Capitolo
14
Damon's
POV
Corro.
Corro fuori casa, in macchina, nel parcheggio,
nei corridoi bianchi e azzurri di un ospedale che è la porta
di un inferno al
quale non vorrei appartenere, ma mi ci sento legato e tirato contro.
Non so
cosa sto facendo, dove sto andando. Vedo volti che cercano di calmarmi,
di
fermarmi..ma non voglio. Non finché non la trovo,
finché non vedo il suo
sorriso a dirmi che resterà ancora, che ci sono troppe cose
da fare e da
vivere...insieme, se vorrà.
Giro l'ennesimo angolo dell'ennesimo corridoio e finalmente vedo i miei
genitori,
Olga, Stefan e Caroline; gli corro incontro e Stefan cerca di
afferrarmi, di
calmarmi
"Ehi!
Damon! Ehi! Cazzo, ascoltami..."
"Dov'è??
Voglio vederla!"
"Damon!"
"No!
Stef, dimmi dov'è, ti prego"
Non
riesco a star fermo
"Ehi!
Dam..ascoltami, guardami"
Fisso
il mio amico ad occhi sbarrati
"E'
dentro con i medici, non l'abbiamo vista
nemmeno noi. Da quando l'hanno portata, non ci dicono niente. Dobbiamo
aspettare, Damon. Stare calmi. Non sappiamo nemmeno cos'abbia, Dai,
siediti"
"Non
voglio sedermi!!" urlo "Voglio
vederla! Voglio che mi dicano che sta bene"
Mio
padre si avvicina
"Damon,
figliolo, siediti"
"Papà,
no..io..io devo.."
Mio
padre mi mette le mani sulle spalle e stringe
"Lo so. Lo so. Ma non serve a nulla ora"
"Voglio
sapere cos'ha"
"Ha
un tumore, Damon"
Sono
completamente assente
"Lo
so..che è successo, papà?..Io non c'ero, non
ero lì"
"Olga
l'ha trovata svenuta in bagno. Non sappiamo
di più"
"Oh
mio.." do un pugno al muro
"Damon,
aspettiamo e vedrai che andrà tutto
bene"
Mio
padre mi abbraccia, e sopra le sue spalle vedo mia
madre ed Olga che si tengono per mano. Caroline che mi sorride
tristemente. Non
capisco che succede. Che sta succedendo?
-
Siamo
qui, in questo cazzo di corridoio da più di
un'ora e il buio.
Mio padre e mia madre mi hanno trascinato a forza in un'altra ala del
reparto,
per prendere un caffè, per distrarmi.
"Ehi"
mia madre mi porge il mio bicchiere
"Grazie"
sussurro piano
Lei
e mio padre si guardano e poi si voltano a fissarmi
"Figliolo..vuoi
dirci qualcosa?"
"Mmh?!"
"Si
insomma.. tu ed Elena.."
"Ah
sì..io ed Elena.."
Mi
guardano ancora
"Sentite,
mi dispiace, ok? No dovevo farvelo alle
spalle ma è successo, e forse avrei dovuto dirvelo ma
volevamo aspettare, perché
ci sembrava di aver tradito la vostra fiducia. Non era programmato,
è successo.
Ci vogliamo bene, e ora lei è lì dentro, e
nessuno parla, o ascolta, o sa..come
se non importasse, non contasse. Ma lei conta! La vita delle persone
conta. E io
non ho fatto in tempo a dirle tutto, perché lei vuole
morire..e cazzo, se ci
sta riuscendo!"
"Ehi
ehi, aspetta..che vuol dire vuole
morire?!"
E
allora racconto tutto. Di quella sua idea del cavolo.
Di quanto mi sono arrabbiato, di come me ne sono andato, di come era
rassegnata. Era la mia paura più grande, vedere la
rassegnazione nel suo
sguardo, nei suoi occhi. Mi sono trovato impotente, come se non sapessi
neanche
cosa dire, senza trovare un solo motivo per dirle: non farlo.
