Nonsense, direi. Se esistessero i cruciverba, se ci fosse
l’alfabeto occidentale, se, se, se…ma non è una what if..?. Chiedo
perdono in anticipo.
Buona
lettura.
suni
Una,
due…sei lettere
“Colui che lo impugna non tema paura. Ha
una, due…cinque lettere, la prima è una k. Facile.” Naruto
ridacchia, puntando la penna sul foglio. “Kunai,”
afferma soddisfatto, prendendo a scrivere di getto
“Appunto.
E’ facile, quindi perché non lo fai a mente?” giunge,
intorpidita e petulante, la voce di Sasuke. Naruto volta la testa bionda verso
di lui, facendo ciondolare una gamba che penzola dalla sedia. Poggia il gomito
sul tavolo, sogghignando beffardo mentre scruta il corpo sdraiato del genio
mezzo addormentato nel salotto.
“Ti
sto mica dando fastidio, teme?” chiede sornione.
“E
quando mai,” rumina Sasuke sarcastico, chiudendo poi gli occhi con un
sospiro da martire.
“Meglio
così,” ridacchia perfido Naruto, riportando l’attenzione sul
giornale. “Allora… Se
indossata senza esperienza può risultare di…lungo impiccio. Ha
una, due…sei lettere, la terza è una t. Mmh…indossata
senza esperienza… Difficilina, questa,”
continua a ponderare tra sé, senza curarsi di abbassare la voce.
Sasuke,
stiracchiando la schiena sul tatami, emette un altro sospiro così
rumoroso che è impossibile non sentirlo. Il jinchuuriki, tuttavia,
dà mostra di non percepirlo minimamente.
“Non
è mutanda, e poi non avrebbe
senso,” prosegue meditabondo, picchiettandosi la penna sul mento. Sasuke
borbotta qualcosa su quale potrebbe mai essere l’impiccio in un paio di
mutande e conclude con un insulto bofonchiato, ma lui continua a non dargli
retta. “E nemmeno calze o altri indumenti. Non è una sacca,
né una borsa, né…”
“Katana.”
La
voce di Sasuke suona lugubre e sofferente, come se fosse sottoposto alle
più atroci e prolungate torture. Per un cruciverba.
“Uh?”
Naruto si volta nuovamente di scatto, sgranando appena gli occhi.
“Se
indossata senza esperienza può risultare di lungo impiccio. Katana,” strascica Sasuke annoiato, con
sicurezza.
“Ma…”
borbotta Naruto, mezzo sorpreso e mezzo infastidito dal fatto che la parola
proposta così facilmente da Sasuke sembri effettivamente adeguata.
“Fidati,”
commenta l’altro con superiorità, saputo.
È
il tempo di un respiro: Naruto spalanca la bocca puntandogli un dito contro con
espressione sommamente ilare mentre Sasuke, immobile a pancia in su, solleva le
palpebre di scatto, sgranando gli occhi. Quindi arriccia le labbra, irritato.
“Non
si è mai infilata dove stai
pensando tu, dobe,” ringhia minaccioso.
“Io
non ho detto niente!” latra Naruto nasale, cercando in tutti i modi di
trattenere le risa.
“Ma
lo stai pensando, perché sei un idiota,” sentenzia Sasuke truce.
Naruto
s’imbroncia appena, stizzito, ma poi non ce la fa a trattenersi e scoppia
a ridere di gusto, esilarato, battendo la mano sul tavolo.
“Non
ci posso credere! Ti si è infilata la katana nel c…” bela
sghignazzando.
“NARUTOBAKA!”
ruggisce Sasuke irato, scattando a sedere e interrompendolo con ferocia.
“Razza di testa quadra! Solo tu puoi pensare cose così stupide,
nemmeno un bambino di cinque an… E piantala di ridere, idiota!”
intima rabbioso, con sguardo omicida.
Naruto
continua a ridacchiare a scroscio, incontrollatamente. Ha il viso nascosto
nell’incavo del gomito ma non basta a attutire la sua risata squillante.
“Specie
di…idiota,” ripete Sasuke con una smorfia di estremo disgusto nei
suoi confronti. “Osa fare un’altra insinuazione del genere e
sperimenterai personalmente la disgustosa pratica che stai immagino, razza di
piccola cosa schifosa,” sproloquia astioso, prima di tornare a sdraiarsi
voltandogli le spalle con sdegno.
