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Autore: black dalia    29/07/2015    4 recensioni
(Storia ad OC, iscrizioni chiuse!)
30 anni fà, Artemisia è stata sconfitta ma ora un nuovo
nemico è apparso ed una nuova squadra è stata formata per fermarlo.
Ma cosa sucederebbe se questo nemico decidesse di tornare indietro
nel tempo per eliminare i genitori di questi nuovi eroi?
E se i futuri genitori fossero proprio Squall e i suoi amici?
Scopritelo leggendo!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Squall Leonheart, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER SALVARE IL FUTURO

 

Cap.5) A tu per tu

 

Il gruppo guardava Amarant, sconvolto; com'era possibile che l'anima di Squall non ci fosse più?
-Vuoi dire che qualcuno gli ha preso l'anima?- chiese, a quel punto, una Rinoa sconvolta ed il rosso aggrottò la fronte -sembra di sì- disse guardando di nuovo il comandante dei Seed che giaceva inerme sulla sedia -ma... com'è possibile?!- chiese Quistis agitata, Amarant sospirò, abbassando la testa -io... non lo so...-
-pensi che sia stato Darkar?- gli chiese Ros preoccupata ed a quelle parole il gruppo di Seed si voltò verso la biondina -volete dire che quel tizio può rubare le anime alla gente come se nulla fosse? E quando volevate dircelo?!- chiese Seifer leggermente agitato -in realtà, Darkar non è in grado di “rubare” le anime delle persone- rispose Rin, facendo le virgolette con le dita, guardando il biondo -lui è in grado di piegare una persona al suo volere usando la sua oscurità per corrompere la sua mente... c'è luce ed oscurità in ogni creatura vivente e lui fa in modo che la sua oscurità prevalga sulla luce e, in questo modo, può controllare la persona e farle fare quello che vuole, anche cose che prima non avrebbe mai fatto- spiegò la rossa con uno sguardo molto serio -quindi... questa non è opera sua?- chiese Selphie titubante -beh...- iniziò Ros, incrociando le braccia la petto e toccandosi il mento pensosa -in realtà lui possiede una spada che ha la capacità di distruggere l'anima di una persona...- questa notizia allarmò l'intero gruppo -ma dovrebbe colpire Squall per tagliargli l'anima e, naturalmente, questo non è successo, quindi... sinceramente credo che lui non centri con quello che sta succedendo- concluse la biondina portando le mani dietro la testa per poi chiedere al rosso -tu che ne pensi, Amarant?-.

 

 

 

 

 

 

 

-Pov. Amarant

 