Internet è pieno di suggerimenti che posso servire nella
teoria; in pratica
tutto è diverso..ma io posso farcela; è un inizio.
"Voglio
che lei combatta, mamma. Voglio essere il suo
motivo per restare, voglio che tutti noi lo fossimo"
"Lo
so. La faremo combattere, ok? Ci
riusciremo"
Annuisco,
non convinto però.
Non lo so. Non so che pensare. Neanche il mio umorismo sembra sorridere.
"La
ami?" mi chiede mio padre
"Cosa?"
"La
ami? E' amore..vero?"
"Sì"
più convinto che mai, stavolta "E'..è
accecante, è spaventoso ma bellissimo, è uno
schifo e tutto insieme. Non so,
è..è necessario"
Mamma
mi abbraccia, poggiando la testa sulla mia
spalla.
La stringo anche io.
"Scusa,
mamma"
Lei
alza lo sguardo e aggrotta le sopracciglia, non
capendo.
"Per
non averti detto di me ed Elena"
continuo "E' la prima volta che mi innamoro, e non te l'ho detto..te
l'ho
nascosto. Ma non è che mi vergognavo, è solo che
era.."
"Tuo"
Eh?
"Era
tuo, Damon. Volevi viverlo, in un mondo
vostro..e va bene. E' tua. E io non potrei essere più felice
e fiera. Ora vuol
dire che il mondo è pronto per voi. Magari saperlo in
un'altra
circostanza.."
Mi
sorride e un po' fa sorridere anche me.
Dio, mamma..che farei senza di te?
Ad
un certo punto vediamo Caroline sbucare e venirci
incontro, agitata
"Care..
che è successo?"
"Il
dottore. E' uscito dalla sala. Vuole parlare
con qualcuno"
Inizio
a correre spedito, ma sento Caroline bloccarmi
il braccio
"Care,
che fai? Lasciami"
"Dam.."
"Care..cosa?
Fammi andare"
"Dam..è
sveglia. Questo me l'hanno detto. E'
sveglia, Damon"
Grazie.
Corro ancora più veloce.
Grazie, chiunque tu sia.
Anzi no..grazie nonno, grazie Grayson.
Elena's
POV
Dolore.
E' la prima sensazione che sento.
Luce.
La prima cosa vedo.
Il suo profumo.
La prima cosa che odoro, che amo.
Non
lo vedo, ma vorrei. Cerco di aprire gli occhi, ma
il bruciore è forte; mi fa male la testa e devo andare in
bagno.
Elena...
Elena..
Sento
il mio nome in lontananza..Damon.
Voglio svegliarmi.
Forza. Andiamo!
Sento
le palpebre aprirsi e dopo un paio di muniti
scorgo un volto.
"Ehi"
"Mmh.."
"Mi
raccomando, solo pochi minuti.." dice una
voce che conosco.
"Damon.."
"Ehi,
Virginia..sono io, sì."
Metto
finalmente a fuoco e lo vedo: occhi spenti,
occhiaie, capelli spettinati e la sua mano tra le mie ciocche, che mi
accarezza
"Ciao.."
"Ciao"
mi sorride
"Che
cosa.."
"Sei
in ospedale. Hai avuto un piccolo
peggioramento e le tue difese immunitarie hanno crollato per un po', ma
niente
di serio. Sei qui. Ci pensano loro a te, e anche io eh? Non me ne vado.
Mica ti
liberi così di me!"
Rido
"Non so perché ma avevo intuito la cosa"
"Ti
amo anche perche sei intelligente,
infatti" mi dà un colpetto col il polpastrello sul naso
"Davvero?"
"Cosa,
piccola?"
"Davvero
mi ami? Ancora..nonostante..beh, lo
sai.."
