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Autore: Prilla    31/07/2015    1 recensioni
Un gruppo di giovannissimi Autobot finisce sulla Terra in seguito ad uno scontro con dei Decepticon. Questi danno il gruppo di ribelli per distrutto ma dall'astronave che li trasportava delle lamiere vengono spostate da due enormi mani...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Autobot, Decepticon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers Animated
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-Per quanto tempo ancora dovremo stare in questa posizione?-chiese Starspace.

-Mi sta arrivando l'olio nei circuiti celebrali.-si lamentò Rarity.

-Sssh, o li fate scappare.-le ammonì Sparkle.

-Ragazze calmatevi!-aggiunse Firebarrier.

-'Zittitevi tutti o gli uccelli scapperanno!-esclamò Rocket.

-Come al solito...-commentò acido Dingo.

Insomma iniziò un battibecco che fece scappare tutti gli uccelli nel parco.

-Grr.-ringhiò Prowl cercando di mantenere la calma.

Scesero dall'albero a cui si erano appesi a testa in giù e si avviarono verso l'uscita.

Prowl continuava a fare un verso zen per calmarsi.

-La città è piena di robot costruiti da umani, poco intelligenti e programmati per compiere azioni specifiche e semplici.-iniziò a spiegare per distrarsi mentre camminavano per Detroit.

-Robot servi degli umani?-chiese stupito Firebarrier.

-Sì, ma non sono forme di vita come noi, non hanno la scintilla e sono tutti uguali in base al lavoro che devono svolgere.-precisò Bumblebee.

-Ma chi li ha costruiti questi robot?Altre macchine? Chi li ha progettati? Come ha fatto?-chiese incuriosita Sparkle.

-Ve lo facciamo conoscere di persona!-esclamò Bumblebee e sfrecciò via in forma veicolare.

-Aspetta!-provò a fermarlo Prowl ma l'altro era già lontano.-Andiamo...-disse allora spazientito e, trasformandosi, gli andò dietro, seguito dagli altri.

Si spostarono in un'altra parte della città dove una torre spuntava in uno spiazzo. Sulla cima c'era quello che i giovani Autobot identificarono come un ponte spaziale,un vero e proprio portale.

-Wow, non credevo che ci fossero dei ponti così lontano da Cybertron.-osservò Rocket.

-Perché sta su questo edificio senza alcuna protezione? E se i Decepticon lo attaccano?-chiese preoccupata Rarity.

-Prova a colpire la torre.-le propose Bumblebee.

Tutti lo guardarono, stupiti dalle sue parole.

-È protetto da uno scudo di energia, programmato per far entrare solo gli Autobot. Nei vostri simboli c'è un chip uguale a quello di ogni altro Autobot nell'universo...-spiegòProwl dando un colpetto ad una superficie apparentemente inesistente che mostrò una cupola dai riflessi verdi-azzurri.

-E come si fa per entrare?-chiese Rocket toccando con mano la parete davanti a lui.

-Te lo stavo per spiegare... avvicina il tuo marchio, e anche voi, se siete veramente Autobot vi farà entrare.

-Non ti fidi?-chiese Firebarrier con tono di scherno avvicinandosi alla cupola.

-Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...-borbottò il cyber-ninja entrando attraverso il campo di forza.

Rocket avvicinò il petto dove c'era il suo marchio che si illuminò. Nella cupola si fece lo spazio sufficiente per farlo entrare.

-Forte!-esclamò raggiungendo Prowl.

-Ora ti fidi?-chiese Firebarrier imitando Rocket ed entrando.

Anche gli altri entrarono senza difficoltà.

-Ci sono altri trucchetti difensivi? Dobbiamo aspettarci qualche arma puntata contro?-chiese Dingo dubbioso.

-No, la cupola è l'unica vera e propria barriera difensiva.-disse Bumblebee.

Il portone d'ingresso propriamente detto della torre era di vetro e oltre si apriva una hall con una scrivania dalle linee futuristiche dove un cartellino indicava la reception.

La segretaria spiccava particolarmente all'occhio forse, soprattutto per le sue fattezze: era un robot che ricordava una donna in là con gli anni, ma non decrepita.

-Salve, benvenuti alle Industrie Sumdac, posso esservi utile?-fece con voce quasi umana, un po' metallica e roca forse.

-Annunciaci al professor Sumdac.-le disse Bumblebee.

-Chi devo annunciare?

-Gli Autobot.-rispose scocciato Prowl. Era evidente che non gli piacesse parlare con altre macchine, in particolare se queste erano robot elementari.

-Bene signori, potete raggiungere il professore.- la segretaria ruppe il silenzio che si era creato mentre trafficava su un computer.

-Non sarà necessario.-disse una voce proveniente da una scalinata di vetro alla destra della reception.

-Salve professor Sumdac!-lo salutò Bumblebee con un cenno della mano.

-Oh, vedo che ci sono dei nuovi Autobot, benvenuti sulla Terra!-li salutò cortesemente questi, un uomo basso per la media dalla carnagione scura, occhi e capelli neri eccetto che per una ciocca bianca su questi ultimi che si intonava con il suo camice da laboratorio.

-È lui che ha costruito tutti i robot che avete visto lavorare in questa città.-spiegò Prowl mentre faceva un impercettibile cenno di saluto all'omino che nel frattempo si era avvicinato.