Sto per rispondere alla domanda di Ros quando, all'improvviso, avverto un'angosciante sensazione di terrore che mi scorre, gelida come ghiaccio, lungo la spina dorsale.
Tolgo la mano dalla fronte di Squall e scatto in piedi; il mio corpo si tende come una corda di violino, il respiro si fa superficiale e scostante mentre dei flash mi passano davanti agli occhi: dei mostri, una radura ed una persona.
In un attimo capisco quello che sta succedendo e prima che qualcuno possa chiedere qualcosa il mio istinto mi fa scattare; devo correre fuori dal Garden ed arrivare da lei il prima possibile!
-Ehi! Amarant, aspetta!- sento la voce di mia sorella dietro di me mentre esco dalla porta della sala riunioni ma non mi fermo anzi aumento il passo; devo arrivare da lei il prima possibile! E' in pericolo ed io sia dannato se lascerò che Lucrezia le faccia ancora del male!
Ho quasi raggiunto l'uscita: sorpasso un paio di Seed che camminano per i corridoi, facendoli sobbalzare per lo spavento, e varco l'uscita spalancando le porte: appena sono fuori apro subito dopo le ali e, facendo un balzo, spicco il volo, sbattendole il più velocemente possibile per salire di quota e mi dirigo verso il luogo in cui dovrebbe, secondo la mia visione, trovarsi lei.
Resisti Leon, sto arrivando!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ma che diamine è preso al vostro amico?- chiese Irvine alle due ragazze mentre guardava il rosso volare via: avevano inseguito Amarant fino all'uscita del Garden per sapere che diamine gli fosse preso ma l'alato era volato via prima che potessero fermarlo.
-Wow! E' incredibile! Guardate com'è veloce!- esclamò Selphie stupita, guardando come il ragazzo si allontanava in direzione della foresta -certo, cosa credevi... che le avesse solo di bellezza le ali?- gli chiese Rinoa con un sopracciglio alzato ed una punta di sarcasmo nella voce -Rin...- intervenne Ros, guardando nella direzione in cui era volato il loro compagno -tu sai che Amarant si comporta così solo se...- la rossa annuì -solo se Leon è in guai grossi... sì, lo so- finì la ragazza, guardando il cielo, dove il fratello era ormai sparito, preoccupata.
-Scusate...- intervenne Quistis sistemandosi gli occhiali -se non mi sbaglio avete detto che questa vostra compagna, Leon, è una strega... questo significa che lui è... il suo cavaliere?-
a quella domanda le due ragazze si scambiarono un'occhiata, prima che la biondina decise di parlare -beh... sì... sì, lo è- ma subito dopo aggiunse -vi prego, non ditegli che ve l'abbiamo confermato! Tecnicamente, noi non dovremmo essere qui, quindi non possiamo parlare di quello che succede nel nostro tempo, il che comprende la relazione tra Amarant e Leon- ma, subito dopo aver detto questo, la biondina aggiunse subito, imbarazzata -non che loro due abbiano una relazione sono solo...- ma venne interrotta dalla mano di Rin che le tappò, efficacemente, la bocca -Ros continua così e, quando quei due torneranno, ti prenderanno entrambi a calci- disse guardando la biondina con un sopracciglio alzato; entrambe conoscevano bene i caratteri dei due “piccioncini” e sapevano che preferivano tenere la cosa segreta sopratutto per evitare problemi derivanti dai loro “status”.
