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Autore: Meramadia94    27/07/2015    1 recensioni
Le tartarughe incontrano la giovane Paige, una ragazzina rimasta orfana da piccola e che ha sempre avuto come unico vero affetto il fratello maggiore, Robert. Ma adesso è scomparso, rapito da ignoti. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare il giovane. Nel frattempo, una delle tartarughe inizia a riscoprire un sentimento che credeva non dovesse appartenergli.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Sorpresa, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Che i presenti ricordassero non avevano mai assistito ad un temporale così violento in tutta la loro vita.
Lampi, tuoni, e l'acqua veniva giù dal cielo incessantemente. Sembrava di essere coinvolti nel secondo diluvio universale.
Casey era riuscito a far funzionare il televisore ( alla vecchia maniera): le previsioni del tempo avevano annunciato lo stato di allerta e consigliato a chiunque di non uscire e meno che mai prendere un mezzo di trasporto ed avventurarsi fuori casa.
Ciò portava due notizie. Una buona e una cattiva.
La buona notizia era che malgrado Bishop non avrebbe rinunciato tanto facilmente a dar loro la caccia, adesso avrebbe avuto serie difficoltà a rintracciarli. Persino Madre Natura aveva manifestato il suo profondo scontento per il proposito dell'agente governativo del dare la caccia ai due Collins e alle persone che si stavano prodigando per aiutarli.
La cattiva...
'' Non possiamo portarlo all'ospedale, con questo tempo.''- Donatello era riuscito a portare il giovane Robert in una delle stanze al piano di sopra e l'aveva disteso sul letto.
Dopo aver pulito la ferita potè constatare che fortunatamente il proiettile si era fermato prima di poter toccare organi vitali e finalmente l'emorragia si era arrestata.
E fortunatamente, gli amichetti di Bishop avevano usato un' arma normale.
Se per caso avessero usato un'arma della Federazione o dei Triceraton, Robert sarebbe sicuramente morto sul colpo.
Ma questo non voleva certo dire che la situazione non fosse grave, anzi. Estrarre la pallottola significava provocare una nuova emorragia, ma lasciarla dove si trovava era come condannarlo a morire a causa della febbre e dell'infezione.
'' In poche parole ce la dobbiamo sbrigare da noi...''- fece Leo non meno preoccupato degli altri. La situazione era chiara : in mancanza della possibilità di poter portare il giornalista all'ospedale sarebbe toccato a loro il compito di lavare la ferita.
O meglio, sarebbe toccato a Donatello, visto che lui era l'unico tra loro che fin da piccolo era appassionato di trasmissioni mediche in televisione e che tra i suoi tanti libri aveva letto anche dei manuali di medicina.
Ma leggere nozioni mediche a scopo documentativo era una cosa... metterle in pratica era tutto un altro paio di maniche.
Mettersi a operare un uomo con una pallottola nel fianco senza quel che si definiva '' un'adeguata preparazione'' già lo inquietava... ma il sapere che avrebbe dovuto farlo senza gli strumenti necessari e senza uno straccio di anestetico stava contribuendo a farlo andare nel panico.
Si diede mentalmente uno schiaffo per tornare in sè. Paige era una sua amica. E su quel letto, in un bagno di sudore e sangue c'era suo fratello.
Le avevano promesso che l'avrebbero riportato a casa sano e salvo e dovevano mantenere quella promessa.
'' Si esatto...''- fece Don -'' April, servono asciugamani, bende ed anche un coltello. Portami anche un paio di pinze, se le trovi.''
La rossa non se lo fece ripetere due volte e due tartarughe, Casey e Karai uscirono dalla stanza per permettere alla tartaruga dalla benda viola di lavorare in pace e soprattutto per non dargli la sensazione di essere sotto il tiro di un plotone di esecuzione.
A parte Donatello, erano rimasti Leonardo e Paige nella stanza.
Paige quasi sussultò quando la sua mente riuscì a mettere a fuoco quello che sarebbe successo di lì a poco.
E visto che Leo le era arrivato dietro per sostenerla, immaginava di avergli dato l'impressione di star per svenire.
'' Non occorre che tu stia qui...''- fece il leader cercando di allontanarla per condurla dagli altri.
