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Autore: Love_My_Spotless_Mind    27/07/2015    2 recensioni
Una storia sospesa tra presente e passato, divisa tra l'adolescenza e l'età adulta, ricca di riflessioni e sentimenti. Lasciatevi conquistare dall'amore, anche se sembra nascondersi dietro indecifrabili parole o sorrisi pieni di timori.
#KenHani #Exid #Hani #Vixx #Ken
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ken, Ravi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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((Non si può tornare indietro.))




29 maggio 2015,

Heeyoun aveva lavorato nuovamente per tutta la notte, era distrutta e per poter tornare a casa doveva attendere il primo treno del mattino: quello delle cinque. Per mantenersi gli studi aveva sempre lavorato e persino ora che era laureata ed avrebbe potuto comportarsi come se il periodo più faticoso della sua esistenza si fosse concluso, continuò a lavorare senza sosta, non sapendo che altro poter fare. Una laurea in letteratura inglese non le avrebbe permesso di trovare facilmente un impiego in quel campo specifico, lei aveva studiato quella materia semplicemente perché l’appassionava, incurante del futuro.
Non la spaventava la prospettiva di continuare a lavorare senza sosta per altri anni, si era abituata alla fatica, anche se la sua indole naturale era un’altra. Quando era una ragazza cercava di evitare ad ogni costo l’eccessivo sforzo e l’impegno ma la prematura morte di suo padre l’avevano messa presto di fronte alla realtà : nella vita per ottenere dei risultati avrebbe dovuto sacrificarsi molto più degli altri, faticare molto più delle altre persone ed anche, persino, accontentarsi.
Aveva un impiego da qualche mese in un locale notturno della capitale, lei serviva bevande ai clienti, vestita sempre in ordine, rivolgendo sorrisi e mostrandosi anche disposta a scambiare quattro chiacchiere con chiunque volesse. Qualcuno avrebbe potuto dire che si trattasse di un luogo rischioso per una ragazza ma lei era sicura che non le sarebbe accaduto nulla di male, era riservata e tranquilla e faceva in modo che nessuno potesse maturare strane idee sul suo conto. Teneva al fatto che la propria persona fosse considerata in una certa maniera, dell’essere avvenente agli occhi della clientela o risultare sensuale e femminile non le importava un bel nulla. Credeva che comportandosi quanto più possibile come avrebbe fatto un ragazzo avrebbe evitato ogni genere di problema.

Non era mai stata il tipo di ragazza che attira gli sguardi dell’altro sesso, piuttosto di fianco alle sue amiche si era sempre sentita scomparire e nelle foto si era sempre riconosciuta come la più bruttina o la meno aggraziata del gruppo. Di fronte ad una tale realtà avrebbe potuto decidere di agire in due maniere differenti: fare del suo aspetto una fissazione oppure fregarsene. Lei aveva scelto la seconda e per tale motivazione adesso si sentiva completamente a proprio agio con se stessa, anche se sapeva di non essere la più bella di tutte, anche se probabilmente nessuno si sarebbe innamorato di lei al primo sguardo.

Era immersa nei suoi pensieri, leggermente appannati per via del sonno, quando sentì sopraggiungere il treno. Le piaceva sentire l’aria bollente attraversarle i capelli, come se sussurrasse: “sveglia Heeyoun, a casa potrai dormire.” Sul treno a quell’ora vi era un gran numero di posti a sedere liberi, ne scelse uno vicino al finestrino e si accomodò, ringraziando il fatto di potersi finalmente rilassare. Non poteva correre però il rischio di addormentarsi, quindi decise di distrarsi in qualche modo. Nella sua borsa aveva infilato il libro che qualche giorno prima aveva trovato in metropolitana. Non aveva ancora trovato il tempo di leggerlo ma dal titolo sembrava piuttosto interessante.

