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Autore: Kia85    25/01/2009    3 recensioni
Come si può vivere, sapendo che la propria anima gemella appartiene a un altro mondo e non potrà più tornare? Se Susan Pevensie sembra essersi rassegnata a questa triste condizione, Caspian X, al contrario, cerca un modo per farla tornare a Narnia, insieme ai suoi fratelli. E solo Aslan potrà aiutarlo, anche se il desiderio di Sua Maestà ha un prezzo che deve essere pagato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll come back when you call me

I’ll come back when you call me

 

Capitolo 12: “Sweet dreams

 

L’accampamento era pronto. L’esercito, le armi, i cavalli…tutto era pronto per la guerra. Gli esploratori mandati da Caspian avevano visto l’esercito di Archen avanzare lentamente oltre il prato ballerino. Così il re aveva deciso di sistemare l’accampamento al di qua della catena montuosa che si estendeva tutto attorno alla casa di Aslan. Più o meno in quella zona era stata combattuta la guerra tra l’esercito di Narnia, guidato da re Peter e quello Strega Bianca. I soldati di Archen avrebbero raggiunto l‘accampamento narniano la mattina seguente.

Re Caspian , dopo aver controllato gli ultimi preparativi, si allontanò dall’accampamento, verso il limite della foresta. Alzò lo sguardo verso il cielo blu notte, dove le stelle accese brillavano come mai prima di quella sera, quasi fossero incuranti della guerra che stava per iniziare. Perciò il giovane re si sdraiò per terra, portando le mani dietro la testa.

Narnia e Archen…Come erano giunti a questo? Due regni sempre in pace e in rapporti di fratellanza. Perché doveva accadere? Perché Aslan voleva che accadesse tutto questo? Oppure, era tutta colpa di Caspian e della sua decisione… Era stato il suo egoismo a causare quella guerra?

“Caspian?!”

Sentendosi chiamare, Caspian voltò la testa verso la sua sinistra, notando la regina Susan avanzare lentamente e silenziosamente verso di lui.

“Ciao, Susan!”

“Ti ho cercato dappertutto. Sei scomparso dopo cena!” esclamò Susan, sedendosi accanto a lui.

Caspian sorrise fra sé e si mise a sedere: “Ti ho fatto preoccupare?”

Susan arrossì lievemente, ma probabilmente Caspian non se ne accorse per colpa del buio.

“Mentirei se dicessi di no!”

“Allora, ti prego di perdonarmi!” disse lui, baciandole il dorso di una mano.

Quel gesto così elegante, raffinato, eppure così intimo la turbò piacevolmente, ma la regina non allontanò la mano da quella del re.

“Cosa…cosa stavi facendo qui?”

Caspian distolse lo sguardo pensieroso da quello della sua regina.

“Niente, stavo solo riflettendo su un paio di cose!”

“Posso sapere che tipo di cose?” domandò Susan, dolcemente.

Caspian sospirò e tornò a guardarla negli occhi: “Pensavo che questa guerra scoppierà per causa mia!”

“Questo non è assolutamente vero, Caspian!” ribattè lei, determinata.

“Se avessi sposato la principessa Aisleen, ora non saremo qui, a poche ore da una guerra.”

Susan, sorpresa, turbata, delusa, guardò per terra, ritirando la mano da quella di Caspian: “Certo! Hai ragione. Avrei dovuto impedirti di prendere una tale decisione!”

Forse Caspian non avrebbe dovuto dirle quelle cose, non dopo la sua dichiarazione di qualche giorno prima. Non doveva essere piacevole per lei sentirsi riversare addosso quei dubbi che riguardavano la scelta di Caspian.

“Parli sul serio?”

“Ma certamente.- esclamò lei, sfoggiando un sorriso per nulla convincente- Chiunque farebbe di tutto per evitare una guerra.

“E’ così!”

Detto questo, Caspian sospirò e Susan rivolse lo sguardo a terra, rigirando un filo d’erba fra le mani. Il re la fissò per qualche istante, mentre sentiva una morsa stringergli il cuore: era terribile vederla soffrire. Perciò  avvicinò il viso a quello della regina.

“Ma…- iniziò a dire lui, in un sussurro-… è anche vero che se non avessi preso questa decisione, il rimorso mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. E avrei continuato a chiedermi: cosa sarebbe successo se mi fossi rifiutato di sposare la principessa Aisleen e Susan avesse potuto restare per sempre a Narnia?”

