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Autore: Mannaro    28/07/2015    1 recensioni
Questa è la mia storia, di come sono entrato in My little pony, di come ho incontrato amici e nemici, di come ho conosciuto persone che ci entrano e ci escono, ma, con capacità da me irraggiungibili. Di come conobbi Fluttershy di persona e mi innamorai di lei, di come conobbi tutta Equestria e di come scoprii cose che non immaginavo nemmeno. Questa è la mia storia, io sono Foxy.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccosci qui in questo nuovo e miracoloso asciornamento dei capitoli di questa storia, ma ahimè una tragica fine segue questo capitolo... la leggete nel commento in fondo... lasciando Foxy nell'agitazione più totale, ci apprestiamo a rincontrarlo più cresciuto e più normale...
Alla fine del capitolo
Mannaro XD



Lungo tutto il tragitto verso Ponyville, sia io che Zecora rimanemmo in silenzio, la tensione cresceva dentro di me come l'aria cresce dentro un palloncino che viene gonfiato, ero preoccupato non per le accuse che potevano venirmi rivolte, ma per le opinioni che si celavano dietro a quelle accuse, quei pony erano miei amici da molto poco, non sapevo come avrebbero preso questo fatto, forse mi avrebbero giudicato universalmente tramite questo mio gesto inconscio, etichettandomi per sempre come "quello pericoloso".
Non riuscivo a calmarmi, avevo una specie di conato bloccato nello stomaco, che risaliva solo con sapore acido e disgustoso di vomito, e mi dava l'aria di un probabile cadavere ambulante, l'agitazione aumentava con la vicinanza a Ponyville, non passammo per le strade accanto alla casa di Fluttershy ma ci dirigemmo più sepditi attraverso le rotaie, la distanza fatta dal treno era notevole ma non eccessiva, di sicuro se fosse esploso come premeditavano Priel e Margareth, non molti pony sarebbero rimasti addormentati.
Da lontano si poteva già vedere la stazione nessun treno era arrivato, nessun pony aspettava, nella mia mente si insinuò il pensiero che la voce del mio "piccolo crollo di nervi" si fosse diffusa tra i cittadini e che questi ora fossero spaventati da me, non lo pensai io, questo pensiero fu come messo dall'esterno, di forza, come un verme che entra in una mela in una giornata ventosa, dopo aver pensato a questa metafora, chiusi la mente fino a Ponyville cercando in ogni modo di placare l'agitazione.
Appena arrivammo in stazione, notai qualcosa di normale, e ciò era molto strano, mi aspettavo che ci fosse qualcuno pronto ad aggredirmi verbalmente giudicando le mie azioni, i pony che non avevo nemmeno conosciuto ma solo visto non erano esclusi da questo mio giudizio, ma nessuno disse niente o fece qualcosa, tutti sembravano essere all'oscuro di quello che era successo durante la notte.
"Dove andiamo?" chiesi a Zecora non sapendo realmente da chi recarmi in quella situazione.
La zebra non parlò, alzò lo zoccolo verso l'"Angolo Zuccherino" rimanendo muta e seria, "Devo andarci da solo?" chiesi io, anche qui Zecora non disse nulla annuì visibilmente e duramente, per poi girarsi e tornare verso la foresta dalle rotaie.
La guardai per un po e poi girandomi mi diressi a passo incerto verso la porta del negozio di dolci, rimanendo fermo davanti ad essa per alcuni minuti prima di entrare, certo, di solito essa si apriva spesso per il traffico di clienti continuo (a quanto avevo visto negli ultimi giorni) ma oggi era ferma da un po, strinsi la maniglia, spinsi l'anta e spalancai la porta.
Quando rivolsi lo sguardo alla stanza mi trovai di fronte a ciò che la mia anima si aspettava in un certo senso: le sei pony, Spike, Gyber, Clessidrus, Donatozzilla, Discord, Margareth, Priel, tutti, dal primo all'ultimo, tutti mi avevano rivolto il loro sguardo su di me, certo, non che mi aspettassi qualcosa di diverso, probabilmente Donatozzilla aveva già raccontato tutto, aveva una fasciatura lungo la schiena e il petto, simile a quella che avevo io nei primi giorni qui, macchiata di blu, un odore lievemente acido permeava la stanza.
Nessuno disse nulla al mio ingresso, la stanza era pervasa da un silenzio inquietante, il mormorio soffuso della cittadina sembrava essersi spento nell'istante in cui ero entrato, era come se discord avesse fermato il tempo, solo, senza fermarlo.
Presi la sedia più lontana da tutti, giusto accanto alla porta, senza fissare nessuno in particolare, appoggiai le mani sul bancone incrociando le dita, lo sguardo perso nel plasticato del tavolo, solo una cosa mi fece smuovere, un rumore di zoccoli, Margareth si era smossa da accanto Donatozzilla e mi aveva raggiunto tirando poi fuori dale tasche della tuta il mio libro, ora che ci pensavo non mi ricordavo dove lo avevo messo, lo appoggiò sul tavolo, mi fissò negli occhi e non disse nulla, poi tornò dove era prima.
