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Autore: ValyDeleNian    31/07/2015    1 recensioni
Elena ha 20 anni. Scappa da un grande perdita, tanta delusione e solitudine. Vuole darsi un'opportunità, provare a vivere, magari ad innamorarsi come mai è riuscita a fare. Vuole solo una vita di cui essere orgogliosa..per non crollare, per non rompersi.
Damon ha 25 anni. Famiglia agiata, equilibrata. Suo padre è uomo attivo nella politica di NYC. Damon ha una vita quasi perfetta...perchè quasi? Perchè a Damon manca l'amore, la passione...come anche ad Elena.
Potranno incontrarsi due mondi cosi distanti e diversi..potranno entrare in contatto e riuscire viversi? Damon si innamorerà?...e cosa piu importante, ad Elena basterà lui per sconfiggere i suoi mali?
AU. Tutti umani.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 14

 

Damon's POV

Corro. Corro fuori casa, in macchina, nel parcheggio, nei corridoi bianchi e azzurri di un ospedale che è la porta di un inferno al quale non vorrei appartenere, ma mi ci sento legato e tirato contro. Non so cosa sto facendo, dove sto andando. Vedo volti che cercano di calmarmi, di fermarmi..ma non voglio. Non finché non la trovo, finché non vedo il suo sorriso a dirmi che resterà ancora, che ci sono troppe cose da fare e da vivere...insieme, se vorrà.
Giro l'ennesimo angolo dell'ennesimo corridoio e finalmente vedo i miei genitori, Olga, Stefan e Caroline; gli corro incontro e Stefan cerca di afferrarmi, di calmarmi

"Ehi! Damon! Ehi! Cazzo, ascoltami..."

"Dov'è?? Voglio vederla!"

"Damon!"

"No! Stef, dimmi dov'è, ti prego"

Non riesco a star fermo

"Ehi! Dam..ascoltami, guardami"

Fisso il mio amico ad occhi sbarrati

"E' dentro con i medici, non l'abbiamo vista nemmeno noi. Da quando l'hanno portata, non ci dicono niente. Dobbiamo aspettare, Damon. Stare calmi. Non sappiamo nemmeno cos'abbia, Dai, siediti"

"Non voglio sedermi!!" urlo "Voglio vederla! Voglio che mi dicano che sta bene"

Mio padre si avvicina

"Damon, figliolo, siediti"

"Papà, no..io..io devo.."

Mio padre mi mette le mani sulle spalle e stringe "Lo so. Lo so. Ma non serve a nulla ora"

"Voglio sapere cos'ha"

"Ha un tumore, Damon"

Sono completamente assente

"Lo so..che è successo, papà?..Io non c'ero, non ero lì"

"Olga l'ha trovata svenuta in bagno. Non sappiamo di più"

"Oh mio.." do un pugno al muro

"Damon, aspettiamo e vedrai che andrà tutto bene"

Mio padre mi abbraccia, e sopra le sue spalle vedo mia madre ed Olga che si tengono per mano. Caroline che mi sorride tristemente. Non capisco che succede. Che sta succedendo?

 

-

 

Siamo qui, in questo cazzo di corridoio da più di un'ora e il buio.
Mio padre e mia madre mi hanno trascinato a forza in un'altra ala del reparto, per prendere un caffè, per distrarmi.

"Ehi" mia madre mi porge il mio bicchiere

"Grazie" sussurro piano

Lei e mio padre si guardano e poi si voltano a fissarmi

"Figliolo..vuoi dirci qualcosa?"

"Mmh?!"

"Si insomma.. tu ed Elena.."

"Ah sì..io ed Elena.."

Mi guardano ancora

"Sentite, mi dispiace, ok? No dovevo farvelo alle spalle ma è successo, e forse avrei dovuto dirvelo ma volevamo aspettare, perché ci sembrava di aver tradito la vostra fiducia. Non era programmato, è successo. Ci vogliamo bene, e ora lei è lì dentro, e nessuno parla, o ascolta, o sa..come se non importasse, non contasse. Ma lei conta! La vita delle persone conta. E io non ho fatto in tempo a dirle tutto, perché lei vuole morire..e cazzo, se ci sta riuscendo!"