Susan alzò improvvisamente il viso per rivolgergli uno sguardo spaventato sì, ma in un modo molto positivo.

“Caspian!” esclamò Susan, mentre lui le prendeva nuovamente la mano.

“Cosa sarebbe successo se, invece della principessa Aisleen, avessi sposato Susan?”

“Caspian, ti prego, calmati!” gli consigliò lei.

Ma, in realtà, non voleva che si calmasse, perché le cose che Caspian stava farneticando avevano un suono meraviglioso e una bellezza irresistibile.

“Hai ragione, mi devo calmare!”

Così dicendo, Caspian lasciò andare improvvisamente le sue mani e si alzò in piedi, rivolgendole le spalle.

“Susan…” disse lui, con tono improvvisamente serio.

“Dimmi…”

“Quando questa guerra sarà finita, io ti chiederò di sposarmi!”

Susan si portò una mano sulla bocca, incapace di una reazione: Caspian stava veramente delirando?

E’ impossibile, lo sai! Non posso restare a Narnia per sempre…”

Caspian si voltò a guardarla e le rivolse un sorriso di pura dolcezza, che la riscaldò improvvisamente.

“Questo significa che se potessi, accetteresti la mia proposta?”

Susan scattò in piedi e balbettò qualcosa come: “Non ho mai detto questo!”

“Allora, promettimi che rifletterai bene su questa mia intenzione!”

“Ma io…” iniziò a dire lei.

Susan non riuscì a parlare perché Caspian, con un rapido movimento, la baciò. Fu il più casto e innocente dei baci, ma bastò per turbare la regina.

“Promettilo!”

Susan fissò i suoi occhi, tanto neri quanto sicuri di sé: improvvisamente erano diventati più attraenti del solito. E con quegli occhi Caspian avrebbe potuto chiederle qualunque cosa.

“Lo prometto!”

*****

“Susan!”

Non appena la regina Susan entrò nella sua tenda, Lucy si accorse subito che c’era qualcosa di diverso nel bel viso di sua sorella. Era stranamente assorta nei suoi pensieri. Ed era così insolito per una come lei, che aveva sempre i piedi per terra, che Lucy non potè fare a meno di preoccuparsi.

“Susan!”

Niente, la sua cara sorellina proseguì verso la sua branda, ignorandola totalmente.

“Susan!” ripetè spazientita Lucy, parandosi davanti a lei.

Susan sobbalzò per lo spavento improvviso: “Lucy!”

“Già, Lucy! È la terza volta che provo a chiamarti!” esclamò lei, mentre la sorella le sorrideva dolcemente.

“Scusa, sorellina!”

“Si può sapere cosa è successo? Se vedessi la tua faccia…”

La giovane regina, turbata, si portò le mani sul viso, accorgendosi di quanto scottassero le sue guance.

“Perché? Cos’ho di strano?” chiese poi, cercando di sembrare incurante di tutto ciò che le stava accadendo.

“Sei tutta rossa e sembra che tu abbia la testa fra le nuvole!”

Susan, lievemente imbarazzata, si sedette sulla sua brandina, fissando il proprio sguardo a terra.

“Davvero?”

“Sì, cosa ti è successo?”

A quel punto, Susan guardò la sua adorata sorellina, chiedendosi se fosse il caso di dirle la verità. Ma sì, era pur sempre Lucy, poteva fidarsi di lei, poteva contare sul suo consiglio. E anche se non fosse stata lei a dirle tutto, Lucy l’avrebbe capito da sola, prima o poi.

Caspian mi ha chiesto una cosa…” cominciò a dire lei, con voce tremante.

Lucy inarcò un sopracciglio: “Che cosa ti ha chiesto per turbarti in questo mo…”

La giovane regina non riuscì a finire la frase perché fu colta da una illuminazione e si portò le mani sulle labbra, assumendo un’espressione di pura sorpresa. Susan se lo aspettava: dopotutto era una ragazzina intelligente.

“Ti ha…- disse Lucy, sedendosi accanto a lei-…ti ha chiesto di…sposarlo?

Susan arrossì appena e annuì: “Una cosa del genere…”

Lucy  appoggiò una mano su quelle di Susan, mentre con l’altra si asciugò una lacrima che le sfuggì dagli occhi.

“E’…meraviglioso!” disse Lucy.