Presi il piccolo volume di pelle scrito da Starswirl il Barbuto e lo avvicinai a me, rimanendo seduto, nessuno mi aveva ancora rivolto la parola e ciò mi stava lentamente uccidendo dentro, che fosse un rimprovero una critica un'insulto o un complimento, dovevo sentire la voce di qualcuno, e avrei rimpianto il desiderio.
"Puoi raccontarci cosa è successo ora?" disse Rarity con tono incerto ma anche un po pretenzioso.
Alzai lo sguardo incredulo e la squadrai di sbieco come a criticarla, lei infatti si ritirò un po ma mantenne il contatto visivo, davvero Donatozzilla, Margareth e Priel avevano tenuto per se il dettaglio della serata? Perchè? Guardai ognuno nella stanza prima di iniziare il racconto, soprattutto i tre interessati, e poi finalmente parlai.
"Mentre ero sul treno ho sentito delle grida, del dolore" non riuscivo a guardare nessuno negli occhi, riuscivo solo a guardare in basso, era come se facendolo confermassi l'errore che era in me "Ho cercato di aprire la porta, per entrare nella sala comandi, ma non ero abbastanza forte, ho provato a chiamarli, ma non mi sentivano, e quando un tubo a ceduto, mi è caduto addosso, lì ho avvertito per la prima volta il Wolfox che prendeva parte dentro di me".
"Ma cosa ci facevi sul treno?" chiese Priel mezzo spazientito
"Avevo sentito delle grida, qualcosa riguardo ad un'esplosione e poi dei litigi, qualcuno che voleva sacrificarsi" alzai lo sguardo verso Priel riuscendo a fissarlo per poco e deglutendo riabbassando di nuovo il capo.
"Direi che è stato un bene che Foxy sia entrato nel treno" sorse Margareth verso suo fratello molto più seria e stizzita "Ora va avanti" si rivolse a me.
"Ho colpito la porta con più e più forza, fino ad aprirla, ho sentito di dover andare nel reattore, perchè Donatozzilla urlava, quando ero alla porta stavo per aprirla di botto, senza pensare a ciò che potesse succedere, ma una voce dentro mi fece cambiare idea, riacquistai senno, lanciando fuori dalla stanza Margareth e Priel, per poi rompere le maniglie, entrai nel reattore poco dopo" presi una pausa per umettare le labbra e ripensare a tutto.
"Dentro al reattore, io e Donatozzilla cercavamo di far uscire il nucleo di combustione dal suo alloggiamento, provando a dargli una mano mi sono reso conto di non essere all'altezza di quello sforzo, così... Ho... Ho favorito la trasformazione successiva, con la forza che avevo in più e con quel poco di lucidità che mi rimaneva ho aiutato Donatozzilla a estrarre il nucleo, ma poi ho perso il controllo." alzai lo sguardo verso di loro per vedere se c'era qualcuno che aveva qualcosa da dire, ma solo sguardi, Applejack con un cipiglio di disgusto, su altri tristezza e comprensione, su altri ancora, indifferenza.
"Ho sfondato la porta del reattore per uscire, e quando ero fuori sentivo che tutto mi faceva rabbia" una lacrima celere scorse lungo la mia guancia "Se non fosse stato per Donatozzila probabilmente avrei attaccato Margareth e Priel, ma mi ha impedito di farlo per fortuna, li ho attaccati, ma poi mi sono fatto distrarre da un animale, tutto era fonte di rabbia, perfino il buio, questo è quello che ricordo... il resto si è perso con la trasformazione." avevo omesso di proposito la parte dettatami da Zecora.
"E adesso?" disse Donatozzilla girandosi e tastandosi il petto probabilmente con una fitta "Come sei tornato normale?"
"Zecora, è merito suo, mi ha intrappolato finchè non mi sono svegliato normale stamattina" dissi io lentamente
"Come? Come ha fatto a intrappolarti?" sorse Twilight
"Non ne ho la minima idea" risposi mentendo io
"Ora sei del tutto tu. Ce voglio dire sei solo Foxy, giusto?" disse Rainbow Dash
"Si, o per lo meno così credo" risposi io.
Il silenzio calò pesante come un macigno, nessuno disse nulla per dieci minuti buoni, tutti erano in silenzio, e tutti si fissavano, tra di loro, verso di me, verso l'esterno.
"Ora cosa intendi fare?" chiese Gyber d'un botto, per la prima volta notai le differenze che stavolta lo contraddistinguevano, alto, molto magro, capelli neri, e lunghi sulla schiena, occhi rossi e penetranti, mi si avvicinò, continuando a mantenere un tono di superiorità e serietà.