-Uh, sciocchezze, io li ho solo progettati, sono le fabbriche che li costruiscono, e poi non sono mai arrivato a sfiorare il vostro livello.-fece una breve pausa poi chiese vispamente: -Come vi sembra la Terra?

-Strana...-rispose Rarity osservandolo per bene.

-Già ma ancora non avete visto tutto, le stranezze non finiscono mai!-commentò arzillo.

-C'è Sari professore? Credo sarebbe contenta di conoscerli.-chiese Bumblebee.

-Sì, è in camera sua, c'era in programma un'interrogazione, credo non le dispiaccia scendere.

Poco dopo infatti arrivò una ragazza dai capelli rossi raccolti in due codini dalla pelle scura ma con degli occhi chiarissimi, verde acqua.

-Wow!-fu la prima cosa che pronunciò la ragazza alla vista dei nuovi Autobot.

-Eccoti finalmente, vieni che così te li presentiamo!- esclamò Bumblebee facendola salire sulla sua mano.

-Chi siete? Come vi chiamate? Venite da Cybertron? Quanti anni avete? Le vostre armi quali sono? Il vostro colore preferito?-iniziò con una valanga di domande non appena si fu sistemata sulla spalla dello scout.

-Frena la lingua, se chiedi così velocemente chi ti capisce più!

-Scusa.-disse arrossendo -Io sono Sari Sumdac, piacere di conoscervi!

-Altrettanto!- ricambiò Sparkle. Quell'umana era curiosa e la faceva incuriosire, magari ci avrebbe parlato...

Tutti e sei si presentarono ad un'entusiasta Sari che non la finiva di fare domande qua e là.

-Forte! Vi siete già scontrati con i Decepticon! Chi erano?-esclamò poi non appena venne a sapere del loro schianto.

-Tecnicamente sono loro che si sono scontrati con noi...-specificò Rocket al quale non piaceva che venissero messe in dubbio le sue abilità di pilota.

-Un errore di radar, ci hanno intercettati e in poco colpiti.-spiegò Rarity.

-Abbiamo iniziato a precipitare attratti da questo pianeta ma fortunatamente ci siamo salvati tutti.-aggiunse Firebarrier.

-Già! Siamo indistruttibili!-esclamò Starspace.

-Io non direi, la tua gamba era piuttosto distrutta e ricorda che sei ancora sotto esame.-borbottò Sparkle.

-Tsk, l'importante è che siamo ancora online, e poi il tuo lavoro è aggiustare no?-ribatté Dingo.

-Sarebbe meglio non dover riparare nessuno.-borbottò Sparkle.

-Eddai! Perché sei così scontrosa? Sto bene grazie a te!-esclamò Starspace saltando per mostrare la gamba perfettamente funzionante.

-Tu sai aggiustarli?-chiese Sari.

-Sì, la qui presente "Scontrosa" è una dottoressa a tutti gli effetti anche se non sembra.-disse Rocket dando una pacca sulla spalla dell'interessata.

-Come non sembra, ho studiato tanto per arrivare a questo punto! E poi non sono scontrosa!

-A me sembra di sì, Miss Acida.-le fece Dingo convinto di essere simpatico.

Sparkle si voltò e si diresse versol'uscita.

-Ho dei pezzi di astronave da riparare, ci vediamo. Professore, Sari, è stato un piacere.-disse secca.

-Aspetta, non sai dov'è la base!-la fermò Bumblebee.

-E allora dammi l'indirizzo, almeno nessuno si lamenterà più di me.

Il povero robot giallo provò a replicare ma la ragazza era già fuori.

-Dite che ho esagerato?-chiese Dingo.

-Sì, credo proprio di sì...-gli rispose Firebarrier.

-Io vado a parlarle.-disse Rocket.

-Ma ti sono saltati i circuiti?! Lascia che si calmi sennò è capace di mandarti offline!!!-lo fermò Rarity che tra tutti era quella che conosceva meglio Sparkle.

Prowl si passò una mano sulle ottiche e scosse la testa.

Ma con tanti pianeti nello spazio, nell'universo, nel cosmo, tutti i matti mai esistiti finivano sul quel pianeta (lui compreso)?

-Sari, credo che sia meglio se tu spiegassi loro come funzionano le cose qui a Detroit, credo proprio che si fermeranno per un po'.-sospirò il cyber-ninja uscendo lentamente dalla struttura.

-Io accompagno la vostra amica alla base, credo di aver bisogno di meditazione-"Tanta meditazione"-aggiunse poi.

 

 

*Angolo aurice*

Ciao a tutti coloro che leggono!  Capitolo breve, lo so, ma con il caldo stare al computer non è proprio uno spasso, senza contare che ti si appiccicano le dita sulla tastiera T_T.
Cooomunque, per una ventina di giorni non pubblicherò ma mi impegnerò affinchè la prossima parte sia più lunga e finalmente inizi a svilupparsi la trama insieme ai personaggi.
La storia è ambientata nell'universo della Animated, ma relativamente, dato che non seguirà la trama del cartone animato ma riprenderà vari eventi successi nel corso della serie.

 

Dedico questa parte al Levante e alle Stelle Marine, grazie ragazzi!!!

Tra loro   riuji01   curumo1808   che trovate qui su efp.

 

   
 
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