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Autore: ohfreakingbambi74    29/07/2015    2 recensioni
"Inevitabilmente nella sua mente si crearono le possibilità più disparate sul perché di quella cifra. Forse il signor Black era un negoziante? O forse un malavitoso? E se fosse stato un corriere della droga? Lo avrebbero messo in mezzo per interrogarlo fosse successo qualcosa, solo per aver trovato il suo numero sul cellulare di uno spacciatore? Come l'avrebbe spiegato a sua madre?! Che ne sarebbe stato della sua carriera?! Chi si sarebbe mai fidato di un professore che aveva un mafioso drogato tra le sue conoscenze?!"
AU Wolfstar con accenni Jily ambientata da qualche parte in Florida.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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2.
 
 
 
Nel giro di tre mesi Remus e Sirius avevano adottato un alpaca di nome Carlotta, organizzato un attentato alla sede dei servizi pubblici della città e ucciso per tre volte James e una volta Lily.
Remus non se lo aspettava ma parlare con Sirius era facile e faceva passare il tempo in un batter d'occhio.
Avevano appena finito di scriversi quando Lupin, alzando gli occhi dal cellulare, se lo ritrovò davanti nella hall del museo.
"Sorpresa?" sorrise il moro poggiandosi al muro accanto alla sedia sulla quale stava seduto Remus per sorvegliare la sala.
"Qual buon vento?"
"Questa sera al pub sotto casa mia fanno degli sconti per l'anniversario dell'apertura." spiegò porgendogli un volantino stropicciato, "Ti va di fare un salto?"
"Non sono molto tipo da pub e cose così..."
"Lo so, nulla batte un buon libro letto su un cuscino morbido sotto un filo di luci natalizie attaccate al muro e il rumore della pioggia nelle orecchie... Ma potresti farci un pensierino..."
"Chiederò alle mie amiche se vogliono fare un salto."
"Musica per le mie orecchie." Scherzò Sirius dandogli una spallata, "A stasera allora." concluse allontanandosi.
"A stasera forse!" lo corresse Lupin mettendosi il volantino in tasca, concedendosi un mezzo sorriso che cercò subito di nascondere alla donna che lo osservava poco distante.
 
