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Autore: Yuiko_Furokawa    27/07/2015    2 recensioni
“Tutto bene?”
Kyaaaah!!!!
“S-sì..”
È stato amore a prima vista…
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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UOVA 1

In un angolo remoto e ben nascosto del cortile della scuola, dove nessuno, nemmeno un barbone, avrebbe potuto vederli, Valenteeno e Francisko pomiciavano allegramente. Entrambi erano euforici poiché quel giorno festeggiavano il loro primo anniversario. <3
“Omg da oggi stiamo insieme da un anoooouououuououuoh!” disse il kohai emoxxiònato.
“Eggià… ti ricordi quando mi sono dikyarato? Eri così piccino e cauaiddesuuuuuuuu alle medie! Beh, in effetti non sei cresciuto molto da allora… sei ancora 205cm…”
… Sì, mi ricordo quel giorno, mi ricordo tutti i giorni passati insieme, anche se Valenteeno non conosce tutta la verità…
“Hey, vorresti dire che sono basso?!”
“No no, vai bene così!”
… del periodo in cui ci siamo innamorati…
WOOOH SUPER FLASHBACK

Mi chiamo Francisko ed ho 15 anni, frequento l’ultimo anno delle medie nella scuola Inunofun, in cui è presente anche un secondo edificio frequentato dai liceali.
Ultimamente un ragazzo del 2° anno di liceo ha attirato la mia attenzione: il suo nome è Valenteeno, è molto famoso per il suo aspetto, per il suo fascino e per la sua gentilezza incondizionata. È proprio questa caratteristica che mi ha incuriosito, perché NESSUNO può essere gentile con tutti senza avere un lato malvagio! Ed io lo scoprirò! MUHUHUHUHAHAHAHAHAHAH!
Ma per farlo… dovrò entrare nella sua cerchia di seguaci.
Lo stesso giorno Valenteeno trovò una lettera nel suo armadietto delle scarpe:
Senpai!
Ti ammiro tanto!
Vediamoci alle 16:15 nello sgabuzzino della scuola media.
P.S.
Attento alle scope volanti.
“Oh”
Valenteeno guardò l’ora sul suo orologio da taschino, e vide che erano le 16:00. Doveva sbrigarsi, sennò sarebbe stato in ritardo nell’essere in anticipo. Corse fino all’ingesso dell’altro edificio ed arrivò lì 5 minuti prima dell’orario fissato. Il misterioso kohai non si era ancora mostrato.
Così aspettò per interminabili minuti, fino a che, alle 16:48 il ragazzo si degnò di presentarsi. La prima cosa che Valenteeno notò di lui, oltre al rovinoso ritardo, fu l’altezza imponente. Poi fece caso ai suoi bei capelli color qualcosa, poi ai suoi occhi marronciosi, poi passò alla sua bocca sorridente, al viso smilzo, al na-
“SENPAI! SCUSA IL RITARDO! Sai, prima sono andato in bagno, poi ho fatto un pisolino, poi ho mangiato, poi mi sono di nuovo addormentato, poi sono tornato in bagno, dopo sono andato a prendere uno snack, ho fatto un salto in bagno per lavarmi le mani ed infine mi sono incamminato per venire qui. Ah, per la strada ho anche salutato 7 barboni, 5 cervi, 3.5 cammelli ed uno scoiattolo, fermandomi ovviamente a chiacchierare con ognuno di loro!”
“Ah… e-ehm… sei… un ragazzo impegnato, vedo…”
“Già, per questo tendo a ritardare negli appuntamenti”
“Non ti preoccupare, per me non è stato un problema”
Ecco la sua estrema gentilezza! È troppo sospetta per essere reale…
“Allora, di cosa volevi parlarmi?” continuò Valenteeno.
“Beh, volevo chiederti se… se potessi diventare mio amico! Ti ammiro moltissimo e vorrei diventare proprio come te!”
“Certo che puoi! ;)))))))))))))))))))))))”
“CHEBELLO GRAZIE SENPAI!!!!!!!!!”
“Prego, ma chiamami Valenteeno”
“OK SENPAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Francisko abbracciò con ardore l’altro ragazzo, stringendolo moltissimo, fino a che non si accorse che lo stava stritolando.
 