“Lo pensi davvero?”

“Certamente. E tu? Cosa gli hai risposto?” domandò lei, ansiosa.

Susan intrecciò le proprie mani, arrossendo ancora di più: “Ancora niente!”

“Come?”

“Beh…a dire il vero, lui mi ha detto che mi avrebbe chiesto di sposarlo dopo la fine della guerra. Nel frattempo io avrei pensato a cosa rispondergli!”

“Allora, cosa vorresti rispondergli?”

“Non so!”

Lucy sorrise, divertita: “Come fai a non saperlo? Sue, lui è Caspian, colui per cui hai pianto negli ultimi due anni.”

“Come…come fai a saperlo?” domandò Susan, veramente sorpresa.

Lucy sospirò: “Perché anche se cercavi di nasconderti, nella nostra camera, di notte, sentivo che piangevi sommessamente…per lui. Io non avrei mai immaginato che qualcuno avesse potuto meritare le tue lacrime, perché questo voleva dire che tu l’amavi. E sapere che anche Caspian ti ama nello stesso modo mi rende felice. Nessuno ti merita più di lui.”

“Ma, Lucy cara, se io dovessi accettare, probabilmente rimarrei qui per sempre. E…non ci vedremo mai più!”

Lucy non riuscì più a trattenere le lacrime, ma continuò a sorridere alla sorella.

“E’ vero, ma…preferirei saperti felice accanto all’uomo che ami e non vederti più, piuttosto che stare sempre con te e conoscere la tua sofferenza, che sarà eterna senza Caspian!”

Susan sorrise: “Quindi, credi che dovrei dirgli di sì?”

“Dovresti dirgli mille volte sì, sorellina!” esclamò Lucy, abbracciando Susan.

Le due sorelle e regine cominciarono a ridere; poi, non riuscendo a dormire a causa di quella buona nuova, parlarono ancora un po’.

“Lucy…credi che anche Peter e Edmund approveranno?” chiese Susan, sdraiata su un fianco proprio di fronte alla sorellina.

“Ed sicuramente sì. Peter…probabilmente avrà qualche difficoltà ad accettare questa cosa, ma alla fine lo farà. Perché, come tutti noi, tiene molto alla tua felicità e sa che saresti felice solo vicino a Caspian!”

“Sono preoccupata, non so se sarà così facile. – disse Susan, con un sospirò- Ha impiegato molto tempo prima di fidarsi di Caspian. Cosa farà ora che Caspian vuole addirittura sposarmi? Non oso immaginarlo!”

“Sorellina, devi avere più fiducia in lui. È nostro fratello: è il ragazzo più in gamba che io abbia mai conosciuto, intelligente e affettuoso. Pensa sempre al bene dei suoi fratelli prima che a se stesso. E non ci deluderà neanche in questa occasione.”

Susan annuì, più convinta: “Sì, lo credo anch’io!”

La notte passò tranquilla per tutti, sovrani e soldati. Fu come se un magico velo calasse su tutto l’accampamento, isolandolo dalla guerra che stava per scoppiare sulle terre di Narnia. Così le paure, le ansie che giustamente turbavano gli animi dei narniani svanirono improvvisamente, concedendo agli abitanti dell’accampamento un sonno ristoratore, costellato dai più bei sogni. Quando Lucy si svegliò, notò che la sorella stava sorridendo nel sonno e pensò che, probabilmente, stesse sognando il suo Caspian. La giovane regina di Narnia si alzò e si preparò più in fretta che poteva. Voleva assolutamente assistere al sorgere del sole di Narnia, perché l’alba in quella terra dolcissima era la più bella a cui Lucy avesse mai assistito. Così uscì dalla tenda. Il cielo era colorato da miriadi di sfumature dalle tonalità più disparate. A ovest il blu notte, con qualche pigra stella ancora accesa, sembrava non voler lasciare il posto ai colori del giorno: lentamente,sfumava in un tenero celeste, uno dei colori più rilassanti che il cielo potesse offrire. Verso est esplodevano tutte le altre sfumature: prima un rosa delicato, che, facendosi più intenso, diveniva un allegro arancione fino a diventare rosso fuoco attorno al sole che faceva capolino a oriente. Dall’accampamento narniano si poteva scorgere in lontananza la casa di Aslan. Lucy rivolse lo sguardo proprio in quella direzione, mentre in sottofondo diversi rumori e voci le fecero intuire che i soldati si stavano lentamente svegliando. All’improvviso, un raggio di sole, più intenso degli altri, illuminò la casa di Aslan e il paesaggio divenne talmente accecante che Lucy fu costretta a socchiudere gli occhi per poter continuare a guardare in quella direzione. Ma, nonostante ciò, le parse di intravedere, al centro di quel raggio luminoso, un leone dall’aspetto maestoso.

