Lepidotteri danzano nel cielo.
Caleidoscopica magia alata.
Una farfalla svolazza, solitaria, distaccandosi dal gruppo.
Gli organi del volo non la sostengono più.
Scivola nell'aria, lieve, accarezzando con gli arti distesi la dolce brezza che la trasporta.
Attraversa uno sterminato campo di papaveri, un rosso oceano ondeggiante, dopodichè ascende, leggiadra, risalendo un colle roccioso fin sulla sua sommità.
Un lago.
Gracidii sommessi increspano il silenzio, l'eco circolare si propaga nelle torbide acque, indimenticabile e solenne come una promessa.
Lo smunto pallore si posa su di un sasso, a riva, e srotola la piccola proboscide per attingere al nettare della vita.
Già, vita.
Quella che per l'insetto è un'intera esistenza sono solo due giorni.
Perchè dischiudere la tiepida crisalide per lasciarsi così terribilmente consumare?
Le farfalle non lo sanno, muoiono con leggerezza, conscie del fatto che il loro breve passaggio ha concepito primavere.
Spirò, abbandonata su di un misero sasso, ed unì la sua polvere al vento.
Addio, piccola.
**** Angolo autrice ****
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Apprezzerei molto sapere delle riflessioni scaturite da questo mio breve, stupido appello.
La vita è come il volo delle farfalle, scorre leggera su di noi e si spegne in un istante.
Non lasciamola andar via.
Oggi sono depressa... non farci caso.
Un mega-abbraccio.
bisy ^.^