I’ll
come back when you call me
Capitolo
12: “Sweet dreams”
L’accampamento era pronto.
L’esercito, le armi, i cavalli…tutto era pronto per la guerra. Gli esploratori
mandati da Caspian avevano visto l’esercito di Archen avanzare lentamente oltre
il prato ballerino. Così il re aveva deciso di sistemare l’accampamento al di
qua della catena montuosa che si estendeva tutto attorno alla casa di Aslan. Più
o meno in quella zona era stata combattuta la guerra tra l’esercito di Narnia,
guidato da re Peter e quello Strega Bianca. I soldati di Archen avrebbero
raggiunto l‘accampamento narniano la mattina
seguente.
Re
Caspian , dopo aver controllato gli ultimi preparativi,
si allontanò dall’accampamento, verso il limite della foresta. Alzò lo sguardo
verso il cielo blu notte, dove le stelle accese brillavano come mai prima di
quella sera, quasi fossero incuranti della guerra che stava per iniziare. Perciò
il giovane re si sdraiò per terra, portando le mani dietro la
testa.
Narnia e
Archen…Come erano giunti a questo? Due regni sempre in pace e in rapporti di
fratellanza. Perché doveva accadere? Perché Aslan voleva che accadesse tutto
questo? Oppure, era tutta colpa di Caspian e della sua
decisione… Era stato il suo egoismo a causare quella
guerra?
“Caspian?!”
Sentendosi
chiamare, Caspian voltò la testa verso la sua sinistra, notando la regina Susan
avanzare lentamente e silenziosamente verso di lui.
“Ciao,
Susan!”
“Ti ho
cercato dappertutto. Sei scomparso dopo cena!” esclamò Susan, sedendosi accanto
a lui.
Caspian
sorrise fra sé e si mise a sedere: “Ti ho fatto preoccupare?”
Susan
arrossì lievemente, ma probabilmente Caspian non se ne accorse per colpa del
buio.
“Mentirei
se dicessi di no!”
“Allora, ti
prego di perdonarmi!” disse lui, baciandole il dorso di una
mano.
Quel gesto
così elegante, raffinato, eppure così intimo la turbò piacevolmente, ma la
regina non allontanò la mano da quella del re.
“Cosa…cosa
stavi facendo qui?”
Caspian
distolse lo sguardo pensieroso da quello della sua regina.
“Niente,
stavo solo riflettendo su un paio di cose!”
“Posso
sapere che tipo di cose?” domandò Susan, dolcemente.
Caspian
sospirò e tornò a guardarla negli occhi: “Pensavo che questa guerra scoppierà
per causa mia!”
“Questo non
è assolutamente vero, Caspian!” ribattè lei, determinata.
“Se avessi
sposato la principessa Aisleen, ora non saremo qui, a poche ore da una
guerra.”
Susan,
sorpresa, turbata, delusa, guardò per terra, ritirando la mano da quella di
Caspian: “Certo! Hai ragione. Avrei dovuto impedirti di prendere una tale
decisione!”
Forse
Caspian non avrebbe dovuto dirle quelle cose, non dopo la sua dichiarazione di
qualche giorno prima. Non doveva essere piacevole per lei sentirsi riversare
addosso quei dubbi che riguardavano la scelta di
Caspian.
“Parli sul
serio?”
“Ma
certamente.- esclamò lei, sfoggiando un sorriso per nulla convincente- Chiunque
farebbe di tutto per evitare una guerra.”
“E’
così!”
Detto
questo, Caspian sospirò e Susan rivolse lo sguardo a terra, rigirando un filo
d’erba fra le mani. Il re la fissò per qualche istante, mentre sentiva una morsa
stringergli il cuore: era terribile vederla soffrire. Perciò
avvicinò il viso a quello
della regina.
