“Anna avrà un piano, non lo lascerebbe indietro”. Elsa gli sorrise e lui annuì rasserenandosi un poco. Il capitano li guardava perplessa ma distolse lo sguardo non appena Elsa tornò a guardarla.

“Capitano, dobbiamo trovarla prima noi”

“Sì, ma come?”

“Dobbiamo immaginare che Anna abbia trovato un modo per scappare ed è impossibile che si sia semplicemente gettata in acqua, non con Olaf, quindi… deve aver preso una scialuppa o qualcosa che galleggia…” Il capitano non poté fare a meno di increspare la fronte trovando praticamente impossibile quelle idee ma non disse nulla. “E presupponiamo anche che voglia raggiungere il più velocemente possibile Esmeralda. Cosa farebbe?” Chiese Elsa a tutti e due.

“Io toccherei terra il prima possibile e poi andrei a piedi fino alla città” Rispose Kristoff il capitano scosse la testa.

“Io, se potesse permettermelo il mio mezzo, terrei il mare sarebbe molto più rapido” Elsa strinse le labbra questa risposta era ovvia, Kristoff era un camminatore nato mentre il capitano una donna di mare. Ma cosa avrebbe fatto Anna?

“Io credo che terrebbe il mare il più a lungo possibile poi toccherebbe terra.”

“Quindi cosa possiamo fare noi?” Kristoff era decisamente un uomo d’azione.

“Costeggiamo la costa del fiordo sperando di trovare qualcosa che ci indichi se la principessa ha toccato terra?” Chiese perplessa il capitano.

“No, i fiordi sono lunghissimi se li si costeggia, ci metteremo troppo tempo e poi Anna avrà fatto del suo meglio per nascondere un eventuale arrivo a terra” Ipotizzò piuttosto sicura Elsa. “No, faremo come gli ivoriani, andremo a tutta velocità ad Esmeralda. Sperando che è lì che lei arriverà e che troverà prima noi che loro”.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Najara