Non risposi subito siccome dovevo pensare, ma dopo alcune riflessioni decisi di assumermi la responsabilità di quello che stavo per dire, anche se questo, malgrado non lo sapessi, avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
"Credo che ora io non possa fare altro che andare all'Impero di Cristallo, dall'unico pony che possa aiutarmi a controllare il Wolfox" risposi io tutto d'un fiato ma distribuito con cadenza quasi poetica.
Nessuno rispose alle mie parole Gyber accennò un sorriso ma senza farsi notare dagli altri, per un po io e lui ci fissammo negli occhi, mi chiesi cosa dovevo realmente fare e se ero realmente capace di controllare il Wolfox, ma soprattutto se ne ero degno, non tutti devono essere istruiti in questa cosa a mio parere.
"Tu sei completamente pazzo" disse una voce calma ma anche preoccupata, era Applejack "Ma ti senti quando parli? "Controllare il Wolfox"? Fai fatica a controllare te stesso figuriamoci un mostro leggendario. Sei impazzito a stare su un treno non oso pensare se dovesse capitare un'altro incidente, cos'è? Zecora sarà ancora lì, dopo che avrai ucciso un intero villaggio di pony arriverà l'eroe della soluzione e ti salverà un'altra volta il fondo schiena? Ma non farmi ridere che non è proprio il caso, sembri più allocco di uno scoiattolo davanti a un cesto di noci"
Twilight si intromise "Applejack aspetta..." ma non fu di grande aiuto
"Non mi fermo! Adesso gli dico quello che penso da quando lo ho visto per la prima volta, o non sono più l'elemento dell'onestà" disse superando il voce Twilight per poi rivolgere lo sguardo a me "Tu sei un dannato serbatoio di guai che è piombato su questa città peggio di Cerbero quando era uscito dal Tartaro, non ho ancora capito le decisioni di quelli che cercano di avere un rapporto con te, tu non sei da addestrare o da educare, sei pericoloso solo così figuriamoci con il Wolfox addosso, sei da rinchiudere, il più lontano possibile da chiunque, e che vengano Celestia, Luna, Cadence e Twilight in carne ed ossa a condurmi in esilio sul sole se ti permetterò di avvicinarti più di venti acri da chiunque della mia famiglia finchè potro muovere zoccolo, sono chiara?"
Si allungò verso la porta al piccolo trotto e quando raggiunse l'anta afferrò la maniglia, spalancò la porta e uscì, sbattendosela dietro, un nuovo silenzio si venne a creare nella stanza come si era spezzato nell'esatto istante in cui Applejack aveva aperto la bocca, da lì in poi credo che qualcosa sia morto dentro di me, qualcosa che non si poteva riacquisire qualcosa che era unico, una parte dell'anima che non potevo riavere, quella in cui c'era molta speranza nell'amicizia.

Una lacrima rigò il mio viso che era rimasto fermo a fissare il punto in cui c'era Applejack, tutti erano immobili a fissare me senza dire una parola, quando mi alzai spostando lo sguardo più in avanti il loro sguardo mi seguì.
"Adesso allora che si fa?" spuntò dal silenzio una innocua e bambinesca Pinkie Pie.
"Beh credo che..." bloccai Twilight solo per parlarle io stesso
"Lo so io cosa si fa" affermai sicuro o quasi "Anticipiamo la mia partenza per l'Impero di Cristallo"
"A quando?" chiese Twilight
"Domani" risposi io
"E se non dovesse funzionare?" disse Clessidrus smorzando il poco eroismo che avevo accumulato
"Clessidrus non dire cos-" provò Fluttershy ma venne bloccata
"No Fluttershy" disse Twilight "Ha ragione potrebbe succedere. Foxy" si rivolse direttamente a me "Se fallissi nell'impresa, cosa faresti"
Pensai un po e poi feci una promessa cui non credevo del tutto dubitavo nella sua realizzazione da parte mia per la poca fiducia che riponevo in me "Se fallirò nell'impresa di controllare il Wolfox partirò, per il viaggio più lungo della mia vita, con una sola direzione, lontano, oltre l'Impero di Cristallo, oltre lo YakYakistan, se troverò aiuto lungo la strada bene, ma non tornerò indietro, andrò avanti non permettendo più al Wolfox di nuocere a qualcuno, questo farò se fallirò".
Twilight mi fissò con serietà, non un sorriso apparve sulle sue labbra, solo parole serie e decise: "Molto bene allora".



Allora... mi dispiace dirlo... ma questo è il penultimo capitolo... spero vi sia piaciuta la storia, e a chi non è piaciuta... cazzi suoi me lo diceva e magari la miglioravo no? Se per caso vi state chiedendo come mai un capitolo così corto beh è perchè funziona a montagna: inizio piccolo, continuo grande e finisco di nuovo piccolo
Ma comunque tutto quanto sarà spiegato la prossima volta, attraverso miracolose spiegazioni e notifiche... fino ad allora adiè
Recensite o Gyber picchia suo fratello...
Alla prossima (e mi dispiace anche ultima)
Mannaro XD
   
 
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