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Autore: Kuruccha    29/07/2015    1 recensioni
#1 - È buona educazione ascoltare quando chi ti sta davanti ripete qualcosa per te [Kondo, Shinsengumi, Otae]
#2 - Certi fantasmi si nascondono dove meno te lo aspetti [Katsura, Elizabeth]
#3 - Non era una casa molto carina, pur col soffitto e senza cucina [Hasegawa, Gintoki]
#4 - Le macchie di sangue sono le più persistenti [Takasugi, Matako]
#5 - Sta' attento a non perderti nelle tue fantasie [Jirochou/Otose]
#6 - L'importante è che se muori me lo dici prima [Yorozuya]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non era una casa molto carina, pur col soffitto e senza cucina

 
 
«Beh, a dirla tutta a me sembra abbastanza spaziosa. Guarda, lì c’è il letto.»
«Veramente, ecco...»
«E poi sei da solo, no? Ora che tua moglie ti ha lasciato non avrai più bisogno di armadi tanto grandi, ti basterà uno sgabello per posarci i vestiti alla sera. E come bagno la natura incontaminata!»
«Gin-san, io...»
«E la cucina. A chi serve una cucina? I veri uomini vivono di ramen istantaneo. Un bollitore a gas sarà più che sufficiente, e posso venderti il mio. Oh, non ringraziarmi, è già di seconda mano, l’ho trovato abbandonato sulla spiaggia.»
«Veramente, ecco… Il soffitto mi sembra un po’ troppo basso.»
«E cosa avresti intenzione di fare qui dentro, eh?! Dovrai tornarci solo per dormire, e non conosco nessuno che per dormire non stia sdraiato. O forse i Madao dormono in piedi? Eh? Dormi in piedi, per caso?»
«No, no, certo. Però non c’è nemmeno lo spazio per allungare le gambe.»
«Certo che non ti accontenti mai. E io che ti avevo perfino preparato la targa per l’ingresso.»
Hasegawa si ritrova tra le mani un pezzo di legno malamente levigato. Qualcuno ci ha scritto sopra con un pennarello a tratto grosso; legge “Hase” cancellato da una linea orizzontale e, appena dopo, la parola “Madao”.
«È di seconda mano» commenta, notando che sul retro erano stati scritti e poi cancellati anche i caratteri del nome di Gintoki.
«È simbolico. Simbolico!» insiste l’altro.
Hasegawa sospira. «Senti, non è che non mi piaccia. Cioè, è uno spazio accogliente, niente da dire, ma rimane una cuccia per cani.»
«E non è questa la chiave di tutto? Avanti, pensaci. I cani sono i padroni dei loro padroni. Si fanno preparare da mangiare, li trascinano a passeggio, fanno raccogliere loro gli escrementi di tutti i tipi, anche quelli mollicci e disgustosi. Te lo dico io, sono i cani che comandano. I cani hanno in mano il destino dell’intera Edo.»
«Sì, beh, ma...»
«Quand’è stata l’ultima volta che sei riuscito ad averla vinta su un cane? Avanti, dimmelo, se ne sei capace. Ma è inutile, inutile!, perché i cani fanno quello che vogliono. Dovresti essere felice di poter abitare in una cuccia per cani, perché sarai più simile a un cane, e comincerai a pensare come un cane, e in breve tempo diventerai tu stesso un cane. Quasi t’invidio. Anzi, ti invidio e basta. Merda, perché tu puoi essere un cane e io no?»
«Io non...»
«Sei fortunato. Tu sei un essere fortunato. Un Madao destinato a fare grandi cose nella vita.»
Hasegawa sospira ancora. Si rassegna all’idea che non l’avrà vinta, come non l’ha avuta vinta su un altro milione di cose da quando non lavora più nella Shinsengumi. Da quando era un cane del governo. Aspetta, dove l’ha già sentita questa cosa dei cani?
«Vabbè. Per lo meno non dovrò pagare l’affitto.»
«Ma che, scherzi? Come pensi che possa mandare avanti gli affari dell’Agenzia Tuttofare se non hai intenzione di sborsare dei soldi, eh?! Ma senti questo!»
«Ma… è solo una cuccia per cani!»
«È una dimora di lusso!»
«Non resterò un minuto di più!»
Hasegawa striscia fino al buco dell’ingresso, ma Gintoki lo agguanta per una caviglia e lo tira di nuovo verso il fondo della cuccia. «No, senti, non hai capito proprio un bel niente. So che va contro i miei interessi, ma qualcuno dovrà pur insegnarti come fare a non pagare mai l’affitto. Credimi, è un metodo brevettato.»
Hasegawa tende l’orecchio - perché è vero che sa che di quell’uomo non c’è da fidarsi, ma è altrettanto vero che non ha un tetto sopra la testa e che non può permettersi di buttar via nessuna occasione.
«Come faccio a crederti?»
«Ti pare che io abbia mai sborsato qualcosa a quella vecchia?»
Hasegawa ripensa alla signora dello Snack Bar Otose e a tutte le volte che l’ha vista rincorrere Gintoki in giro per il quartiere. No, non deve aver mai pagato nemmeno un affitto, poco ma sicuro.
Si rimette seduto, col capo chino per non toccare il soffitto della cuccia.
«Avanti, ti ascolto» gli dice.
«È un metodo brevettato. Per l’utilizzo ti farò pagare solo diecimila yen.»
Hasegawa, per l’ennesima volta, sospira.
 


29.07.2015
Posso giurarvi che la parte più difficile e allo stesso tempo più divertente del pubblicare questi capitoli è trovarci un titolo adatto. Non ce la posso fare XDDD
Anche questa storia è nata nell'ambito del Drabble Midweek organizzato dalla community We are out for prompt. L'indicazione da cui sono partita era questa: Gintama, Agenzia Tuttofare, Mille e uno modi per non pagare l'affitto, brevettato da Gintoki in persona!
Non avevo mai mosso il Madao prima d'ora, ma l'ho trovato particolarmente stimolante. XD
Grazie mille per essere arrivati fin qui! :D
Kuruccha
   
 
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