Per Lily fu come essere stata invitata a un party a casa della regina Elisabetta.
"Il mio bambino che chiede di uscire! Mi sto commuovendo!" continuava a ripetere asciugandosi finte lacrime dagli occhi.
"Giuro che se non la smetti ti chiudo dentro!" La minacciò per l'ultima volta Remus prima di uscire di casa.
Entrati al Pub Remus riconobbe subito Sirius, nonostante fosse di spalle. Si incamminò verso di lui quando Lily lo fermò, afferrandolo brutalmente per un braccio e nascondendosi dietro di lui cominciando a mormorare "ohDioohDioohDio..."
"Cosa c'è?!" chiese seccato mentre Alice si guardava in giro per capire a cosa fosse dovuto lo scatto dell'amica.
"Il tizio delle margherite! E' qui!"
"Qui?! Dove?" domandò l'altra prendendo a guardarsi in giro con rinnovata foga, mettendosi sulle punte.
"E' il tizio con gli occhiali che parla con belli capelli là in fondo."
"Ho una brutta notizia. Belli capelli è Sirius. Ciao Sirius." salutò Remus appena l'amico gli fu davanti.
"Ciao! La... Tua amica...?"
"Sirius Lily, Lily Sirius. E questa invece è Alice."
La rossa cercò di darsi un tono, poggiando con finta nonchalance un braccio alla spalla di Remus, mentre stringeva la mano al moro.
Dietro Sirius, James prese a camminare a un metro da terra quando Lily gli strinse la mano, fingendo di non averlo riconosciuto.
"Prendete qualcosa da bere?"
Annuendo, Remus lo seguì al bancone.
"Non sapevo che la rossa di Starbucks fosse tua amica."
"Lily? La conosci?"
"James ha una cotta per lei da tipo un anno! Non possiamo uscire senza che lui faccia una capatina per vedere se è in servizio. E' ridicolo."
"Secondo me è carino. Anche il fatto di lasciarle delle margherite­"
"Rubate dal giardino della nostra vicina."
"E' un bel gesto. Anche se Lily non lo sopporta."
Sghignazzando, Sirius porse a Remus la birra piccola da lui ordinata. Voltandosi per tornare dagli altri vide Alice parlare col suo fidanzato Frank, probabilmente gli aveva scritto di raggiungerla lì. Ciò voleva dire che Lily era sola con Mr. Margherita e l'altro amico di Sirius. Sentendo il sadismo farsi largo in lui fermò Sirius.
"Lasciamo Lily e il tuo amico soli per un po', tanto devo vendicarmi di una cosa."
Allargando il suo perenne sorriso, Sirius si avvicinò ad un tavolino appena lasciato libero.
"Sinceramente, ha qualche speranza?"
Remus arricciò il naso in un espressione poco convinta, "Di solito Lily è irremovibile sulle sue decisioni. Potrebbe aiutare il non provarci..."
"Il... non provarci?"
"Sì. Andare comunque a salutarla ma senza mostrarle quanto ci tiene. E basta con le margherite. Lily è una ragazza fantastica ma ogni tanto ha bisogno di perdere una cosa per capire se ci teneva. Scommetto quanto vuoi che tempo una settimana e sarà lei a salutarlo per primo."
"Una cena?" lanciò la scommessa Black, tendendogli la mano destra.
"Al ristorante giapponese in centro." Accettò il castano ricambiando la stretta.
Il moro trattenne la mano di Remus, cominciando a giocherellare gentilmente con le sue dita. Lupin rimase quasi ipnotizzato dal modo in cui le loro mani si muovevano, quelle di Sirius erano fresche e sicure; ma non per questo avrebbe ceduto.
"Mi sembrava di averti detto di smetterla di provarci." constatò semplicemente Remus, senza però ritirare la mano.
"E a me sembrava di averti detto che mi piaci; e non mi hai mai vietato di provarci. Mi hai fatto intendere che odi i cascamorti."
"Non è la stessa cosa?"
Le mani di Sirius si fermarono e, senza esitazioni e senza sfiorare nuovamente quelle di Remus, tornarono a stringere il boccale di birra del loro proprietario. Alzando lo sguardo sul ragazzo che gli stava davanti, Remus vide il volto dell'altro senza sorriso. Guardava dall'altra parte del locale, dietro di lui, qualsiasi posto pur di non incrociare di nuovo lo sguardo con lui. Un piccolo senso di colpa colpì Lupin che sentì il bisogno di chiarirsi; era vero che non voleva che Sirius ci provasse con lui ma come amico gli piaceva.
"Non volevo offenderti."
"Tranquillo. Raggiungiamo gli altri?"
Stranamente non si sentì sollevato.
 
***
 
10:03 - Gli hai detto qualcosa, confessa!
 
10:05 - Buongiorno anche a te Lils! Hai trovato i pancake avanzati da ieri nel frigo?
 
10:05 - Sì, erano buonissimi <3 Non evitare il discorso!
 
10:06 - Non so neanche di cosa stai parlando!
 
10:06 - Il tizio delle margherite, l'amico del tuo amico! Cosa gli hai detto?
 
10:07 - Non gli ho detto nulla! Da dove è spuntata questa cosa poi? Ci siamo visti più di 5 giorni fa!
 
10:07 - E' la terza volta che viene qui e non si è vista l'ombra di una margherita! Non è rimasto a fissarmi inebetito ed è riuscito a mettere in fila più di due parole in modo che formassero una frase di senso compiuto! Deve per forza essere colpa tua!
 
10:08 - Ero con te per tutto il tempo in cui ci ho parlato!
 
10:37 - Remus, sembra simpatico COSA FACCIO?!?
 
Rifiutandosi di rispondere all'amica, scrisse invece a Sirius.
 
10:39 - Penso qualcuno mi debba una cena al giapponese...
 