Niente.
Paige pareva aver messo le radici nel posto in cui si trovava.
'' Devo invece...''- fece lei con un tono di voce talmente flebile che nemmeno lei fu sicura di aver pronunciato qualche parola -'' glielo devo.''- con più decisione.
Leo si scambiò un' occhiata con Donatello, il quale annuì.
'' Ma tu vai se vuoi...''- fece Paige avvicinandosi al fratello per stringergli una mano per tranquillizzarlo.
Leo scosse la testa con decisione.
Malgrado fosse evidente che stesse ordinando a sè stessa di rimanere vigile, di non cedere e soprattutto di somagliare per immobilità ad una montagna, Leo preferiva non lasciarla sola per sostenerla nel caso la ragazza avesse ceduto.
In quel momento rientrò April.
'' Ecco...''- fece la rossa -'' ho portato anche qualcosa per l'anestesia... ma l'unico alcool che ho trovato è per i dolci.''
Donatello scosse la testa -'' Andrà bene... Paige, faglielo bere un po' per favore...''- fece la tartaruga alzando il giornalista per farlo bere.
Paige obbedì e gli avvicinò la bottiglia alla bocca.
Robert ne mandò giù un paio di sorsi.
Poi venne ridisteso sul fianco sano.
'' Stringi forte.''- gli ordinò poi il viola mettendogli un fazzoletto tra i denti.
Dopodichè prese il coltello e lo disinfettò con l'alcool che aveva funto da anestetico.
Prese un respiro profondo e si affidò a tutti i santi del calendario di riuscire.
April raggiunse gli altri, per evitare di mettere l'amico sotto pressione, più di quanto gia non fosse di suo.
'' Non odiarmi per favore...''- fece rivolto sia a Paige che a suo fratello.
Insinuò lentamente il coltellino nella ferita, cercando di fargli il meno male possibile, alla ricerca del proiettile.
Robert strinse la mano della sorella così forte da  fargli temere di stritorarle la mano, strabuzzò gli occhi dal dolore e morse il fazzoletto che stringeva tra i denti, per non gridare disperatamente.
Donatello fu tentato di sospendere l'intervento artigianale e fu solo il pensiero costante della promessa in cui lui e la sua famiglia si erano impegnati a non farlo demordere dal suo obiettivo.
Trovare il proiettile, rimuoverlo, pulire la ferita ed evitare che ricominciasse a sanguinare.
'' Coraggio Robert... coraggio. Devi vivere, capito? Per tua sorella.''
Robert parve aver sentito le parole della tartaruga perchè nello stesso momento in cui Donatello formulò tale pensiero, le urla soffocate del reporter si calmarono un poco.
Questo tranquillizzò sia Paige, sia Donatello che continuò a lavorare sino trovare la pallottola.
Quando la vide notò che si era fermata vicino al rene.
Lo aveva per poco sfiorato e non aveva fatto grandi danni... ma estrarlo non era per niente semplice. Soprattutto a causa del fatto che in quel momento ad operare c'era un ingenere che si improvvisava chirurgo.
'' Coraggio...''- fece la tartaruga dalla benda viola per farsi forza. Insinuò nuovamente il coltellino ed aggiunse un paio di pinze con le quali prese il proiettile che l'aveva ferito e tirò, strappando un urlo disperato a Robert.
Poi fu Paige a gridare.
'' ROBERT!!!''- nello stesso momento in cui la pallotta venne tirata fuori, il giovane reporter chiuse gli occhi, lasciando la presa sulla mano della sorella e lasciando andare i fazzoletto che stringeva in bocca.
Donatello, con l'aiuto di Leonardo, lo fece distendere e gli mise due dita sul collo.
Sospirò sollevato.
'' E' svenuto e ha i valori un po' alterati, ma credo sia solo a causa della perdita di sangue e per la febbre.''
'' Guarirà però... vero?''- fece la ragazza ancora tremante per la paura.
'' Dobbiamo aspettare che si riprenda del tutto per stabilirlo... ma credo che ormai il peggio sia passato.''
Paige sospirò di sollievo e Leo la prese dolcemente tra le braccia, sorridendole, lieto di vederla finalmente più rilassata.

