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Autore: AliNicoKITE    31/07/2015    4 recensioni
Dal testo:
''Ares li percorse con lo sguardo uno a uno: Ermes che giocherellava con i suoi inseparabili braccialetti a forma di serpente, uno rosso corallo l'altro azzurro, Apollo che sorrideva, come se la scena gli ricordasse tempi migliori, Artemide che lo fissava non proprio entusiasta dell'uscita, Zeus esaltato, Poseidone che continuava a infastidire Ade, sempre torvo, per poter usare la sua moto al ritorno.
Era un bel gruppo il loro, lo sapevano, ed erano certi che avrebbero superato tutto quello che stava accadendo assieme. Ares doveva loro molto, e si sentì in dovere di ricambiare.
-Ok ragazzi vediamo di passare una serata indimenticabile. Parola d'ordine Zeus? Suggerimenti?
Il ragazzo in questione sorrise malandrino. Il luccichio dei suoi occhi non faceva presagire niente di buono.
-Parola d'ordine in arrivo: RIMORCHIARE.
I ragazzi esultarono.
Ares si girò, sorrise, e spalancò in un gesto teatrale le porte del Dionisus.''
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Gli Dèi
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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 Alle autrici di efp che mi fanno ridere con i loro stupendi pargoli,
anche se non leggeranno  mai (alcune di loro) questo capitolo.
Capitolo 12
Parola d’ordine: Medusa