“Ma…-
iniziò a dire lui, in un sussurro-… è anche vero che se non avessi preso questa
decisione, il rimorso mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. E avrei
continuato a chiedermi: cosa sarebbe successo se mi fossi rifiutato di sposare
la principessa Aisleen e Susan avesse potuto restare per sempre a
Narnia?”
Susan alzò
improvvisamente il viso per rivolgergli uno sguardo spaventato sì, ma in un modo
molto positivo.
“Caspian!”
esclamò Susan, mentre lui le prendeva nuovamente la mano.
“Cosa
sarebbe successo se, invece della principessa Aisleen, avessi sposato
Susan?”
“Caspian,
ti prego, calmati!” gli consigliò lei.
Ma, in
realtà, non voleva che si calmasse, perché le cose che Caspian stava
farneticando avevano un suono meraviglioso e una bellezza
irresistibile.
“Hai
ragione, mi devo calmare!”
Così
dicendo, Caspian lasciò andare improvvisamente le sue mani e si alzò in piedi,
rivolgendole le spalle.
“Susan…”
disse lui, con tono improvvisamente serio.
“Dimmi…”
“Quando
questa guerra sarà finita, io ti chiederò di sposarmi!”
Susan si
portò una mano sulla bocca, incapace di una reazione: Caspian stava veramente
delirando?
“E’ impossibile, lo sai! Non posso restare a Narnia per sempre…”
Caspian si voltò a guardarla e le rivolse
un sorriso di pura dolcezza, che la riscaldò
improvvisamente.
“Questo
significa che se potessi, accetteresti la mia
proposta?”
Susan
scattò in piedi e balbettò qualcosa come: “Non ho mai detto
questo!”
“Allora,
promettimi che rifletterai bene su questa mia intenzione!”
“Ma io…”
iniziò a dire lei.
Susan non
riuscì a parlare perché Caspian, con un rapido movimento, la baciò. Fu il più
casto e innocente dei baci, ma bastò per turbare la regina.
“Promettilo!”
Susan fissò
i suoi occhi, tanto neri quanto sicuri di sé: improvvisamente erano diventati
più attraenti del solito. E con quegli occhi Caspian avrebbe potuto chiederle
qualunque cosa.
“Lo
prometto!”
*****
“Susan!”
Non appena
la regina Susan entrò nella sua tenda, Lucy si accorse subito che c’era qualcosa
di diverso nel bel viso di sua sorella. Era stranamente assorta nei suoi
pensieri. Ed era così insolito per una come lei, che
aveva sempre i piedi per terra, che Lucy non potè fare
a meno di preoccuparsi.
“Susan!”
Niente, la
sua cara sorellina proseguì verso la sua branda, ignorandola
totalmente.
“Susan!”
ripetè spazientita Lucy, parandosi davanti a
lei.
Susan
sobbalzò per lo spavento improvviso: “Lucy!”
“Già, Lucy!
È la terza volta che provo a chiamarti!” esclamò lei,
mentre la sorella le sorrideva dolcemente.
“Scusa,
sorellina!”
“Si può
sapere cosa è successo? Se vedessi la tua
faccia…”
La giovane
regina, turbata, si portò le mani sul viso, accorgendosi di quanto scottassero
le sue guance.
“Perché?
Cos’ho di strano?” chiese poi, cercando di sembrare
incurante di tutto ciò che le stava accadendo.
“Sei tutta
rossa e sembra che tu abbia la testa fra le nuvole!”
Susan,
lievemente imbarazzata, si sedette sulla sua brandina, fissando il proprio
sguardo a terra.
“Davvero?”
“Sì, cosa
ti è successo?”
A quel
punto, Susan guardò la sua adorata sorellina, chiedendosi se fosse il caso di
dirle la verità. Ma sì, era pur sempre Lucy, poteva
fidarsi di lei, poteva contare sul suo consiglio. E anche se non fosse stata lei
a dirle tutto, Lucy l’avrebbe capito da sola, prima o
poi.