I giorni passarono, ed il rapporto tra Valenteeno ed il suo kohai divenne più profondo. Parlavano ogni giorno di più, conversando su vari argomenti e raccontandosi le vicende passate. Ancora il più piccolo non era riuscito a scoprire il famoso lato oscuro, anche se aveva un’idea su come farlo: andare a casa dell’altro. Però ogni volta che chiedeva di essere invitato, il Senpai arrossiva e domandava se potesse venire un’altra volta. Ovviamente per Francisko quello era un comportamento sospetto, che racchiudeva la volontà di nascondere qualcosa. Ma come farsi invitare? La risposta gli arrivò un giorno qualunque, quando un suo compagno di classe gli chiese di aiutarlo a finire un compito.
Ma certo… devo solo chiedergli di aiutarmi con lo studio! Così non potrà di certo rifiutare!
E così accadde, anche se Valenteeno continuava a non essere completamente convinto.
Il giorno dell’appuntamento arrivò in fretta e, appena Francisko solcò la porta della casa altrui, venne inondato da un profumo di rose fresche, proveniente appunto dall’enorme quantità di questo tipo di fiori esposti all’interno.
“Scusa, i miei genitori sono fissati con le rose… abbiamo persino un monumento in loro onore in giardino”
“Woooow…”
SOSPETTOOO!
“In questo momento non c’è nessuno in casa, dovrebbero tornare stasera. Ora potremmo andare in camera mia, sai, per… studiare”
“Ah, sì, certo”
Devo ammettere di essere un po’ nervoso…
“Vieni, è di qua”
Entrati nella stanza, l’ospite poté notare con sollievo che almeno quel luogo era stato risparmiato dalla presenza di piante. Anzi, si poteva considerare una normale camera di un ragazzo, con tanto di giornalini di gossip sul comodino.
“OH MIO DIO! QUELLO È L’ULTIMO NUMERO DI Novellino 1876!!”
“Già, mio padre gestisce un’edicola, quindi mi regala sempre qualche rivista”
“Che fortuna!!!!”
“Beh, in effetti… ora però studiamo. Su cosa hai bisogno di aiuto?”
“Ecco…”
Cominciarono a lavorare, anche se uno dei due aveva altro in testa, ovvero scoprire i segreti celati in quella casa. Stava cercando la scusa giusta per cominciare a frugare dentro la stanza, ma Valenteeno non accennava a voler fare una pausa.
Dopo molte ore il maggiore si alzò annunciando di voler andare in bagno. Quella era l’occasione giusta.
Francisko cominciò a frugare in tutti i cassetti ed in tutti gli angoli della stanza, rovistando persino nella biancheria intima, ma senza trovare nessuna prova.
Non può essere… non trovo nulla di sospetto… tutto sembra apparentemente normale… deve essere stato davvero bravo a nascondere ogni traccia!
Perso nei suoi pensieri disperati, Francisko fece caso a diversi fogli colorati con sopra tante scritture diverse.
Devono essere le lettere dei suoi fan.
Iniziò a leggere, notando con grande stupore che erano tutti testi di ringraziamento in seguito a favori fatti dal Senpai.
Allora ha davvero mantenuto le promesse…
In quel momento sentì la porta aprirsi: Valenteeno entrò nella camera e, stupito dal disordine trovato, chiese cosa era successo.
“E-ehm…” disse l’altro ragazzo titubante “stavo cercando… una cosa… di cui avevo bisogno…”
“Ovvero? Non potevi chiedere a me una volta tornato?”
“Era… urgente…”
“Cos’era quindi?”
“Una… una matita…”
“Ma hai già la tua”
“Ma… ho sentito dire che… che tu ne hai… una rosa sbrilluccicosa! Sì, cercavo proprio quella!”
“Beh, questa diceria è vera, ma… la cercavi tra le mutande?”
“Mio padre mette lì gli articoli di cancelleria!”
“Aaaaah… carino… bene, ora continuiamo quel che avevamo interrotto”
“Sì, certo!”
Fiuuuu… me la sono cavata…
Passarono le ore, e finalmente arrivò la sera. Valenteeno, visto l’orario, propose a Francisko di smettere di studiare, ed egli decise che era ora di andare a casa. Una volta accompagnato l’ospite davanti alla porta, il Senpai, prima di salutarlo, chiese all’altro se gli avrebbe fatto piacere passare del tempo insieme al di fuori dell’ambito scolastico. Il kohai accettò volentieri, e chiese:
“Quando e dove dovremmo vederci?”
“Beh… va bene domenica alle 12 davanti al pescivendolo? Così verremo inondati dal suo aroma”
“Perfetto! Allora a domenica, ciao ciao!”
“Ciao!”
Dopo essersi salutati, entrambi erano impazienti nell’attesa del famigerato giorno, e rientrarono a casa con un sorriso in volto (questo: J).
 