POSEIDONE
Bastava poco, a uno come Poseidone, per sentirsi soffocare in un luogo chiuso. Sua madre ipotizzava spesso che fosse claustrofobico, quando invece Pos aveva una caratteristica tutta sua che non si poteva riassumere con una fobia così comune.
Pos amava il vento tra i capelli e il brivido dell'adrenalina, il dolore ai muscoli dopo una corsa o una nuotata particolarmente pesante. Odiava sentirsi trattenuto, come qualsiasi testa calda che si rispetti. Leggenda familiare narrava che, quando da piccolo doveva dormire in un lettino con tanto di sbarre, il mini-Poseidone urlava così tanto che Ade cominciava a piangere e a tendere la mano verso il fratello attraverso le assi di legno del lettino.
Mamma Gea commentava sempre dicendo che era una scena molto tenera, pensando che Ade volesse solo afferrare la manina del fratellino per dargli un po’ di conforto, anche se i due fratelli, che non riuscivano a ricordarsi quel periodo così lontano, dubitavano spesso dell’obbiettività della loro madre in quei racconti. In realtà, Ade voleva solo avvicinarsi al lettino del fratello pur di tirargli i capelli e farlo smettere con quello strazio, ma non ci era mai riuscito.
§§§
Anfitrite se ne era andata dopo averlo baciato, appena aveva notato la sua espressione: il ragazzo aveva lo sguardo triste, puntato su una ragazza che non era la cheerleader dai capelli scuri, che era corsa via con gli occhi rossi e umiliata nel profondo.
Un po' si era sentito in colpa, anche se non c'era nulla che potesse fare: era stata Anfitrite stessa a causare quel cambiamento in lui, lasciandolo non appena questi si era deciso a credere in quella relazione. Non poteva aspettarsi che Poseidone tenesse ancora a lei, non dopo quello che lei gli aveva detto quando lo aveva lasciato, anche se nemmeno Pos si era rivelato corretto baciandola davanti a tutti, quella sera.
Pos sapeva che Atena non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non avrebbe mai ricambiato il bacio in una situazione analoga, dopo certi trascorsi.
Atena non si sarebbe nemmeno mai messa con lui, a dir la verità, ma questo era perché non c'era nulla che potesse distogliere la ragazza dai suoi propositi di vendetta. Bastava notare come era finita Aracne, che ormai non si notava nemmeno nei corridoi, tanto era attenta a non farsi notare, strisciando come l'ultima degli sconfitti.
Quando Poseidone e Anfitrite avevano litigato, per poi lasciarsi senza tornare sui propri passi in seguito, lei si era messa a piangere e i suoi occhi verdi, lucidi e rossi per il pianto, avevano ferito Pos quasi quanto le sue recriminazioni.
Pos ci provava con Anfitrite quando stava ancora con Medusa, e lei era stata abbastanza brava da ricordarglielo. Medusa era stata l'unica ragazza che Pos avesse mai amato davvero, gli aveva urlato, e lui nonostante questo era stato pronto, dopo lo scandalo del bacio a casa Chase, a tentare subito con un'altra ragazza, l’esuberante nuotatrice della corsia affianco alla sua, l’ ingenua e innocente Anfitrite.
In realtà, mentre diceva quelle parole la ragazza cercava solo una scusa per fuggire dal suo Traiton, non c'era accusa che tenesse sul serio. Poseidone, però, sapeva che un po' aveva ragione lo stesso: Medusa era bellissima, e lui se ne era innamorato nell'estate in cui si erano conosciuti. Al mare, Em -così la chiamavano tutti- era l'unica che aveva il coraggio di buttarsi dalla scogliera subito dopo Pos, per poi guardarlo provocante con il suo sguardo bellissimo. Em aveva negli occhi il colore della terra, un misto di verde e nocciola e nero, e Pos, che era mare, aveva bisogno di un posto a cui ancorarsi.
Aveva avuto bisogno di una ragazza che gli venisse vicino e riuscisse a farlo tornare a casa, senza continuare a nuotare da solo, mentre Zeus lo aspettava a riva chiedendosi dove sbagliasse, per essere meno interessante di una spugna di mare agli occhi di suo fratello.  
Em ogni sera, dopo una certa ora, quando ormai il sole sfiorava il mare, si tuffava per raggiungerlo, sorridendo quando lui le intimava di lasciarlo nuotare in pace e costringendolo ogni volta ad andare con Zeus a casa, perché Ade non li aspettava di certo e al suo fratellino si stava gelando il sedere.
Quando si erano messi assieme, Zeus aveva approvato la scelta anche per quello, mentre Ade aveva fatto una faccia disgustata abbastanza esplicita. Ade non amava le ragazze sfacciate come Em, che puntavano la preda e si rivelavano più sfacciate dei ragazzi stessi; aveva una concezione leggermente arretrata dell'universo femminile, quasi si aspettasse che le donne ancora non potessero portare nemmeno i pantaloni.
Nonostante le numerose critiche del fratello maggiore, immediatamente stemperate da alcune parole più dolci di Estia, Poseidone si era rivelato perfettamente a suo agio con il nuovo ''guinzaglio'', come lo definiva Ade, che Medusa gli aveva imposto. Quando camminavano per i corridoi della scuola, tutte le ragazze sognavano ad occhi aperti: innanzitutto perché erano assolutamente ''cariini'' assieme, ma non solo. Se persino Poseidone, il ragazzo più selvatico e asociale, meno interessato ad avere relazioni, escludendo Ade e la sua cricca, degli Olympians -e quindi dei ragazzi più appetibili della scuola- si era innamorato, rinunciando alla sua libertà per stare con una ragazza in una relazione seria e duratura, allora c'era speranza nel mondo. Persino Zeus sembrava meno impossibile da conquistare, pensavano, ma era prima che Era arrivasse e le cose cambiassero.
Ermes, in quel periodo, venne preso particolarmente di mira, forse perché non era ancora palese quale fosse il suo interesse. Art era ancora felicemente fidanzata.
Poi, accadde l'impensabile.
Poseidone si sentiva male tutte le volte che, col senno di poi, capiva cosa fosse veramente successo.
 
