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Autore: Letizia25    27/07/2015    1 recensioni
«Com’è la vita?»
«La vita è bellissima già per il semplice fatto di esistere, per il fatto di poter dire: “Sono parte di qualcosa di meraviglioso”. Perché la vita è bellissima, nonostante tutti i problemi che possano presentarsi durante il cammino. La vita è un continuo cadere e rialzarsi, a volte da soli, a volte grazie agli altri. La vita è colore, è quell’unico arcobaleno che, qualche volta, comprende anche il nero. La vita è scoprire, emozionarsi, piangere, ridere, soffrire. La vita è originalità, è unica. La vita è pazzia pura.»
*
«Ti prego Ashton, insegnami a vivere!»
«Ma non so come si fa.»
«Allora lo capiremo insieme.»
*
Il destino si divertirà a far incontrare due mondi apparentemente diversi, ma accomunati da tante, troppe cose. Due ragazzi si si ritroveranno a lottare insieme contro qualcosa che all’apparenza sembra impossibile da affrontare. Ma poi l'amore si mette in mette in mezzo.
E sarà proprio l’amore ad aiutarli a superare qualsiasi cosa, insieme.
*
Una storia che parla di quanto sia importante vivere al massimo ogni singolo giorno che ci è dato da vivere, perché la vita è una sola e non va sprecata, mai.
*
Trailer: http://youtu.be/1rNyxp_yUAI
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Sto scrivendo una storia a 4 mani con Nameless_Sam, una mia amica :).
Si chiama Can you keep me safe tonight? e la trovate sul suo profilo.
Se avete voglia di andare a leggere e farci sapere cosa ne pensate, ci fareste felicissime, sul serio!
Vi lascio il link del trailer (https://www.youtube.com/watch?v=6SIgzZVoKfs) e della storia (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3192273&i=1). 
Buona lettura!


17.
Cinema
 
 

«Tu stai scherzando, vero?!» esclamò Tara ancora una volta, non appena Kay finì di raccontarle per l’ennesima volta quel che era successo quando lei ed Ashton erano andati insieme a prendere il gelato una settimana prima. Era come se la bionda non si stancasse mai di risentire quella specie di storia.
«Purtroppo no.» ammise la mora, che proprio non riusciva a capire il comportamento dell’amica. Insomma, era davvero così strano che il riccio si fosse comportato in quel modo quel pomeriggio, proprio in quella circostanza, con quel ragazzo che palesemente ci stava provando con lei?
Perché, andiamo, anche se Kay non sapeva assolutamente niente dell’amore, almeno sapeva riconoscere quando un ragazzo cercava di provarci con lei. Dopotutto, aveva imparato osservando il comportamento dei ragazzi quando vedevano Tara – prima che quest’ultima incontrasse Michael. E Kay, con il suo occhi attento ad ogni minimo particolare, aveva imparato ad accorgersi di ogni cosa.
«È proprio come pensavo. Non c’è dubbio.» asserì la bionda con tono sicuro, mentre continuavano a camminare tranquille sul marciapiede, dirette al cinema. Avevano appuntamento con gli altri – Ashton compreso – per vedere Breaking dawn, la seconda parte tratta dall’ultimo libro della saga di Twilight per cui Tara e le altre andavano davvero matte. Kay aveva letto il tutto per semplice curiosità. Ma sinceramente non l’avevano fatta impazzire poi così tanto. Però aveva accettato di andare a vedere il film per stare un po’ con i suoi amici e – soprattutto – per vedere Ashton.
«Ma la volete piantare con questa storia?!» esclamò la mora esasperata. Perché non ce la faceva proprio più ad ascoltare quei discorsi, a sentire che secondo gli altri lei e Ashton c’era più che una semplice amicizia. Non capiva perché tutti i suoi amici – e Calum compreso – ne fossero così sicuri. Era vero che tra lei ed ilo riccio c’era un rapporto davvero unico, profondo e bellissimo in ogni sua sfumatura. Un rapporto basato sull’amicizia. O almeno, questo era quello che pensava lei. Perché secondo lei l’amore era un’altra cosa e non quello che provava per Ashton. Ne era davvero convinta e sapeva che nessuno sarebbe riuscito a farle cambiare idea.
Ashton… Lui… Lui semplicemente era troppo importante. Era riuscito a tirarla fuori dal suo buoi quando nessun’altro era riuscito a farcela. L’aveva fatta sorridere di nuovo. La stava rendendo viva, viva come mai prima di allora era stata e si era sentita. Lui… Lui era il suo migliore amico, per prima cosa. Era la persona con cui poteva essere se stessa in ogni momento, senza vergognarsi della sua debolezza, senza aver paura di poter essere giudicata o guardata con pena.
Ashton, semplicemente, era tutto quello di cui aveva bisogno. Era l’unico ad avere il potere di fare entrare la luce nel suo cuore, di spaccare almeno un po’ quel cubo di vetro che in quei mesi si era indebolito, ma che tuttavia non se n’era ancora andato. Perché nella vita di Kay c’erano cose che avevano bisogno di davvero tanto tempo per poter tornare a posto. E quel cubo, quella prigione attorno al suo cuore, quelle sbarre che le impedivano di aprirsi del tutto, di fidarsi, di lasciarsi andare, era una di quelle.
«Dai Kay, non essere così testarda! Non puoi negare il fatto che lui ti faccia bene.» proseguì l’altra con tono ovvio e con un sorriso sulle labbra che la mora proprio non capiva.
«Io… Sì, è vero, lui… Lui mi fa stare bene… Davvero…» ammise Kay, senza problemi, senza pensarci due volte, mentre il cuore iniziava a batterle forte nel petto. Perché ogni volta che si ritrovava a parlare di lei e di Ashton con qualcuno, si sentiva… strana, forse contenta… Felice. «Solo… Questo che cosa c’entra con tutto il resto?»
Tara sorrise di nuovo e prese a braccetto l’amica. «C’entra, mia cara Kay, c’entra sempre.»
La ragazza sospirò affranta e non contestò oltre. Perché se Tara si impuntava su una cosa, non c’era modo di farle cambiare idea.
«Kay, lo so che rompiamo tutti con questa storia, ma c’è un motivo se te lo diciamo.»
«E allora perché ne parlate solo con me e non anche con Ash presente?»
Tara ridacchiò divertita ed abbracciò forte l’amica e disse una cosa che Kay non si sarebbe mai dimenticata.
«Perché sei tu quella da convincere non lui.»
 