"Sì,
Elena. Certo. Tu ami me? Nonostante ti ho
voltato le spalle"
"Sì,
e ti capisco. Damon, io davvero ti capisco
ma-"
"Elena..siamo
in un fottuto ospedale, e io ho
passato le ultime due ore più terribili della mia vita.
Possiamo goderci solo
per un attimo il fatto che sei qui, e che l'ultima cosa che ricorderai
non sarà
io che me ne vado da te?! Mmh?!"
"Ok"
"Ok"
"Bene"
Ride
"Bene"
"Allora..mi
baci tu o lo faccio io? Potrei
metterci un po', sai..sono un po' dolorante"
"Non
muoverti di lì, per una volta che non mi tiri
i capelli"
"Io
non ti tiro i capelli quanto ti bacio!"
Si
avvicina e accosta le sue labbra alle mie,
sorridendo maliziosamente
"Si
che lo fai"
"Damon"
"Si?"
"Muoviti"
"Per
cosa?"
Bastardo,
figlio di..
"Per
dimostrarmi che avevi ragione"
Sorride
e finalmente mi bacia.
Lentamente, passionalmente, dolcemente. La sua mano è sulla
mia guancia, ed io
poggio la mia sul suo polso
"Mmh..dici
che se chiudo la porta un momento,
qualcuno potrebbe insospettirsi?"
"Damon!"
"Ok,
ok..ma ti avverto, secondo me, sarebbero
stati felici di non sentire urli di dolore, ma di altro genere!"
"Damon!
Mio Dio.." dice una voce..che non è
la mia.
Ci
sono tutti: Giuseppe, Elizabeth, Stefan, Olga,
Caroline!
"Ciao!"
"Ehi..!"
A
turno mi abbracciano, e sento il cuore riempirsi.
Siamo una famiglia. Non lo nascondo
più.
"Scusa
mio figlio.." fa Giuseppe "da
quando ci ha detto, non si trattiene più"
Arrossisco
e lo guardo, mentre lui alza le mani come a
discolparsi.
"Come
stai?" mi chiede Elizabeth
"Meglio..ma
vorrei capire e sapere di più"
"Già
anche noi, ma stanno facendo degli esami. A
breve ci diranno, vedrai."
"Sì..ehm..io
dovrei andare al bagno"
Damon
si riavvicina "Ti hanno messo un
catetere"
Oddio,
che schifo! Ma nemmeno morta!
"Non
la faccio in un catetere, è disgustoso"
"Ehi,
non fare la bambina"
"Vorrei
vedere te"
"Non
puoi alzarti, non ce la fai"
"Mi
farò aiutare"
"Elena.."
"Damon..fammi
andare al bagno come le persone
normali ed io in futuro saprò come ricompensarti"
"Virginia!
Niente più imbarazzo, eh?"
Guardo
gli altri "No, direi di no" e sorrido,
alzando le spalle.
"Ok,
tigre. Ti prendo in braccio e andiamo"
Damon
mette un braccio sotto le mie ginocchia e sulla
mia schiena e mi solleva..mentre entra il dottore.
"Che
succede?" chiede
"Ehm..vorrei
andare al bagno..senza il
catetere"
"Ok..ma
è urgente? Dovrei parlarle"
Mi
fermo. Damon si siede sul letto con me in braccio
"No,
allora dica. Loro possono restare"
Il
dottore guarda gli altri e annuisce, sorridendo
cordialmente.
"Bene. Allora, Elena.." sospira "prima la buona o la cattiva notizia?"
Ciaoooo!
Eccomi, di nuovo. Sempre un po' in ritardo, mi dispiace. Spero che non
cali
l'interesse nella storia, anche se nelle visualizzazioni e recensioni
ho visto
che vi ricordate e che piace! Grazie a tutti! Vi avverto che la storia
si sta
avviando verso la fine :) e nulla...aspetto le vostre parole (belle e
brutte
xD)
A
presto! xx