Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: gateship    28/07/2015    1 recensioni
Un prompt al giorno per 30 giorni, tutto decisamente Johnlock.
27. On one of their birthdays​ - Si accucciò sull'erba, strisciando fino a raggiungere il tronco di un albero caduto per riposizionare la canna dell'arma. Poi ci fu un sibilo, e qualcosa lo colpì alla spalla.
28. Doing something ridiculous - (09:48) Non smetterò di scriverti stupidi SMS finchè non ti prenderai il disturbo di rispondere al tuo ragazzo. - SH
29. Doing something sweet - La mia famiglia è composta da tre idioti e un cane.
30. Doing something hot - John gemette, la tensione dell'ultimo caso che gli si scaricava tutta d'un colpo, rilassandosi sul tappetino, “Non so cosa sia, ma funziona ogni volta.”
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Belle98 per aver aver recensito lo scorso capitolo!! :)



Ventiseiesimo prompt:
Getting married



 

“Sto bene così?” chiese per la millesima volta, guardandosi allo specchio e stringendosi ancora di più la cravatta attorno al collo.

Molly sorrise, “Sei perfetto, John.”

Il medico si schiarì la gola, passeggiando nervosamente su e giù per la stanza, torcendosi le mani con ansia, “Quanto manca?”

“Dieci minuti.” rispose Greg stancamente, stravaccato su una delle sedie della piccola stanzina, adiacente alle sala dove si sarebbe propriamente tenuto il-

“Mi sposo. Tra dieci minuti mi sposo. - disse John, guardando il suo riflesso stralunato nello specchio. Abito nero, camicia bianca, fiori all'occhiello e una cravatta color petrolio compratagli appositamente da Sherlock “Non metterai qualcosa a righe per il nostro matrimonio, nemmeno i calzini o i boxer. A costo di passeggiare per quella navata nudo.” aveva minacciato il detective con i suoi soliti modi delicati.

“Mi sposo con Sherlock Holmes. - ripeté, colpito – Mi sposo con un sociopatico iperattivo che risolve crimini e tiene teste mozzate in un frigorifero. Mi sposo con il mio coinquilino. Mi sposo con Sherlock!”

 

 

“Suggerisco vivamente che tu ti tolga la cravatta e che ti segga, fratellino. Non vorrai sudare nel tuo nuovo completo.” disse Mycroft nella camera accanto, le braccia incrociate, appoggiato su una scrivania.

“Suggerisco che tu stia zitto.” gli rispose seccamente Sherlock, le cui mani, a forza di stritolarsi a vicenda, erano diventate di un rosso acceso.

“Era solo un consiglio. Ci sono passato anche io.”

“Sì, ma tu ti sei sposato con Garrett...”

“Greg.” corresse Mycroft senza quasi farci caso.

“Lui. Io mi sto per sposare con... con John. Sto per sposare colui che io...” si interruppe bruscamente, tirando su con il naso.

“Che tu...?”

Sherlock borbottò qualcosa, poi allentò il colletto della camicia, slacciando i primo bottoni, “Mi sento male, Mycroft. Dobbiamo rimandare tutto.”

Il fratello fece una faccia strana, poi strinse la labbra e lo fissò gli occhi socchiusi.

E si mise a ridere.

Una sonora risata che invase tutta la saletta.

“Sono serio, sto per vomitare.”

Mycroft alzò le sopracciglia, “Si chiama ansia, Sherl.”

Il detective si sedette bruscamente sul pavimento, tirandosi le gambe al petto, “Sto male.” dichiarò, fissando suo fratello con una punta di terrore, il respiro sempre più veloce.

“No, non è vero.”

“John è... è la mia droga, è la mia... Non so se posso farlo. - sussurrò Sherlock, chiudendo gli occhi, il cuore che gli batteva forte – Non so se ci riesco.”

“Devi sposarti!”

“Sì, ma ho paura. - ammise – e se poi faccio qualcosa di sbagliato? Se lo tocco in modo sbagliato? Insomma... noi non abbiamo mai... ci siamo baciati, certo, ma da sposati si fa anche il... il resto. E se dico qualcosa di male? Gli preparo la colazione sbagliata? E se lui muore? E se io muoio? Se Moriarty ritornasse e...” farfugliò Sherlock a bassa voce fissandosi i pantaloni. La mente come un orologio, il cui ticchettio lo separava dall'ora fatale.

Cinque minuti.

C'erano tanti ma.

Troppo se.

Molti sbagli che si potevano fare.

Mycroft sorrise, passandogli una mano tra i capelli e aiutandolo ad alzarsi, “Sono sicuro che sarai perfetto per lui, Sherlock. Lo sei sempre.”

 

 

“Quanto manca?”

“Un minuto.”

John annuì, facendo respiri profondi, cercando in vano di combattere il nervosismo che sembrava avere intenzione di incollarlo a quella sedia per il resto dei suoi giorni. “Ce la posso fare?”, chiese, passando lo sguardo da Molly a Greg, entrambi ghignanti.

“Assolutamente.” confermò l'ispettore di Scotland Yard sornione.

“Okay. - John deglutì - E se non sono la persona adatta a lui? In confronto a Sherlock io sono solo un...”

“È il momento.” annunciò una voce anziana dalla soglia della porta.

Il medico lanciò un veloce sguardo a Greg e a Molly, poi alla Signora Hudson che sorrise leggermente e lui annuì.

 

Alla guerra, avrebbe detto tempo prima Sherlock.

Ma una guerra davvero piacevole.

  
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