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Autore: eppy    27/07/2015    7 recensioni
Quando presente e passato si fondono, le convinzioni vacillano, le barriere si spezzano, desideri mai conosciuti sconvolgono, vecchi sospiri ritornano, e inevitabilmente, cominciano i casini.
Emma è testimone dell'esistenza di un passato che per lui è stato troppo breve e bello, e lo ha lasciato con l'amaro in bocca.
Ethan è semplicemente il ragazzo che è stato capace di farle tremare le ginocchia senza aver mai incrociato i suoi occhi, e che lei, a distanza di anni, ha inserito in una parentesi della sua vita che considera conclusa.
Londra è la meravigliosa città che ospita la vecchia biblioteca che inneschera' i sopracitati casini.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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EMMA

Lo travolsi. Letteralmente.

Mi gettai tra le sue braccia come se fosse stato il mio porto sicuro in un mare in tempesta, e nell'esatto istante in cui lui mi avvolse il corpo con il proprio, dimenticai l'uragano che si stava abbattendo su di me in quelle ore.
Quanto lo sentii sorridere tra i miei capelli, mi strinsi ancora di più a lui, avvertendo il calore del suo corpo contro il mio, e quell'inebriante senso di protezione che solo Ethan sapeva donarmi.
" Dio, quanto ho pregato che accadesse!" sussurrò, tenendomi ancorata contro di sè, e respirando sulla mia fronte
" Anche tu mi mancavi da impazzire" risposi, godendomi quell'abbraccio con tutta me stessa, e cercando di controllare il battito affannato del cuore.
" Ma percaso eri dietro la porta?" continuò Ethan, quasi divertito, e io gli sorrisi spontaneamente, anche se non poteva vedermi, visto le nostre posizioni
" Non esattamente.." ammisi, sempre stretta contro il suo petto
" Allora hai corso?" domandò l'istante successivo, forse notando l'affaticamento nel mio tono di voce..speravo non fosse così evidente
" Solo un po'" minimizzai, senza entrare nei dettagli
" Non dovevi..è rischioso nelle tue condizioni, senza contare il problema allo sterno.." brontolò preoccupato
" Non potevo più aspettare..il tempo è troppo poco" sospirai, sciogliendo controvoglia il nostro intreccio di corpi e tornando alla realtà 
" Hai letto i miei messaggi e ti sei fiondata qui?" domandò lui allora, intenerito
" Si.." ammisi sentendomi avvampare "perchè mi hai chiesto se ero dietro la porta?" 
" Perchè l'attimo dopo che le spunte di whatspp si sono colorate di blu, tu eri già qui" spiegò, prendendomi le mani tra le sue
" E questo non fa altro che confermare che tu abbia corso davvero veloce" aggrottò le sopracciglia, e io pensai che fosse ancora più bello
" Mi vedi? Sono tutta intera..sto bene" dissi, girando su me stessa, per dimostrargli di aver ragione
Mi sentii i suoi occhi puntati addosso, e smisi di fare la scema quando mi accorsi del modo in cui mi stava guardando. Le labbra sottili dischiuse, gli occhi carichi d'elettricità, e quei capelli sempre dannatamente scompigliati. Trattenni per un istante il respiro, e presi posto accanto a lui.
" Non stai bene" disse semplicemente, scuotendosi e guardandomi come se fossi completamente nuda di fronte a lui
" Che sta succedendo Emma? Perchè non me lo dici....perchè non ti fidi di me?" un sussurro
" Sei la persona di cui mi fido più al mondo" sospirai, avvertendo le sue dita sotto il lobo dell'orecchio e poi sulla nuca
" E parto soltanto per il tuo bene" confessai, senza riuscire a trattenermi oltre
" Il mio bene? Il mio bene sei tu! Quando te ne renderai conto?" tenendomi per la nuca, Ethan avvicinò il suo viso al mio, e mi guardò dritto negli occhi
" Io..lo so quanto ci tieni a me, credimi, lo so. E anche tu sai quanto io tengo a te, e forse per questo motivo ti sembra che quella di separarci sia un'autentica pazzia-" "lo è.. lo è" mi interruppe, accorciando di più le distanze  tra il mio viso e il suo
" Sarei pazza se restassi" dissi a quel punto, la voce spezzata, e gli occhi di nuovo prepotentemente lucidi.