Domenica arrivò prima che mai per i due ragazzi, che spesero ore ed ore ed ore ed ore a scegliere i vestiti da indossare, volendo apparire F A V O L O S I.
Mancando parole adeguate (*) a descrivere l’emozione e turbamento interiore scaturiti dall’incontro, lascio al lettore immaginare come si svolse l’appuntamento.
Alle 19:30 i due, dopo aver trascorso un bellissimo pomeriggio, si accorsero che era ora di separarsi. Affranti, cominciarono ad avviarsi verso la stazione per tornare alle rispettive case, senza nascondere le copiose lacrime che scendevano dai loro occhi. Durante la strada Valenteeno propose di accompagnare l’altro fino alla sua dimora, ed egli accolse volentieri l’offerta. La strada fu percorsa silenziosamente, poiché entrambi erano persi nei loro pensieri. Quelli di Valenteeno non sono ancora rivelabili, mentre quelli di Francisko erano molto combattuti. Infatti egli non sapeva se credere nella gentilezza del più grande, dimostrata anche quel giorno, o se continuare ad essere sospettoso. Le prove sulla verità della natura buona e altruista del giovane aumentavano continuamente, ed il povero ragazzo non sapeva più a cosa credere.
Così, lentamente, arrivarono davanti alla porta che li avrebbe divisi da lì a poco, ma nessuno dei due accennava ad andarsene.
Valenteeno era molto indeciso sul da farsi, tanto che non riusciva a pronunciare parola.
Francisko era ancora perso nei suoi dubbi.
Ma, all’improvviso, il primo decise di muoversi, e disse, con un tono di voce alterato:
“FRANCISKO!!!”
“E-EH?! Co-cosa c’è? E perché urli??”
“Ah, ehm, scusa, io-“
“Cos’hai, stai male?”
“No no, sto bene, è solo che… devo… dovrei… dirti… una cosa…”
“Cosa?”
“Eccooooo… io…”
Valenteeno cominciò a farfugliare cose senza senso, completamente rosso in viso, e Francisko era confuso, anche se la scena gli ricordava molto qualcosa, ma non sapeva ancora cosa.
Sembra quasi come una scena del telefilm che guarda mia madre, ma quale scena? Balbettio, rossore in volto, volontà di dire una cosa senza riuscirci, è tutto familiare, ma cos’è?
Cosa… cosa… cosa… cosa… cos-
OH.
ECCO COSA.
È UNA…
“… DICHIARAZIONE!!!!”
“Co-come?!”
“UNA DICHIARAZIONE! TU MI STAI FACENDO UNA DICHIARAZIONE D’AMORE!”
“A-ah… io… tu… amore… ecco… cosa…”
“È LA VERITÀ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!”
“……………………………… S-sì… è la verità… io… io sono innamorato di teeeee!!!!”
Francisko era sconvolto, Valenteeno più di lui.
Ma ora, ovviamente, al più piccolo venne il dubbio della risposta: accettare e gettarsi tra le braccia del bello ed amichevole Senpai a cui tutti devono ammirazione o rifiu-
“OVVIAMENTE ACCETTO!!!!” e dicendo ciò Francisko si scaraventò su Valenteeno baciandolo con foga, gesto che venne più che apprezzato dall’altro, che ricambiò subito con altrettanta impazienza.
Il momento sarebbe risultato perfetto, quasi paradisiaco, se la sorellina di Francisko non li avesse riportati alla realtà prendendo in giro il familiare dalla finestra. Subito i due si staccarono e, svogliatamente, si salutarono.
Dopo questo fatto, i dubbi di Francisko sulla vera personalità del Senpai divennero sempre più lontani con il passare del tempo, poiché capì che essi erano semplicemente infondati: Valenteeno era gentile di natura, anche se riservò sempre un trattamento speciale soltanto al suo fidanzato.

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(*) poiché l’autore si è stufato di scrivere
  
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