Ashton e gli altri ragazzi – Elen e Nathalie comprese – stavano aspettando le altre due fuori dal cinema da quello che ormai era un quarto d’ora buono. E, come tutte le volte, la pazienza della rossa stava arrivando al limite, messa a dura prova dal fatto che la bionda fosse costantemente in ritardo.
«Giuro che se Tara non arriva entro cinque minuti, io–»
«Non farai niente perché mi vuoi troppo bene!» esclamò la diretta interessata prima di abbracciare Nathalie da dietro e far ridere tutti gli altri. Perché in fondo, Tara si poteva solo amarla per tutti i difetti che aveva. Se non li avesse avuti, non sarebbe mai stata lei. E tutti loro sapevano che questo valeva per ognuno di loro. Ecco perché si volevano bene. Ecco perché, nonostante tutto, erano la più bella famiglia di sempre.
Una famiglia unica, pazzesca, in cui Ashton aveva finalmente trovato il suo posto, in cui aveva trovato quel che gli era sempre mancato, quel qualcosa che aveva sempre cercato con tutto se stesso e che grazie a Kay era finalmente riuscito a trovare.
E lui, tra tutti quegli occhi amici, cercava i suoi, cercava sempre e soltanto Kaylin, come a non voler mai perdere l’unico punto fisso e sicuro della sua vita, come a non voler perdere la sola persona in grado di dargli quella forza che gli era sempre mancata, per ogni cosa. Una forza, un coraggio che stava imparando a conoscere dopo anni e anni di silenzio e di muri costruiti attorno a sé solo per difendersi. E tutto questo grazie a lei, solo e soltanto a Kay.
Spostò lo sguardo. E sorrise, non appena la vide, lì, in disparte come sempre, silenziosa e bellissima nella sua timidezza e nel suo continuare a difendersi nonostante non ce ne fosse alcun bisogno. Sorrise, mente il cuore iniziava a battergli più forte nel petto. Perché lei era lì, era con lui e con gli altri. E Ashton ancora non riusciva a spiegarsi tutte quelle strane sensazioni che provava quando lui e la mora erano insieme oppure quando lui pensava a lei. Cosa che succedeva costantemente. Però… Quelle emozioni e quelle sensazioni era piacevoli, erano belle. Lo facevano stare bene, gli riempivano il cuore e l’anima, coloravano il bianco della sua solitudine. Un bianco che ormai non si vedeva quasi più, non con tutti quei colori che finalmente ci erano andati a finire sopra e avevano cambiato tutto il quadro.
Lei si avvicinò con le labbra ancora curvate all’insù e con il corpo scosso da lievi brividi, che non avevano niente a che fare con il freddo, dato che erano a novembre, e a novembre in Australia fa sempre caldo.
«Ciao.» la salutò con un sorriso, mentre il solito batticuore iniziava a farsi sentire nel suo petto.           
«Ehi.» rispose lei alla stesso modo. Felice.
Perchè Kay lo era davvero. E non riusciva proprio a spiegarselo. Sapeva solo che tutte che cose migliori della sua vita che stavano accadendo da quasi cinque mesi a quella parte riguardavano sempre Ashton. Era come se, senza di lui, lei non esistesse, come se lei non fosse niente. Perché lei sapeva che, senza Ashton, non sarebbe mai potuta arrivare dov’era adesso. Senza di lui non sarebbe mai tornata la Kay che tutti quanti avevano sempre conosciuto e che pure a Kay stessa era mancata.
Semplicemente, senza Ashton, lei non sarebbe mai tornata a vivere sul serio.
E non le importava se quel cubo di vetro attorno al suo cuore c’era ancora. L’importante era sapere che Ashton non se ne sarebbe mai andato, che ci sarebbe sempre stato nonostante tutto. L’importante, per Kay, era che lui non se andasse. Perché aveva perso troppe cose e non era disposta a perderne ancora.
«Sai che odio questi film, vero?» commentò il ragazzo mentre si avviavano a prendere i biglietti.
«Siamo in due.» asserì la mora ridendo divertita. «Se non ti piacciono, perché sei venuto?» aggiunse poi, curiosa come suo solito. Insomma, se Ashton odiava quei film, allora perché era lì con loro?
Lui sorrise, ma non rispose. Semplicemente, fece scivolare le sue dita tra quelle della ragazza e le strinse delicatamente, riempiendo ogni spazio vuoto che li divideva. E come ogni volta, un calore timido, dolce, bellissimo, si fece strada dentro di loro, toccò ogni singola parte di loro e colorò ancora un po’ di più il bianco di Ash e il buio di Kay. Un buio dovuto a quella prigione attorno al suo cuore che non voleva andarsene.
Le parole del riccio la riportarono sulla terra.
«Sono venuto solo perché voglio stare con te.»
E le procurarono l’ennesima crepa su quel cubo di vetro, come non succedeva da tanto, troppo tempo. Una crepa che si propagò un po’ di più rispetto alle altre e che scavò un solco più profondo del solito, come a voler essere permanente. Come ogni singola crepa che era nata a causa di Ashton. Perché nessuna di esse se n’era mai andata da quel cubo. Anzi, ci era rimasta, e così facendo l’aveva indebolito, come a voler proteggere il cuore troppo stanco di Kay. Era stato come se le parole di Ashton avessero cercato di erigere una difesa sul cuore di Kay da quel cubo che lei non voleva più dentro.
La mora sorrise timida. E strinse a sua volta quella mano che sembrava volerla trarre in salvo dalle tenebre.
 