“Caspian mi ha chiesto una cosa…” cominciò a dire lei, con
voce tremante.
Lucy inarcò
un sopracciglio: “Che cosa ti ha chiesto per turbarti in questo
mo…”
La giovane
regina non riuscì a finire la frase perché fu colta da una
illuminazione e si portò le mani sulle labbra, assumendo un’espressione
di pura sorpresa. Susan se lo aspettava: dopotutto era una ragazzina
intelligente.
“Ti ha…- disse Lucy, sedendosi accanto a lei-…ti ha chiesto
di…sposarlo?
Susan
arrossì appena e annuì: “Una cosa del genere…”
Lucy appoggiò una
mano su quelle di Susan, mentre con l’altra si asciugò una lacrima che le sfuggì
dagli occhi.
“E’…meraviglioso!” disse
Lucy.
“Lo pensi
davvero?”
“Certamente. E tu? Cosa gli hai risposto?” domandò lei, ansiosa.
Susan
intrecciò le proprie mani, arrossendo ancora di più: “Ancora
niente!”
“Come?”
“Beh…a dire
il vero, lui mi ha detto che mi avrebbe chiesto di sposarlo dopo la fine della
guerra. Nel frattempo io avrei pensato a cosa
rispondergli!”
“Allora,
cosa vorresti rispondergli?”
“Non
so!”
Lucy
sorrise, divertita: “Come fai a non saperlo? Sue, lui è Caspian, colui per cui hai pianto negli ultimi due
anni.”
“Come…come
fai a saperlo?” domandò Susan, veramente sorpresa.
Lucy
sospirò: “Perché anche se cercavi di nasconderti, nella nostra camera, di notte,
sentivo che piangevi sommessamente…per lui. Io non avrei mai immaginato che
qualcuno avesse potuto meritare le tue lacrime, perché questo voleva dire che tu
l’amavi. E sapere che anche Caspian ti ama nello stesso modo mi rende felice.
Nessuno ti merita più di lui.”
“Ma, Lucy
cara, se io dovessi accettare, probabilmente rimarrei qui per sempre. E…non ci vedremo mai più!”
Lucy non
riuscì più a trattenere le lacrime, ma continuò a sorridere alla
sorella.
“E’ vero,
ma…preferirei saperti felice accanto all’uomo che ami e non vederti più,
piuttosto che stare sempre con te e conoscere la tua sofferenza, che sarà eterna
senza Caspian!”
Susan
sorrise: “Quindi, credi che dovrei dirgli di sì?”
“Dovresti
dirgli mille volte sì, sorellina!” esclamò Lucy, abbracciando
Susan.
Le due
sorelle e regine cominciarono a ridere; poi, non riuscendo a dormire a causa di
quella buona nuova, parlarono ancora un po’.
“Lucy…credi
che anche Peter e Edmund approveranno?” chiese Susan, sdraiata su un fianco
proprio di fronte alla sorellina.
“Ed
sicuramente sì. Peter…probabilmente avrà qualche difficoltà ad accettare questa
cosa, ma alla fine lo farà. Perché, come tutti noi, tiene molto alla tua
felicità e sa che saresti felice solo vicino a
Caspian!”
“Sono
preoccupata, non so se sarà così facile. – disse Susan, con un sospirò- Ha impiegato molto tempo prima di fidarsi di
Caspian. Cosa farà ora che Caspian vuole addirittura sposarmi? Non oso
immaginarlo!”
“Sorellina,
devi avere più fiducia in lui. È nostro fratello: è il ragazzo più in gamba che
io abbia mai conosciuto, intelligente e affettuoso. Pensa sempre al bene dei
suoi fratelli prima che a se stesso. E non ci deluderà neanche in questa occasione.”
Susan
annuì, più convinta: “Sì, lo credo anch’io!”
