Titolo: You're late
Rating: Nc-14
Conto parole: 300 (tripla
drabble)
Characters: Kyouya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Pairing: 18x27
Prompt-regalo ricevuto: Lividi
Warning: shounen ai
Scritta
per la challenge special #3@it100
Note: Non so perché, ma tutte le volte che mi prefiggo l'obbiettivo di
scrivere su Reborn, la coppia che mi riesce più facile trattare è sempre la
18x27. Mah. Sarà che per me Hibari è un po' più facile da muovere, chi
lo sa.
.You're late.
L’occhio è rossastro.
Dovrebbe essere nocciola brillante, quasi lucido.
Eppure è rossastro.
Circondato da un alone nero che si estende sulla pelle e si unisce alla macchia
violacea sulla guancia.
Lividi.
Quel ragazzino è troppo debole.
Insulso erbivoro.
Che lo guarda con un sorriso stentato e la mano tra i capelli. Chissà se sono
morbidi come sembra. Non che gli importi, tsè!
Non ha neppure il coraggio di parlare e di implorarlo di perdonarlo del ritardo,
di fare appello ad una -inesistente- bontà e lasciargli continuare quella misera
esistenza per un altro giorno ancora.
Debole e codardo.
«Sawada Tsunayoshi.» ha pronunciato soltanto il nome del ragazzo, ma possiede lo
stesso suono di una condanna a morte.
«S-sì...» pigola lui, ginocchia a terra e sguardo timoroso all’insù.
«Sei in ritardo.»
«Mi… mi dispiace…»
E’ il minimo!
Cinquanta minuti d’attesa non sono pochi. Non sono neppure da lui. Perché
diavolo è rimasto quando poteva andarsene?
Tra le mani stritola i propri tonfa.
Dovrebbe colpirlo ancora, l’insulso erbivoro se lo meriterebbe; ha perfino
chiuso gli occhi in attesa che Kyouya lo faccia, fin quando non ne sarà
soddisfatto o finché probabilmente non lo avrà ucciso.
Stupido inutile essere debole!
Lo detesta quando fa così.
Quando Tsunayoshi si arrende davanti alla forza del Cloud Guardian, quando
abbassa il capo senza reagire, lasciandosi picchiare e poi, sempre-sempre-sempre,
alla fine lo rialza e con un sorriso gli chiede scusa.
Lo odia.
Mentre il proprio braccio ricade lungo il fianco.
Lo vorrebbe morto.
Mentre si sente sbuffare irritato e l’altra mano si aggrappa ai capelli di lui,
sollevandolo con forza. Lo sapeva: sono morbidi.
E stenta a riconoscersi.
Quando, tirandolo a sé, gli morde le labbra, sussurrandogli in bocca: «La
prossima volta che mi dai appuntamento, sii puntuale se non vuoi che ti morda
fino alla morte.»
.THE END.