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Autore: Kiara_Wolf    26/07/2015    6 recensioni
Mobius è cambiata tanto dopo 5 anni dalla sconfitta dei Metarex, ci sono molte persone, o più precisamente ragazzi, che si ritrovano con poteri che non sapevano di avere o, se lo sapevano, non sanno più come gestirli.
Ed è qui che entra in campo Lei, con tutte le sue forze si è data da fare per costruire un luogo comune per aiutare questi ragazzi, e chi, meglio degli eroi che hanno salvato il loro amato pianeta possono insegnargli?
Ma i nostri amici ce la faranno a controllare dei giovani adolescenti irrequieti e combina guai?
E se di mezzo ci si mettono anche i sentimenti?
Una cosa è sicura, alla Power High School fai tutto, tranne che annoiarti!
Bentrovato popolo di Efp ^^
Sono Kiara_Wolf, e riporto sul sito la mia prima fanfiction revisionata, se qualcuno si ricorda la mia vecchia versione non si preoccupi! Sempre se vuole leggere questa nuova u.ù'''
Spero di riuscire a portarla a termine, anche perché avrei delle persone fuori che mi ammazzerebbero ^^'''
Detto questo vi saluto e vi auguro buona lettura, una cosa vi chiedo, se trovate errori avvisatemi, io rileggo più volte la storia che scrivo ma chi ha più esperienza mi aiuti per favore.
Kiara_Wolf
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sonic: Perché?
 
 
Capitolo III
Amy POV.
Un leggero ticchettio della pioggia rompeva il silenzio nella sua casa, stranamente la radio era spenta e non riempiva l’abitazione con le sue vivaci canzoni come solitamente faceva.
Lei era seduta sul candido divano, con le mani chiuse a pugno strette sulle sue ginocchia, fissava davanti a se con aria persa, vacua, come se tutta la sua vitalità fosse stata risucchiata via lasciando solo un triste ed amaro ricordo.
Sul basso tavolino in legno spiccava una foto, una foto risalente a tanti anni fa. Ritraeva due piccoli ricci, lei rosa lui blu, lei sorrideva lui sbuffava, lei lo stava abbracciando lui voleva solo scappare.
Voleva correre via, era troppo veloce per stare fermo, troppo pieno di energia per poterla sprecare nel futile atto di sorridere anche lui in quella foto e di ricambiare il suo abbraccio.
Quella foto le portava agli occhi una verità che solo da poco stava assorbendo, lui non l’amava. Poteva donargli anche l’universo pur di renderlo felice, ma non avrebbe mai e poi mai ricambiato il suo profondo sentimento, a che scopo, allora, continuare a sprecare anni della sua vita?
La sua infanzia era piena di momenti pericolosi, l’inizio della sua adolescenza era passato tra sofferenze ed illusioni, cos’altro doveva sopportare per lui?
Gli affetti sinceri che aveva costruito erano stati sempre un ostacolo nella sua decisione di voltare pagina, per loro nutriva un vero sentimento di amicizia, ma era giunta l’ora che lei fosse, per una volta, egoista e di pensare al suo bene.
E questo significava solo una cosa, lasciare Green Hill e tutti quelli che erano entrati nella sua vita, definitivamente.
Questa decisione fu finalmente presa durante quella giornata uggiosa, contattò una ditta di trasporti e fece caricare dentro tutti gli averi che occupavano la sua casa, prima di lasciare definitivamente la sua dimora, che tanto l’aveva vista sognare e piangere, lasciò un biglietto dove diceva dove sarebbe andata e che non tornerà mai più, perché lei, a differenza di lui, si preoccupava di far stare tranquilli chi le voleva bene.
Forse aveva sbagliato a non dare la notizia di persona, ma conoscendo le persone a lei care sapeva bene che avrebbero tentato di fermarla, ed era sicura che avrebbe ceduto, in silenzio usciva dalle loro vite sicura che non si sarebbero più intrecciate. Non appena lo vide entrare in quell’immensa sala, però, un pensiero le attraversò la mente: “Non sarai mai tu a decidere il tuo destino!”.
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Amy: Hai una bella faccia tosta a chiedermelo! Per tutto questo tempo ti sono venuta dietro cercando di farti apprezzare i miei sentimenti, e poi cosa ho ottenuto? La visita del tuo migliore amico che mi diceva “Chissà quando torna Sonic?”, pensando che io ero informata della tua partenza, non hai avuto neanche il pensiero di avvisarmi, ho sprecato la mia infanzia a correrti dietro, a mostrarti il mio affetto per cosa!? Dimmelo, dammi un dannatissimo motivo, Sonic! *Con gli occhi lucidi*
Sonic: Senti, hai ragione ad essere arrabbiata, mi sono comportato male e me ne rendo conto, ma perché hai lasciato tutti gli altri?
Amy: Da quando me ne sono andata li ho sempre pensati, ma come potevo restare ancora? Ancora a soffrire a causa tua!
Sonic: Non ti ho mai chiesto di soffrire per me! *alzando un po la voce*
Amy: Non hai mai neanche cercato di impedirmelo! Eri sempre indeciso ed imbarazzato, io credevo che facessi così perché eri timido… Invece eri, e sei, solo uno stupido!! *alzando anche lei la voce*
Sonic: Ah è così che mi vedi adesso?
Amy: Si!
 