La notte
passò tranquilla per tutti, sovrani e soldati. Fu come se un magico velo calasse
su tutto l’accampamento, isolandolo dalla guerra che stava per scoppiare sulle
terre di Narnia. Così le paure, le ansie che giustamente turbavano gli animi dei
narniani svanirono improvvisamente, concedendo agli
abitanti dell’accampamento un sonno ristoratore, costellato dai più bei sogni.
Quando Lucy si svegliò, notò che la sorella stava sorridendo nel sonno e pensò
che, probabilmente, stesse sognando il suo Caspian. La giovane regina di Narnia
si alzò e si preparò più in fretta che poteva. Voleva assolutamente assistere al
sorgere del sole di Narnia, perché l’alba in quella terra dolcissima era la più
bella a cui Lucy avesse mai assistito. Così uscì dalla tenda. Il cielo era
colorato da miriadi di sfumature dalle tonalità più disparate. A ovest il blu notte, con qualche pigra stella ancora accesa,
sembrava non voler lasciare il posto ai colori del giorno: lentamente,sfumava in
un tenero celeste, uno dei colori più rilassanti che il cielo potesse offrire.
Verso est esplodevano tutte le altre sfumature: prima un rosa delicato, che,
facendosi più intenso, diveniva un allegro arancione fino a diventare rosso
fuoco attorno al sole che faceva capolino a oriente. Dall’accampamento narniano si poteva scorgere in lontananza la casa di Aslan.
Lucy rivolse lo sguardo proprio in quella direzione, mentre in sottofondo
diversi rumori e voci le fecero intuire che i soldati si stavano lentamente
svegliando. All’improvviso, un raggio di sole, più intenso degli altri, illuminò
la casa di Aslan e il paesaggio divenne talmente accecante che Lucy fu costretta
a socchiudere gli occhi per poter continuare a guardare in quella direzione.
Ma, nonostante ciò, le parse di intravedere, al centro di quel
raggio luminoso, un leone dall’aspetto maestoso.
“Aslan?!”
Il nome del
Signore di Narnia le uscì dalle labbra come un sospiro di sollievo, proprio come
accade quando qualcosa a lungo anelato finalmente appare dinnanzi a noi. E a
quel sospiro, il grande leone rispose con un sorriso,
che le infuse una sensazione di armonia interiore. Lucy capì che la pace e la
serenità che, durante la notte, avevano avvolto l’accampamento erano opera di
Aslan. Certo, avrebbe dovuto immaginarlo subito.
“Aslan,
aiutaci!”
Non temere, piccola, e fatti coraggio.
“Ma con che
forza possiamo combattere contro Archen? Dopotutto, sono nostri fratelli!”
Hai ragione, mia cara. Ma la guerra
non durerà a lungo.
“Sarai al
nostro fianco?”
Non fisicamente. Ho un compito da
svolgere e ho bisogno che tu venga con me.
“Ma…in
questo modo Susan e Caspian resteranno da soli a comandare
l’esercito!”
È vero, ma è giusto che sia
così.
“Aslan,
perché? chiese Lucy, turbata.
Perché questa sarà una prova per
loro, una prova che devono superare insieme.
Il raggio
di sole che illuminava il leone divenne all’improvviso ancor più luminoso e Lucy
chiuse gli occhi per un istante. Quando li riaprì, la giovane regina di Narnia
si accorse che dinnanzi a lei stava Aslan: era proprio come lo ricordava lei,
maestoso, grande, con la criniera folta e il pelo lucente.
“Aslan!”
Lucy corse
ad abbracciarlo, inspirando a fondo il dolce profumo che emanava il Signore di
Narnia. E, da parte sua, Aslan le dimostrò la sua gioia, facendo le
fusa.
“Piccola,
andiamo adesso!”
“Ma come
faccio ad avvisare Susan e Caspian? Se si svegliano e non mi trovano potrebbero
preoccuparsi.”
“Ho già
avvisato io re Caspian e la regina Susan!”
“In che
modo?”
“Con un sogno!”