'' Allora, ci dite come sta?''- fece Raph non potendone più di quella snervante attesa una volta che le due tartarughe e l'umana li ebbero raggiunti al piano di sotto.
Donatello li rassicurò immediatamente.
'' Il proiettile è stato rimosso. Adesso è svenuto e credo che presto gli verrà la febbre alta... ma credo che abbiamo ottime ragioni per essere ottimisti.''
I tre umani e le tartarughe rimaste tirarono un gran sospiro come se si fossero appena liberati di un gran peso sullo stomaco.
'' Ad ogni modo credo che almeno per stanotte debba essere tenuto sotto controllo costante.''- aggiunse Don.
'' Rimango io...''- fece Paige, ma non terminò mai la frase perchè Leo la prese per le spalle impedendole di ritornare dal fratello.
'' Tu adesso ti dai una bella pulita e ti fai una signora dormita, d'accordo?''
Anche gli altri furono d'accordo con lui.
'' No, non posso lasciarlo solo...''- si oppose la ragazza.
April le si avvicinò dolcemente.
'' Tesoro, dagli retta...''- fece la rossa carezzandole una guancia -'' ti togli quest'odore di sangue e sudore di dosso... ti fai una bella dormita e domattina ti sentirai come nuova.''
'' E Robert...?''
Mik le diede una pacca sulla spalla -'' Sta pure tranquilla, adesso siete al sicuro, entrambi. E ci occuperemo noi di lui, mentre ti riposi un po'.''
Donatello si proferì subito -'' Farò io il primo turno, e se ci sarà qualcosa che non va ti sveglierò subito promesso...''
Ma April non pareva d'accordo  nemmeno con l'iniziativa del genio.
'' Guarda che l'ordine di riposare un po', vale anche per te genio...''- fece la rossa notando che la tensione di aver dovuto operare un uomo senza l'adeguata preparazione aveva letteralmente stroncato l'amico, anche se questi cercava di non darlo a vedere.
Davanti allo sguardo fermo e deciso della rossa che imponeva loro di riposarsi un po' nè la ragazza nè la tartaruga dalla benda viola ebbero il coraggio di replicare.
Ed uno dopo l'altro, a dieci secondi di distanza l'uno dall'altra, i due si divisero per ripulirsi un po' e ritirarsi nelle rispettive stanze.
'' Casey, ragazzi...''- fece April ad un certo punto -'' potete restare un attimo con Robert? Preparo una cioccolata calda, credo che ne abbiamo bisogno tutti.''
Le tre tartarughe e l'umano annuirono.
'' Signorina O' Neil?''- la chiamò Karai poco prima che la rossa toccasse la maniglia della porta che conduceva in cucina.
L'interpellata si voltò per vedere cosa volesse da lei la kunoichi.
Strano ma vero, Karai le rivolse un dolce sorriso.
'' Le va se le do una mano?''- domandò la ninja.
April sorrise e le fece cenno di seguirla con la mano.

Doveva ammetterlo, la doccia l'aveva rimessa al mondo .
Si era tolta i vestiti che aveva indossato per quasi tre giorni... quei vestiti l'avevano vista vittima di un cecchino, poi ostaggio di uno psicopatico e quasi certamente killer o mandante dell'incendio che aveva ucciso i suoi genitori, poi di nuovo nel mirino di un cecchino... e per finire anche a soccorrere il fratello ferito, forse in fin di vita.
Levarsi quegli abiti era stato come rinascere.
Appena si fu asciutta si infilò il pigiama blu a fiori che April aveva portato alla fattoria appositamente per lei.
Si sedette sul letto, guardando la pioggia che batteva sul vetro della finistra.
Si si, una tempesta in piena regola...
Almeno per qualche giorno sarebbero potuti stare tranquilli...
In quel momento qualcuno entrò in camera sua.
Balzò in piedi istintivamente, come un pupazzo a molla.
'' Ti ho spaventata?''- fece Karai facendo capolino nella stanza con una tazza fumante in mano.
Paige sbuffò guardandola con finta indignazione.
'' Ma non ti hanno insegnato a bussare?''
