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Autore: Danilibre    01/08/2015    2 recensioni
Dal Testo :
"Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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La sveglia segnava le 6, ma come al solito Cas era già abbastanza sveglio da fermarla prima che potesse suonare. I suoi fratelli stavano ancora dormendo e non voleva svegliarli prima del previsto.
Si fece una doccia veloce per levarsi l'intorpidimento del sonno di dosso e si vestì scegliendo accuratamente i capi da indossare.
Quando l'immagine allo specchio lo ebbe soddisfatto prese lo zaino dalla sedia e si avviò verso la cucina.
Ormai erano le 7 e Balthazar era già in piedi, mezzo addormentato mentre si preparava il caffè. Il pantalone del pigiama abbassato fino a scoprire la V marcata del pube, il torso nudo lasciava in bella mostra i muscoli marmorei e i capelli arruffati sparati qua e la gli davano un pizzico di trasandatezza. Cas non ci pensava spesso, ma sperava che crescendo trovasse il tempo di affinare il fisico come quello del fratello.
Il minore prese un goccio di caffé dal maggiore e lo mise in un bicchiere con del latte.
<<  Quando te lo farai piacere il caffè?   >> chiese Balt soffiando nella tazza per raffreddare la bevanda.
<<  Quando mi piacerà   >> rispose sorridendo Cas mentre inzuppava una brioches nel latte.
<<   Il tovagliolo al collo! Sennò macchi la camicia.  >> gli lanciò un tovagliolo di stoffa blu che aveva a portata di mano e Cas lo prese al volo, infilò un angolo della stoffa tra la camicia e la canottiera e il restante avrebbe assorbito qualsiasi goccia.
<<  Gabriel ?  >> chiese il minore guardandosi intorno, strano che il fratello non avesse ancora fatto chiasso, di solito era la sua specialità.
<<  Sono vivo, arrivo arrivo. Come fate ad essere così... così... Presto un po’ di caffè!   >> neanche il tempo di scendere le scale e già la sua voce stridula riempiva la cucina.
Balthazar si girò e versò un po’ della bevanda in un'altra tazza e allungò il braccio verso il fratello che stava arrivando lento come un bradipo.
<<  Grazie.  >> disse prendendo la tazza e bevendone un sorsone.
<<  è inutile che ti rammenti che è bollente, vero?  >> lo rimproverò il maggiore.
Gabriel gli fece la linguaccia e si sedette al suo solito posto, di fronte a Cas.
<<  Vuoi che ti accompagni a scuola? >> gli chiese sbadigliando.
Il minore fece cenno di no e indicò Balt che era ancora in piedi appoggiato al mobile della cucina.
<<  Lo accompagno io, devo andare a lavorare prima, e passo di li.  >> disse posando la tazza nel lavandino.
<<  Sono già le 7 e 20: vi conviene muovervi.  >> disse Gabriel prendendo una delle brioches abbandonate sul tavolo.
<<   Mi ci vogliono 5 minuti a vestirmi. vado.  >> Balt si avviò velocemente verso le scale e quando Gabriel fu sicuro che non potesse sentire fissò Castiel.
<<  Cosa? Mi sono sporcato ?  >> chiese allarmato
<<   Ti ricordi i ragazzi di ieri sera? Sam e Dean ?  >> chiese mentre masticava l'ultimo boccone.
<<   certo.  >> come avrebbe potuto dimenticare il volto di Dean ? così perfetto.
<<  stavo pensando di andare a trovarli stasera, di portargli qualcosa visto che si sono appena trasferiti. Magari qualche pezzo di torta  >>
<<   mi pare che Balt abbia buttato i resti.   >> disse il minore bevendo il restante nel bicchiere
<<  beh, possiamo andare a prendere una crostata al supermercato, non è il massimo, ma è il pensiero che conta no? Ho voglia di rivedere Sam   >> rivelò sorridendo e facendogli l'occhiolino.
il minore sorrise imbarazzato .
<<  vogliamo andare?  >> chiese Balt già davanti alla porta, con le chiavi in mano.
Cas aggirò il tavolo e diede un bacio sulla guancia a Gabriel per poi rincorrere il maggiore già fuori di casa.
La giornata di scuola fu noiosa, il compito in classe fu spostato a causa di un compagno irascibile che aggrediva verbalmente l'insegnante.
La ricreazione la passò nel cortile della scuola, dove si aveva una bella visuale sul piazzale del meccanico difronte, ma di lui nessuna traccia.
Le ore seguenti furono altrettanto noiose, ma permisero a Cas di poter disegnare indisturbato, almeno se ignorava le palline di carta che lo colpivano di tanto in tanto.
All'uscita da scuola nessuno dei due fratelli era ancora arrivato, magari Gabriel si era scordato, capitava. Ma da li a 10 minuti di sicuro Balt sarebbe passato di li, e di sicuro sarebbe venuto a controllare.
Cas era seduto sui gradoni esterni alla scuola, mentre aspettava, puntò l'occhio dall'altro lato della strada, dove c'era il meccanico, e lo vide. Chino su un'auto intento a parlare con una bionda all'interno, uno straccio appoggiato sulla spalla, e la pelle sporca di olio.
Si immaginò di potergli stare così vicino da potergli contare le lentiggini sul viso, così vicino da sentire il suo respiro sulla pelle. Sarebbe bastato pochissimo per poter andare da lui con la semplice scusa di salutarlo, sarebbe bastato alzarsi e percorrere quei pochi metri che li separavano. Ma Dean  non diede segno di accorgersi di lui, era troppo preso dalla bionda al volante. Nel cuore di Cas si mosse qualcosa, perché aveva così voglia di vedere uno sconosciuto? Per quanto carino che fosse non poteva provare qualcosa per lui... non che non avesse messo in dubbio la sua sessualità già diverse volte, ma aveva appena compiuto 18'anni e lui ne aveva 22.