“Aslan?!”

Il nome del Signore di Narnia le uscì dalle labbra come un sospiro di sollievo, proprio come accade quando qualcosa a lungo anelato finalmente appare dinnanzi a noi. E a quel sospiro, il grande leone rispose con un sorriso, che le infuse una sensazione di armonia interiore. Lucy capì che la pace e la serenità che, durante la notte, avevano avvolto l’accampamento erano opera di Aslan. Certo, avrebbe dovuto immaginarlo subito.

“Aslan, aiutaci!”

Non temere, piccola, e fatti coraggio.

“Ma con che forza possiamo combattere contro Archen? Dopotutto, sono nostri fratelli!”

Hai ragione, mia cara. Ma la guerra non durerà a lungo.

“Sarai al nostro fianco?”

Non fisicamente. Ho un compito da svolgere e ho bisogno che tu venga con me.

“Ma…in questo modo Susan e Caspian resteranno da soli a comandare l’esercito!”

È vero, ma è giusto che sia così.

“Aslan, perché? chiese Lucy, turbata.

Perché questa sarà una prova per loro, una prova che devono superare insieme.

Il raggio di sole che illuminava il leone divenne all’improvviso ancor più luminoso e Lucy chiuse gli occhi per un istante. Quando li riaprì, la giovane regina di Narnia si accorse che dinnanzi a lei stava Aslan: era proprio come lo ricordava lei, maestoso, grande, con la criniera folta e il pelo lucente.

“Aslan!”

Lucy corse ad abbracciarlo, inspirando a fondo il dolce profumo che emanava il Signore di Narnia. E, da parte sua, Aslan le dimostrò la sua gioia, facendo le fusa.

“Piccola, andiamo adesso!”

“Ma come faccio ad avvisare Susan e Caspian? Se si svegliano e non mi trovano potrebbero preoccuparsi.

“Ho già avvisato io re Caspian e la regina Susan!”

“In che modo?”
“Con un sogno!”

Lucy sorrise e montò in groppa al grande leone: “Allora, andiamo!”

*****

Caspian si svegliò e, pensieroso, rimase nel suo letto. Aveva fatto uno strano sogno, in cui era apparso Aslan e gli aveva parlato.

Maestà, non colpevolizzarti per questa guerra. Non sei tu il responsabile. Ma abbi fiducia nel tuo popolo e in te stesso e tutto andrà bene. Sappi, che hai un dolce angelo al tuo fianco. Veglierà su di te e ti proteggerà. Per questo ti salverai; e, quando sarà il momento, non lasciarti prendere dal panico e non perdere mai la speranza. Solo con la speranza si possono affrontare e superare i problemi. Ricordatelo sempre.

Caspian avrebbe volto chiedergli chi mai fosse questo angelo custode, se fosse una persona accanto a lui oppure uno spirito magico, come i suoi genitori. E soprattutto, cosa voleva dire “…quando sarà il momento, non lasciarti prendere dal panico…”? Voleva forse dire che sarebbe accaduto qualcosa di grave?

“Maestà, il sole è sorto!” si intromise il generale dell’esercito, entrando nella sua tenda.

Caspian si mise a sedere, sospirando: “Grazie, generale!”

“Raduno l’esercito?”

“Sì!”

Caspian si alzò e cominciò a prepararsi. Indossò i pantaloni, la cotta di maglia di ferro, l’armatura, la cintura con la spada in vita, gli stivali… Quando fu pronto, uscì dalla tenda e si accorse del gran movimento che animava l’accampamento. Soldati che indossavano le armi, i cavalli che venivano sfamati e sellati…

“Sire, avete ordini particolari?” chiese il generale.

“Sì. Ma prima, ditemi: ci sono notizie dagli esploratori?”

“Sissignore. L’esercito di Archen sta marciando verso di noi! Saranno qui fra un’ora o poco più!”

