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Autore: Liz93    30/07/2015    1 recensioni
-Secondo questa leggenda, ogni persona alla sua nascita porta un invisibile cordoncino rosso sul mignolo sinistro, un filo destinato a condurlo verso la sua anima gemella –
Stiles spalancò la bocca per la sorpresa, facendo scivolare il boccone di nuovo sul piatto.
-Anch’io ce l’avevo, mamma? E perché non l’ho mai sentito?-
Claudia si avvicinò di più al suo viso, sussurrando con aria cospiratoria, come se gli stesse confidando un antico segreto.
-Perché è un filo impercettibile che non puoi né sentire né vedere –
Stiles curvò le labbra all’ingiù, improvvisamente triste.
-Ma se non si sente e non si vede come fa a farti trovare l’anima bella?-
-L’anima gemella – lo corresse Claudia – Perché anche lei porta questo filo, che vi lega insieme, anche se ancora non lo sapete. Ogni passo che compirete vi porterà uno verso l’altra e viceversa. Ci può volere molto tempo prima che questo accada, ma succederà. E’ il filo rosso del destino-
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Stilinski, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Secondo anno di liceo.
Una settimana prima delle vacanze estive.







Da quella sera in cui si era scoperto che Jackson era il Kanima, responsabile di tutte le morti recenti che avevano messo in allarme l’intera cittadina di Beacon Hills, Lydia Martin non riusciva a dormire.
Si agitava nel suo letto, controllando la sveglia pressoché ogni ora, e poco prima che arrivasse il momento di alzarsi e prepararsi per la scuola, le braccia di Morfeo si decidevano finalmente a stringerla.
Iniziava così una nuova giornata, che trascinava via con sé le inquietudini sorte con il buio.
Non avrebbe saputo dire se la causa della sua insonnia fosse la paura, il terrore di non essere al sicuro da quando il sovrannaturale era diventato realtà, o semplicemente la mancanza di quella persone che aveva amato davvero, con tutta sé stessa.
Lei e Jackson si erano lasciati qualche tempo prima, ma aver rischiato di perderlo per sempre l’aveva destabilizzata.
E le parole di Stiles, la scenata che le aveva fatto quando si era recata inaspettatamente a casa sua in cerca di conforto, le vorticavano in testa e non le lasciavano tregua.
La vita può dimostrarsi davvero strana.
Il ragazzo di cui era innamorata l’aveva ferita in ogni modo possibile, facendola sentire meno di niente, e addossandole colpe di cui non si era macchiata.
E quello che aveva ignorato per anni, evitando i suoi sguardi d’ammirazione e i sospiri che sentiva esalare dalla sua bocca ogni qualvolta gli passava accanto, le aveva confessato di essere legato a lei a tal punto da divenire pazzo, se mai fosse morta.
Due persone così diametralmente opposte, eppure due persone che facevano parte della sua storia da quando ne aveva memoria.
Jackson, alla fine, si era salvato, assumendo le sembianze di ciò che agognava essere da mesi ed era partito per Londra,con tutta l’intenzione di ricominciare e se da una parte lei sapeva le sarebbe mancato, dall’altra più passavano i giorni e più si sentiva serena, quasi sollevata.
Slegata da quel rapporto che per quanto intenso le aveva tolto l’aria, opprimendola.
Era stanca di non sentirsi alla sua altezza, di non ricevere da lui le attenzioni e le premure che meritava.
E dopo avergli salvato la vita, come aveva fatto precedentemente lui trovandola agonizzante sul campo da lacrosse, sentiva di aver pareggiato i conti. Di non dovergli più nulla.

-Lydia? –

La voce di Allison la distrasse dai suoi pensieri.

La guardò come per chiederle cosa volesse e la moretta le indicò il cono gelato dietetico che si stava sciogliendo.
Ridestandosi, Lydia leccò velocemente il contorno per non farlo trasbordare col rischio di macchiare il suo bel vestito candido, e fece finta di nulla.