"Ehi ehi, aspetta..che vuol dire vuole morire?!"

E allora racconto tutto. Di quella sua idea del cavolo. Di quanto mi sono arrabbiato, di come me ne sono andato, di come era rassegnata. Era la mia paura più grande, vedere la rassegnazione nel suo sguardo, nei suoi occhi. Mi sono trovato impotente, come se non sapessi neanche cosa dire, senza trovare un solo motivo per dirle: non farlo.
Internet è pieno di suggerimenti che posso servire nella teoria; in pratica tutto è diverso..ma io posso farcela; è un inizio.

"Voglio che lei combatta, mamma. Voglio essere il suo motivo per restare, voglio che tutti noi lo fossimo"

"Lo so. La faremo combattere, ok? Ci riusciremo"

Annuisco, non convinto però.
Non lo so. Non so che pensare. Neanche il mio umorismo sembra sorridere.

"La ami?" mi chiede mio padre

"Cosa?"

"La ami? E' amore..vero?"

"Sì" più convinto che mai, stavolta "E'..è accecante, è spaventoso ma bellissimo, è uno schifo e tutto insieme. Non so, è..è necessario"

Mamma mi abbraccia, poggiando la testa sulla mia spalla.
La stringo anche io.

"Scusa, mamma"

Lei alza lo sguardo e aggrotta le sopracciglia, non capendo.

"Per non averti detto di me ed Elena" continuo "E' la prima volta che mi innamoro, e non te l'ho detto..te l'ho nascosto. Ma non è che mi vergognavo, è solo che era.."

"Tuo"

Eh?

"Era tuo, Damon. Volevi viverlo, in un mondo vostro..e va bene. E' tua. E io non potrei essere più felice e fiera. Ora vuol dire che il mondo è pronto per voi. Magari saperlo in un'altra circostanza.."

Mi sorride e un po' fa sorridere anche me.
Dio, mamma..che farei senza di te?

Ad un certo punto vediamo Caroline sbucare e venirci incontro, agitata

"Care.. che è successo?"

"Il dottore. E' uscito dalla sala. Vuole parlare con qualcuno"

Inizio a correre spedito, ma sento Caroline bloccarmi il braccio

"Care, che fai? Lasciami"

"Dam.."

"Care..cosa? Fammi andare"

"Dam..è sveglia. Questo me l'hanno detto. E' sveglia, Damon"

Grazie.
Corro ancora più veloce.
Grazie, chiunque tu sia.
Anzi no..grazie nonno, grazie Grayson.

 

Elena's POV

Dolore.
E' la prima sensazione che sento.
Luce.
La prima cosa vedo.
Il suo profumo.
La prima cosa che odoro, che amo.

Non lo vedo, ma vorrei. Cerco di aprire gli occhi, ma il bruciore è forte; mi fa male la testa e devo andare in bagno.

Elena...
Elena..

Sento il mio nome in lontananza..Damon.
Voglio svegliarmi.
Forza. Andiamo!

Sento le palpebre aprirsi e dopo un paio di muniti scorgo un volto.

"Ehi"

"Mmh.."

"Mi raccomando, solo pochi minuti.." dice una voce che conosco.

"Damon.."

"Ehi, Virginia..sono io, sì."

Metto finalmente a fuoco e lo vedo: occhi spenti, occhiaie, capelli spettinati e la sua mano tra le mie ciocche, che mi accarezza

"Ciao.."

"Ciao" mi sorride

"Che cosa.."

"Sei in ospedale. Hai avuto un piccolo peggioramento e le tue difese immunitarie hanno crollato per un po', ma niente di serio. Sei qui. Ci pensano loro a te, e anche io eh? Non me ne vado. Mica ti liberi così di me!"