«Scusami, sapresti dirmi a che ora inizia il film?» la voce di una ragazza dai capelli tinti di blu attirò l’attenzione di entrambi, mentre erano in fila per fare i biglietti.
«Dici a me?» chiese Ashton, per capire a chi la sconosciuta stesse parlando.
Lei annuì e sorrise. «Sì. Dovevo vedermi con i miei amici, ma credo di essere arrivata troppo presto.» rispose melliflua avvicinandosi un poco al riccio e facendo nascere nel cuore di Kay qualcosa che la mora non aveva mai provato prima di allora.
Perché, diamine, c’erano così tante persone ad aspettare in fila per il biglietto. Perché quella ragazza sarebbe dovuta andare a chiedere quelle cose proprio ad Ashton?  Kay non capiva. E avrebbe tanto voluto che quella ragazza se ne andasse, perché non le piaceva per niente il comportamento che stava adottando con il riccio.
«Tra una ventina di minuti dovrebbe iniziare.» rispose Ashton, tornando con i pensieri su Kay, senza dar alcun peso alla sconosciuta. Perché, insomma, era palese che quella ragazza ci stesse provando con lui. Ma al riccio non era mai interessata nessuna ragazza in quel senso. Eppure… Con Kay aveva un rapporto speciale, diverso rispetto a tutti gli altri che aveva con le ragazze che conosceva. Un rapporto che non avrebbe mai cambiato per niente al mondo.
La ragazza dai capelli colorati non se ne andò. «Grazie davvero. Ti piace questo genere di film?» chiese avvicinandosi ancora un po’, fino a ritrovarsi solo ad un passo di distanza da Ashton, che non aveva più alcuna idea di come fare per troncare quella conversazione che non gli interessava per niente.
«In realtà no.» rispose secco, infatti. E, senza saperlo, riuscì a far sorridere Kay. Perché neppure alla mora quella sconosciuta piaceva, ma per qualcosa di diverso da quello che provava Ashton.
Perché Kay aveva una tremenda paura che quella ragazza potesse in qualche modo conquistare l’attenzione di Ashton, aveva paura che potesse portarglielo via. E lo sapeva Kay che cose simili non avrebbe dovuto pensarle, perché non ce n’era alcun motivo. Eppure… Aveva paura lo stesso. Perché Ashton era troppo importante per lei. Ed egoisticamente, Kay non era disposta a condividerlo con nessuno. Perché non voleva stare senza di lui. E lo sapeva che non era neppure giusto pensare qualcosa di simile. Però… Non riusciva a fare altro, non quando in ballo c’era l’eventualità di perdere Ashton.
Per questo, senza pensarci due volte, abbracciò il riccio così forte da far mancare il respiro ad entrambi. E lui, a quel gesto, non si stupì per niente, perché per loro due gesti simili erano ormai diventati normali, una dolce abitudine da cui mai avrebbero voluto guarire. Semplicemente perché, tra le braccia dell’altro stavano bene, davvero bene. Era come se ogni preoccupazione, ogni paura, ogni dubbio se ne andasse, permettendo a quell’affetto infinito che li univa di riempire ogni loro spazio vuoto.
Eppure, l’abbraccio di quella sera aveva un significato differente, per entrambi
Perché per Kay era forse l’unico mezzo possibile per non perdere lui.
E perché per Ashton forse era una certezza in più, un chiarimento su quello che lo legava alla mora.
Perché stava finalmente iniziando a capire che lui non provava solo amicizia nei confronti di Kay. C’era qualcosa di molto più profondo che lo teneva a lei. Un qualcosa che Ashton aveva tutta l’intenzione di scoprire, in un modo o nell’altro.
E rimasero così, loro due, stretti l’uno all’altra, a cullarsi, a trasmettersi tutto il bene che si volevano. E andava bene così per adesso. Anche se, in qualche modo, avrebbero preferito avere qualcosa di più.