Due ore dopo, mentre si avviava verso il supermercato, pensando a cosa mangiare per pranzo ­probabilmente avrebbe optato per un panino qualsiasi­ Sirius non aveva ancora risposto. Gli venne il dubbio che fosse ancora arrabbiato per quello che era successo al pub. Forse avrebbe potuto spiegarsi meglio... Forse Sirius non voleva provarci per davvero, forse era semplicemente fatto così, forse flirtava con tutti incondizionatamente...
I suoi pensieri, però, vennero bruscamente interrotti da un paio di figure indistinte che gli sfrecciarono accanto, scompigliandogli i capelli per via dello spostamento d'aria, e di una terza che lo afferrò per un polso costringendolo a una corsa assassina.
Guardando chi lo stava rapendo quasi tirò un sospiro di sollievo... Quasi...
"Sirius! Cosa cazz-"
"Dopo! Corri!"
Afferrando saldamente la mano del moro assecondò quella corsa sfrenata per quasi due isolati.
Entrati in un vicolo Remus si accasciò contro il muro di mattoni, fulminando Sirius in attesa di spiegazioni.
"E con questo” cominciò a ridere James mentre al suo fianco Peter cercava di respirare da persona normale, “l'elenco di locali in cui non possiamo più entrare sono quattro!"
"Cos'avete fatto? Quattro?!"
"Ti pare un prezzo onesto 5$ per un caffè?" gli chiese sarcastico Sirius.
"Fatemi indovinare, siete scappati senza pagare?"
I sorrisi orgogliosi che i ragazzi gli riservarono placarono ogni suo dubbio.
"Perché sono dovuto venire anche io?!"
"Perché dovevo rispondere al messaggio. E James voleva ringraziar­" la risposta di Sirius venne stroncata dal ragazzo con gli occhiali che si appese al collo di Lupin ringraziandolo come non ci fosse un domani.
"Stamattina mi ha salutato senza avermi guardato come fossi uno una cimice morta! Sei il mio nuovo migliore amico! Sirius fattene una ragione, sei stato spodestato."
"Ricordati che non è lui a pararti il culo quando tua mamma chiede 'cosa avete fatto questo fine settimana' e 'mangi abbastanza verdure, vero?' e non lui a mettere in lavatrice la tua biancheria, tra parentesi che schifo."
"Sposandomi hai accettato di condividere con me la buona e la cattiva sorte."
"Avvertimi quando inizia la buona allora!"
Il violento brontolio che partì dalla pancia di Peter, seguito da quella di Remus, interruppe l'adorabile battibecco delle due comari. Remus propose di spostare il teatrino a casa sua, così da poter mangiare. Dopo aver distrutto i sogni di James rivelandogli la triste realtà (Lily era a lezione) si avviarono verso ‘Il Covo’, come presero a chiamarlo Sirius e l'amico occhialuto.
 
"Il menù prevede panini al formaggio e zucchine cotte ieri." esordì Lupin poggiando la sporta della supermercato sul tavolo. Fare la spesa con Sirius e i suoi amici era stato come andare in gita con tre bambini.
"Non sapevo esistessero cose biologiche!"
"Sembra cartone, ma si mangia?"
"Schiaffeggiamoci con la pita!"
Cominciava a capire le madri single che giravano per strada con sguardo perso nel nulla e istinti omicidi neanche tanto celati. Non facevano che chiedere di comprare prima questo poi quel cibo spazzatura; più di una volta Remus dovette riporre cose che si ritrovava nel carrello dopo avergli voltato le spalle per pochi secondi. Alla fine era riuscito a finire di fare la spesa solo dopo che li aveva cacciati fuori dal negozio.
Il lato positivo fu che trasportarono loro l'acqua per tre piani di scale senza ascensore. 
"Lei si siede su questi cuscini?" chiese James indicando il divano di fronte al televisore con aria mistica.
"Tutti ci sediamo su quei cuscini..."
Al ragazzo bastò per tuffarsi di pancia sul sofà, spodestando così Peter che cadde a terra.
Senza dire nulla Sirius si sedette sopra la sua schiena e cominciò a gustarsi il suo panino, condito a dovere con maionese e ketchup. Con nonchalance Remus si unì a lui, accomodandosi sulle natiche del ragazzo steso che ancor non dava segni di ribellione. Quando, però, anche Peter si sedette sulle sue gambe, James cominciò ad accusare una certa pressione non indifferente.
Poco dopo Alice tornò a casa e guardò confusa i ragazzi sul divano, intenti a commentare una puntata di 'una Mamma per Amica'.
"Quanti siete lì sopra?" chiese non riuscendo a collegare le voci al numero di persone.
"Quattro." Rispose Remus, subito corretto da James:
"Fai tre e mezzo."
Zittendolo, Sirius cominciò a saltellargli sulla spina dorsale con aria soddisfatta e compiaciuta.
Senza aggiungere altro la ragazza si chiuse in camera, per poi uscirne con indosso un adorabile vestito a fiori.
"Qualcuno ha un appuntamento?" chiede Remus con un piccolo sorriso.
Arrossendo Alice si aggiustò una ciocca dietro l'orecchio, dicendo che Frank l'aveva invitata a pranzo fuori e non le sembrava carino andarci coi vestiti da lavoro. Con un pollice alzato e un occhiolino, Sirius esordì con: "Stendilo dolcezza!"
Raggiungendo i livelli di rossore di un Pomodoro maturo, Alice uscì di casa.
"A proposito di appuntamenti..." riprese poi voltandosi verso Remus, "A quando la nostra cenetta?"
"Sabato sera?" propose l'altro con una lieve scrollata di spalle.
"Sabato lavoro... Domenica?"
Annuendo mentre dava un morso al proprio panino Remus realizzò di conoscere ancora così poco di Sirius da non sapere neanche che lavoro facesse.
"Che lavoro fai?" chiese quindi innocentemente. Sotto di lui James cominciò a sghignazzare, seguito da Peter.
"Impiegato." tagliò corto Black guardando altrove.
Senza preoccuparsi di mostrarsi poco convinto Lupin annuì un paio di volte, prima di riprendere a mangiare il proprio panino.
 