Lucy
sorrise e montò in groppa al grande leone: “Allora,
andiamo!”
*****
Caspian si
svegliò e, pensieroso, rimase nel suo letto. Aveva fatto uno strano sogno, in
cui era apparso Aslan e gli aveva parlato.
Maestà, non colpevolizzarti per
questa guerra. Non sei tu il responsabile. Ma abbi fiducia nel tuo popolo e in
te stesso e tutto andrà bene. Sappi, che hai un dolce angelo al tuo fianco.
Veglierà su di te e ti proteggerà. Per questo ti salverai; e, quando sarà il
momento, non lasciarti prendere dal panico e non perdere mai la speranza. Solo
con la speranza si possono affrontare e superare i problemi. Ricordatelo
sempre.
Caspian
avrebbe volto chiedergli chi mai fosse questo angelo custode, se fosse una
persona accanto a lui oppure uno spirito magico, come i suoi genitori. E
soprattutto, cosa voleva dire “…quando sarà il momento, non lasciarti prendere
dal panico…”? Voleva forse dire che sarebbe accaduto qualcosa di
grave?
“Maestà, il
sole è sorto!” si intromise il generale dell’esercito, entrando nella sua
tenda.
Caspian si
mise a sedere, sospirando: “Grazie, generale!”
“Raduno
l’esercito?”
“Sì!”
Caspian si
alzò e cominciò a prepararsi. Indossò i pantaloni, la cotta di maglia di ferro,
l’armatura, la cintura con la spada in vita, gli stivali… Quando fu pronto, uscì
dalla tenda e si accorse del gran movimento che animava l’accampamento. Soldati
che indossavano le armi, i cavalli che venivano sfamati e
sellati…
“Sire,
avete ordini particolari?” chiese il generale.
“Sì. Ma prima, ditemi: ci sono notizie dagli
esploratori?”
“Sissignore. L’esercito di Archen
sta marciando verso di noi! Saranno qui fra un’ora o poco
più!”
“D’accordo.
Concedete ai vostri uomini mezz’ora per la colazione. Dopodiché radunateli e ordinate loro di raggiungere le rispettive
postazioni!”
“Sarà
fatto, Maestà!”
Caspian si
congedò dal generale e si incamminò verso la tenda della regina Susan. Chissà se
si era svegliata…
Quando
giunse dinnanzi, il re accostò l’orecchio all’entrata e sentì il rumore di passi
lievi, il che significava che Susan era sveglia.
“Susan,
posso entrare?”
“Certamente!”
Caspian
entrò, un po’ titubante, e notò che Susan era già pronta, con la sua armatura
leggera addosso, la faretra sulla schiena, la spada leggera legata in vita. I
capelli lunghi erano raccolti in un’elegante treccia,
ma qualche ciocca le era sfuggita e ricadeva ai lati del
viso.
“Buongiorno!!” gli disse lei, sorprendendolo a
fissarla.
Caspian
scosse lievemente il capo per destarsi dai suoi pensieri: “Buongiorno a te,
Susan!”
“Hai
dormito bene?”
“Sì, molto
bene. Tu?”
“Anch’io. Ma credo che sia stata opera di
Aslan!” disse lei, con un sorriso.
Caspian le
rivolse uno sguardo perplesso: “Aslan?”
“Sì,
proprio lui. Non avevo mai riposato così bene. Inoltre, questa notte mi è
apparso in sogno!”
“Davvero?-esclamò lui, turbato da
quella coincidenza- E…cosa ti ha detto?”
“Mi ha
detto che, svegliandomi, questa mattina non avrei trovato Lucy accanto a
me!”
Caspian si
guardò in giro e si accorse effettivamente che Lucy non
c’era.
“E’ vero,
come mai?”
“Ha
semplicemente detto che doveva portare mia sorella con sé, per andare ad aiutare
Peter e gli altri!”
“Ma…così
restiamo solo tu ed io al comando dell’esercito.”