Naruto
ridacchia ancora un po’ prima di schiarirsi la voce e assumere una posa
seria.
“Dove
eravamo…Indica la provenienza, ha
una, due, treee…undici letter…troppo
facile. Coprifronte,” esclama esaltato,
scrivendo di getto.
Sasuke
non emette un suono.
“L’esperto li distingue a
prima vista dall’originale, ha
una, due…cinque lettere, non ne ho nessuna. Non so perché ma sento
che questa la dovrei sapere,” osserva Naruto assorto, facendo sbattere
piano i piedi uno contro l’altro. “L’esperto
li…oh!” Ride di nuovo tra sé, battendo la mano sulla fronte
prima di scuotere la testa. “Cloni!” bercia vittorioso,
affrettandosi a riempire le caselle.
Sasuke,
stranamente, non commenta la sua lentezza.
“Di’,
teme, ti sei mica offeso?” lo apostrofa Naruto innocentemente, facendosi
però sfuggire nel tono un certo compiacimento.
Sasuke,
ovviamente non risponde, e Naruto sbuffa noncurante.
“Come
sei noioso. Lo sai che non permetterei a nessuno, vivo o inanimato, di
avvicinare troppo il tuo sedere,” ciarla impertinente, celando un nuovo
sogghigno con la mano mentre torna a leggere nel perpetuo silenzio del genio.
“Animale che razzola nello sporco
ed emana odori nauseabondi, ha una, du…”
continua, fingendo la più assoluta indifferenza verso il risentimento di
Sasuke.
“Naruto,”
sbotta questi, astioso.
“Dimmi,”
risponde lui distrattamente.
“E’
la parola: Naruto,” ripete Sasuke altezzoso, storcendo il naso in una
manifestazione di spregio.
Il jinchuuriki spalanca gli occhi
indignato, accigliandosi. Poi li assottiglia e s’incunea un po’ con
la testa nelle spalle, imbronciato.
“Molto
divertente, teme,” mugugna con odio. “Non è affatto vero!”
aggiunge alzando la voce, bellicoso.
“Sì
che lo è,” borbotta Sasuke con pronunciata malevolenza. “Sei
nauseabondo e sporco e disgustoso e puzzi come…”
“Temeeee!” bercia Naruto infuriato, balzando su dalla
sedia e scagliandosi su di lui. Sasuke non fa nemmeno in tempo a finire di
parlare che il jinchuuriki gli atterra violentemente addosso, stringendogli una
mano intorno al collo. Reagisce immediatamente, rifilandogli un pugno deciso
mentre si ribalta su di sé per fronteggiarlo. Rotolano sul tatami
scomposti, tirandosi calci e schiaffoni, testate e mezze frasi spezzate.
“Adesso
ti rompo la te…”
“Ti
stacco…una gamba se non la smet…”
“Beccati
questo!”
“Ora
ti ammazz…” E Sasuke s’interrompe,
lanciando un grido di sorpresa e genuino dolore quando i denti di Naruto si
chiudono decisi sulla carne della sua spalla. “Ma sei scemo, dobe?” ruggisce astioso, agguantandolo per i capelli
e sbattendolo al suolo, per chinarsi poi su di lui con una smorfia truce.
“Mi hai fatto male, idiota.”
Naruto
respira forte per lo sforzo, sogghigna bieco.
“Quando
ti ha morso Orochimaru non hai fatto tanta scena,” commenta con scherno.
Sasuke
arriccia le labbra risentito, lo scruta con profonda antipatia.
“Sei
un idiota,” conclude sprezzante.
“Posso
finire il cruciverba, ora che hai ribadito questa nozione fondamentale?”
ridacchia Naruto, per nulla intimidito.
Sasuke
piega leggermente il collo, l’espressione del suo viso si fa leggermente inquietante
tendendosi in un breve sorriso.
“Non
credo,” afferma, riducendo la voce a un mormorio profondo. “Penso
che ora la mia katana, casualmente, impiccerà il tuo sedere,”
aggiunge, abbassandosi a sussurrare contro l’orecchio di Naruto.
Lui
ridacchia con un fremito, la stretta del suo braccio sul fianco del genio cessa
di essere aggressiva e diventa carezzevole, le dita gli scivolano dietro la
schiena e lo attirano verso il basso.
“Ma
poi mi aiuti a finire, teme” precisa, mormorando le parole direttamente
contro la pelle del suo viso.
Sasuke
sbuffa annoiato, giusto un secondo prima di baciarlo.