Sirius era in ritardo. Remus stava aspettando al tavolo da loro prenotato da circa un quarto d'ora e di Black manco l'ombra. Provò a telefonargli ma non ricevette risposta, idem per i messaggi.
Con la bellezza di venti minuti di ritardo, il moro si palesò col fiatone, buttandosi sulla sedia davanti a Remus.
“Scusa, scusa, scusa, scusa! Mi hanno trattenuto al lavoro per una ramanzina, ho quasi fatto a cazzotti con un cliente.”
In un nulla l'irritazione che quei minuti spesi ad aspettarlo gli avevano fatto montare in corpo, sparirono senza che se ne accorgesse.
"Non posso dire che la cosa mi stupisca più di tanto. Tutto a posto comunque?"
"Sì, tutto risolto. Allora... hai già pensato cosa ordinare?"
"Sì penso di essermi fatto un'idea nel tempo in cui ho aspettato vossignoria." commentò dando un'ultima occhiata al menù.
"Non me la perdonerai mai?"
"Non c'è nulla da perdonare. La vera domanda è: te la rinfaccerò sadicamente, compiacendomi del tuo imbarazzo finché vivremo? Ovviamente sì."
"Sei proprio un amico."
La serata trascorse tranquilla, tra battute e aneddoti il tempo passava veloce e Remus si stupì quando si ritrovarono sotto casa sua. Era già mezzanotte e il giorno dopo avrebbe dovuto alzarsi alle sette per andare all'università ma non era per nulla stanco e non aveva ancora voglia di dare la buonanotte all'amico.
"Remus..." riiniziò Sirius dopo una risata dovuta a una delle tante battute, mentre l'altro apriva il portone, "Considerando che devo rivedere il mio metodo di abbordaggio e di flirtare... come devo comportarmi nel caso una persona mi piaccia... davvero tanto?"
Senza staccare gli occhi dai suoi Lupin rispose semplicemente con un piccolo sorriso:
"Normalmente. Non devi cambiare o atteggiarti solo per farti notare. Parla con lei, così come parli coi tuoi amici. Invitala fuori qualche volta ma senza poi aspettarti nulla o provarci. Se poi vedrai che ricambia... Allora fatti avanti, diglielo semplicemente, accettando qualsiasi risposta possa darti."
"Sembra facile..."
"In bocca al lupo." Augurò il castano con un occhiolino, prima di chiudersi il portone del palazzo alle spalle.
 
