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Autore: treautunni_    28/07/2015    1 recensioni
Fa male.
Fai male.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Cause we will always be

an unfinished business

 

 

 

Mi guardi quando non me ne accorgo – tu pensi non me ne accorga- e poi distogli lo sguardo. Hai sempre l’aria indifferente, l’aria di chi se ne frega di quello che è successo, di tutti, di me. Hai l’aria distratta, distratta da me e sempre impegnata. Non mi saluti, mi eviti e ti volti quando mi vedi entrare. Ti comporti come se, nell’ultimo anno, nulla fosse accaduto. Come se le conversazioni nel cuore della notte non fossero avvenute quando “sai che me ne frega della stanchezza se posso parlare con te?”, come se le litigate non fossero esistite, come se “quanto manchi ed è passato solo un giorno” non l’avessi scritto tu subito dopo averti chiesto di smettere, smettere di urlarmi contro, smettere di trattarmi come solo un’altra delle tante, smettere di cercarmi e di farmi credere in quello che potevamo essere ma che non siamo stati e non saremo mai. E la colpa non è solo tua anzi, ma, ti prego, smettila di essere così, smettila di comportarti così, lascia che io riesca a respirare.

 

E sarà stata anche vanità la mia, desiderio di notare quella scintilla nei tuoi occhi, quello sguardo che dedicavi a me soltanto quando mettevo su quella camicia che tanto ti piace –piaceva?- che mi ha spinto ad indossarla l’altra sera. Quello sguardo che di malizioso non aveva nulla, ma che mi faceva arrossire più di qualunque cosa, perché tu lo sai quanto io sia timida. E ti intimavo di smetterla ma “sei bella così” ed io mi zittivo subito per poi scappare dal tuo sguardo, da te.

Non l’ho messa per indispettirti, non volevo farti male, volevo semplicemente sentirmi di nuovo accettata da te. E sarà durato un secondo ma l’ho visto, c’era, c’è stato, eri di nuovo tu, senza quell’indifferenza che mi dedichi, senza quello sguardo intriso di rabbia e delusione. E scusami se son stata sincera. Se ho preferito te a me. Se ho preferito lasciarti andare invece che tenerti ancorato a me, intrappolato in una rete di dubbi.

 

Ed erano bugie le tue? Tutte bugie? Le volte che “ vada come vada, sarai sempre importante ”, le volte che “ ti dico questo indipendentemente da ciò che provi tu ”. E te l’ho quasi urlato quanto tu mi abbia ferita con quel tono saccente di chi sa di aver sbagliato ma non vuole ammetterlo. Mi hai guardata, freddo come poche volte, con lo sguardo che riservi a chi vuoi far davvero male, gli occhi chiari, limpidi, nei miei, pronti a incolparmi di colpe che non credo di avere, pronti a farmi sentire male con un solo sguardo. Dove sei finito? Dove sono finita?

 

Dove siamo finiti? Quando siamo finiti?

 

Fa male l’indifferenza, fa male il ricordo di ciò che eravamo, fa male vedere ciò che siamo diventati, fa male il tuo sguardo, il tuo non esserci, fa male ‘ché mi manchi, fa male piangere di notte pensando che le tracce scompaiano con l’arrivo di nuovo giorno. Fa male non trovare un tuo messaggio, un tuo “ ogni tanto ti ricordo che sei stupida, ti serve ;) ”, fa male non trovarti più davanti alla porta a salutarmi, fa male non vederti più sorridermi. Fa male.

 

Fa male.

 

“le volte in cui mi manchi”

 

Fai male.

  
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