Sapevo che sarebbe finita così, ma proprio non riuscivo a pentirmi di essere piombata lì poco prima di mezzonotte. Volevo stare con lui, a tutti i costi.
"Non capisco...ci provo, ma non capisco" strinse una ciocca di capelli tra le dita e chiuse per un istante gli occhi, forse per cacciare via le lacrime.
A quel punto portai le mani sul suo viso e presi a carezzarlo lentamente, provando a chiedergli scusa in quel modo per non potergli dire di più.
" Se tu te ne vai...io-io che fine faccio? Mi hai insegnato a vivere di nuovo, a liberarmi dai miei fantasmi, a smettere di rifugiarmi nell'alcool, hai rintracciato i miei amici, mi hai fatto cantare dopo anni, e mi hai donato te stessa...e se adesso te ne vai, a me che resta?
Ho ripreso a studiare per realizzarmi, per non sentirmi più un fallito, ma l'ho fatto anche per essere in grado di garantire un futuro a te..non per i soldi, perchè dopo aver trascorso quattro anni disseminando concerti in giro per il mondo, quelli di certo non mi mancano, e non li farei mancare neanche a te. Ma l'idea di vivere di rendita non mi è mai piaciuta, o pelomeno ha smesso di piacermi quando ti ho incontrata.
Mi sono iscritto all'università e intendo trovare un lavoro, perchè tu sia orgogliosa di me, e perchè possano esserlo anche i bimbi che avremo. Ma se tu te ne vai ad Amburgo, nessuno di questi progetti ha più senso."
Non sapevo che dire, e non me la sentivo nemmeno di essere tanto ipocrita da dirgli che quel ragionamento era sbagliato, che lui doveva andare avanti e costruirsi un futuro anche senza di me, quindi mi litai a gettargli le braccia al collo e stringerlo forte di nuovo, sperando che capisse, che lo amavo, e che non potevo restare.
Avevo mani e piedi legati, ma vederlo così, mi fece stare ancora peggio. Se Ricky voleva ammazzarlo fisicamente, io stavo riservando lo stesso trattamento al suo cuore.
Quanto era bello, e doloroso, pensare che Ethan, proprio lui, il mio Ethan, mi amasse così tanto!
" Ricky sa che sei qui?" domandò con un filo di voce, quando ci fummo staccati
" Sono scappata" confessai, prima di riuscire a tenere a freno la lingua
" Ci capisco sempre di meno....è chiaro che è lui che ti costringe a partire, me ne accorgo che tu non vuoi, ma non capisco perchè non possiamo affrontare la cosa insieme..perchè?"
" Perchè è pericoloso"
" E allora? Corriamo il rischio!"
" E' troppo pericoloso" 
Lo sentii alzarsi in piedi, e iniziare a camminare nervosamente avanti e indietro, senza darsi pace. Morivo dalla voglia di bloccarlo, schiacchiarmi contro il suo corpo, e divorarlo di baci.
" Posso farti una domanda?" azzardai, alzandomi dalla panca per sedermi sul tavolo, volevo che capisse quanto lo amavo pur correndo il rischio di fare la figura della....lo scoprirete da soli
" Dimmi" acconsentì lui, immergendo una mano tra i ricci per tirarseli indietro
" Vieni qui?" domandai dolcemente, e in un attimo lui fu di fronte a me, il suo corpo tra le mie gambe penzoloni dal tavolo
" Era questa la domanda?" sorrise, poggiando i palmi sulle mie cosce coperte dai jeans...non riuscivamo proprio a stare lontani
" No" dissi a mia volta, e lui alzò un sopracciglio, incuriosendosi
Portai un dito sul suo petto, e Ethan si avvicinò di più, lasciandomi fare "chi è quella..Jane?" chiesi alla fine
" Beh..non volevo che venissi a saperlo così, però lei è stata la mia prima ragazza, ai tempi del liceo, e siamo sempre rimasti legati e-" scoppiò a ridere come uno scemo
" Jane è la nipote di zia Meg, quindi mia cugina...ma dovresti vedere la faccia che hai fatto!" mi prese in giro, e io risi a mia volta. Bastò quello ad alleggerire di nuovo l'aria.
" Quanto sei bella, Em" sussurrò subito dopo essersi ripreso da quel momento, e un attimo dopo le sue labbra finirono alla base del mio collo.
Non capivo come riuscisse ad uscirsene così, pure quando indossavo un semplicissimo jeans, uno smanicato bianco e un dannatissimo golf, con tanto di occhi arrossati per il pianto e guance altrettanto rosse per via di quel complimento e quella vicinanza.
