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Autore: The_BlackRose    27/07/2015    4 recensioni
Quando la sua famiglia viene brutalmente sterminata, Jocelyn Fairchild fa di tutto per riuscire a tenere la figlia Clary lontana dal Mondo delle Ombre, mettendola a conoscenza della crudeltá e dell'istinto predatorio dei Cacciatori. Una pianta carnivora: ecco cos'è secondo Jocelyn un Cacciatore. Creature bellissime ed affascinanti a vedersi, ma spietate e letali se ti avvicini troppo. Affamati, vendicativi, sadici, assetati di sangue: questo è quello che ripete alla figlia fin da quando era in fasce.
Quando lo Shadowhunter Jace introdurrá Clary al suo mondo, riuscirá a dimostrarle quanto sia sbagliato in realtà il pensiero della madre? Potrà mai nascere qualcosa tra due ragazzi apparentemente così diversi tra loro?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Jocelyn Fray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Questa è la biblioteca."
Maryse spalancò le porte dell'enorme stanza e Jocelyn rimase senza fiato.
Le alte pareti erano ricoperte da scaffali di libri di qualsiasi forma e dimensione e un intenso profumo di carta avvolgeva il locale. Qua e là erano sparse per la stanza teche contenenti ogni tipo di oggetto riguardante il Mondo delle Ombre. In fondo alla stanza era situata una grande scrivania e alla sua base due angeli in marmo, con le loro realistiche espressioni sofferenti, sostenevano il peso del piano da lavoro.
"Meravigliosa, non credi?"
Jocelyn riuscì solo ad annuire, intenta com'era a guardarsi intorno incantata. Non era mai stata all'interno dell'Istituto di New York, perciò non aveva mai potuto vedere l'imponente biblioteca di cui tutti parlavano.
"Bene, ora che abbiamo visitato l'Istituto che ne dite di unirci agli altri nella sala dei ricevimenti?"
Luke avvolse un braccio attorno alla vita della compagna. "Sarebbe fantastico," rispose guardando Jocelyn che, sebbene riluttante, annuì.
Zigzagarono tra i corridoi chilometrici dell'edificio e arrivarono all'ingresso di un'enorme stanza gremita di gente. Una forte musica era sparata a tutto volume dalle casse allineate ai muri e la maggior parte delle persone era intenta a ballare al ritmo delle canzoni.
Jocelyn per un attimo si impanicò. L'idea di essere circondata da così tanti Cacciatori la rendeva più che nervosa, terrorizzata. Aveva ascoltato le parole di Luke e Maryse, certo, concedendo così una seconda opportunità agli Shadowhunters, ma tutto il rancore e l'odio che aveva provato per diciassette lunghi anni non poteva dissolversi così facilmente nel giro di un'ora. Sentì la stretta del braccio di Luke farsi più forte; "Sono qui" erano le parole silenziose che quel gesto voleva comunicare. E Jocelyn d'un tratto di sentì più tranquilla: Luke era lì con lei, era al sicuro.
Fecero qualche passo all'interno della stanza e un ragazzo alto dai capelli corvini si avvicinò a loro di corsa.
"Mamma, c'è un problema," si rivolse a Maryse.
Con la maschera a coprirgli il viso era difficile capire se l'avesse già incontrato o no.
"Ho perso Max," continuò il ragazzo.
Maryse proruppe in una risata. "Alec, non preoccuparti. Si sarà imboscato da qualche parte in compagnia di una ciotola di patatine."
Il ragazzo, Alec, fece un sospiro di sollievo. "Menomale, Isabelle stava già progettando il mio funerale."
"Questa è casa sua, come è possibile che si perda?" In quel momento si ricordò dei suoi due ospiti. "Ah, Jocelyn e Luke, lui è mio figlio Alexander," annunciò indicando il ragazzo.
Lui allungò una mano e strinse quella di Luke, ma quando arrivo a quella di Jocelyn si fermò con un'espressione confusa e vagamente scioccata. Si tolse la maschera. "Lei è la madre di Clary?"
Jocelyn lo riconobbe subito. "E tu sei il ragazzo che mi ha trascinata fuori dall'Istituto quella volta che ero venuta a reclamare mia figlia."
Alec si passò una mano trai capelli. "Esattamente. Cosa ci fa qui? Pensavo che odiasse tutti noi," disse indicando tutte le persone attorno a loro.
Fu Maryse a rispondere al posto suo con un sorriso. "Jocelyn ha deciso di darci una seconda opportunità per dimostrare che non siamo come lei crede."
Alec fece a sua volta un sorriso e prima che potesse aggiungere qualsiasi altra cosa un'alta figura giunse alle sue spalle. "Fiorellino, andiamo a ballare!"