Atena Chase arrivò da Pos con una strana smorfia in viso: non si parlavano da quando avevano litigato su chi avrebbe dovuto costruire la cima dell'Acropoli nel plastico del progetto di storia. La professoressa aveva assegnato ai due, allora semplicemente conoscenti, il compito di ricostruire, con mezzi di fortuna e fantasia, l'Acropoli di Atene. Tutto era andato bene finché Pos si era occupato della città bassa ed Atena del foro. Un mini-Partenone ricco di particolari storicamente attendibili si accordava a una base perfetta, con circa un centinaio di casette a decorare la città bassa, circondata da campi verdi e rigogliosi che Pos aveva costruito. Si erano divertiti parecchio, ognuno concentrato a ricostruire la zona della città che più gli veniva congeniale. Solo una volta installato il tutto, corredando quindi Partenone ''made by Atena'' e le casette di Pos, avevano entrambi convenuto che la cima dell'Acropoli mancava di un ultimo particolare. Pos voleva porvici una mini-fontanella, con un piccolo pozzo a simboleggiare che il mare arrivava fin lì. Atena conveniva invece che un ulivo in miniatura fosse più adeguato, quindi, come ogni volta che due personalità dominanti si scontravano, era iniziato un litigio in piena regola. Avevano chiesto a Zeus e agli altri Olympians, chiedendo un giudizio imparziale ed obiettivo, dato che erano tutti nella stessa aula intenti a costruire vari modellini. Mentre quindi Dioniso a malapena li ascoltava -quella biga del foro romano richiedeva la massima concentrazione mentre si montava la ruota, la fontana che stillava vino era già posta lì di fianco- e Ares continuava a contemplare la sua ricostruzione della città di Sparta, si era giunti a una equa e giusta votazione. Le ragazze -Era, le sorelle Gardiner, Afrodite e compagnia- avevano tutte convenuto che l'ulivo era decisamente più adatto, dava un tocco di verde al bianco etereo dell'Acropoli di Atena. I maschi, quasi per ripicca che per una vera opinione, si erano dimostrati in disaccordo: la fontanella era una idea geniale.
Erano giunti a una situazione di parità quando Atena si era accorta che Zeus non aveva espressamente votato. Se il minore dei Grace si fosse astenuto, un minuscolo ulivo avrebbe simboleggiato la vittoria della ragazza. Poseidone aveva fissato con cattiveria il fratello minore, che era impallidito. Una parte di lui voleva aiutare il fratello, come era ragionevole pensare, ma una vocina nella sua mente voleva fare bella figura con Era, che sembrava guardarlo in modo intimidatorio quasi quanto Pos. Per questo, non fece nessuna delle due cose.
-Come capo degli Olympians- proclamò, suscitando molti sbuffi-mi astengo dal votare.
Pos rischiò di perdere la calma, uccidendo il fratello idiota che si ritrovava -tanto Ade non c'era, e non si sarebbe nemmeno lamentato più di tanto, ne era certo-, ma alla fine optò per non rivolgere più la parola ad Atena, che stava poggiando con aria soddisfatta il suo alberello in cima al plastico.
Dopo alcune settimane, quando ormai la scuola stava terminando e Pos si avviava ad incontrare Medusa in riva al mare, tutti sapevano che Chase e Grace si odiavano. Poseidone era ancora arrabbiato, anche se il progetto di storia gli aveva garantito una A che faceva media, quindi Atena, gelida, gli aveva urlato contro insulti tra cui spiccava la parola ''infantile''. Infantile lui, orgogliosa lei.
 
Una estate a dividere l'accaduto ed Atena si era mostrata misericordiosa: gli aveva proposto una tregua, di dimenticare l'accaduto. Gli piaceva, quel nuovo Poseidone che aspettava Em davanti all'aula con una merenda pronta per lei.
-Ti vedo più maturo-gli aveva rivelato -E io apprezzo la gente matura.
Pos aveva fatto un sorrisone felice, stringendo la mano che Atena gli stava porgendo. Regola della loro nuova convivenza: non nominare la parola ''plastico''.
Quando Em andava dalle sue sorelle, che erano come dipendenti dalla presenza di Medusa, Atena e Poseidone si trovavano a studiare assieme. Stranamente, le loro carenze scolastiche -quelle di Pos maggiori di quelle di Atena- si compensavano. Atena spiegava in modo preciso, conciso e sembrava tutto estremamente facile, quando parlava lei. Pos preferiva un metodo più pratico: abbinava date di storia a numeri civici per ricordarle bene, scarabocchiava le parole chiave degli argomenti sugli angoli delle pagine...
Ate storceva il naso quando Grace le faceva notare che se si guardava una cosa da una certa prospettiva,  tutto diventava più semplice e, magari, solamente meno scientifico.
 