" Sei bellissima" sussurrò, spostandosi con le labbra, seguendo la traiettoria della mascella, fino a raggiungere il mento e infine le labbra.
Mi baciò sulla bocca lentamente, profondamente, assaporandomi fino in fondo,e quando ci staccammo per riprendere fiato, mi accorsi che non ero affatto l'unica a ridursi in quel modo per un bacio. 
Ci guardammo negli occhi per un istante, prima di riprendere da dove avevamo interrotto, accompagnando i movimenti delle labbra con i gesti delle mani: io lo attirai di più a me cingendogli il collo con le braccia, e lui prese a carezzarmi piano la schiena, a palmi aperti.
" Vuoi sapere un segreto?" domandai, totalmente innamorata di lui, e completamente incurante di tutto il resto
Ethan sorrise sulle mie labra, e io avvolsi anche le gambe intorno al suo bacino.
" Leggendo un opuscolo che mi ha dato la ginecologa, ho scoperto che fare l'amore fa addirittura bene al bambino" gli confidai, mordendomi il labbro un attimo dopo, perchè mi stavo cacciando in un guaio bello da morire.
Lui fece tanto d'occhi, quasi scioccato, ma l'attimo dopo le sue labbra si incresparono in un sorriso tutt'altro che innocente, e il suo sguardo mi arse viva, tanto che bruciava di desiderio.
" E me lo avresti detto perchè..." cominciò, provocandomi sfacciatamente, mentre si attorcigliava i miei capelli tra le dita. Dio che visione!
" Naturalmente solo a titolo informativo" stetti al gioco, trattenendomi dal sospirare spurodatamente quando lui si passò la lingua sul labbro inferiore
" Così..per pura curiosità" continuai, godendo nel vederlo impazzire per me
I capelli arruffati, gli occhi brucianti d'amore, il sorriso malizioso, e il suo corpo così dannatamente vicino al mio, mi fecero perdere la testa, inducendomi a dimenticare qualunque cosa che non fosse lui. Senza pensarci due volte, mi avventai sulla sua bocca e lo baciai intensamente, dimostrando il perfetto contrario di ciò che avevo appena affermato.
" Vuoi fare l'amore con me?" domandò lui a corto di fiato, il suo respiro sulle mie labbra
" Sì. Lo voglio tantissimo" ammisi, sentendomi fremere da capo a piedi come se fosse la prima volta.
Ethan mi guardò dritto negli occhi, e l'attimo successivo, con le mani tremanti mi liberò del golf, e prese a slacciare lentamente i bottoni della camicetta. Uno alla volta, senza mai interrompere il contatto visivo.
" Non immagini da quanto ti voglio" sussurrò, dopo averne slacciati soltanto due
" Spiacente, ma in questo gioco vinco io" non so nemmeno come riuscii a parlare, con lui intento a spogliarmi lentamente e in modo così sensuale
" Ah si?" mi provocò con voce roca, e io non riuscii a fare niente di diverso dall'annuire, il respiro mozzato
" E sentiamo..perchè vinceresti tu?" domandò, separando l'ultimo bottone dall'asola, e scoprendomi piano la pancia
" Perchè ti volevo pure a sedici anni" "volevo che la mia prima volta fosse con te" non provai nemmeno a tenere a freno la lingua.
Stavo così bene con lui, mi sentivo così a mio agio nonostante l'incandescenza della situazione, che avrei potuto dirgli e dimostrargli di tutto.
" Allora facciamo come se lo fosse" propose a quel punto, infilando le mani sotto la mia schiena e slacciandomi il reggiseno, quasi senza farmene accorgere
" Che?" farfugliai, vedendo il mio indumento finire a terra, e lui guardarmi come se fossi l'ottava meraviglia del mondo.
Mi baciò sulle labbra, e separando appena la sua bocca sulla mia, senza mai smettere di guardarmi negli occhi e tenermi il viso tra le mani, mi disse di spogliarlo come se fosse stata la prima volta.
Beh, in certo senso lo era, perchè l'unica volta che ci eravamo spinti a qualcosa di più profondo e intimo dei baci, eravamo abbastanza alticci tutti e due, e di quella notte, ricordavo con precisione solo il nostro essere sconsiderati, il sapore delle sue labbra sulle mie, e le sue avide carezze sulla pelle. Nulla di più, frammenti sparsi: non ricordavo la sequenza di gesti che ci aveva portati a finire nudi su quello stesso tavolo.