-Mi vuoi dire a cosa pensi? Da qualche giorno sei spesso assente, con la testa da un’altra parte –

Allison sospirò, portandosi dietro un orecchio una ciocca sfuggita allo chignon.
Lydia scocchiò le labbra, addentando poi un pezzo di cialda.

-Non è niente. E’ solo che… è strano, sai, non vedere più Jackson e il suo sguardo truce in giro –

L’amica le sorrise, comprensiva.

-Ti manca?-

- In realtà, credo dovesse finire così tra noi. Ci siamo amati, so che lui a modo suo mi ha amata, ma non era un rapporto sano – 

Sospirò.

-Da quando lui mi ha salvata la sera del ballo studentesco, sopportare i suoi modi bruschi e le parole taglienti era diventato quasi naturale, sapendo che gli dovevo la vita, ma ora… è come se sentissi di aver pareggiato i conti –

Continuò a gustare il suo gelato alla fragola, pensando che dopotutto parlarne le avrebbe fatto bene.
Fu sorpresa, però, di notare un’ombra sullo sguardo da cerbiatto di Allison e capì all’istante cosa non andava.
Lei sapeva qualcosa. Qualcosa che non le era stato detto.

-Allison, cosa sai?-

Allison sorseggiò il suo frappè al cioccolato, fingendo di non capire.

-Che intendi?-

Lydia la guardò in quel modo che poteva significare solo una cosa, nel loro linguaggio segreto fatto di sguardi e poche parole.

Parla ora o ti renderò la vita impossibile finchè non lo farai.

-E va bene, ma non dire a Scott che l’hai saputo da me. Anzi, non parlarne con nessuno –

Allison si torturò le mani, indecisa sul come confessarle ciò che sapeva ormai da giorni.

Non voleva tradire la fiducia del suo ragazzo, ma Lydia era la sua amica più cara e aveva il diritto di sapere la verità su una cosa importante come quella.

-Non è stato Jackson a salvarti –

Il cono gelato, o meglio quel che ne restava, minacciò di scivolarle dalle mani, e fu solo grazie alla sua prontezza di riflessi che Lydia riuscì ad evitare il disastro.

Quelle poche parole avevano stravolto tutto ciò di cui si era accuratamente convinta in quei giorni, da quando era stata ad un passo dalla morte.

Tutto ciò a cui aveva creduto si era rivelato falso.

Ma se non era stato Jackson, chi … ?



Un colpo al cuore, il respiro spezzato, le gambe improvvisamente deboli e una consapevolezza che si faceva strada pian piano nella sua mente.
Solo una persona sarebbe potuta essere nel luogo giusto al momento giusto.
Da quel lontano giorno in terza elementare, dove c’era Lydia Martin c’era anche …

-Stiles –

Sussurrò , con la voce spezzata e gl’occhi sbarrati.

-E’ stato Stiles, vero?-

Allison le sorrise tenera, stringendole una mano con affetto.

-Si, Lyd. Stiles ti ha salvato la vita –

Lydia si morse il labbro inferiore, gettando quel che era rimasto del suo gelato nel cestino più vicino al loro tavolo.

-Io non capisco-

Lo stupore aveva lasciato posto ad un’altra sensazione, che stava permeando ogni singola cellula del suo corpo.
Nervosismo.

-Perché diavolo non me l’ha detto? Perché mi ha fatto credere di dover qualcosa di così importante a Jackson?-

- Perché ha visto con i suoi occhi quanto lo amavi e ha preferito mantenere il silenzio. Non voleva che tu ti sentissi in debito con lui e iniziassi a vederlo sotto una luce diversa solo per un favore che, in realtà, ha fatto a se stesso –

La mora sorseggiò per un’ultima volta il suo frappè, imitando il gesto dell’amica e gettando il bicchiere ormai vuoto.