Cambiò tutto quando Ate si ritrovò Poseidone ed Em fare cose non esattamente caste in casa Chase. Rimase sulla soglia della porta finché Grace non si accorse di lei, sgranando gli occhi e boccheggiando, appigliandosi a parole che sarebbero sicuramente suonate vuote. Cosa poteva dire, che Em aveva insistito per dargli un bacio? Tanto Atena era andata nella biblioteca davanti casa per prendere un libro da consultare...   
Non aveva detto nulla, aveva solo raccattato la maglietta e trascinato Em fuori dalla porta di ingresso mentre Atena li faceva passare, cercando di nascondere la sua fiducia tradita e la delusione che le cresceva in petto.
Poseidone si era bloccato, un attimo, appoggiato allo stipite della porta. Lo sguardo grigio di Atena non aveva bisogno di parole.
Io apprezzo le persone mature. Le persone che meritano il mio rispetto sono poche, perché sono pochi coloro che per primi portano rispetto. Ti avevo dato la mia fiducia, Grace.
-Esci e porta via i libri.
La porta si chiuse, facendo capire a Pos che, forse, non era normale stare così male per quello che era appena successo. Non era normale non provare alcun sollievo, solo fastidio, sentendo Em che cercava di sdrammatizzare dicendo che Atena meritava il premio come ''Miss Monaca''. Non era normale, realizzò nei giorni seguenti, evitare Medusa, cominciare a vedere tutti i suoi difetti, che prima aveva amato e in quel momento trovava solo insopportabili.
Poseidone smise di aspettare Em davanti all'aula di biologia con una ciambella in mano.
 
 
 
 


 
NOTE DI UN CAPITOLO CORTO
Scusate la brevità, ma ci tenevo a fare un secondo aggiornamento durante luglio. Abbiamo Pos.Abbiamo Atena.Abbiamo Medusa. (E Anfitrite, ma lei è leggermente nell'angolo, in questo capitolo).
Per definire un po' le cose in ordine cronologico:
1-Atena e Poseidone sono al secondo anno, a malapena si conoscono, sono semplici conoscenti. Litigano pesantemente per il plastico del progetto di storia. (E' il mito dell'ulivo, di Atene e dei diritti che entrambi gli dei vogliono avere sulla città. Ammetto che mi sono divertita troppo a renderlo in questa fic in questo modo :'' )
2-Passa l'estate, Poseidone conosce Medusa. Si mettono assieme gli ultimi giorni di agosto.
3-Da settembre a marzo circa, Atena riallaccia i rapporti con Pos, bello felice con Medusa. A inizio marzo c'è ''lo scandalo a casa Chase'' a cui si alludeva negli scorsi capitoli.
4-Dopo il fattaccio, Pos diciamo che lascia-non-lascia Medusa. I due smettono di vedersi.
5-Pos, per cambiare aria o forse per reale interesse, vedremo poi, comincia ad andare dietro ad Anfitrite. Appena comincia a innamorarsi sul serio, lei lo lascia per Tritone.
6-Due anni dopo, abbiamo un Pos single, una Atena single, un odio imperituro dichiarato almeno da una parte. In sintesi, tutte le carte in regola perché si sposino e abbiano tanti bambini xD
 
Al prossimo capitolo: stavolta prometto di inserire gli Inferi ^^''
Spero vi piaccia il capitolo, lasciate qualche recensione se vi va *^* grazie. Un grazie speciale a Briciole_di_biscotto, come sempre.
Au revoir
Ali<3  
 
   
 
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