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Autore: Debby_Gatta_The_Best    28/07/2015    4 recensioni
Bisogna proprio essere disperati per andare a lavorare in una pizzeria piena di assatanati, vero? Ecco, Jeremy è un disperato.
E vi dirò di più, devo essere proprio disperata per scrivere questo prequel!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeremy Fitzgerald, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Frederick finì di aggiustarsi di fronte allo specchio, osservando il suo perfetto sorriso perverso. Era ora di andare in scena. La Pizzeria avrebbe aperto a breve, e lui doveva essere lì prima delle 7 in modo da assicurarsi che gli animatronics avessero studiato il piano.

Non posso rischiare di essere scoperto”

Jeremy sarebbe dovuto marcire in uno dei costumi, assieme a quel tizio dell'altro giorno e quello del giorno prima. Come diavolo avevano fatto tutti quei ragazzi a intuire il suo demonico piano? La cosa non gli importava, però. L'importante era far fuori quel Jeremy. Dopo essersi truccato in modo stucchevole, masticò una mentina al miele concentrato per addolcire la sua roca voce da scaricatore di porto (eh già, un triste segreto), e fece per uscire dalla porta, quando sentì qualcosa muoversi dentro l'armadio.

-Vuoi are silenzio?-

Aprì le ante e diede un paio di calci al suo ostaggio, che mugolò come un cagnolino indifeso.

-Non posso rischiare che ti scoprano. Salterebbe tutto!-

Richiuso l'armadio, uscì di casa.


Jeremy aveva dormito male, sulle panchine. Perché le facevano così scomode? Aveva la schiena a strisce, e gli sentiva la testa (forse perché a metà giornata un grassone ci si era seduto sopra), ma comunque si arrese al fatto di dover tornare a lavoro.

Ma tanto, col trucco, è fin troppo facile”

Si disse contento Jeremy mentre trotterellava verso la Pizzeria. Quella sera voleva arrivare prima, per studiare gli animatronics caso mai il trucco non avesse più funzionato così da capire i loro punti deboli e.... ma chi vuoi prendere in giro? Jeremy andava lì prima solo per vedere quel pezzo di gnocca di Charlotte. Mentre pensava al suo bikini fucsia, si scontrò con Belly, che stava entrando in Pizzeria:

-Ah!-

-Oh!-

Caddero di culo, e Jeremy si alzò per poi aiutare la chitarrista (Toy Bonnie in realtà non sapeva suonare e quindi fingeva, mentre dietro le quinte era lei a suonare) a rimettersi in piedi.

-Scusa, non ti avevo visto-

Si scusò Belly.

-Comunque, che ci fai qui così presto? Il tuo turno inizia alle 12!-

-Lo so, ma volevo familiarizzare un po' con gli animatronics. Ieri Slenderman mi ha quasi scannato perché non gli avevo messo una qualche musica...-

Il volto di Belly si contrasse in una strana espressione pensierosa, poi realizzò:

-Ah! The Puppet!-

-Chi?-

-Quello che tu chiami Slenderman. Effettivamente, penso siano cugini. È un animatronics (forse) che distribuisce regali ai bambini... durante la serata se vuoi ti faccio vedere! Ieri ho insegnato alla mia Bon Bon a suonare, quindi non devo più stare tutto il tempo dietro le tende-

-Se non ti rubo troppo tempo-

Belly era allegra, solare, simpatica... Jeremy, che non aveva ancora trovato fidanzata, iniziò a chiedersi se convenisse avere una compagna simpatica che una sexy ma str- quando arrivò Charlotte e il suo interesse per Belly ricadde a zero.

-Ciao, Jeremy-

Conosce il mio nome!-

-Che fai qui così presto? Ci aiuti a servire ai tavoli?-

La sua voce sensuale non permetteva rifiuti, così Jeremy annuì con la lingua penzoloni circondato da centinaia di cuoricini stile cartone animato. Belly sbuffò, poi entrò nel locale, mentre Jeremy seguì Charlotte volando.

Dentro c'erano già Mary e Frederick ad allestire i tavoli.

-Jeremia!-

Salutò con quella voce schifosissimamente melliflua il proprietario.

-Sei arrivato presto-

-Vuole aiutarci a servire ai tavoli-

-Non aspettarti un extra-

Lo avvertì Frederick, ma pur di guardare quel bel culo di Charlotte Jeremy avrebbe anche pulito in terra con la lingua.

