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Autore: BuonaNotteLuna    25/01/2009    9 recensioni
Amélie Mureau è una ragazza incredibilmente viziata. Cosa ci si può aspettare, d'altronde, dall'ereditiera di una famosa catena di Hotel che sta per prendere in mano le redini di un'importante società di prodotti di cosmetica? Forse solo l'arrivo di tre famosi fratelli può farla cambiare radicalmente. E se ci mettessimo in mezzo un segreto da proteggere a tutti i costi, un Joe romantico, un Nick dispettoso e un Kevin incredibilmente simpatico? Galeotto fu quel giorno di neve...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7

*
"L'amore è composto da un'unica anima
che abita due corpi"

Aristotele

*

Il primo pensiero di Amélie Mureau, sempre se quell'ingarbuglio di sensazioni e capogiri poteva definirsi tale, fu quello di scansare Joseph e ricominciare a prenderlo a pugni.
Inutile ovviamente dire che non ebbe né la forza, né la voglia di farlo.
Sarà per il profumo di lui, che le era penetrato nelle narici stordendola come un colpo in testa. O le sue mani, che le avevano lasciato i polsi e ora percorrevano veloci, un po' avide, il suo corpo. Oppure quei fianchi, così attaccati e aderenti ai suoi da spalmarla completamente contro la parete, in un mix di brividi caldi e freddi.
Probabilmente era tutto l'insieme. D'altronde si trattava di Joseph Jonas e in una situazione simile non c'era bisogno di pensare.
Così, ecco che Amélie disse addio ad ogni tipo di razionalità, cadendo nell'oblio totale come se qualcuno le avesse riempito le orecchie di ovatta.
Perse completamente il controllo del suo corpo, mentre sentiva le labbra umide di Joe depositargli baci ovunque, sul mento, sull'angolo della bocca, sul collo fino ad arrivare all'orecchio.
L'ascensore continuava ad andare su e giù, fermandosi ad un piano del tutto casuale in attesa che uno dei due schiacciasse un altro pulsante per riprendere quella corsa senza meta.
Sentiva le dita di Joseph che maneggiavano l'orlo del maglione, infilandosi a toccare la pelle calda del suo ventre.
Non seppe mai con certezza quanto tempo restarono chiusi là dentro. Forse secondi, forse ore.
Fatto sta che ad un certo punto l'ascensore si fermò con un balzo al quinto piano.
Amélie non fece neanche in tempo a rendersi conto che le porte si erano spalancate sul corridoio della sua suite, che venne spinta fuori dal ragazzo.
Lui le circondò la schiena con le braccia e la guidò lungo il corridoio, senza staccare le labbra dalle sue nemmeno quando l'ereditiera rischiò di inciampare nel sandaletto di Dior che giaceva ancora abbandonato al suolo.
L'altro sandaletto doveva essersi perso lungo il tragitto, perchè ora camminava a piedi nudi sulla fredda superficie delle mattonelle.
Miracolosamente riuscirono a raggiungere la porta della suite, ove Joseph la spalmò nuovamente contro il legno scuro, premendo il corpo su quello della ragazza.
- Le chiavi... - disse poi il ragazzo, allontanando le labbra quanto bastava per esalare quel mormorio arrochito.
La sua voce uscì così sensuale che le ginocchia tremolanti di Amélie per poco non rischiarono di cedere, mentre cercava disperatamente di realizzare ciò che stava succedendo.
Senza avere la minima idea di quello che le aveva sussurrato, troppo presa a soffermarsi su quel tono così sexy, gli infilò le dita tra i capelli, baciandolo ancora.
- Amy... prendi le chiavi... - ripeté lui, allontanando ancora il viso e posandole dolcemente una mano sulla guancia calda.
Questa volta la sua voce le rimbombò dritta nell'orecchio e l'ereditiera parve risvegliarsi improvvisamente dall'oblio di sensazioni e brividi in cui era caduta.
Annuì vigorosamente.
- Le chiavi, certo. Sì... sì, un secondo... non possiamo mica rimanere qua fuori tutto il tempo... - mugugnò imbarazzata, iniziando a ravanare nervosamente nella borsetta.
Joseph sorrise divertito, tornando a tempestarle il collo di baci, mentre il suo respiro riscaldava irregolare il collo della ragazza.
Poi si udì un fischiettare allegro dall'altra parte della porta.
Amélie sbarrò gli occhi incerta e cercò di puntarli sul viso di lui, affondato nella sua spalla.
- Adela... - mormorò poi flebilmente, quasi intimorita dall'interrompere quel momento.
- Chi? - Joe si allontanò giusto quanto bastava per guardarla in volto.
- Adela, la mia domestica. Questa sera finisce tardi - spiegò lei, ancora esitante.
Ci fu un attimo di silenzio e di nuovo il canticchiare della domestica fu ben udibile dalla suite.
Joseph parve corrucciarsi appena, a quella notizia.
Si fermò e cogitò qualche istante, lasciando poi andare un sorrisetto.
- Andiamo da me - convenne cristallino, rallegrandosi.
Amélie annuì, allungando un sorrisetto timoroso.
Il ragazzo chinò nuovamente il viso, facendo per tornare a baciarla, ma si bloccò per la seconda volta.
- Cazzo, mi ero dimenticato dei miei fratelli - si ricordò incupito, allontanandosi di nuovo.
L'ereditiera alzò le sopracciglia, appena divertita.
Lentamente parve riprendere il controllo delle braccia, che scivolarono dalle spalle di Joseph.
- Buono a sapersi. Ma non sono usciti? - domandò poi lei, con un sussurro lievemente ironico.
Le loro voci rimbombavano sonoramente nel corridoio vuoto, anche se parlavano a bisbigli.
Joe trattenne le mani appoggiate ai fianchi di lei ma allontanò il corpo dal suo, scuotendo lentamente il capo.
- Non credo. Saranno attaccati alla Playstation, visto che fuori si congela  - rispose solamente, cogitabondo.
Amélie sorrise appena, infilando una mano nella tasca della giacca del ragazzo nell'intento di attirarlo nuovamente a sé.
- Non fa niente. Tanto tu non volevi...? Cioè, anche se usciamo non... ahia! - si interruppe, nell'avvertire una spina conficcarsi nel dito all'interno della tasca.
Afferrò il sottile gambo accartocciato e lo estrasse dalla giacca di Joseph.
Lo sguardo sorpreso si posò sulla rosa decisamente malmessa che si era ritrovata fra le dita.
- E questa cos'è, il risultato di un esperimento chimico malriuscito? - domandò Amélie con una punta di sarcasmo, osservando dapprima i petali spiegazzati, poi alzando lo sguardo sul volto del ragazzo che sorrise appena.
- Era una rosa. Ed era per te, prima che iniziassi a correre come una forsennata - puntualizzò Joe, con un sussurro tra il divertito e il contrariato.
Fu così che l'ereditiera osservò quel bocciolo stropicciato e si sentì improvvisamente stupida.

