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Autore: Princess Kurenai    25/01/2009    6 recensioni
[Terza Classificata al contest Canon vs Crack indetto da V@le e vincitrice del Premio Crack Pairing Più Originale - NejiKushina] " Neji...", placida gli carezzò il petto glabro che, calmo, si alzava e riabbassava al ritmico tempo del respiro.
" Mh?"
" Come mai sei entrato in questo giro?", domandò con malcelata curiosità, non riusciva a farne a meno.
Da quando aveva messo gli occhi su di lui, all’incirca da un mese, non riusciva a togliersi dalla mente quella domanda.
Perché Neji era... così giovane.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Terza Classificata al contest Canon vs Crack indetto da V@le e vincitrice del Premio Crack Pairing Più Originale!

Che devo dire?

Il Terzo posto inaspettato e il premio per il Crack Pairing era mio sin dall'inizio ù.ù

Le mie compagne di squadra lo sapevanoXD

A tutte le riunioni lo dichiaravo!

Comunque... sono felicissima del risultato e di quelli ottenuti dalle altre ragazze**

Siete state bravissime ^O^/

Ma parliamo della fic, coppia NejiKushina, il loro rapporto è alquanto “strano” non è propriamente amore *O* c’è ma non lo è!

Strano lo so XD ma è per questo che mi piace!!

Buona lettura. XP

 

° Mission °

 

 

" Neji...", placida gli carezzò il petto glabro che, calmo, si alzava e riabbassava al ritmico tempo del respiro.

" Mh?"

" Come mai sei entrato in questo giro?", domandò con malcelata curiosità, non riusciva a farne a meno.

Da quando aveva messo gli occhi su di lui, all’incirca da un mese, non riusciva a togliersi dalla mente quella domanda.

Perché Neji era... così giovane.

D'accordo.

C'erano tanti altri ragazzi altrettanto giovani in quel giro, e molti erano decisamente più piccoli di lui, ma... Neji era diverso.

Era intelligente.

Era posato ed educato.

E si vedeva lontano un miglio che veniva da una rigida disciplina - c'era qualcosa nei suoi innaturali occhi bianchi che glielo confermava, non sapeva cosa ma sentiva che era così.

Forse era il suo sesto senso di kunoichi o forse... beh, non lo sapeva.

" ..."

Non ottenne risposta, ma doveva aspettarselo.

Ridacchiò.

Era un tipo riservato, di poche parole.

Era come un ninja che volgeva le sue attenzioni solo alla missione senza ammettere distrazioni.

Il suo vendersi era la missione e lei con le sue domande era la distrazione.

Si sollevò appena per guardarlo in viso, ritirandosi con una mano i lunghi capelli rossi che scivolarono in avanti.

Si specchiò in quelle limpide iridi per poi perdersi un attimo nello scrutare lo strano marchio che portava sulla fronte - strano ma affascinante.

" Non vuoi rispondere?", lo guardò ancora baciandolo a stampo.

"No.", secco e deciso, con gli occhi chiari che non sembravano provare sentimenti in confronto a quelli verdi della donna, vispi e curiosi.

 

Lui, così freddo e posato.

Riservato e dai nobili tratti.

Silenzioso come un ninja.

Mentre lei, sgraziata e calorosa.

Curiosa e un poco rozza in alcuni atteggiamenti.

Troppo chiacchierona per essere una kunoichi.

Eppure erano lì, entrambi, in quel letto di un albergo a ore di Uzu.

 

Seduta sul letto lo osservava.

Si rivestiva lento e con meticolosità.

Preciso in tutto.

Delicato, si sarebbe osato dire.

Una persona come lui non era adatta a fare la prostituta... in realtà nessuno lo era, ma quel giovane in particolare era fuori posto.

" Neji, tu non dovresti fare questo lavoro.", iniziò. " Anche se non mi sembra tanto giusto definirlo 'lavoro'.”, borbottò subito per poi riprendere: “Perché non sei diventato un ninja? Qui a Uzu non è proibito..."

" Kushinasan, con tutto il rispetto, si definisce lavoro ogni occupazione retribuita.", rispose educatamente, raccogliendo i capelli lunghi in una morbida coda bassa.

" Un lavoro dovrebbe anche raccogliere rispetto e non di certo lo sfruttamento.", ribatté ma si ritrovò a tacere di fronte allo sguardo del giovane.

C’era qualcosa che Neji nascondeva.

Qualcosa di grande.

Qualcosa che Kushina sentiva di voler sapere.

“ Anche se mi guardi così, non mi fai paura. Anche se sono una femmina sono pur sempre una kunoichi di Uzu.”, rispose orgogliosa.

Neji la guardò scettico e per un attimo nei suoi cristallini occhi la donna vi lesse lo scherno nella frase: “ Una kunoichi che si fa sbattere da un ragazzino?”

Era convinta che l’avesse pensato.

Ne era assolutamente sicura e... non poteva dargli torto.

Neji aveva ragione ma Kushina era ossessionata da lui.

Gli ricordava il passato che aveva dimenticato.

Buffo, eh?

Per sedici anni aveva cercato di ricordare chi fosse e lentamente si era ricordata le sue generalità - il suo nome era Kushina Uzumaki, kunoichi di Uzu - ma restava un vuoto immenso nella sua vita.

Vuoto che solo Neji riusciva a riempire, almeno in parte.

“ Un giorno mi parlerai di te?”, domandò.

“ Forse.”

“ Non è una risposta.”, esclamò additandolo come una ragazzina, lei era sempre stata così: genuina e un poco infantile. “Voglio sicurezze io!”