Ros annuì e la rossa le tolse la mano da davanti alla bocca -oh, ma non vi dovete preoccupare... sapete anche la nostra Rinoa è una strega e lei e Squall si frequentano da un anno ormai- disse Selphie allegramente -a proposito di Rinoa... dov'è?- chiese Zell e tutto il gruppo si guardò attorno, notando solo allora che la mora non era con loro.
-Sarà rimasta con Squall- concluse Quistis; a quelle parole Rin e Ros si scambiarono un'occhiata -è meglio se torniamo dentro a controllarla... non so perché ma ho un brutto presentimento- disse seria la rossa, iniziando ad incamminarsi per rientrare nell'edificio -sì- concordò la biondina, seguendola, così come gli altri.
Purtroppo, il presentimento di Rin si avverò perché, quando rientrarono nella sala riunioni, trovarono la mora accasciata sul pavimento, priva di sensi.
-Rinoa!- esclamò Quistis vedendo l'amica a terra, fiondandosi al suo fianco per controllarle i segni vitali -come sta?- chiese Zell preoccupato come tutti gli altri -sta bene- rispose la bionda, rilasciando un sospiro di sollievo -sembra che sia solo svenuta- disse guardandola -io non credo che sia svenuta... credo che abbia fatto una magia- disse, all'improvviso, Ros ed a quelle parole, tutti si voltarono verso di lei: stava osservando Squall con occhio critico.
-Cosa te lo fa credere?- gli chiese Irvine, guardandola curioso e la biondina si voltò verso di loro indicando il volto del comandante -ha gli occhi aperti- rispose, semplicemente, facendo notare agli altri che il ragazzo aveva le palpebre alzate ed uno sguardo vacuo.
-Credo che abbia fatto una magia che le permettesse di scoprire che fine a fatto l'anima di Squall ed il risultato è che la sua anima ha lasciato il corpo per cercarlo- finì Ros battendo il pugno sulla mano aperta; a quelle parole i cinque Seed ed il preside si schiaffarono una mano sulla fronte -sì... penso che questa sarebbe proprio una cosa che farebbe- disse Seifer sospirando -e, adesso, che facciamo?- chiese Zell incrociando le braccia al petto -non possiamo fare nulla- rispose Rinoa guardando i due corpi addormentati -dovremmo aspettare che Amarant torni con Leon... lei, poi, saprà cosa fare-
“almeno spero” pensò la rossa, tra se e se, scura in volto.
-Va bene... in questo caso... chi vuole mangiare? Mezzogiorno è passato da un pezzo ed io sto morendo di fame!- esclamò Zell mettendosi una mano sulla pancia, in risposta alla domanda del biondino sette stomaci brontolarono facendo arrossire i loro proprietari -va bene... vai a prendere da mangiare Zell ma portalo qui... è meglio che gli studenti non sappiano che abbiamo gente che viene dal futuro in visita- gli ordinò Quistis -e porta anche Irvine e Seifer con te-
-ehi! Perché anche io?- gli domando il biondo un po' seccato -con un paio di mani in più Zell non dovrà fare due viaggi per portare qui tutti i vassoi, no?- gli rispose la bionda con uno sguardo di sufficienza; Seifer sbuffò ma non ebbe obbiezioni ed uscì, insieme agli altri due, per dirigersi alla mensa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Pov. Squall