"Allora?" gli chiese con un sorriso a trentadue denti Lily quando entrò in casa, "Vi siete divertiti?"
"Mi hai aspettato alzata solo per spettegolare?"
"E perché davano Dirty Dancing in tv. Racconta."
La rossa si mise comoda a gambe incrociate da una parte del divano, dando poi piccole pacche al suo fianco, invitando l'amico a sedersi. Dalla propria camera si unì a loro anche Alice, “Pronta per la favola della buonanotte” disse.
"E' andata bene." iniziò il ragazzo raggiungendo le amiche e sedendosi tra loro, "E' stato divertente, il cibo era buonissimo... Credo mi piaccia..."
"Dopo aver trascorso l'ultimo mese e mezzo a scoraggiarlo?"
"Parla quella che ha appena passato un'ora al telefono col ragazzo delle margherite." le ricordò Alice, zittita da Lily con un calcio della gamba.
"Hai chiacchierato con James?" la guardò stupito e compiaciuto Remus.
Come risposta la rossa scrollò le spalle e si mise a spulciare le foto del cellulare pur di non ammettere che forse, FORSE, James Potter poteva piacerle. Ma solo forse!
 
La settimana successiva Lily tornò a casa dal suo turno con faccia seria non da lei. Inizialmente non volle dire all'amico cosa fosse successo da renderla così pensierosa, ma alla fine cedette.
Sirius era andato da Starbucks quel pomeriggio, insieme ad una ragazza. E i loro atteggiamenti erano difficilmente equivocabili.
Remus cercò di vietarsi di provare delusione. Dopotutto aveva rifiutato Sirius per ben due volte, non poteva pretendere che se ne stesse buono ad aspettare i suoi comodi. Non sarebbe stato Sirius. Non volle mostrarsi turbato di fronte a Lily, quindi rispose semplicemente: "Oh. Buon per lui!"
Appena la ragazza si allontanò, ne approfittò per scrivere all'amico:
 
 19:26 - Lily mi ha detto che ti ha visto in dolce compagnia oggi... è un segreto o si può sparlare?
 
19:30 -  Ti dà fastidio?
 
19:31 - No! Perché dovrebbe? Hai messo in pratica i miei ottimi consigli?
 
19:32 - Veramente no... E’ stata lei a chiedermi di uscire... Sicuro che non ti dà fastidio?
 
19:32 - Perché? Mica siamo sposati... Dovresti chiedere il permesso a James... Lui cosa ne pensa? Non chiederà la separazione? Oddio! Chi si terrà Peter?
 
19:33 - Io non lo voglio! Gli puzzano i piedi e dorme in mutande. Fidati, non è un bel vedere.
 
19:34 - Ho un messaggio per James. Ha speranze FORSE!
 
19:35 - Io non glielo dico! Chi lo regge poi?
 
***
 
Come previsto bastarono solo un paio di settimane, o poco più, perché James chiedesse un appuntamento vero e proprio a Lily, che accettò.
"Cinque dollari che Lily gli molla una sberla prima della fine della serata." Aveva sussurrato all'orecchio di Remus Sirius, mentre guardavano Lily sfrecciare come una trottola per l'appartamento, alla ricerca prima di un ciondolo, poi del rossetto, poi dei calzini ed infine del portafoglio.
"Stessa cifra che finisce con un bacio." rilanciò il castano senza preoccuparsi di abbassare la voce.
"Mi spieghi perché lui" chiese Lily indicando il moro spaparanzato sul divano, "E’ qui?"
"Ha chiesto i biglietti in prima fila per lo spettacolo."
"In più ho perso un'altra scommessa e devo offrire una cena preparata da moi al qui presente." Spiegò Black indicando l'amico.
"So già che me ne pentirò."
"Non dovresti stare con la tua ragazza il venerdì sera?"
Alla domanda della rossa Sirius rispose con una delle sue classiche alzate di spalle.
Remus non si era minimamente posto il problema. Se Sirius voleva stare con la sua fidanzata poteva dirlo e avrebbero rimandato la cosa. Certo, ci sarebbe rimasto molto male ma non poteva pretendere di meritare più tempo con Sirius rispetto alla sua ragazza.
Si era accorto tardi della splendida persone che il moro fosse in realtà e se ne pentiva, ma non per questo avrebbe rinunciato alla sua amicizia. Accettava quello che poteva avere senza lamentarsene, dopotutto era colpa sua e di nessun'altro.
Era stato stupido e, col senno di poi, avrebbe approfittato di quei momenti in cui l'amico gli si avvicinava per ricambiarlo. Ogni tanto si scopriva a pensare come sarebbe stato baciarlo o sentiva la mancanza della sua mano nella sua, delle sue dita affusolate che giocavano con le sue. Sirius gli piaceva e se ora era più interessato a lui come amico, sarebbe stato quello per lui.  
Quando suonò il citofono Lily trattenne un piccolo respiro, guardando poi tesa i ragazzi di fronte a lei.
"Come sto?"
"Sei adorabile."
"Mi raccomando Evans," la guardò serio Sirius, "ho scommesso cinque dollari su un tuo schiaffo. Non deludermi. Va’ e torna vincitrice."
Senza aggiungere altro la rossa uscì di casa.
 