*

- George! - una voce femminile alle spalle del cameriere lo fece sobbalzare di colpo.
La hall era vuota e l'uomo non si aspettava decisamente quel paio di manine sottili che le si erano posate sulle spalle.
- George è successo, è successo! - stava stillandò Amélie, incurante del resto del personale che la guardava incuriosito.
Il maggiordomo si voltò e diede le spalle ad un paio di impiegati dell'Hotel con cui stava discutendo, aggrottando la fronte.
- Signorina Amélie, sono le quattro di notte! Cosa ci fa ancora sveglia? - esclamò sorpreso, congedando poi i due con un cenno frettoloso della mano.
L'ereditiera gli buttò le braccia al collo, incapace di trattenere l'entusiasmo.
- Non riuscirei a dormire neanche con un'overdose di sonniferi! E' successo, capisci? Tra me e Joe, intendo! - continuò ad urlacchiare, saltellando allegra.
George si sentì improvvisamente sudare freddo.
Con un gesto della mano le intimò disperatamente di abbassare la voce, poi le posò una mano sulla spalla e la invitò a seguirlo verso il corridoio del primo piano.
D'altronde, il resto del personale dell'Hotel era sempre pronto a carpire ogni minimo pettegolezzo che riguardasse la viziatissima signorina Mureau e attorno a loro c'erano esattamente dieci orecchie tese e dieci occhi puntati a cui non sfuggiva neanche un particolare.
- Signorina, la prego, non urli. Non vorrei dover spiegare a tutti i nostri clienti il motivo di tali cori da stadio in piena notte! E comunque mi racconti, avanti, non vorrà farmi venire un infarto prima del tempo! - la esortò George abbassando la voce ad un sussurro, asciugandosi con la manica della giacca elegante il sudore della fronte.
Raggiunsero il corridoio e Amélie si voltò nuovamente verso il maggiordomo, eccitata.
- Mi ha baciata, George! Cioè, era più che un bacio. Qualcosa di unico e irripetibile - spiegò una volta arrivati, senza riuscire a trattenersi almeno dal gesticolare.
Il maggiordomo si sentì sudare freddo un'altra volta.
I suoi occhi scivolarono veloci lungo la figura dell'ereditiera, osservandola nel dettaglio.
Capelli scompigliati, trucco sbavato e un grosso bollo rosso sul collo.
- Stanto Cielo signorina Mureau, non ci sarà mica andata a letto! - convenne poi George, con aria di rimprovero.
Amélie alzò un sopracciglio, imbarazzandosi visibilmente.
- Ma George, cosa diavolo hai capito? Mi ha solo baciata! - esclamò affrettandosi a scuotere il capo e a lanciargli un'occhiataccia.
Il maggiordomo tirò un lungo sospiro di sollievo e si sentì improvvisamente più leggero.
D'altronde, come avrebbe fatto a sapere che in realtà quell'idea aveva sfiorato parecchie volte la mente di Amélie nelle ultime otto ore?
George sorrise come se avesse ricevuto la più bella notizia del mondo.
- Sia ringraziato il Signore! Signorina, la prego, stia attenta! A questi musicisti non si sa mai cosa frulla nella testa! - la raccomandò il maggiordomo evidentemente più tranquillizzato, con una nota paterna nella voce.
L'ereditiera gli lanciò un'occhiata in tralice, sorridendo.
- Oh, non gli frulla assolutamente niente, fidati. Già è tanto se ha due neuroni che lavorano: quei poveretti devono sentirsi davvero soli. E poi ha quell'anello della castità, ricordi? - sbottò ironica, facendosi più seria solo al parlare dell'anello.
Aveva letto notizie sul voto di castità dei tre fratelli in milioni di giornali e ormai anche i muri di casa sua sapevano che Joseph Jonas non andava a letto con nessuna ragazza prima del matrimonio.
George aspettò che due camerieri con il cesto delle lenzuola passassero nel corridoio, prima di riprendere a parlare.
- Lo spero bene, signorina. Gli conviene continuare a tenersi stretto quell'anello, prima che il sottoscritto gli rompa l'osso del collo senza troppi complimenti - asserì deciso il maggiordomo, puntandosi un dito al petto.
Amélie allungò un sorriso riconoscente, sebbene era convinta che tutta quella protezione fosse eccessiva.
- Grazie George, davvero - disse poi, gratificata.
Alla fine, anche il maggiordomo si lasciò andare e sorrise.
Le cinse le spalle con un braccio, e si incamminò con lei verso il corridoio.
Fu in quel momento che Amélie capì una cosa fondamentale.
Forse non aveva un padre molto presente nella sua vita, ma sicuramente possedeva l'affetto del miglior amico che si potesse trovare sulla faccia della terra.