Susan si
avvicinò a lui e gli prese una mano fra le sue:
“Tranquillo, Caspian, se Aslan ha agito in questo modo, vuol dire che ha fiducia
in noi e sa che andrà tutto bene! E poi, se Edmund e
Peter sono nei guai, è giusto che Aslan corra ad
aiutarli!”
Il sorriso
dolce della sua Susan e le parole di Aslan che
riaffiorarono nella sua mente lo rilassarono immediatamente. Perciò il re
sospirò.
“Hai
ragione, Susan. Perdonami se mi lascio prendere dal
panico!”
“E’
comprensibile. Ma ricorda che ho fiducia in te e per
questo andrà tutto bene!”
Caspian
annuì e le sorrise.
“Aslan non
ti ha detto nient’ altro?” chiese il re.
Susan
distolse improvvisamente lo sguardo da quello di Caspian.
Regina Susan, c’è un’altra cosa di
cui devo parlarti. Ora che rimarrete solo tu e Caspian, dovrai avere fiducia
nelle sue capacità e, soprattutto, non dovrai perderlo di vista. Perché avrà
bisogno di te prima o poi. Ricorda che c’è un sentimento speciale che vi lega e,
per questo sentimento, sii per lui il suo angelo
custode.
Angelo
custode…significava che lei avrebbe dovuto proteggerlo da
qualcosa.
Sempre
pensierosa, Susan gli sorrise: “Le solite cose da
Aslan!”
Caspian
ridacchiò, tornando subito serio.
“Allora, ci
siamo. Un’ altra guerra sta cominciando sul suolo di Narnia.”
“Già!”
Seguì un
lungo e religioso silenzio, in cui Caspian non poté fare a meno di distogliere i
suoi occhi color cioccolato da quelli azzurro ghiaccio di
Susan.
“Susan, ti
prego…abbracciami…”
Susan non
poté rispondere alcunché, in quanto Caspian la afferrò e la strinse tra le sue
braccia. La giovane regina di Narnia si sentì mozzare il fiato, mentre il suo re
la stringeva a sé. Poteva percepire il battito regolare e intenso del suo cuore,
anche sotto quell’armatura pesante.
Poi, Susan
lo guardò negli occhi, preoccupata: “Caspian, sei sicuro di stare bene? Mi
sembri così pallido…”
Lei gli
accarezzò la guancia con una mano e Caspian le sorrise, coprendo quella delicata
mano con la propria.
“Sto bene,
te lo assicuro!”
“Però…c’è
qualcosa che ti preoccupa. Si nota dai tuoi occhi!”
Caspian si
avvicinò al viso di Susan, appoggiando la fronte su quella della ragazza, che
arrossì vistosamente.
“Starò
davvero bene quando tutta questa storia sarà finita.-
le disse lui, quasi in un sussurro- Nel frattempo, aiutami tu, mia
regina…”
Così
dicendo la baciò, come se l’attesa di quel momento lo avesse perseguitato per
giorni e giorni. E quel bacio fu decisamente diverso da
quello della sera precedente: così dolce, ma pieno di tutta la passione e
l’ardore che Caspian provava per lei. Susan non aveva mai conosciuto sensazioni
più sconvolgenti. Tutto di lui la stava mandando in estasi: la mano di Caspian
sulla sua guancia, l’altra sulla schiena, che la attirava delicatamente a sé, il
suo respiro che le accarezzava la pelle del viso…
Oh, una
regina come lei non avrebbe mai dovuto lasciarsi andare in quel modo,
soprattutto prima di una guerra. Ma in quel momento lei non riusciva a pensare
ad altro che a quel bacio e a quel suo giovane, meraviglioso uomo. E per questo,
avvolse le sue braccia intorno alle spalle di Caspian, stringendolo a sé, come se non
volesse più lasciarlo andar via.