-Continuo a non seguirti. In quale universo salvare la vita ad una persona è un favore personale?-

- In un mondo in cui un ragazzo con un nome terribilmente strano ama una ragazza dalla terza elementare e, anche se costretto ad ammirarla da lontano consapevole di non essere alla sua altezza, non può immaginare una vita senza di lei. Salvarla significa salvare se stesso e non può considerarlo un favore altrui –

A quelle parole, Lydia non seppe cosa rispondere.

Sapeva della cotta di Stiles per lei, tutta la città ne era a conoscenza, ma non credeva arrivasse a tanto.

Poteva amarla davvero così profondamente, senza che tra loro fosse mai capitato qualcosa di concreto?-

- Sei la solita romantica che esaspera le situazioni. Tra me e Stiles non c’è mai stato niente, come posso interessargli fino a questo punto?-

Allison afferrò la borsetta a tracolla color mogano che aveva portato con sé, ne estrasse una banconota che posò sul tavolo, e si alzò facendole un occhiolino.

-Puoi ragionarci su quanto vuoi Lyd, ma sai che ho ragione –

Lydia alzò un sopracciglio .

-Dove credi di andare?-

Allison si lasciò scappare una risatina.

-Da Scott, ovviamente. E tu potresti fare una capatina a casa Stilinski, sono certa che qualcuno apprezzerebbe molto –

Prima che l’amica potesse risponderle a tono –o meglio, fulminarla con uno dei suo sguardi assassini – la giovane Argent lasciò la gelateria.
Rimasta sola, Lydia non potè fare a meno di chiedersi se avesse ragione.

Probabilmente ancora non era pronta ad ammetterlo, ma in cuor suo sapeva che era così.

Sapeva di essere una priorità per Stiles, di esserlo sempre stata.




***


-Questo è il programma. Tutto chiaro?-

Stiles cercò di fare ordine tra i mille pensieri confusi che avevano affollato la sua mente, rendendosi conto di aver ancora la bocca spalancata e con ogni probabilità un’espressione da emerito idiota dipinta sul volto scarno.

-Giro in macchina, shopping, fare il tuo portaborse per il resto del pomeriggio. Cristallino –

Una Lydia soddisfatta, avvolta in un vestito color panna composto da una tshirt aderente e una gonna a sbuffo, ancheggiò sui tacchi alti, raggiungendo l’unica cosa al mondo che Stiles amava quanto lei.
Il secondo grande amore della sua vita.
La sua Jeep, compagna di (dis)avventure, confidente silenziosa e porto sicuro in cui rifugiarsi quando la frenesia della vita quotidiana raggiungeva livelli esasperanti.
Se qualche mese prima gli avessero detto che Lydia Martin si sarebbe presentata a casa sua, di sua spontanea volontà, offrendogli qualche ora in sua compagnia, probabilmente avrebbe digitato il numero di Eichen House perché venissero a prelevare quel qualcuno, offrendogli vitto e alloggio gratis.
Che poi “qualche ora in sua compagnia”significasse girare per negozi fino a sentire i piedi sanguinare e la schiena urlare pietà in aramaico, beh, era  un dettaglio trascurabile.
Lydia aveva suonato alla sua porta, gli aveva chiesto esplicitamente di accompagnarla durante la sua giornata di shopping frenetico,e non esistevano dolore e o stanchezza che avrebbero potuto fermarlo.




***


-Così, siamo arrivati –

Stiles parcheggiò la jeep azzurra sul vialetto di casa Martin, distrutto ma infondo felice.
Come aveva presupposto, accompagnare Lydia per negozi si era rivelato estenuante, ma poter godere tutto il pomeriggio del suo sorriso, sentire il suo profumo da vicino,riempirsi la vista delle sue espressioni che cambiavano di volta in volta, mentre passava in rassegna con meticolosa attenzione ogni capo di vestiario, era stato fantastico.
Una boccata d’ossigeno vera e propria.
Si passò una mano sulle labbra, in un gesto automatico che compiva ogni qualvolta si sentiva a disagio, e si osservò la punta della scarpe da tennis ormai consumate, improvvisamente in imbarazzo.
Come avrebbe dovuto salutarla?
Un semplice ciao sarebbe andato bene?
Lydia arricciò le labbra, gettando dietro la spalla una ciocca di capelli che le era finita sul volto ancora perfettamente truccato.