“D’accordo. Concedete ai vostri uomini mezz’ora per la colazione. Dopodiché radunateli e ordinate loro di raggiungere le rispettive postazioni!”

“Sarà fatto, Maestà!”

Caspian si congedò dal generale e si incamminò verso la tenda della regina Susan. Chissà se si era svegliata…

Quando giunse dinnanzi, il re accostò l’orecchio all’entrata e sentì il rumore di passi lievi, il che significava che Susan era sveglia.

“Susan, posso entrare?”

“Certamente!”

Caspian entrò, un po’ titubante, e notò che Susan era già pronta, con la sua armatura leggera addosso, la faretra sulla schiena, la spada leggera legata in vita. I capelli lunghi erano raccolti in un’elegante treccia, ma qualche ciocca le era sfuggita e ricadeva ai lati del viso.

“Buongiorno!!” gli disse lei, sorprendendolo a fissarla.

Caspian scosse lievemente il capo per destarsi dai suoi pensieri: “Buongiorno a te, Susan!”

“Hai dormito bene?”

“Sì, molto bene. Tu?”

Anch’io. Ma credo che sia stata opera di Aslan!” disse lei, con un sorriso.

Caspian le rivolse uno sguardo perplesso: “Aslan?”

“Sì, proprio lui. Non avevo mai riposato così bene. Inoltre, questa notte mi è apparso in sogno!”

“Davvero?-esclamò lui, turbato da quella coincidenza- E…cosa ti ha detto?”

“Mi ha detto che, svegliandomi, questa mattina non avrei trovato Lucy accanto a me!”

Caspian si guardò in giro e si accorse effettivamente che Lucy non c’era.

“E’ vero, come mai?”

“Ha semplicemente detto che doveva portare mia sorella con sé, per andare ad aiutare Peter e gli altri!”

“Ma…così restiamo solo tu ed io al comando dell’esercito.”

Susan si avvicinò a lui e gli prese una mano fra le sue: “Tranquillo, Caspian, se Aslan ha agito in questo modo, vuol dire che ha fiducia in noi e sa che andrà tutto bene! E poi, se Edmund e Peter sono nei guai, è giusto che Aslan corra ad aiutarli!”

Il sorriso dolce della sua Susan e le parole di Aslan che riaffiorarono nella sua mente lo rilassarono immediatamente. Perciò il re sospirò.

“Hai ragione, Susan. Perdonami se mi lascio prendere dal panico!”

“E’ comprensibile. Ma ricorda che ho fiducia in te e per questo andrà tutto bene!”

Caspian annuì e le sorrise.

“Aslan non ti ha detto nient’ altro?” chiese il re.

Susan distolse improvvisamente lo sguardo da quello di Caspian.

Regina Susan, c’è un’altra cosa di cui devo parlarti. Ora che rimarrete solo tu e Caspian, dovrai avere fiducia nelle sue capacità e, soprattutto, non dovrai perderlo di vista. Perché avrà bisogno di te prima o poi. Ricorda che c’è un sentimento speciale che vi lega e, per questo sentimento, sii per lui il suo angelo custode.

Angelo custode…significava che lei avrebbe dovuto proteggerlo da qualcosa.

Sempre pensierosa, Susan gli sorrise: “Le solite cose da Aslan!”

Caspian ridacchiò, tornando subito serio.

“Allora, ci siamo. Un’ altra guerra sta cominciando sul suolo di Narnia.

“Già!”

Seguì un lungo e religioso silenzio, in cui Caspian non poté fare a meno di distogliere i suoi occhi color cioccolato da quelli azzurro ghiaccio di Susan.

“Susan, ti prego…abbracciami…”

Susan non poté rispondere alcunché, in quanto Caspian la afferrò e la strinse tra le sue braccia. La giovane regina di Narnia si sentì mozzare il fiato, mentre il suo re la stringeva a sé. Poteva percepire il battito regolare e intenso del suo cuore, anche sotto quell’armatura pesante.

Poi, Susan lo guardò negli occhi, preoccupata: “Caspian, sei sicuro di stare bene? Mi sembri così pallido…”

Lei gli accarezzò la guancia con una mano e Caspian le sorrise, coprendo quella delicata mano con la propria.

“Sto bene, te lo assicuro!”

“Però…c’è qualcosa che ti preoccupa. Si nota dai tuoi occhi!”

Caspian si avvicinò al viso di Susan, appoggiando la fronte su quella della ragazza, che arrossì vistosamente.