“A sud del confine ad ovest del sole” , questo era il titolo. Non ne aveva mai sentito parlare, non doveva essere un libro che andava di moda in quel periodo, ciò le fece pensare che fosse una lettura abbastanza ricercata.  Nella sua mente, mentre sfiorava con il dito quelle pagine, continuò a ripetersi l’immagine della schiena di un uomo slanciato, vestito di tutto punto, che usciva dal treno, senza mai voltarsi indietro. Che libri poteva mai leggere un uomo del genere? Quando iniziò a leggere tali interrogativi restarono in sospeso, tanto la sua mente era concentrata nel seguire le vicende narrate. Il volume era composto da sole duecento pagine e lei, fin dal principio, comprese di avere fretta di leggerle tutte.

La vicenda narrata era quella di Hajime, un ragazzo nato nel dopoguerra che aveva sperimentato l’esperienza di essere figlio unico in un periodo storico in cui esserlo determinava una certa esclusione sociale e che si era sentito irrimediabilmente solo fino all’incontro con Shimamoto, anche lei figlia unica, ai tempi della scuola elementare.

Leggere quelle prime pagine l’aveva irrimediabilmente condotta al periodo della sua infanzia e poi dell’adolescenza, dove , anche senza rivelarlo, si era sempre sentita come un pesce fuor d’acqua. Poi aveva incontrato Junghwa e la sua vita era stata diversa, la loro amicizia aveva reso più bella e brillante ogni cosa. Le vennero in mente i pomeriggi trascorsi a fingere di essere grandi, sicure di sé, provandosi i vestiti della madre di Junghwa ,che da giovane era stata un tipo piuttosto appariscente. Camminavano barcollando sui tacchi di almeno una taglia più grandi dei loro piedi ed anche quando cadevano si tenevano saldamente per mano.
Junghwa era sempre stata bellissima, con quel corpo splendido e gli occhi grandi. Era la ragazza più bella che Heeyoun avesse mai avuto l’occasione di conoscere e per di più al suo fianco si sentiva al sicuro. Se non l’avesse incontrata la sua infanzia e la sua adolescenza sarebbero stati sicuramente piuttosto tristi, di questo era convinta.
Senza nemmeno rendersene conto era arrivata a passeggiare nei pressi della stazione, aveva seguito il percorso fin lì meccanicamente, come se le sue gambe si fossero mosse da sole, e teneva ancora il libro dalla copertina rigida stretto tra le dita. Improvvisamente iniziò a pensare al suo primo amore ed un fremito leggero l’attraversò dentro, scuotendola nel profondo. Ecco,  quel ragazzo era ancora capace di scatenare questo, a distanza di parecchio tempo. Lei stessa era stupefatta della potenza di quel sentimento e della purezza di quell’amore. Non si sarebbero più rincontrati, aveva smesso di sperarlo molto tempo prima, quando si era finalmente arresa al fatto di dover crescere, senza avere alternative. E così anche lui era rimasto intrappolato in una dimensione passata che non si sarebbe mai più ripetuta, come accade anche alle più belle farfalle che restano imprigionate in una ragnatela costruita a regola d’arte e che non permette loro via di scampo.
Heeyoun lo pensò con infinita nostalgia, finché le lacrime non le rigarono il viso. Da ragazzina non era così debole e non si sarebbe mai fatta abbattere da un ricordo, un qualcosa creato da lei stessa e che ,se solo avesse voluto, avrebbe anche potuto distruggere.

 Forse aveva lottato troppo fino ad allora ed adesso aveva perso un po’ di quella forza, aveva bisogno di riposare e recuperarne a sufficienza. Le mancavano troppi aspetti del passato ma non vi era altra soluzione che dimenticarli, rinchiuderli in un angolo buio del cuore e lasciarli lì fino a che non avrebbero più avuto il potere di farle male. Questo lo sapeva bene.

“Purtroppo a volte accadono fatti per cui non si può più tornare indietro. Per quanti sforzi si facciano, è impossibile annullare tutto e ripartire da zero. Se in quel momento qualcosa è andato storto, anche di pochissimo, rimarrà per sempre così.”

 
  
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