 

Apro gli occhi quando mi accorgo che l'intensità della luce è diminuita.
Sbatto un paio di volte le palpebre per permettere hai miei occhi di adeguarsi al cambio di luminosità, dopo di che, mi guardo attorno, un po' confuso; mi trovo in, quella che sembra essere, una distesa di ghiaccio: il terreno è congelato ed enormi lastre di ghiaccio spuntano da esso.
Aggrotto la fronte a questo curioso paesaggio; come ho fatto a finire da una stanza buia ad una landa gelida?
-Ti senti bene?- chiede una voce che riconosco subito; sgrano gli occhi e mi guardo attorno in cerca dell'uomo che mi ha trascinato oltre quella porta ma non vidi nessuno.
-Sono qui- dice, di nuovo, la voce ed una piccola sfera di luce appare di fronte a me e la guardo leggermente scioccato; di tutte le cose che ho visto nella mia vita mi mancava solo una sfera di luce parlante!
Sento un sospiro proveniente da quella... “cosa” -sì, lo so... ammetto che sono un po' ridicolo così ma rimanere nella mia forma integrale mi costa un sacco di energia ed, al momento, preferisco preservarla- dice -quindi... tu sei l'uomo di prima?- gli chiedo, un po' scioccato nel pensare che quella che prima era una persona ora è solo un globulo di luce.
-Sì, sono io- ammise mettendosi a fluttuare al livello del mio sguardo -mi dispiace se ti ho trascinato qui in quel modo ma non avevo scelta- dice con un tono di scuse -perché?- gli chiedo incuriosito -prima hai detto che serviva il mio aiuto a qualcuno... chi è questa persona?-
-è qualcuno che hai già conosciuto e aiutato- mi risponde lui, allontanandosi un po' da me -a proposito... mi dispiace se la prima volta ti ho portato via senza avvisarti ma era una emergenza... se fosse rimasta ancora nel tunnel Darkar l'avrebbe sicuramente uccisa... quel bastardo aveva formulato bene il suo piano- riesco a percepire una nota di rabbia nella voce ma le sue parole mi fanno sgranare gli occhi; il tunnel... allora quello che ho avuto non è stato un sogno!
-Aspetta un attimo!- esclamo avvicinandomi a lui -mi stai dicendo che quella ragazza del mio sogno è reale? E che quello non era un sogno?- gli chiedo sentendo aumentare la rabbia dentro di me -già, proprio così! Ho dovuto portarti da lei...- ma io lo interrompo -perché?!- gli chiedo stringendo i pugni e digrignando i denti -perché diavolo ce l'hai con me? Che cos'ho a che fare con lei? Neanche la conosco!- esclamo guardandolo con uno sguardo che avrebbe già fatto scappare un uomo normale: lui si ferma, fluttuando a poca distanza da me, e sospira -non lo hai ancora capito?-
-capito cosa?- gli chiedo, incrociando le braccia al petto, sentendo la frustrazione aumentare -chi è quella ragazza- dice lui, scuoto la testa -mi ha solo detto di chiamarsi Raine...-
-come tua madre- m'interrompe lui ed io lo guardo, scioccato dal fatto che conoscesse questo particolare della mia vita.
-Mia madre è morta- dico, lanciandogli uno sguardo di fuoco -lo so- risponde lui con un altro sospiro, scuoto ancora le testa e gli chiedo -che cosa dovrebbe significare?-
-non ti sembrava familiare quella ragazza?- mi chiede lui ed io aggrotto la fronte ripensando alla figura del sogno; in effetti il suo viso era molto simile a quello di Rinoa ma i suoi occhi ed i suoi capelli erano molto diversi.
-Il suo viso somigliava molto quello di Rinoa, no?- dice lui: a quella domanda trattengo il respiro -come fai a sapere di Rinoa?- gli chiedo, socchiudendo gli occhi, indagatore e lui ridacchia -oh... io so tutto di te, Squall- mi risponde, fluttuando leggermente verso di me come se mi volesse guardare negli occhi, se avesse degli occhi.
-davvero non riesci a mettere insieme le cose?- mi chiede -tu sogni una ragazza, che si chiama Raine e somiglia a Rinoa, in un tunnel... quella stessa mattina, incontri dei ragazzi che vengono dal futuro dopo aver viaggiato in un tunnel temporale... ora io sono qui e ti parlo di due persone a te care come se le conoscessi e tu, davvero, non riesci a mettere insieme le cose?- lo guardo con un'espressione vuota ed un leggero tic all'occhio destro; no! Non riesco a vedere il nesso, ok? Perché le persone non possono parlare chiaro una volta tanto?! E' chiedere troppo parlare in modo semplice, senza se e senza ma? A quanto pare sì.
Lui sospira per l'ennesima volta -Hyne... non so se chiamarti ingenuo o stupido...-
-EHI!- esclamo, offeso dalla sua insinuazione sulla mia scarsa capacità di elaborare le informazioni.
-Non mi ricordavo di essere così- l'ultima frase mi blocca in bocca l'insulto che stavo per gridargli contro -cosa vuol dire: non mi ricordavo di essere così?- gli chiedo cautamente; questa situazione si fa sempre più strana ogni attimo che passa.
