Mi svegliai nel letto della mia modica casa, feci velocemente colazione, mi lavai, mi vestii e aggiustai velocemente quei capelli che ormai mi sembravano davvero troppo lunghi.

‘Sento che questo servizio sarà un successone’ pensai tra me e me.

Ero all’inizio della mia precaria carriera da giornalista, avevo già fatto alcuni servizi per un quotidiano locale che, però , non avevano riscosso poi così tanto successo. Ma  questa volta  ero sicuro che sarei riuscito a riscuotere un successo tale che tutte le case editrici avrebbero voluto che lavorassi per loro.

Già riuscivo ad immaginare la mia fortunata carriera.

Mi sarei dovuto recare nel castello che prendeva posto ai margini della città, nelle campagne più desolate e malinconiche, che si ergeva su una leggera altura. Il castello a cui nessuno aveva mai osato avvicinarsi per paura o per soggezione di quel posto così inconsueto. Si dice che chiunque abbia provato ad entrare in quel posto non sia mai più tornato indietro.  Era perennemente avvolto dalla nebbia e ciò rendeva il tutto ancora più misterioso. Una volta svelato cosa e soprattutto chi si celava in quel castello, la mia carriera avrebbe spiccato il volo. Un brivido di eccitazione mi percorse la spina dorsale. Un mese di tempo per presentare il mio elaborato.

Sistemai le ultime cose nello zaino, in cui avevo messo le cose più disparate, adatte a qualsiasi situazione e, correndo, mi avviai verso l’uscita.
Chiusi la porta alle mie spalle e fui sorpreso di trovare i miei migliori amici aspettarmi davanti alla porta. Un sorriso mi nacque spontaneo.
‘Louis!’ Il moro corse verso di me mi diede un forte abbraccio. Tipico di Liam. Ricambiai e, dopo qualche secondo, ci staccammo. 
Dopodiché toccò al biondo che mi diede un abbraccio molto breve, non era favorevole alle effusioni, Niall.

‘Ragazzi, il vostro amico diventerà ricco e famoso! Prometto che non mi dimenticherò di voi!’ Scherzai. ‘No, sul serio, grazie per essere venuti, è stata una piacevole sorpresa, vi voglio bene, ragazzi.’

Liam si fece scappare una lacrima e vidi Niall fare una smorfia notando il sentimentalismo dell’amico.

‘Stai attento’  biascicò il moro, ormai in preda al pianto.

‘Liam, sono sicuro che andrà tutto bene, conosciamo entrambi Louis, è sempre stato molto prudente, vero?’ Mi guardò cercando una conferma con lo sguardo.

Diedi una pacca sulla spalla a Liam. ‘Stai tranquillo, arriverò qui sano e salvo, te lo prometto’ Sorrisi comprensivo.

Salutai un’ultima volta i due ed entrai nella macchina.

Prima di partire tirai un forte sospiro. Avevo forse..paura?  No, mi ero decisamente fatto condizionare dallo stato d’animo di Liam.

Partii e mi domandai se un semplice ragazzo pieno di ambizione potesse davvero far fronte a ciò che avrebbe trovato una volta arrivato. Misi a tacere tutti i miei dubbi e mi avventurai.

Una volta raggiunte le campagne, notai che una folta foresta mi separava dalla mia destinazione.

Dubitai fortemente che quel tratto fosse stato percorribile da un’auto e così parcheggiai la mia.

Per un attimo mi balenò il pensiero che forse sarebbe stato meglio portare qualcuno con me, ma decisi di procedere comunque.

Ringraziai il mio buon senso che mi aveva fatto decidere di partire di giorno. La foresta era cupa anche attraversata dai raggi solari.

Dopo non poche difficoltà, mi trovai davanti il grande e rinomato castello avvolto da una tetra e fitta nebbia. L’aspetto era davvero antico e trascurato, si scorgevano ragnatele più o meno dappertutto.

Giurai di vedere una sagoma attraverso la profonda oscurità di una finestra, però pensai che fosse solo uno scherzo della mia immaginazione, perché, dando una seconda occhiata, la sagoma sembrava essere sparita.

Mi fermai ad osservare l’enorme portone. Presi un lungo respiro e bussai. Fui sorpreso di trovare già aperto.

Esitai prima di entrare, ma poi feci qualche passo avanti. L’ambiente era scuro, quasi buio, illuminato solo dalla luce fioca di qualche candela sparsa qua e là.

Sentii il portone chiudersi alle mie spalle.

Mi girai sorpreso e spaventato dal rumore sordo appena sentito, ma come mi voltai presi uno spavento due volte più acuto del precedente. Sussultai e feci un salto indietro.

Un ragazzo vestito con giacca e cravatta neri mi si presentò davanti. La pelle era bianchissima, il che creava contrasto con i suoi occhi e i suoi capelli scurissimi. Non potei fare a meno di pensare che fosse molto bello.
Ad interrompere quel silenzio scrutatore fu stesso lui.

Mi regalò un sorriso strano, che non riuscii ad interpretare.
‘Salve, benvenuto. Sono Zayn Malik, il maggiordomo. Prego, si accomodi, mi è stato espressamente chiesto dal padrone di accompagnarla in sala pranzo. E’ tutto pronto.’
 
Saaaalve a tutti, grazie per aver letto il prologo, spero che vi sia piaciuto. Per scrivere questa storia, mi sono ispirata ad un libro per quanto riguarda ambientazioni e per quanto riguarda la trama in senso globale. Se avete qualche domanda non esitate a porla e..se vi è piaciuta lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate. Grazie ancora per aver letto, mi dileguo  :)