Lo dissi con tono duro, convinto, e lui non se lo aspettava. Boccheggiò un po per trovare qualcosa da rispondermi, ma per una volta stette zitto.

 
???: Ehm… Devo chiamare l’ospedale o lo lasci in vita Mimy?
 
Ci voltammo entrambi verso la scherzosa voce di Rosy, era una riccetta rosa con gli occhi verde scuro come me, gli aculei le ricadevano all’indietro spettinati e tre ciuffetti sbarazzini le davano quell’aria da ribelle che tanto amava mostrare.
Indossava una maglia corta a collo alto verde pino, guanti neri lunghi fin sopra al gomito e senza dita, pantaloncini di jeans strappati e stivali neri con lacci verdi, in testa il mio stesso cerchietto rosso.
Si avvicinò a noi e rivolse la parola al riccio che tanto vorrei odiare.
 
Rosy: Mi chiamo Rosy The Rascal! Sono un’amica di Amy, oltre che sua cugina.
Amy: Di secondo grado…
*
Rosy: Sono tua cugina si o no?!
 
Sbuffai, le nostre madri, da quel che avevamo scoperto, erano cugine, di conseguenza ecco spiegata la nostra forte somiglianza.
 
Sonic: Siete cugine? E da quando scusa? *sorpreso*
Amy: In teoria da quando siamo nate. *tono acido*
Rosy: In pratica da un anno scarso.
 
La guardai di sott’occhi un po scocciata, perché glielo stava dicendo?
Non gli era mai importato nulla di me ed ora gli dovevo anche spiegare da quanto ho una cugina?
Gli voltai le spalle e mi diressi verso il pianoforte che prima stavo suonando, era di un legno lucidissimo ed i tasti erano piacevolmente freddi al tatto, vicino allo sgabello foderato d’un morbido velluto rosso avevo appoggiato la mia borsetta rossa, la presi e mi diressi fuori dalla sala.
 
Amy: Rosy, quando hai fatto io sono al pianoterra, ciao.
 
Non sentii neanche se mi rispose, chiusi frettolosamente la porta e mi diressi a passo spedito verso le scale, sentivo gli occhi pizzicare già da un po, ma non volevo piangere, non davanti a lui.
Ne avevo sprecate già abbastanza di lacrime per quel dannato riccio, ma sembrava che io non riuscissi mai a finirle, mi colavano dal viso come cascate in piena dopo una giornata di pioggia, le sentivo bollenti, come se mi stessero bruciando ogni singolo pezzetto di pelle che riuscivano a toccare, non mi sarei sorpresa se, guardandomi ad uno specchio, avrei visto la mia faccia piena di scie rosse.
Avevo così desiderato, in questi ultimi due anni, delle sue scuse sincere, ma a quanto pare quella sempre sbagliata sarai tu, Amy Rose…
Sarai sempre tu quella che dovrà soffrire, quella che verrà sempre colpita dalle spine velenose dell’amore, e quando penserai di avercela fatta, di aver superato tutto, ecco che tornano di nuovo ad aprire le tue vecchie cicatrici, spalancandole più di prima.
Sei tu la prigioniera di questa spirale infinita di dolore, non lui.
Come poteva essere il contrario?
Sonic The Hedgehog che soffre per amore?
Mi scappò un sorriso a quel pensiero che sapeva tanto di crudele realtà, Sonic non avrebbe mai sofferto per amore, ne era incapace. Non perché fosse cattivo, semplicemente il concetto d’amore era un qualcosa che a lui non importava, che se ne faceva dell’amore un riccio che aveva sposato la sua libertà?
Che poteva correre in lungo ed in largo senza dover pensare a quanto tempo ci avrebbe impiegato, che poteva avere sempre una vita piena di emozioni e d’avventure, che era leggero come il vento e forte come una tempesta, che era semplicemente se stesso. Chi poteva pensare di biasimarlo?
Quei pensieri l’avevano fatta sedere nell’atrio dell’entrata della scuola, su uno dei comodi divani che l’arredavano, non appena se ne accorse si guardò intorno con aria spaesata, rimase come la prima volta affascinata da quel luogo così semplice ed allo stesso tempo così elegante da farti sentire un caloroso senso di benessere.
Mi sentì toccare la spalla, sobbalzai, ero talmente concentrata nel guardarmi intorno che mi ero estraniata da tutto. Voltai la faccia e la prima cosa che mi saltò allo sguardo furono due penetranti occhi verde prato…
 