-Semplice... ora ti faccio vedere... ma dopo ti toccherà aiutarmi perché, come ho detto prima, rimanere nella mia forma integra mi costa un sacco di energia- dice lui; sto per chiedergli che cosa intende dire ma lui inizia a brillare sempre più intensamente, tanto che sono costretto a proteggermi gli occhi con un braccio per evitare di essere accecato.
Un attimo dopo, la luce svanisce ed una voce profonda mi parla -ecco cosa volevo dire- sposto il braccio da davanti agli occhi solo per trovare, di fronte a me, un uomo: è qualche centimetro più alto di me, ha un fisico più robusto con le spalle un po' più larghe delle mie, il viso di un uomo di mezz'età ma con poche rughe, i capelli castani lunghi fino alle spalle con un accenno di grigio sulle tempie, gli occhi color tempesta ed una cicatrice sul viso esattamente nello stesso punto dov'è la mia.
Lo continuo a guardare, senza parole -non è possibile... tu non puoi essere...- dico a bassa voce con gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta in stupore -...te- l'uomo di fronte a me finisce la frase -sì, esatto... io sono te... trent'anni più grande- dice con un tono calmo e composto.
A quelle parole, indietreggio di un paio di passi; non ci posso credere! Davanti a me... c'è il me stesso... del futuro!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lucrezia guardò soddisfatta il blocco di ghiaccio in cui era rinchiusa Leon; la donna era entusiasta di essere riuscita nella sua impresa.
“Sicuramente, il padrone sarà soddisfatto del mio successo!” pensò mentre, usando la magia, richiamò un paio di mostri ed aprì un portale oscuro.
-Bene, forza voi! Prendete la “statua” e portatela attraverso il portale!- ordinò ai mostri che, subito, si diressero verso il blocco di ghiaccio per adempiere agli ordini: i due mostri si misero hai lati e lo sollevarono, iniziando poi a muoversi verso il portale.
-Ahahahahah! Quando sarai al cospetto del padrone mi divertirò molto a vederti morire!- disse la mora accarezzando il blocco di ghiaccio, sogghignando soddisfatta ma, un attimo dopo, uno dei due mostri che reggeva il blocco venne colpito da un cerchio rotante e cadde a terra, morto.
-Non cantare vittoria, Lucrezia!- esclamò una voce ed, un secondo dopo, anche l'altro mostro fece la fine del primo.
La donna si guardò attorno, evitando i cerchi mentre tornavano da colui che li aveva lanciati -Amarant!- esclamò la mora ringhiando, non appena vide il ragazzo che scendeva in picchiata verso di lei: lo schivò, spostandosi di lato con una capriola, e fu costretta ad allontanarsi dal blocco di ghiaccio mentre il rosso ci atterrava accanto.
-Leon!- esclamò Amarant non appena vide in che stato si trovava la sua compagna; si voltò furente verso Lucrezia, disegnando le sue armi contro di lei -liberala! Adesso!- esclamò il ragazzo digrignando i denti mentre spalancava le ali per sembrare più grande e minaccioso.
-Ahahahahah! Non ci penso nemmeno! Il mio compito è di portarla dal mio signore...- poi la donna districò la frusta da attorno alla sua vita e la fece schioccare in aria -e tu sei l'unica cosa che si frappone tra il fallimento e la riuscita della mia missione!- poi schioccò le dita ed una decina di mostri apparvero, accerchiando il rosso -ti eliminerò e porterò la tua strega ed il tuo cadavere dal mio signore! Sarà veramente contento di vedere il cadavere del capo dei suoi nemici, ahahahahah!- la donna rise sguaiatamente mentre Amarant strinse i denti -questo è tutto da vedere! Non mi dovresti sottovalutare, Lucrezia... non sono diventato il comandate del Garden di Balamb per niente!- esclamò mentre faceva roteare i suoi Chakra tra le dita e si portava in posizione difensiva -allora mostrami cosa sai fare senza i tuoi amici, comandante- disse la mora sorridendo sadica -ATTACCATE!- gridò ed i suoi mostri si scagliarono contro il rosso -FATEVI SOTTO!- gridò Amarant, iniziando a combattere.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi tornata, gente! XD
Sono dispiaciuta che i miei aggiornamenti siano così lenti ma con un'altra storia da scrivere e l'ispirazione che va e viene non posso fare di meglio; perdonatemi T.T
Allora, per alzata di mano, voglio sapere quanti di voi si aspettavano che Amarant era il cavaliere di Leon ed il nuovo comandante del Garden?
Beh, spero di avervi sorpresi con questa rivelazione! ^^
In più, ci avete azzeccato, era veramente Squall l'uomo del capitolo precedente; spero che vi sia piaciuto anche come i due si sono incontrati e spero di non aver fatto lo Squall giovane troppo ingenuo ma mi piaceva l'idea dello Squall grande che diceva che non si ricordava di essere così! Spero di avervi fatto divertire! XD
Nel prossimo capitolo scoprirete cos'è successo a Rinoa e se Amarant riuscirà a scamparla contro Lucrezia.
Saluti e baci da black dalia

  
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