Lentamente, afferrai i lembi della sua t-shirt dal basso, e gliela sfilai, tastandogli il petto, e godendomi quella vista non appena ebbi terminato l'operazione. A quel punto Ethan cercò le mie mani, e se le portò sull'addome, imprimendo cerchi immaginari e guidandomi sempre più giù. Quando insieme raggiungemmo l'orlo dei pantaloni, io abbassai un secondo lo sguardo, lui mi baciò dolcemente le nocche della mano portandosele alle labbra "toccami" sussurrò soltanto, e l'attimo successivo mi coprì di nuovo le labbra con le sue, liberandomi contemporaneamente dei jeans che indossavo.
" Come se fosse la prima volta, ricordi?" continuò, tra un bacio e l'altro
E io lo feci: indugiai con le dita nella parte più intima del suo corpo, come mi aveva quasi costretto a fare il giorno precedente per recuperare il cellulare, e scoprii che..beh, scoprimmo tutti e due sensazioni inaudite, forti, sconvolgenti, sconquassanti, e belle da farti venire le vertigini.
Quando interrompevamo i baci per riprendere fiato, vedevo i suoi meravigliosi occhi diventare ogni secondo che passava più verdi, più scuri, più profondi, e maledissi Ricky cento miliardi di volte, perchè doveva proprio essere uno stronzo, di quelli colossali, per voler distruggere un amore come il nostro. Lui non mi aveva mai nemmeno guardata come stava facendo Ethan, nonostante urlasse ai quattro venti di amarmi un minuto sì e l'altro pure; e dal canto mio, potevo giurare di non essermi mai sentita così maledettamente fusa, stordita, eccitata, felice e completa come in quel momento.
Ci baciavamo, ci accarezzavamo, ci provocavamo, chiacchieravamo, scherzavamo, e ci mangiavamo con gli occhi, tutto nello stesso minuto, e non potevo desiderare niente di meglio.
Le cose raggiungero l'apice della dolcezza quando Ethan mi liberò le labbra, per baciarmi lentamente lungo la curva del collo, e poi sempre più giù, scostando la camicetta, sfiorando i seni con le labbra, delicatamente, per poi finire direttamente sul pancione. Lo avvolse con le mani e lo carezzò e lo baciò piano infinite volte, mentre io giocavo con i suoi capelli, e mi impromevo per sempre nella mente e nel cuore l'immagine di lui, che a petto nudo e pantaloni slacciati, chiuso tra le mie gambe altrettanto nude, mi baciava teneramente la pancia piuttosto pronunciata per via della gravidanza ormai inoltrata, e sorrideva, strofinando il naso sulla mia pelle, facendomi solletico, e poi riprendendo a baciarmi, inducendomi a credere che lui, soltanto lui, sarebbe stato il papà perfetto per Harry.
Naturalmente mi sentii smovere dall'interno, e lui se ne accorse; me ne resi conto dal modo in cui mi guardò quando si decise ad alzare la testa dal mio ventre.
E se quel gesto era stato quanto di più dolce esistesse al mondo, l'attimo dopo, mi ritrovai a dover fare i conti con quanto di più travolgente ed erotico al mondo; sì, passò dal baciarmi la pancia, a torturarmi i seni con la bocca, in meno di un minuto, e come diretta conseguenza  a quelle sensazioni che mi stavano sconvolgendo l'anima, reclinai la testa all'indietro, per fargli capire che mi piaceva, e che non volevo che si fermasse.
Se non impazzii in quel momento, con quel cambio d'atteggiamento così repentino e così eccitante, lo feci subito dopo, quando Ethan mi strappò finalmente di dosso la camicetta  e la restante parte degli indumenti, mentre io facevo lo stesso con i suoi, e le sue labbra erano ancora chiuse attorno al mio seno, e i suoi occhi mi fissavano, insistenti e carichi di un'elettricità che avrebbe potuto far saltare in aria tutta Londra.
Sospirai di piacere e gemetti più volte, incapace di controllarmi, fino a quando lui non mi raggiunse sul tavolo e io finii distesa sulla schiena.