"Devo dartene atto. Sai fare delle insalate fantastiche."
Ammise Remus prendendo un'altra abbondante forchettata dell'insalata 'quel-che-c'è-in frigo-buttacelo-dentro' di Sirius. Seduto davanti a lui il moro si inchinò teatralmente, tenendosi fermi i capelli con una mano per evitare finissero nel piatto.
"Alice non torna stasera?" chiese poi a bocca piena.
"E' fuori con Frank, tornerà tardi."
"Vuoi dirmi che guarderemo l'esorcista in versione integrale da soli?"
Remus ci mise qualche secondo per realizzare la cosa. L'esorcista. Da soli. Era notte.
"Hai davvero portato il dvd dell'esorcista?"
"Me l'avevi chiesto! Pensavo ci fosse anche Alice, avremmo potuto commentarlo sdrammatizzando tutto!"
"Non si può sdrammatizzare l'esorcista! Puoi farlo con Shining non con l'esorcista! Cosa ti dice il cervello?"
"Proviamo lo stesso magari ce lo ricordiamo più terrificante di quello che è in realtà, mi è capitato così con 'il Sesto Senso'..."
 
Ma dopo 20 minuti di film Sirius tuffò la faccia in mezzo ai cuscini urlando: "Spegnilospegnilo! Per l'amor di Dio UCCIDILO!!" 
Remus scattò in piedi, sbatté le ginocchia sul tavolino tra il mobile del televisore e il divano, ricadde sul sofà in modo scomposto con un lamento degno di un ubriaco dei peggiori bar di Caracas poi, finalmente, arrancò verso il lettore dvd e lo spense.  Al piano di sopra qualcuno fece cadere qualcosa ed entrambi si lasciarono fuggire un gridolino che manco Paris Hilton sarebbe riuscita a eguagliare. Si guardarono per qualche istante in silenzio. Poi Remus azzardò:
"Ho il dvd di Red e Toby."
"Ti prego mettilo su!" e, mentre Lupin correva nella propria camera zoppicando, accendendo tutte le luci di casa, aggiunse: "Dimmi che hai anche La Sirenetta!"
"Ho tutti i film Disney che vuoi." rispose il castano tornando in sala con tutti i propri dvd di cartoni animati in braccio.
Lily li ritrovò così quando tornò a casa, intorno all'una di notte. Rannicchiati l'uno contro l'altro con le mani che attingevano da una gigantesca terrina colma di pop-corn al cioccolato, Sirius con le lacrime agli occhi sui titoli di coda di Dumbo.
"Non dirmi che gli devo altri cinque dollari!?" chiese incredulo il moro indicando la mano già tesa dell'amico.
Diventando più rossa dei suoi capelli, Lily si rintanò nella propria camera, contemporaneamente la mano di Remus si riempì di soldi.
"E' un piacere fare affari con te." Commentò mentre l'amico faceva partire 'la Bella e la Bestia'.
Non seppe quando esattamente ma ad un certo punto, probabilmente tra 'stia con noi' e la fuga di Belle, Remus chiuse gli occhi e crollò.
Quando si risvegliò, cercando di muoversi e trovandosi i movimenti impediti da qualcosa, ritrovò il film di nuovo da capo, probabilmente ripartito da solo.
Sirius stava straiato sopra di lui, col capo poggiato sul suo petto e il respiro regolare come quello di un bambino.
Lentamente Remus portò le mani tra i capelli sciolti sulle spalle dell'amico e prese a giocarci, facendosi passare le lunghe ciocche tra le dita. Rimase incantato dalle lunghe ciglia scure che, improvvisamente, lasciarono posto alle iridi grigie screziate d'azzurro. Per Remus fu come essere trafitti da una stilettata di ghiaccio.
Nel giro di un battito di ciglia, le labbra di Sirius furono sulle sue, gentili e decise presero a baciarlo e, in parte per il sonno che non lo aveva lasciato ancora del tutto e in parte perché semplicemente non pensava ci potesse essere altra cosa più bella al mondo, lo ricambiò, lasciando che la mano ancora tra i capelli scuri scendesse ad incorniciare il volto affusolato del moro.
Ci pensò il clacson di un ignaro bastardo a far svegliare del tutto Lupin che, realizzando veramente ciò che stava succedendo, distanziò gentilmente l'altro.
"Dovresti tornare a casa." iniziò con voce roca in un mezzo sussurro, "Domani hai un appuntamento. Devi essere riposato."
Senza dire nulla Sirius si alzò, si mise le scarpe, prese la propria giacca di pelle e uscì, chiudendosi la porta alle spalle. 
 