“Starò davvero bene quando tutta questa storia sarà finita.- le disse lui, quasi in un sussurro- Nel frattempo, aiutami tu, mia regina…”

Così dicendo la baciò, come se l’attesa di quel momento lo avesse perseguitato per giorni e giorni. E quel bacio fu decisamente diverso da quello della sera precedente: così dolce, ma pieno di tutta la passione e l’ardore che Caspian provava per lei. Susan non aveva mai conosciuto sensazioni più sconvolgenti. Tutto di lui la stava mandando in estasi: la mano di Caspian sulla sua guancia, l’altra sulla schiena, che la attirava delicatamente a sé, il suo respiro che le accarezzava la pelle del viso…

Oh, una regina come lei non avrebbe mai dovuto lasciarsi andare in quel modo, soprattutto prima di una guerra. Ma in quel momento lei non riusciva a pensare ad altro che a quel bacio e a quel suo giovane, meraviglioso uomo. E per questo, avvolse le sue braccia intorno alle spalle di Caspian,  stringendolo a sé, come se non volesse più lasciarlo andar via.

Dopo qualche istante, o forse minuti (Susan non ne era sicura, era abbastanza sconvolta), Caspian si allontanò da lei e sorrise, guardandola mentre inclinava lievemente la testa da un lato, gli occhi ancora chiusi, quasi non volesse più svegliarsi dal più delizioso dei sogni.

“Susan?!”

Mmm…”

Caspian rise e, così facendo, riportò alla realtà Susan: la giovane regina scosse il capo, tutta rossa in viso.

“Scusa…io non so cosa mi è preso…” disse lei, abbassando il capo.

“Ma…fino a prova contraria, sono stato io a cominciare.”

“Sì, è vero…”

“Allora, dovrei chiederti scusa?”

Susan tornò a guardarlo: “No…non è necessario…”

“In effetti…credo che non sia dispiaciuto né a te né a me, giusto?”

“Giusto. Anzi, è stato meraviglioso!”

Susan gli sorrise e gli rivolse uno sguardo così malizioso, che anche Caspian arrossì.

“Beh…allora…- disse lui, imbarazzato, schiarendosi la voce -…adesso vado.

“Va bene!”

Continuando a guardarla, Caspian indietreggiò e si avvicinò all’uscita della tenda.

“Ho concesso ai nostri soldati mezz’ora per la colazione!”

“Ottima idea! Hanno bisogno di molte energie.” 

“Sì, beh…adesso ti farò portare la colazione. Anche tu ne hai bisogno!”

“Grazie!”

Caspian si ritrovò sulla soglia della tenda e, dopo averle sorriso un’ultima volta, uscì. Si avviò di nuovo verso la sua tenda, ripensando al bacio che aveva appena dato alla sua regina. Averla avuta fra le sue braccia, anche solo per pochi minuti, era stato semplicemente unico. E ora più che mai Caspian si sentì sicuro della decisione presa.

*****

La colazione fu tra le più abbondanti che Susan avesse mai visto, tanto che si chiese se fosse rimasto qualcosa per gli altri. Quel Caspian…la stava proprio viziando!

Quando la regina fu definitivamente pronta, Susan uscì dalla tenda e godette del paesaggio circostante e dell’aria fresca del mattino per qualche istante.

“Sei pronta?”

Caspian la raggiunse, sul suo fidato Destriero, e Susan gli sorrise.

“Sì!”

“Vieni, ti do un passaggio!” esclamò lui e le porse una mano.

Susan acconsentì e si lasciò aiutare dal re, sistemandosi dietro di lui.

“Grazie!” gli disse lei, avvolgendo le braccia intorno al suo torace.

Caspian incitò Destriero al trotto: “Di niente!”

Mentre si dirigevano sull’altura che sovrastava quell’ampia pianura, Susan notò che l’esercito era praticamente tutto schierato. E in lontananza, proprio sulla linea dell’orizzonte, intravide l’esercito di Archen avanzare verso di loro.

“Stanno arrivando!” disse lei, in un sussurro.

“Sì, li ho visti poco fa!”

“Tu sarai in prima linea, come al solito?” chiese Susan, con una nota preoccupata.

“E’ naturale. Sono il re e ho deciso io di andare incontro a questa guerra!”

“Sarai prudente, vero?”