Dopo
qualche istante, o forse minuti (Susan non ne era sicura, era abbastanza
sconvolta), Caspian si allontanò da lei e sorrise, guardandola mentre inclinava
lievemente la testa da un lato, gli occhi ancora chiusi, quasi non volesse più
svegliarsi dal più delizioso dei sogni.
“Susan?!”
“Mmm…”
Caspian
rise e, così facendo, riportò alla realtà Susan: la giovane regina scosse il
capo, tutta rossa in viso.
“Scusa…io
non so cosa mi è preso…” disse lei, abbassando il capo.
“Ma…fino a
prova contraria, sono stato io a cominciare.”
“Sì, è
vero…”
“Allora,
dovrei chiederti scusa?”
Susan tornò
a guardarlo: “No…non è necessario…”
“In
effetti…credo che non sia dispiaciuto né a te né a me,
giusto?”
“Giusto.
Anzi, è stato meraviglioso!”
Susan gli sorrise e gli rivolse uno sguardo così malizioso, che
anche Caspian arrossì.
“Beh…allora…- disse lui,
imbarazzato, schiarendosi la voce -…adesso vado.”
“Va
bene!”
Continuando
a guardarla, Caspian indietreggiò e si avvicinò all’uscita della
tenda.
“Ho
concesso ai nostri soldati mezz’ora per la colazione!”
“Ottima
idea! Hanno bisogno di molte energie.”
“Sì,
beh…adesso ti farò portare la colazione. Anche tu ne
hai bisogno!”
“Grazie!”
Caspian si
ritrovò sulla soglia della tenda e, dopo averle sorriso un’ultima volta, uscì.
Si avviò di nuovo verso la sua tenda, ripensando al bacio che aveva appena dato
alla sua regina. Averla avuta fra le sue braccia, anche solo per pochi minuti,
era stato semplicemente unico. E ora più che
*****
La
colazione fu tra le più abbondanti che Susan avesse mai
visto, tanto che si chiese se fosse rimasto qualcosa per gli altri. Quel
Caspian…la stava proprio viziando!
Quando la
regina fu definitivamente pronta, Susan uscì dalla tenda e godette del paesaggio circostante e dell’aria fresca del
mattino per qualche istante.
“Sei
pronta?”
Caspian la
raggiunse, sul suo fidato Destriero, e Susan gli
sorrise.
“Sì!”
“Vieni, ti
do un passaggio!” esclamò lui e le porse una mano.
Susan
acconsentì e si lasciò aiutare dal re, sistemandosi dietro di
lui.
“Grazie!”
gli disse lei, avvolgendo le braccia intorno al suo
torace.
Caspian
incitò Destriero al trotto: “Di niente!”
Mentre si
dirigevano sull’altura che sovrastava quell’ampia pianura, Susan notò che
l’esercito era praticamente tutto schierato. E in lontananza, proprio sulla
linea dell’orizzonte, intravide l’esercito di Archen avanzare verso di
loro.
“Stanno
arrivando!” disse lei, in un sussurro.
“Sì, li ho
visti poco fa!”
“Tu sarai
in prima linea, come al solito?” chiese Susan, con una nota
preoccupata.
“E’
naturale. Sono il re e ho deciso io di andare incontro a questa
guerra!”
“Sarai
prudente, vero?”
Destriero
si fermò: erano arrivati alla postazione degli arcieri. Così il re potè voltarsi verso di lei senza
problemi.
“Ci
proverò. Tu sarai al comando degli arcieri. Questa è una postazione abbastanza
sicura: potete aiutarci ad abbattere qualche soldato durante la carica, ma
dovrai fare molta attenzione anche tu.”
“Sì, sta’
tranquillo!”
“E devi
promettermi che accorrerete in nostro soccorso solo se strettamente
necessario!”
“D’accordo!”
Così
dicendo, Susan scese da cavallo, aiutata da Caspian. Ma la mano di Susan rimase
tra quelle di Caspian, che sembrava non voler allontanarsi da
lei.