Rido "Non so perché ma avevo intuito la cosa"

"Ti amo anche perche sei intelligente, infatti" mi dà un colpetto col il polpastrello sul naso

"Davvero?"

"Cosa, piccola?"

"Davvero mi ami? Ancora..nonostante..beh, lo sai.."

"Sì, Elena. Certo. Tu ami me? Nonostante ti ho voltato le spalle"

"Sì, e ti capisco. Damon, io davvero ti capisco ma-"

"Elena..siamo in un fottuto ospedale, e io ho passato le ultime due ore più terribili della mia vita. Possiamo goderci solo per un attimo il fatto che sei qui, e che l'ultima cosa che ricorderai non sarà io che me ne vado da te?! Mmh?!"

"Ok"

"Ok"

"Bene"

Ride "Bene"

"Allora..mi baci tu o lo faccio io? Potrei metterci un po', sai..sono un po' dolorante"

"Non muoverti di lì, per una volta che non mi tiri i capelli"

"Io non ti tiro i capelli quanto ti bacio!"

Si avvicina e accosta le sue labbra alle mie, sorridendo maliziosamente

"Si che lo fai"

"Damon"

"Si?"

"Muoviti"

"Per cosa?"

Bastardo, figlio di..

"Per dimostrarmi che avevi ragione"

Sorride e finalmente mi bacia.
Lentamente, passionalmente, dolcemente. La sua mano è sulla mia guancia, ed io poggio la mia sul suo polso

"Mmh..dici che se chiudo la porta un momento, qualcuno potrebbe insospettirsi?"

"Damon!"

"Ok, ok..ma ti avverto, secondo me, sarebbero stati felici di non sentire urli di dolore, ma di altro genere!"

"Damon! Mio Dio.." dice una voce..che non è la mia.

Ci sono tutti: Giuseppe, Elizabeth, Stefan, Olga, Caroline!

"Ciao!"

"Ehi..!"

A turno mi abbracciano, e sento il cuore riempirsi.
Siamo una famiglia. Non lo nascondo più.

"Scusa mio figlio.." fa Giuseppe "da quando ci ha detto, non si trattiene più"

Arrossisco e lo guardo, mentre lui alza le mani come a discolparsi.

"Come stai?" mi chiede Elizabeth

"Meglio..ma vorrei capire e sapere di più"

"Già anche noi, ma stanno facendo degli esami. A breve ci diranno, vedrai."

"Sì..ehm..io dovrei andare al bagno"

Damon si riavvicina "Ti hanno messo un catetere"

Oddio, che schifo! Ma nemmeno morta!

"Non la faccio in un catetere, è disgustoso"

"Ehi, non fare la bambina"

"Vorrei vedere te"

"Non puoi alzarti, non ce la fai"

"Mi farò aiutare"

"Elena.."

"Damon..fammi andare al bagno come le persone normali ed io in futuro saprò come ricompensarti"

"Virginia! Niente più imbarazzo, eh?"

Guardo gli altri "No, direi di no" e sorrido, alzando le spalle.

"Ok, tigre. Ti prendo in braccio e andiamo"

Damon mette un braccio sotto le mie ginocchia e sulla mia schiena e mi solleva..mentre entra il dottore.

"Che succede?" chiede

"Ehm..vorrei andare al bagno..senza il catetere"

"Ok..ma è urgente? Dovrei parlarle"

Mi fermo. Damon si siede sul letto con me in braccio

"No, allora dica. Loro possono restare"

Il dottore guarda gli altri e annuisce, sorridendo cordialmente.

"Bene. Allora, Elena.." sospira "prima la buona o la cattiva notizia?"



 

Ciaoooo! Eccomi, di nuovo. Sempre un po' in ritardo, mi dispiace. Spero che non cali l'interesse nella storia, anche se nelle visualizzazioni e recensioni ho visto che vi ricordate e che piace! Grazie a tutti! Vi avverto che la storia si sta avviando verso la fine :) e nulla...aspetto le vostre parole (belle e brutte xD)

A presto! xx

  
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