Destriero si fermò: erano arrivati alla postazione degli arcieri. Così il re potè voltarsi verso di lei senza problemi.

“Ci proverò. Tu sarai al comando degli arcieri. Questa è una postazione abbastanza sicura: potete aiutarci ad abbattere qualche soldato durante la carica, ma dovrai fare molta attenzione anche tu.

“Sì, sta’ tranquillo!”

“E devi promettermi che accorrerete in nostro soccorso solo se strettamente necessario!”

“D’accordo!”

Così dicendo, Susan scese da cavallo, aiutata da Caspian. Ma la mano di Susan rimase tra quelle di Caspian, che sembrava non voler allontanarsi da lei.

“Caspian…”

“Ricorda quello che ti ho detto ieri sera. Mi raccomando!”

“Come potrei dimenticarlo?- esclamò Susan, sorridendogli- Non riesco a pensare ad altro!”

“Allora, per questo dovremo superare la battaglia…entrambi!”

Caspian le sorrise e poi le baciò il dorso della mano. Dopodichè, il re si allontanò in groppa al suo fidato Destriero e Susan, guardandolo andar via, sospirò. Chissà se la vita di Caspian era veramente a rischio in quell’imminente guerra, come le aveva detto Aslan! Che fosse vero oppure no, Susan avrebbe vegliato su di lui da quella postazione molto favorevole per lei e sarebbe intervenuta in caso di pericolo. 

“Maestà?”

Susan si voltò e si ritrovò di fronte un uomo di mezz’età, alto e robusto, che indossava una delle armature più pregiate di Narnia: era il generale degli arcieri.

“Sì, generale?”

“Siamo in attesa dei vostri ordini, Maestà!”

“Che ognuno assuma la propria postazione!- esclamò Susan, con il suo tono più regale e rispettabile- E tenetevi pronti. La guerra sta per iniziare!”

“Sarà fatto, Maestà!” disse il generale, rivolgendole un umile inchino.

Susan si avvicinò allo strapiombo e guardò in basso. L’esercito di Narnia si estendeva sotto di lei: i soldati avevano le armature lucenti, le armi erano affilate, i cavalli perfettamente allineati…e Caspian davanti a tutti, accanto al Generale Capo.  Lo sguardo di Susan si levò e la regina vide l’esercito di Archen schierarsi a qualche centinaia di metri di distanza: era cospicuo all’incirca quanto l’esercito di Caspian. Ormai mancava pochissimo. Da un momento all’altro, Caspian avrebbe dato inizio a questa guerra.

Il cuore di Susan batteva rapidamente, tanto che sembrava volesse uscirle dal petto. Così, si portò una mano sul cuore e provò a respirare lentamente con l’intento di calmarsi. In quel momento, la regina si accorse che Caspian la stava guardando, come se volesse avere da lei il permesso di attaccare. Susan esitò, perché nella valle risuonò il corno di battaglia di Archen e, subito dopo, i loro avversari si riversarono nella valle con una velocità impressionante.

Susan tornò a guardare Caspian e con un cenno del capo gli fece intuire che era pronta ad attaccare. Caspian annuì.

E fu così che, a un ordine della regina Susan, miriadi di frecce furono scagliate dagli arcieri e si riversarono sull’esercito di Archen. Molti soldati furono colpiti e caddero a terra.

Tutte quelle più o meno giovani vite stroncate, figli, mariti, padri …Susan non poteva pensarci. Certi pensieri non sono adatti ad una guerra. E lei, in quel momento, non doveva fare altro che combattere, perché la guerra era davvero iniziata.

 

 

 

  Ed ecco che la guerra è iniziata! Ma chissà come andrà a finire. Il prossimo capitolo si intitola “Under an angelic protection”, vedremo se Caspian è davvero in pericolo e cosa stanno combinando gli altri Pevensie!

Ringraziamenti…

Clacly: grazie mille per la recensione. Anch’io adoro Ripicì e nel film l’ho trovato troppo carino, anche se lui preferirebbe termini come valoroso, ecc… spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Junna: grazie per la recensione! Non ti preoccupare, anche a me capitano i momenti di pigrizia. L’importante è che ti sia piaciuto il capitolo!

Kia_do87: grazie anche a te per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero che anche questo sia stato di tuo gradimento. Come si vede, anch’io ho una predilezione per Caspian e Susan!

Ludina: grazie mille per il triplo wow! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

   
 
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