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Autore: kinokochan    24/01/2009    4 recensioni
[Dedicata a Zazà xD auguri!]Ruki odia la sua vita, si sente solo, odiato da tutti, incompreso. Decide quindi di affidare i suoi pensieri ad un piccolo quaderno, il suo diario... Ho bisogno di qualcuno a cui confidare i miei segreti, qualcuno che non mi giudichi per ogni cosa che dico, che sappia ascoltarmi, che non mi guardi dall’alto in basso perché sono diverso. [AoixRuki]
[Capitolo 20: Avviso.]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoi, Ruki, Uruha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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05/10/07
17:04
Caro diario,
Stento persino io a crederci ancora, ora che tutto è passato, forse fin troppo velocemente.
Chi avrebbe mai creduto di poterlo incontrare davvero? Di poter sentire il suono della sua voce… di avere il suo sorriso solo per me, per il piccolo, insulso e insignificante Takanori Matsumoto.
Eppure è proprio quello che è successo stamattina, un giorno o l’altro dovrò ricordarmi di ringraziare il vecchio postino che viene a consegnare le lettere in questa strada, l’unica persona che non mi ha mai giudicato per quello che sono, l’unica che mi riserva sempre un sorriso e una parola di riguardo. Ora, ho anche altro per cui essergli grato, devo ringraziare la sua distrazione se mi è stato concesso di incontrare il mio angelo.
Stavo cominciando ad abituarmi a quella situazione, il vederlo da lontano mi rendeva comunque felice, perché avrei dovuto rischiare di farmi detestare anche da lui quando potevo osservarlo tutti i giorni dalla mia finestra, ammirandolo come si fa con una star del cinema?
Sciocche convinzioni.
Quando stamattina sono sceso ho incrociato il postino che infilava alcune buste nella cassetta, dopo averlo salutato ho rovistato tra la posta e, in mezzo alla pubblicità e ad una lettera dei miei, c’era una busta non indirizzata a me. Quando mi sono voltato il vecchio non c’era già più, così sono rimasto a contemplare quella lettera, rigirandomela tra le mani, non sapendo cosa farci.
Sulla carta era stampato un nome, Yuu Shiroyama, ed un indirizzo che recava il numero civico prima del mio, la consapevolezza che il destinatario di quella busta fosse proprio il mio angelo, Aoi, si palesò nella mia mente in un attimo, irrigidendomi.
Cosa dovevo fare? Il solo pensiero di dover attraversare quella strada e affrontarlo così, da solo, mi rendeva le gambe molli come gelatina, che cosa avrei fatto quando me lo fossi trovato davanti? Avevo addirittura riflettuto sull’opzione di tenerla per me e non consegnargliela, ma se fosse stata una cosa importante? La mia mente combatteva contro le mie gambe che volevano scappare, impedendone i movimenti, dovevo riflettere.
Quando poi sono tornato dentro, continuando a fissare la busta, qualche meccanismo è scattato nella mia testa e mi ha portato a pensare che forse, in fondo, non era poi così terribile consegnargli una semplice lettera, da buon vicino.
Così, risoluto, sono uscito di casa, controllando in quei pochi metri che mi separavano da lui, se fosse tutto a posto, se io fossi a posto. Quando sono arrivato davanti a quella porta, le mie mani hanno cominciato a sudare, le ginocchia tremolavano e fremevano da desiderio di correre ancora in casa, ma ci ho pensato e non potevo… mi ero ripromesso che non sarei scappato mai più davanti alla vita, e non avevo intenzione di farlo. Il dito si è mosso da solo, andando a pigiare delicatamente il piccolo pulsante dorato, che ha prodotto un suono melodioso. Ricordo ancora un “arrivo!” gridato probabilmente dal piano di sopra, poi la sua figura sulla porta, che sorride apertamente, io che balbetto e arrossisco, e con la testa bassa gli consegno la lettera, lui che mi ringrazia e mi invita ad entrare, ignorando le mie flebili proteste, che mi chiede se voglio restare a pranzo, che tira fuori ogni volta nuovi argomenti per riempire anche quella parte di conversazione che non riesco a fare io, troppo occupato a guardare la tazza di caffè che ho tra le mani per mettere due sillabe insieme; lui che, paziente, mi chiede se ho bisogno di qualcosa e sorride, che si sorprende quando scopre che, a dispetto delle apparenze, a separarci ci sono appena tre anni e infine sempre lui che, accompagnandomi alla porta, mi da un buffetto sulla testa e mi dice di tornare quando voglio.
Ed eccomi qui, appena arrivato a casa, con lo stomaco ancora in subbuglio per l’emozione.
Non c’era bisogno di dirmelo, Aoi… certo che tornerò…
Takanori.


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e-ehm... buonsalve^^ *le arrivano addosso verdure di ogni tipo*
gomen, gomen, gomen per il ritardo pazzesco ç///ç chiedo infinitamente venia *annuisce*
è che tra scuola, impegni e roba varia non riuscivo mai a postare, e inoltre su questo capitolo ci ho lavorato una vita perchè non mi convinceva (e non mi convince tuttora)
comunque, per l'arrivo di questo coso, ringraziate la mia mami OkuChan, che ha una pazienza infinita nel sopportare i miei scleri da pseudo-autrice complessata
e che mi minaccia se non voglio postare xD *ma non interessa a nessuno ndQuelle povere anime che leggono*
Siccome ora dovrei proprio andare a mangiare, ringrazio velocemente tutti coloro che leggono questa.. cosa *annuisce*
quelli che recensiscono *-* e coloro i quali hanno messo questa robina nei preferiti ^-^
alla prossima, che spero arrivi molto presto^^
ja ne^^




   
 
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