Il giorno dopo non sentì Sirius. Né per telefono né via sms. Aveva il terrore di afferrare il cellulare e di scoprire un suo messaggio in cui gli diceva... Essenzialmente qualsiasi cosa. Sobbalzava ogni volta che il telefono squillava o vibrava e non accadeva solo col suo. Lily aveva messo la modalità silenziosa al terzo attacco di nervi dell'amico.
La rossa avrebbe voluto godersi quel momento post-primo appuntamento semi-perfetto e post-primo bacio con uno dei 'ragazzi più stupidi e adorabili del pianeta' (cit.) invece doveva fare da baby-sitter a un Remus leggermente scosso tormentato dai sensi di colpa.
"Remus, devi rilassarti. Se sei tanto preoccupato scrivigli tu per primo!"
"Forse è con la sua fidanzata, non mi pare il caso..."
"Ma quale fidanzata?!? Fosse una cosa seria non avrebbe pomiciato con te sul divano!"
"Cielo... Hai ragione..." proprio quando la rossa pensava si fosse ripreso... "Sono uno sfascia famiglie!"
"Non hanno una famiglia!"
"Uno sfascia relazioni altrui! Dovrei solo seppellirmi in una buca nell'argilla e restarci dentro a autocommiserarmi con fuori piantato un cartello con scritto 'attenzione! Brutta persona che rovina le relazioni altrui!'"
"Perché proprio nell'argilla?"
"Perché non collassa come la sabbia e riesce a tenere la forma. Però forse è meglio la sabbia bagnata. Così entro nella buca finché è umida e, quando si asciuga mi seppellisce vivo! Sì è meglio la sabbia."
Sfogando la frustrazione in un lungo e sentito sospiro esasperato, Lily si avvicinò all'amico rannicchiato sul proprio letto e prese a carezzargli i capelli.
"Tu ti seppelliresti da qualche parte anche quando mangi l'ultima fetta di torta a una cena a casa dei miei. Non puoi risolvere tutto con un buco nel terreno e una pala. Non ti ha ancora scritto. E vabbè! Dagli tempo! Forse anche lui si trova mentalmente in tilt come te!"
 
***
 
18:27 - Sirius mi dispiace. Non volevo creare casini, sopratutto non volevo e non dovevo mettermi tra te e la tua ragazza.
 
18:31 - Facciamo come se non fosse successo nulla, ok? Non deve per forza significare qualcosa... Può essere stato solo... che ne so... uno spasmo involontario delle nostre menti che dormivano ancora...
 
19:49 - Sirius ti prego dì qualcosa.
 
20:10 - Vaffanculo. 







NdA:

Ed ecco il secondo capitolo. In tutto la fanfiction dura solo tre capitoli quindi non vi romperò l'anima ancora per molto :)
Bhe... spero vi piaccia, fatemi sapere ;)

Al prossimo capitolo,
Fede
  
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