-Bene, direi che ci vediamo domani a scuola allora –

Stiles alzò finalmente lo sguardo su di lei, rivolgendole un sorriso spontaneo.
Sarebbe potuto sembrare persino tranquillo, se il rossore sulle sue gote non lo avesse tradito.
Da brava osservatrice, Lydia se ne accorse, e decidendo di voler giocare un po’, fece leva su quell’imbarazzo.
Dopotutto, sapere di essere la causa dell’agitazione che stava cercando malamente di celare la lusingava.

-Perché mi guardi così?-

Stiles sbarrò gl’occhi.

-Umm, niente. Ti stavo per salutare-

Lydia sorrise.

-Sicuro? Non ti aspetti il bacio della buonanotte?-

-Ba… ba … bac… cosa?-

Stiles dovette mordersi la lingua per evitare di urlare.

 -Io non.. non mi.. aspetto niente –

Diamine, puoi rispondere senza balbettare come un ragazzino alle prime armi?Neanche fosse la prima ragazza…
...
Ok, è la prima ragazza, ma questo non sign



-Posso sentire le rotelline girare nello sforzo di concepire una frase sensata. Non serve mentire, Stilinski –

Lydia arricciò nuovamente le labbra, evidenziando il rossetto rosso fuoco che contrastava con il colorito pallido della sua pelle, rendendola ancora più bella di quanto già non fosse.
Poi, inaspettatamente, si avvicinò a lui, posando una mano sul suo ginocchio e sporgendosi verso il suo viso.


Oddio, credo di aver bisogno dell’inalatore di Scott


Stiles strabuzzò ancor di più gl’occhi se possibile, non riuscendo nemmeno a rendersi conto della situazione.
Lei lo stava per… ?
Ma prima che potesse venirgli un colpo, Lydia tornò al suo posto, lasciandosi andare ad una fragorosa risata.

-Dio, avresti dovuto vedere la tua faccia! Ti faccio davvero quest’effetto?-

Stiles avrebbe voluto scavare non una buca, ma un fosso direttamente. 

Magari al centro del bosco, nello stesso punto in cui il suo migliore amico era stato morso da Peter Hale.

-Come se non lo sapessi –

Biascicò, paonazzo in volto e con le gambe che tremavano.

-Grazie –

Cercando di ricordarsi come si faceva a respirare e, soprattutto, pensando a come ritrovare un po’ di contegno, le chiese il perché di quel ringraziamento.

-Di cosa?-

-Di questa giornata. Mi sono divertita e non capitava da un po’ –

Senza lasciargli il tempo di aggiungere qualcosa, la ragazza scese dall’auto.
La testa alta, i capelli sciolti che si coloravano d’argento grazie ai riflessi di quella notte stellata, e il portamento fiero.
Lo stesso portamento di quella bambina che,a otto anni, era entrata in un’aula nuova e pur non conoscendo nessuno aveva mostrato una sicurezza spaventosa.
Era così bella Lydia.
Bella in ogni senso possibile del termine.
Bello il suo aspetto, meravigliosa la sua mente.
Così intelligente, così acuta.
C’era così tanto in quella piccola ragazza di città…
Stiles  si chiese se, al di là delle apparenze, lei sarebbe mai stata in grado di vedersi come la vedeva lui.



**


Ed eccoci qui con il quarto capitolo :)
Mi scuso per il ritardo ma tra il lavoro e la puntata che è uscita ieri che mi ha letteralmente sconvolta, aggiornare non è stato facile.

Volevo ringraziare chi ha commentato, le 16 persone che seguono la storia e le sette che l'hanno inserita tra le preferite.
Se vi va, continuate a farmi sapere sapere cosa ne pensate <3

Piccola anticipazione: nel prossimo capitolo ci sarà un nuovo salto temporale :)

A presto (spero), 
Ila.
   
 
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