-Il pavimento è sporco... potresti pulire in terra con la lingua, Jeremuccio?-

Chiese accarezzandosi i capelli la suddetta. Lui annuì estasiato e iniziò a leccare per terra.

Belly era evidentemente scocciata da quel comportamento così leccapiedi, sorry, pavimenti di Jeremy, ma si era da tempo arresa all'idea che Charlotte fosse la vera star della gang. Riusciva da sempre a far venire (non in quel senso, brutti perversi!) un sacco di spettatori al circo, o in questo caso riusciva a riempire la pizzeria solo appostandosi fuori e sfoggiando le sue occhiate sexy. Mary non sembrava affatto infastidita, ma Belly era quasi sicura che sotto sotto anche lei l'odiasse. Gli unici uomini che potevano resistere a Charlotte, da quanto aveva potuto vedere in quegli anni, erano Fred (attratto solo dai soldi) e Frederick (gay o comunque trans, almeno questo era quello che aveva scommesso con Mary). Charlotte sculettava davanti ai clienti e questi pagavano il doppio, strizzava l'occhiolino al ragazzo in fondo a destra e questo ordinava altre tre pizze, mimava il gesto di spogliarsi ed ecco che entravano altre vendi persone. Poi c'era Frederick che faceva gli sconti e mandava tutto quel bel lavoro a farsi friggere.

Quando iniziarono ad arrivare i primi clienti Jeremy aveva tirato a lucido tutto il locale, inclusi i gabinetti, i piatti per pizze (eh già, schifo vero?), la scatola di The Puppet, l'idrante fuori dalla pizzeria e il marciapiede, che adesso brillava di un argento vivo. Finito ciò, andò a pulisti la lingua, quando nel bagno trovò Toy Freddy che si truccava per lo spettacolo, con accanto un bambino grasso grasso. Aspetta, era un animatronic anche lui. Assomigliava ad un pallone, e in mano teneva un cartello e nell'altra un palloncino di plastica di bassa qualità.

-Balloon Boy – “ah ecco” – ricordi il piano di questa sera?-

-Certo, Freddy! Sgusciare nel condotto d'aria a sinistra e rubare la torcia e la maschera al pel di carota, poi mangiarmeli-

-Bravo. E a quel punto aspetti che arrivino rinforzi-

Jeremy tremava dalla paura. Quei cosi stavano complottando alle sue spalle! Che viscidi, luridi, maledetti... ah! Stanno arrivando! Mike, scusate sbagliavo storia, Jeremy s'infilò nel bagno delle ragazze e aspettò che i robot andassero verso il palcoscenico, dopodiché si sciacquò la lingua e si lavò le mani (già che c'era). Ma in quell'istante uscì Toy Chica dal gabinetto e iniziò ad urlare come una dannata, prendendo a pugni Jeremy mentre gridava:

-MOSTRO PERVERSO! ESCI DI QUI!-

E Jeremy uscì, tutto ammaccato, zoppicante e senza un dente, dal bagno delle ragazze.

La gente era già lì che mangiava e a lui venne un certo languorino, ma prima che potesse sgattaiolare in cucina, Belly l'afferrò per un braccio e iniziò a fargli il tour della Pizzeria.

-Allora, Jeremy, guarda, qui ci sono i tavoli-

-L'avevo notato-

-Qui invece c'è la stanza dei bambini-

SlendermPuppet stava consegnando degli adorabili giochini di quelli che compri a 10 cent per le strade dai venditori ambulanti, ma i bambini non lo degnavano di uno sguardo.

-Dannazione! Ho provato a regalarvi di tutto, dalle tazzine da tè di plastica al tè di plastica, dai gelati agli spiedini vegetariani, dai cagnolini pelouche ai dinosauri in vera pelle di Jurassic Park! Ma insomma, cosa pretende questa generazione?-

Una bambina piena di brufoli si voltò sdegnata, sputandogli sulla faccia in risposta. Quello che sembrava suo fratello si voltò e rispose con disprezzo:

-Vogliamo il Samsung Galacsi (sì, avete letto bene, GlaCSi) 5s ultra power!-

-Ma non l'hanno inventato neanche ai tempi dell'autrice!-

-E chissene! Vogliamo quello!-

E iniziarono a frignare e a tirare bestemmie.