'' No... ma so come far sparire qualcuno senza lasciare traccia.''- scherzò la donna porgendole la tazza- '' April ha pensato che avresti gradito del cioccolato.''
Paige la prese ringraziando con un sorriso.
'' Grazie...''- borbottò Paige bevendo a sorsi la bevanda.
Karai la guardò stranita.
Perchè mai la stava ringraziando?
'' Per che cosa?''
'' Beh... per tutto. Se non ci fossi stata tu a darci i primi indizi a quest'ora Robert sarebbe gia morto... e poi ci hai salvato la vita.''- spiegò Paige con candore.
Karai sorrise riconoscente, ma la smentì subito.
'' Sono stati Leonardo e i suoi fratelli a salvarti e a salvare tuo fratello, dovresti ringraziare loro...''- ribattè la donna -'' e credo che Leonardo non l'abbia fatto solo per cavalleria... anzi.''
'' Non capisco di cosa tu stia parlando...''- fece Paige  nascondendo il viso con la tazza per evitare che Karai vedesse il rosso acceso che si era impossessato del suo viso.
'' Io invece lo so. Tu gli piaci.''- fece la donna senza troppe cerimonie -'' e credimi, se te lo dico è perchè lo so.''
'' Certezza derivata dal fatto che?''
'' Che ti guarda nello stesso modo in cui guardava me.''
Paige si congelò sul posto appena ebbe udito quelle poche parole.
'' Come?''- era certa di essere pallida come un cadavere, ma sperò che lo si attribuisse allo shock passato nei giorni scorsi e alla preoccupazione per il fratello svenuto dopo l'intervento artigianale a cui era stato appena sottoposto.
'' Sì, io e Leonardo ci siamo conosciuti quando ho preso il posto di mio padre ed eravamo accomunati da una specie di sentimento amore-odio.
E' stato lui a farmi capire che solo perchè Shredder mi aveva salvata e lo consideravo mio padre, non era una buona ragione per servire lui e tutte le atrocità che ha commesso.''- sorrise- '' si può dire che Leonardo è stata la persona che mi ha salvato da un baratro buio. E non si è dato per vinto mai, anche quando ormai sembrava che fossi perduta per sempre e costo di andare contro la sua stessa famiglia.''
Paige aveva ascoltato tutto quel resoconto  in religioso silenzio, senza proferir nemmeno un respiro, sconcertata.
Questo non lo sapeva.... non lo sapeva che Leo fosse stato innamorato di Karai. Si, Raffaello le aveva detto che Leo era l'unico a fidarsi di Karai e non giudicarla una spietata assassina incline al tradimento... ma che fosse stato addirittura innamorato di lei le era un fatto del tutto nuovo.
Francamente non si spiegava il perchè non glielo avesse detto... ma non era tanto il fatto di esserne stata all'oscuro che la turbava.
Karai era un' anima perduta che doveva essere riportata sulla retta via... e lei? Era un'anima in pena che si era trovata in difficoltà e che doveva essere protetta...
Tutto tornava...
'' Ti senti bene?''- chiese la kunoichi sinceramente preoccupata.
Paige si riscosse subito.
'' Si, tutto bene... ma credo di essere stanca.''
'' Comprensibile...''- fece Karai ignare del dubbio che era venuto alla ragazza avvicinandosi alla porta della stanza -'' buonanotte.''
Paige rispose all'augurio, ma con una voce talmente flebile che dubitava che qualcuno l'avesse sentita.
Finì la sua cioccolata, poggiò la tazza sul comodino e si mise sotto le coperte, presa da mille pensieri.
Di chi era innamorato Leonardo? Di Paige in tutti i suoi aspetti... o della ragazza orfana e bisognosa di aiuto e disperate per le sorti del fratello? Dell'anima da salvare?
L'avrebbe amata ancora dopo la risoluzione dei suoi problemi e di quelli di suo fratello?
Con questi pensieri, con la stanchezza dei giorni passati sul filo del rasoio e con lo shock della possibilità di assistere alla morte dell'amato fratello maggiore senza fare nulla e il rumore della pioggia si addormentò profondamente in un sonno che somigliava molto al coma.

  
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