“Caspian…”
“Ricorda
quello che ti ho detto ieri sera. Mi raccomando!”
“Come
potrei dimenticarlo?- esclamò Susan, sorridendogli- Non riesco a pensare ad
altro!”
“Allora,
per questo dovremo superare la battaglia…entrambi!”
Caspian le
sorrise e poi le baciò il dorso della mano. Dopodichè, il re si allontanò in
groppa al suo fidato Destriero e Susan, guardandolo andar via, sospirò. Chissà
se la vita di Caspian era veramente a rischio in quell’imminente guerra, come le
aveva detto Aslan! Che fosse vero oppure no, Susan avrebbe vegliato su di lui da
quella postazione molto favorevole per lei e sarebbe intervenuta in caso di
pericolo.
“Maestà?”
Susan si
voltò e si ritrovò di fronte un uomo di mezz’età, alto e robusto, che indossava
una delle armature più pregiate di Narnia: era il generale degli
arcieri.
“Sì,
generale?”
“Siamo in
attesa dei vostri ordini, Maestà!”
“Che ognuno
assuma la propria postazione!- esclamò Susan, con il suo tono più regale e
rispettabile- E tenetevi pronti. La guerra sta per
iniziare!”
“Sarà
fatto, Maestà!” disse il generale, rivolgendole un umile
inchino.
Susan si
avvicinò allo strapiombo e guardò in basso. L’esercito di Narnia si estendeva
sotto di lei: i soldati avevano le armature lucenti, le armi erano affilate, i
cavalli perfettamente allineati…e Caspian davanti a tutti, accanto al Generale
Capo. Lo sguardo di Susan si levò e
la regina vide l’esercito di Archen schierarsi a
qualche centinaia di metri di distanza: era cospicuo all’incirca quanto
l’esercito di Caspian. Ormai mancava pochissimo. Da un momento all’altro,
Caspian avrebbe dato inizio a questa guerra.
Il cuore di
Susan batteva rapidamente, tanto che sembrava volesse uscirle dal petto. Così,
si portò una mano sul cuore e provò a respirare lentamente con l’intento di
calmarsi. In quel momento, la regina si accorse che Caspian la stava guardando,
come se volesse avere da lei il permesso di attaccare. Susan esitò, perché nella
valle risuonò il corno di battaglia di Archen e, subito dopo, i loro avversari
si riversarono nella valle con una velocità
impressionante.
Susan tornò
a guardare Caspian e con un cenno del capo gli fece intuire che era pronta ad
attaccare. Caspian annuì.
E fu così
che, a un ordine della regina Susan, miriadi di frecce furono scagliate dagli
arcieri e si riversarono sull’esercito di Archen. Molti soldati furono colpiti e
caddero a terra.
Tutte
quelle più o meno giovani vite stroncate, figli, mariti, padri …Susan non poteva
pensarci. Certi pensieri non sono adatti ad una guerra. E lei, in quel momento,
non doveva fare altro che combattere, perché la guerra era davvero
iniziata.
Ed ecco che la guerra è iniziata! Ma chissà come andrà a finire. Il prossimo capitolo si intitola “Under an
angelic protection”, vedremo
se Caspian è davvero in pericolo e cosa stanno
combinando gli altri Pevensie!
Ringraziamenti…
Clacly: grazie mille per la recensione.
Anch’io adoro Ripicì e nel
film l’ho trovato troppo carino, anche se lui preferirebbe termini come
valoroso, ecc… spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto!
Junna: grazie per la recensione! Non ti
preoccupare, anche a me capitano i momenti di pigrizia. L’importante è che ti
sia piaciuto il capitolo!
Kia_do87:
grazie anche a te per la recensione.
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero che anche
questo sia stato di tuo gradimento. Come si vede, anch’io ho una predilezione
per Caspian e Susan!
Ludina: grazie mille per il triplo wow!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
A presto
Kia85