-Ma chi vi insegna queste parole? Ah, mi pagano troppo poco per quello che mi tocca sopportare!-

Sbottò The Marionetta, tornandosene mogia mogia verso la scatola.

-Ma noi non ti paghiamo!-

Osservò Belly.

-Appunto-

The Puppet s'infilò nella scatola e chiuse il lucchetto. Da un lato c'era il Bambino Grasso Grasso che vendeva palloncini al prezzo di 5 $, 10 per i bimbi cattivi.

-Quello è Balloon Boy, è fastidiosissimo ma perlomeno ci frutta almeno 550 $ di palloncini a settimana...-

Jeremy squadrò il Bambino Pallone e si chiese cosa si sarebbe dovuto aspettare da lui quella notte.

-Poi... vabbé, i Toy gli hai visti ieri, quindi non c'è altro di cui parlare. Buon lavoro!-

-Ma non è ancora mezzanot- –

Una forza magica teletrasportò Jeremya nello studio, e improvvisamente scattò la mezzanotte. Com'era possibile? Non si fece domande, ed iniziò a guardare le telecamere... aspetta, c'è il trucco! Fece per allungare il dito verso il naso di Freddy quando non trovò il naso di Freddy. MERDA! Avevano sostituito il poster! Al suo posto c'era la faccia ghignante di Frederick intento a scrutarlo con occhi di fuoco (o di ghiaccio, dato che li aveva azzurri).

-NO! Brutto bastardo! Perché questo? Ed ora come sopravviverò?-

Il telefono squillò e prima che potesse alzare la cornetta si attivò il vivavoce e sentì la voce del tizio rimbombargli nelle tempie:

-Sera ragazzo. Anche tu speravi nel poster di Toy Freddy?-

-Sì! Come sopravviverò qui se- –

-ZITTO! Sono una registrazione, non puoi rispondermi! Comunque, adesso fa' attenzione agli animatronics. The Puppet lo terrai a bada ricaricando quella pallosissima canzoncina per tutta la notte, mentre per gli altri... mettiti la maschera di Freddy e forse dico forse non ti riconosceranno. Se lo fanno, prega nella tua divinità-

-E se fossi ateo?-

-Ti attacchi-

-Gentile...-

-Comunque io non ti ho risposto, era solo una registrazione. Ora scappo prima che mi infilino in un costume! Bye bye!-

E staccò. Jeremy fece per guardare il tablet ma ERA SPARITO!

-COSA? Dov...-

Ma davanti a sé vide il Bambino Grasso Grasso. Stringeva la sua torcia in una mano, indossava la maschera di Freddy, aveva il tablet nell'altra, e indossava la sua divisa da guardia. Geremi si guardò e si ritrovò in mutande.

-Ma... HEY! Come ti permetti, brutto figlio di mongolfiera! Se ti prendo...-

Ma lui gli rise in faccia con voce da FaviJ (perché?) e scappò per il condotto d'aria a sinistra. Jeremi ci si infilò ma rimase incastrato, poi vide BB sparire nel buio. Cercò di disincastrarsi, chiedendosi nel farlo se la parola esistesse, ma in fondo non era lui che stava scrivendo la storia e non se ne fregò. Poi sentì dei passi:

-Hey, Freddy! Dove sarebbe questo endoscheletro irrispettoso delle regole?-

-Phill? Doveva essere qui da qualche parte...-

Sentì i passi girare per la stanza, poi un vocione da soprano gli distrusse i timpani:

-Guardate! Lì c'è un tizio infilato nella ventilazione!-

NO! Mi hanno visto! Come avranno fatto?”

-E' quello Phill, Freddy?-

Chiese la voce di Toy Chica.

-Sì! Prendetelo!-

-Ma da dietro sembra la nuova guardia notturna...-

Proseguì il vocione.