Jocelyn riconobbe Magnus Bane nel suo scintillante completo blu trascinare via il ragazzo e dallo sguardo che si scambiarono capì subito che erano innamorati. Si rivolse a Maryse indicando i due ragazzi che addentravano nella folla. "Lo accetti?"
Non era usanza dei Nephilim essere omosessuali, perciò era curioso che proprio il figlio dei capi dell'Istituto di New York avesse una relazione con un altro uomo, un Nascosto per di più.
Maryse guardò la coppia e un sorriso orgoglioso le illuminò il viso. "Magnus lo rende felice, lo si può vedere da miglia e miglia di distanza. Non riescono più a vivere l'uno senza l'altro. Se mio figlio è felice, lo sono anche io."
Jocelyn non poté che essere d'accordo.
La musica cambiò e, da un ritmo veloce ed energico, si passò ad uno più lento e romantico. I presenti si divisero in coppie e, stringendosi l'uno all'altro, cominciarono a dondolare dolcemente sulla pista da ballo.
Prima ancora che Luke potesse chiedere a Jocelyn un ballo, una ragazza avvolta in un vestito rosso fiammeggiante venne incontro a loro con un enorme sorriso stampato in faccia. Era la stessa ragazza che insieme ad Alec l'aveva 'accompagnata' fuori dall'Istituto quel giorno. Si gettò verso Jocelyn e le strinse la mano. "Piacere, sono Isabelle Lightwood, un'amica di Clary." Passò a stringere la mano di Luke. "Vedo che avete appena conosciuto mio fratello Alec e il suo spumeggiante fidanzato." Guardò la madre e le due si scambiarono un sorriso complice. Afferrarono una Jocelyn confusa per le braccia e la condussero sulla pista da ballo, Luke seguiva a poca distanza sghignazzando. Si addentrarono tra le coppiette danzanti e arrivarono al centro della sala. Isabelle le indicò un angolo e si girò verso di lei per guardare la sua reazione.
A qualche metro di distanza da loro, una coppia era intenta a stringersi e a dondolare sulle note della canzone. I capelli dorati del ragazzo facevano a contrasto contro quelli fiammeggianti della sua compagna, ma i loro corpi si adattavano perfettamente l'uno all'altro, come se fossero stati costruiti su misura. Intanto che ballavano continuavano a scambiarsi sorrisetti e qualche dolce parola, isolandosi nella propria cupola infrangibile. Lui si piegò verso la sua ragazza e le diede un delicato bacio sulle labbra.
Sentì Luke farsi più vicino a lei e stringerla.
I corpi avvinghiati dei due sembravano sprizzare felicità e affetto da ogni poro. Sua figlia appoggiò il viso nell'incavo del collo del Cacciatore e lui le baciò teneramente il capo accarezzandole la schiena.
L'universo sembrava essersi fatto ad un tratto silenzioso di fronte a quel sentimento che piano piano stava sbocciando.
Una strana sensazione si diffuse nel corpo di Jocelyn, l'istinto di madre che si liberava per proteggere la figlia. Poi ripensò a tutto ciò che aveva visto durante quella sera, alle persone con cui aveva parlato. Erano sembrati tutti gentili, bene intenzionati. Non erano come ricordava.
Riguardò il ragazzo che stringeva Clary e si ricordò di averlo già visto. Lui le aveva promesso che si sarebbe preso cura di sua figlia.
E l'aveva fatto. Lo faceva tutt'ora.
Il modo in cui le sue braccia l'avvolgevano, in cui la sua mano le accarezzava i capelli, in cui teneva chiusi gli occhi per godersi ogni singolo attimo di quel ballo, in cui le sue labbra si piegavano in un sorriso genuino; e sebbene ancora acerbo e innocente, qualcuno lo chiamò amore.
Le tornarono a mente le parole di poco prima di Maryse: "Magnus lo rende felice, lo si può vedere da miglia e miglia di distanza. Non riescono più a vivere l'uno senza l'altro. Se mio figlio è felice, lo sono anche io."
E in quel momento comprese. Quel ragazzo rendeva felice sua figlia, lo si poteva capire anche solo osservandoli da quella distanza. E se la sua bambina era felice, lo era anche lei. Non importava chi fosse a farla sentire in quel modo, se un umano o un Nephilim, tutto ciò era irrilevante.
Le labbra di lui si piegarono a pronunciare una domanda. "Dove sei stata per tutta la mia vita?"
In risposta lei alzò le spalle e sorrise. "Qui. Protetta e nascosta da delle mura, ma sono sempre stata qui. Ora quelle mura sono crollate."
Jocelyn strinse la mano di Luke e si appoggiò a lui continuando a guardare i due ragazzi.
E sorrise.
  
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