Sonic: Possiamo parlare?
Amy: Non ho niente da dirti.
Sonic: Allora avrai qualcosa da sentire! *si siede vicino a lei e la guarda*
Amy: Che cosa vuoi?! *un po arrabbiata*
Sonic: … *prende le sue mani tra le sue* Amy, lo so che in tutti questi anni tu sei stata male per me, posso solo immaginarlo. Hai ragione a dire che anch’io non sono stato sincero con te, non capivo bene che cos’era quel sentimento che tu dicevi di provare per me, lo vedevo come un ostacolo alla mai libertà e, ammettilo, i tuoi abbracci spacca ossa non davano tante altre opzioni.
Amy: Dovevano essere delle scuse?
Sonic: Ehm… Si. *grattandosi la guancia*
 
Ci guardavamo a vicenda, tutto sembrava essere scomparso, eravamo solo io e lui, che fosse veramente la volta in cui…
Non ci ricascare, Amy!
Lui se ne andrà di nuovo, ti farà soffrire ancora, ti costringerà a tornare quella che eri una volta, una bambina capricciosa che voleva a tutti costi il suo eroe!
“Io non sono più quella bambina, sono cresciuta!”
Vuoi veramente rischiare la tua felicità con lui, ancora?
“Non rischierò di nuovo con l’amore, ma la nostra amicizia non può finire in questo modo.”
Stai giocando con la tua vita Amy, chi l’avrà vinta, tu o la solitudine?
 
Amy: *scuote un po la testa e sorride* Vogliamo iniziare da capo?
Sonic: Iniziare da capo? *confuso*
Amy: *gli lascia le mani* Si! In tutti questi anni io sono stata solo in minima parte me stessa, e neanche tu sei stato tanto sincero, iniziamo da capo, ricostruiamo la nostra amicizia, quella mi è mancata tanto…
 
Stai sbagliando…
 
Amy: Proviamoci di nuovo, io sarò me stessa ed anche tu farai altrettanto!
 
Come puoi essere così certa che andrà tutto bene?
 
Amy: Ci stai, Sonic? *gli porge la mano*
Sonic: Se ci sto? E me lo chiedi anche?! *le stringe la mano* Sarà una cosa interessante conoscerla, signorina Rose! *le fa l’occhiolino*
Amy: Lo stesso vale per me, Signor Sonic! *ridacchia divertita*
 
“Forse sto sbagliando di nuovo, o forse sto facendo la scelta migliore della mia vita. Come posso dirlo se non ci provo?”

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In una stanza all’interno della scuola…
 
Finalmente, tutti i tuoi sforzi ora apparterranno a me!
Dai, non puoi resistermi e lo sai molto bene.

???: C-cosa stai facendo?! No… NOOOOOO!!!!
… Sarò il tuo incubo, allora.

 
 
 
Angolo Della Lupa Matta
Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo!! XD
Scusate l’immenso ritardo, non ho molto tempo libero purtroppo ^^’’
Domani parto e non so se riuscirò ad aggiornare, quindi ho cercato di fare un capitolo decente in pochi giorni, spero l’apprezziate comunque, se trovate errori vi prego di segnalarmeli così che possa correggermi =D
Ed ora passiamo al capitolo, vi devo dire un paio di cosette, la prima fra tutte è questa:
*
Come avrete letto ho messo che Amy e Rosy sono cugine di secondo grado, è una decisione che mi servirà durante il corso della storia, se a qualcuno da fastidio questa cosa è libero di smettere di leggere la mia fic, ma non accetterò assolutamente recensioni negative per questa mia decisione.
Altra cosa importante, le iscrizioni degli oc, ci sono alcuni oc che non hanno rispettato la scheda che ho inserito nel Prologo, quindi ho deciso che nel prossimo capitolo farò un elenco degli autori che parteciperanno con i loro oc, chi non sarà tra do loro spero non la prenda a male e che continui a leggere la mia fic. Restando in tema di oc, le iscrizioni rimarranno aperte fino al capitolo cinque, quindi chi ha ancora voglia di partecipare ha tutto il tempo per farlo ^^
Adesso vi spiego altre cose su questo capitolo, come avrete visto i nostri cari ricci si sono riappacificati (forse), ed il dialogo interiore che ho fatto fare ad Amy, per chi non ha capito con chi parlava, era una mia esercitazione, capiterà spesso che i personaggi parleranno con loro stessi, quindi qui sotto vi spiego come imposterò questi dialoghi:

Quando vedrete scritto così significa che sta parlando un particolare lato del loro carattere o le loro emozioni, nel caso di Amy a parlare è stata la sua rabbia e diffidenza nei confronti del riccio blu.
 
“Quando, invece, vedrete dei pensieri tra virgolette vuol dire che il personaggio che li sta avendo è immerso nel suo dialogo interiore che dura, nella realtà, si e no un paio di secondi, questo perché quello che pensiamo viaggia molto velocemente nella nostra mente.”
Spero di essere stata abbastanza chiara, se avete delle domande sarò lietissima di rispondervi ^^
(ovviamente quelle riguardanti i nostri amici ricci rimangono top secret u.u)
Ah!
Quando cambio carattere e lo metto al centro vuol dire che il Pov. del personaggio non conta più, quindi…
Spero che questo nuovo mistero vi piaccia! Ahahahahahaha XD
E con questo credo di avervi detto tutto!
Un forte abbraccio dalla vostra Kiara_Wolf!! X3

 
  
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