* * *




Favolose! Ragazze, siete favolose!
Le vostre recensioni sono magnifiche, non potete capire quanto mi sganasci dalle risate nel leggerne alcune, davvero divertenti!
E poi sono piene di complimenti, quindi vi ringrazio di cuore!
Questo capitolo è molto corto ma, a mio parere, molto intenso. Purtroppo sono di fretta come sempre, quindi vi lascio!
carly4e: ciao! Grazie per la recensione! Baci
katerina_21: Ciao! Mi fa piacere che ti sia piaciuta... ma soprattutto che adori Amélie, visto che lei è di mia invenzione totalmente! Quindi: grazie! Passerò sicuramente a curiosare tra le tue ff! Baci!
Pretty_Odd: Carissima, la tua recensione mi lusinga come sempre! Per questo ti perdono per non aver recensito gli ultimi due capitoli, ghgh XD No, sto scherzando. Ti ringrazio infinitamente e spero che la mia ff continui a piacerti ma soprattutto a divertirti! Baci!
Potterina Weasley: Hahaha, sono contenta di farti impazzire se è un modo per farti piacere ciò che scrivo ;) a parte gli scherzi, anche se non sei stata la prima a postare sei puntualissima come sempre e per questo ti ringrazio davvero! Baci carissima!
jollina la verde: posso accodarmi al trenino? *__* D'altronde a capodanno non l'ho fatto! Ghgh. Allora... ti capisco perfettamente per quanto riguarda i tuoi sentimenti contrastanti nei confronti di Joe... effettivamente è così bello che, qualsiasi cosa faccia, non potrei mai non perdonarlo! Maledetto XD Baci cara!
kekkuccia: gli altri due Jonas compariranno nei prossimi capitoli sicuramente, perchè volevo dedicarmi un pò alla coppietta scoppiata (XD) comunque, lusingata come sempre dalle tue recensioni e... non ti preoccupare: il mal di pancia deve essere una specie di effetto collaterale, perchè anche a me a pensare a certe scene con Joe mi viene! ghgh... baci!
beautiful_disaster: posso perdonarti il ritardo, perchè la tua recensione è come sempre fantastica! Dunque, dunque... nono, Kev in maglietta non ce lo metto, non voglio mica provocarti un altro infarto XD diciamo che mi limiterò ad ammirarlo nella mia testa! Ti ringrazio per tutto comunque... baci cara!
alexz994: grazie per la recensione! E' vero, chiudere il capitolo così è un po' ingiusto, però spero che l'inizio di questo capitolo possa compensarlo! Ghgh. Buona settimana bianca! Baci
erbeeren: caspiterina il padre di Amélie si sta prendendo di quegli insulti XD Beh, comunque gli stanno bene U__U per quanto riguarda la pizza in faccia, come vedi, anche Amélie ci ha pensato... ehehe baci!
agatha: Grazie infinite per i complimenti e la bellissima recensione! Baci!











  
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