“ Da una prostituta?”, ribatté il ragazzo accennando un lieve ghigno.

Kushina si morse le labbra, stupita da quella risposta ma anche soddisfatta dalla smorfia divertita nata sul viso moro.

“ Dannato...”, borbottò riprendendosi. “Per me non lo sei... e non me lo sentirai più ripetere. Sei importante per me Neji.”

“...”

“ Ti ho sconvolto?”

“ No.”

“ Ma me la dai una soddisfazione una volta? Sembri seriamente un ninja! Niente ti tocca né ti fa arrabbiare.”

“ Il lavoro del ninja e quello della prostituta non è poi così diverso.”, rispose totalmente calmo. “ Anche il ninja vende le sue capacità al miglior offerente.”

La donna ringhiò.

“ Non sono una prostituta.”

“ Mai detto, Kushinasan.”

“ Ma stai facendo paragoni con i ninja! E io lo sono.”

“ Non volevo arrecarle alcuna offesa.”

“ ...”, sbuffò e si alzò attirandolo a sé in un abbraccio appena lo vide pronto a lasciarla.

E lei non voleva.

Non voleva lasciarlo andare.

Sentiva un enorme peso gravarle sulle spalle ogni volta che gli permetteva di andarsene.

Era come se fosse già accaduto.

Come se prima avesse già lasciato andare via qualcuno...

Neji la lasciò fare, ormai abituato dopo quel mese di incontri.

“ Domani ti trovo?”, domandò staccandosi appena per mettergli in mano dei ryo, il compenso per quell’ennesimo incontro.

Il giovane assentì.

“ Arrivederci.”, e con passo elegante e leggero abbandonò la stanza sotto lo sguardo triste della donna.

Sapeva che non era giusta quella sua relazione con Neji.

Lo sapeva.

Ma non riusciva a dimenticarlo... forse era legato alla sua vita passata...

 

“ Tornerò Kushina, tranquilla.”, la baciò piano.

“ D’accordo.”, si carezzò il ventre. “ Non voglio che nasca senza di te, Minato.”

L’uomo accennò un sorriso e si legò il coprifronte di Konoha in fronte con decisione.

“ Ovvio.”, e con un altro sorriso l’uomo abbandonò la stanza.

Un groppo si bloccò nella gola della donna.

Un groppo fin troppo simile alle parole: “ Ti amo.”

 

Kushina sussultò, sfiorandosi distrattamente il ventre piatto.

“ Minato...”, mormorò per poi correre fuori alla ricerca del giovane.

Non sapeva che cosa fosse quel ricordo, ma quel “ Ti amo” mai espresso le aveva messo addosso una certa agitazione.

Aveva perso Minato - lo sentiva - e non voleva perdere Neji.

No. Non poteva permetterlo!

“ Neji!”, esclamò individuandolo quasi subito chinò su un barbone, che stava ricevendo l’intero compenso di quel loro incontro.

Il giovane si volse verso di lei.

Diverso.

Non era più la prostituta.

Era... un ninja.

Portava un coprifronte.

Una foglia su quella targhetta brillante.

Konoha.

Minato.

“ Io...”, le parole le morirono in bocca mentre il ragazzo spariva in una nuvoletta ignorandola. “ Ti amo...” Neji.

 

“ L’hai trovata quindi?”, domandò Tsunade.

“ Sì. Ho passato un mese a Uzu. Mi sono mischiato tra gli abitanti studiando le sue abitudini per poi avvicinarmi a lei.”

“ Che hai scoperto?”, si sistemò meglio nella poltrona.

“ Come sospettavamo ha perso la memoria. Alcuni dei suoi ricordi li ha ritrovati ma in questi non vi è niente del suo soggiorno a Konoha.”, svelò lo Hyuuga senza batter ciglio.

“ Manderemo una squadra di recupero a portarla qui. Naruto ha bisogno del suo sangue per sopravvivere. Hai fatto un ottimo lavoro Neji, complimenti.”

Il giovane assentì e con un leggero inchino, educato e composto, abbandonò l’ufficio dell’Hokage.

 

 

 

Fine °O°

Sono partita dal presupposto: e se Kushina fosse viva, ma a causa del rito di Minato avesse perso la memoria?

Beh, me la sono immaginata ad Uzu che, lentamente, recuperava la memoria senza però ritrovare il “pezzo mancante” di Konoha.

E Neji, uno dei migliori jonin di Konoha, viene incaricato dal villaggio di trovarla e di scoprire tutto su di lei in quanto Naruto ha bisogno del suo sangue - da qui credo si capisca che sia una trasfusione ù.ù

Se non si è capito, inoltre, Kushina andava a letto con delle prostitute (io le chiamo così anche se maschi XD) per cercare, inconsciamente, la sicurezza che le donava Minato.

Si è ritrovata di fronte Neji e in lui ha rivisto l’uomo che ha amato.

Per me Neji e Minato non sono diversi in quanto vengono entrambi descritti come geni, educati e posati.

L’unica loro differenza è che Minato sorride XD Neji al massimo ghigna XDDD

Tralasciando questo, come ho detto su per me il ruolo del ninja è come quello delle prostitute e Neji, scoprendo che Kushina aveva questa abitudine, si “sacrifica” - come ogni buon ninja e come lui farebbe (mi sembra uno abbastanza ligio al dovere) - per la missione e diventa una prostituta che subito lei, rivedendo in lui un pezzo di passato che non ricordava, si affeziona.

Spero vi sia piaciuta!

 

 

   
 
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