Letizia
Bellissimi, buon giorno a tutti! Allora, come state? Spero benone nonostante questo tempo che lascia un po' a desiderare :/
Anyway, parliamo del capitolo che forse è meglio u.u
La nostra Kay, mentre parla con Lara, crede fermamente che tra lei ed Ash ci sia solo una semplice amicizia, che poi alla fine tanto semplice non è, per il semplice fatto che entrambi hanno condiviso troppe cose, veramente molto importanti. per essere considerate parte solo di una
semplice amicizia. 
Ashton, invece, si trova sempre meglio con il gruppo e, forse, ha un'idea un po' più chiara di quel che prova per Kay. Ma è tutto in forse, bisogna vedere se sarà davvero così o se ci saranno dei cambiamenti che scombineranno ogni cosa u.u
E poi, il clou del capitolo: Kay seriamente gelosa di Ashton. Giuro, è stata la parte più difficile di tutte! Non sono mai riuscita a descrivere bene una qualsiasi gelosia, però sono abbastanza soddisfatta di come sia venuta fuori quella della nostra bella mora u.u
E, domanda per voi: secondo voi, Kay ha esagerato oppure avrebbe potuto fare un po' di più?
Dai dai, fatevi sentire, che lo sapete che sono curiosissima e che mi fa piacere leggere i vostri pareri! <3
Piccola cosa per voi, poi vi saluto. Ieri sera ho pubblicato una nuova OS, Malum: Lonely star. Se volete passare e farmi sapere quel che ne pensate, siete i benvenuti!
Detto questo, vi saluto, che devo scappare! Un bacione, Letizia <3

   
 
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