Tornò a baciarmi sulle labbra, intensamente, ma quando si posizionò su di me, le cose cominciarono a prendere una piega imprevista....non era affatto facile fare l'amore con un pancione in mezzo, e per un tempo che mi parve contemporaneamente troppo breve e troppo lungo, Ethan si limitò a baciarmi dolcemente in ogni parte del corpo, in ogni centimentro di pelle, e per un po' si sentirono soltanto i nostri respiri, l'uno accavallato all'altro. Niente più discorsi, battute o provocazioni, esistevano soltanto i battiti del nostro cuore, ed erano meravigliosamente assordanti.
Ethan mi baciò quasi fino a consumarmi, e io godetti di quel momento quasi fino ad esplodere di piacere, e dopo, si stese accanto a me su quel legno durissimo, e mi abbracciò forte. Ci tenemmo stretti per un po', completamente nudi, nutrendoci di carezze e sfioramenti, senza avvertire il bisogno di condire quel momento di parole, e poi, di punto in bianco, ci guardammo negli occhi e scoppiamo a ridere come due cretini.
Perchè era assurdo avere così tanta voglia di fare l'amore e non riuscire a farlo! E poi quel tavolo ci stava facendo venire un mal di schiena assurdo, ed eravamo nudi, sudati, eccitati, disperati per ciò che sarebbe successo il giorno dopo, ma ci amavamo così tanto che persino sussurrarcelo avrebbe rovinato il momento. Quindi preferimmo ridere come pazzi, senza controllo, avvinghiati l'uno all'altra in una notte che avremmo ricordato per sempre.
Avvertivo il suo respiro e il suo sorriso sul collo, e ridevo con lui a crepapelle, incurante di tutto il resto e innamorata all'inverosimile dello stesso ragazzo che mi aveva già stregato a sedici anni.
E nonostante fossimo nudi fisicamente ed emotivamente, e nonostante tutti quei casini, non c'era il minimo imbarazzo tra noi, il minimo disagio, e quella semplice consapevolezza mi colpì il cuore ancora più forte dei baci e delle carezze, perchè tra sette miliardi di persone, e quattordici miliardi di occhi, stesa su un tavolo della biblioteca più vecchia di Londra e abbracciata stretta a lui mentre ridevamo forte, ebbi la certezza di aver trovato l'unico paio di occhi che erano complementari ai miei.
" Ma io dove la trovo più una che ride a crepapelle con me, e completamente svestita, mi abbraccia forte, perchè pur volendolo con tutta l'anima, non riusciamo a far l'amore per colpa di questo esserino? Dove lo trovo più una come te?"
Era esattamente ciò che pensavo io, e prima che potessi far qualcosa per controllarmi, passai dal piangere dalle risate, al piangere e basta. Non era giusto doverci lasciare così.
" Ti giuro che ci ritroveremo" dissi soltanto, sempre nella stessa posizione
" Ma io non posso lasciarti andare"
" Non posso perderti"
" Nulla avrà senso se tu te ne vai"
E lentamente, con gli occhi bagnati di lacrime e di desiderio, le labbra le une sulle altre, e le mani intente ad accarezzarci con foga e dolcezza, come se fosse la cosa più naturale del mondo, divenimmo una cosa sola.
Alla fine riuscimmo a far l'amore, e durò per tutta la notte, e fu l'esperienza più totalizzante della mia vita. In poche ore avevamo riso, pianto, provocato, supplicato, scherzato, ci eravamo baciati e ci eravamo strappati promesse, e nel mentre ci eravamo amati al limite dell'immaginabile, al limite concepibile, dell'universo, di tutto.



BUONSALVEEEEE!!!
Preferisco non aggiungere altro e lasciare a voi tutti i commenti!
Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto, e grazie di cuore, come sempre, per tutte le recensioni. Vi adoroooo ♥♥
Ci stiamo avvicando alla fine...ora mancano esatamente altri tre capitoli!

Mi scuso per la presenza di due caratteri diversi nella narrazione, ma penso sia un errore di Nvu e non sono riuscita a correggerlo :/

A prestooooooooooo!!!! <3<3<3<3















  
 
 
  
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