-Berry ci ha detto di non fargli male, non è un ladro o quant'altro, viene qui per prendere delle cose che gli umani chiamano “soldi”-

-No, quello è Phill mascherato, altro che! Prendetelo!-

Delle mani lo afferrarono e iniziarono a trascinarlo fuori, ma lui si aggrappò con tutte le sue forze a... nulla, non c'era nulla dove aggrapparsi. Bambino Grasso Grasso si affacciò dal fondo del condotto e gli ridacchiò in faccia, e Jeremy per risposta alzò il dito medio. Poi cercò di scalciare, di liberarsi da quella presa robotica, e quando stava per arrendersi ecco che nella testa gli rimbombano le sagge parole di due grandi personaggi della storia:

-Io ho un sogno-

Dice nella sua testa Martin Luther King

Uscire da questo posto!”

Pensò Jeremi

-Se puoi sognarlo, puoi farlo!-

Gli diceva Walt Disney. Quindi Jermery (no, non è un'errore di battitura) sognò con tutte le sue forze di poter scappare agli animatronics, sognò che lo lasciassero, e nel sognare, sforzandosi così tanto, concentrando ogni parte di sé stesso a quel pensiero, mollò un correggione che uccise di colpo tutti e tre i robot. Felice per aver mangiato fagioli a pranzo (quale pranzo? Aveva dormito tutto il pomeriggio...), uscì dal condotto d'aria e prese il ventilatore iniziandolo ad agitare per la stanza per far andare via la puzza. Guadò gli animatronics distesi in terra, mezzi bruciacchiati, con i sensori per l'odore completamente distrutti, e notò che c'erano Toy Freddy (il capoccio), Toy Chica e... Toy Bonnie? Era sua la voce da soprano? Poveretto, palesemente maschio ma truccato da donna, che vita triste. Gli scavalcò, poi iniziò ad correre via per i corridoi urlando come un pazzo, finendo spiaccicato sulla scatola di Slenderman. Bussò tre volte:

-Chi è? Qui si vuole dormire!-

-Sono Jeremy, la guardia!-

-Quel tipo che ieri non mi ha ricaricato la musiCAAAAAAAAA?-

-No, no! Quello era mio cugino Mike (regola numero 1 tra odio tra cugini, incolpare sempre l'altro)-

-Ah okay. Che vuoi?-

-Se ti tengo accesa la musica tutta la notte mi fai nascondere lì dentro?-

-Uh, basta che non fai casino che voglio dormire-

-Affare fatto-

E si fiondò nella scatola. Dentro, il paradiso! C'era una stufa che riscaldava l'ambiente, un tappeto, una televisione ed un bel divano comodo, che Il Tizio Lungo, siccome era lungo, occupava per intero.

-Bel posto qui-

-Grazie, ma purtroppo rimase bello così solo quando la musica è attiva, poi diventa una fogna-

-Ora capisco perché la vuoi sempre accesa!-

Jeremy prese il disco del grammofono lì nell'angolo e togliendolo subito quel posto si trasformò in un cesso puzzolente.

-Hey!-

-Aspetta, ho un'idea per non farlo finire mai!-

Prese un coltellino e iniziò a rigare il disco.

-COSA STAI FACENDO? Quel disco me lo regalò mia mamma!-

-Non lo rovino, non preoccuparti!-

Lo rimise a posto e funzionava come prima, solo che poco prima di interrompersi la puntina saltava e ricominciava da capo. Puppet abbassò gli occhiali da lettura (stava leggendo “Come Dormire: 100 modi per addormentarsi”) e guardò sbalordito Jermildo:

-Sei un dannato genio!-

-Grazie! Ora tienimi nascosto qui fino alle 6-

-Certo amico-

E Jeremy passò la notte dormendo nella stufa.




Commento

Sì! Riesco ad aggiornare anche questa sera! Mi ammazzereste se saltassi un giorno... a volte? Sono sommersa dagli impegni... e scrivere un capitolo di due pagine non mi piace! Comunque, domani vedrò di aggiornare prima ^^ A presto!



La porta non pareva cedere.

-Dannazione! Dobbiamo uscire di qui!-

Sbraitò Foxy.

-E' la centesima volta che ti lamenti!-

Lo brontolò Freddy, e questo si zittì.

-La mia faccia! Buuuh! Sigh, sob!-

-Bonnie, zitto!-

-La mia bocca! Sigh, sob!-

-CHICA!-

Mentre i due disgraziati piangevano in un angolo inondando lo scantinato, Foxy e Freddy cercavano di aprire quella dannatissima porta di ferro.

-E' impossibile!-

-Deve esserci un modo... e lo troveremo, prima o poi!-

Forse.

  
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