Fu risvegliato dai suoi pensieri quando Gabriel gli si avvicinò. Indossava la sua solita giacca di pelle e una maglia a tinta unita, i Jeans rotti sul ginocchio e gli anfibi. Come di consueto aveva in bocca un Lecca Lecca e indossava gli occhiali da sole, probabilmente per nascondere le occhiaie al pubblico.
Cas non si accorse che la maggior parte dei suoi coetanei si erano voltati a fissarlo, c'era chi tra di loro bisbigliava indicandolo e chi rimaneva a bocca aperta.
Come dargli torto era la prima volta che veniva a prenderlo a piedi a scuola, di solito non scendeva dalla macchina.
Gabriel gli porse la mano per aiutarlo a tirarsi su.
<<   Ti ho fatto aspettare tanto ? Non avevo voglia di prendere la macchina.  >>
Cas approfittò dell'aiuto e si tirò in piedi, per poi piegarsi e prendere lo zaino, che fu prontamente rubato dal fratello.
S'incamminarono verso casa, ma passarono sulle strisce pedonali, proprio davanti al meccanico.
" No,No ti prego... NO! " le guancie di Cas diventarono subito rosse quando si accorse che Dean stava guardando proprio loro.
<< Ehilà Dean!  >> saluto allegramente Gabriel avvicinandosi.
<<  Ehilà, è bello rivedervi.  >> si pulì le mani con lo strofinaccio e porse la mano sia al fratello che a Cas.
<<  Senti, stavamo pensando di vernivi a trovare questo pomeriggio, sempre se a voi va bene.  >> Gabriel sfoderò uno dei suoi sorrisi ammagliatori
<<  Certo,nessun problema. La casa è un po’ in disordine, ma se non vi fa niente venite pure!  >>  rispose sorridendo.
Cas lo fissò per tutto il tempo, era di poco più alto di lui, tutto quell'olio sulla sua pelle metteva in risalto i muscoli delle braccia, la canotta scollata lasciava intravedere un tatuaggio sul cuore.
<<  Nessun problema. Ci sarà anche tuo fratello ?  >> chiese netto Gabriel
Dean capì subito dove voleva arrivare e sorrise un po’ intimidito
<<  Se venite per le 18 dovrebbe essere a casa.  >>
<<  Perfetto allora! alle 18!  >> rispose entusiata il fratello.
<<  A più tardi!  >> disse Dean porgendo la mano a Gabriel e si avvicinò a Cas per strofinargli i capelli, per poi avviarsi all'interno dell'enorme garage.
In quel momento un Clackson attirò l'attenzione dei fratelli facendoli voltare verso la strada.
Balt era li ad aspettarli, la musica che fuori usciva dal finestrino abbassato.
<<  Dai andiamo.  >> urlò il maggiore per farsi sentire.
Gabriel salì al posto per passeggeri, davanti, mentre Cas si sedette ai posti dietro coprendosi la faccia con le mani. Sapeva che se il maggiore avesse visto il rossore avrebbe fatto delle domande, ma nessuno parlò finché non arrivarono nel vialetto di casa.
<<  Oggi ho solo 1 ora di pausa. >> disse Balt stiracchiandosi le braccia.
<<  Cucino io ?  >> propose Gabriel
<<  Per Dio no ! Non voglio stare male come l'ultima volta!  >> si affrettò a rispondere il maggiore
Tempo fa Balt era tornato a casa tardi e Cas era immerso nell'arte così Gabriel ne aveva approfittato cucinando le lasagne, non si seppe cosa avesse messo all'interno ma di fatto tutti stettero male per giorni. Da quel momento nessuno di loro lo fece avvicinare ai fornelli.
Entrarono in casa ed entrambi i fratelli si spaparanzarono sul divano presi dall' estasi del momento di riposo.
<<  se volete preparo qualcosa io.  >> Cas si stava già avviando verso la cucina quando udì i mugugnii felici provenire dal salotto.

Ormai era pomeriggio quando Gabriel andò a chiamare il fratello minore in camera.
<<  Non ti sarai scordato che dobbiamo andare dai Winchester dopo, vero?  >> chiese sulla soglia della cameretta
<<  No, quando vuoi andare a prendere la crostata?   >> chiese Cas senza spostare lo sguardo dai compiti di matematica.
Gabriel si spaparanzò sul letto guardando la camera troppo spoglia per un ragazzo di 18'anni.
<<  Tra poco. Che dici riesci a finire i compiti in tempo ?  >> domandò giocando col copriletto
<<  Li ho già finiti da un po’, questi sono solo per portarmi avanti.  >> Cas chiuse i libri e si girò verso il fratello.
<<  Perfetto   >> sorrisero entrambi
<<   Sai, stavo pensando... Magari potremmo modificare un po’ la camera, mettere qualcosa qui e la. Non mi piace, è troppo seria! sembra la stanza di Balt !   >> Gabriel gesticolava indicando diversi punti sulle pareti.
Castiel rise, il fratello aveva sempre cercato di rallegrare la stanza con qualche mobiletto, quadro o qualsivoglia soprammobile, ma a lui piaceva così.
<<  Non ti farò mai cambiare idea, vero?  >> Gabriel mise il broncio
<<  Magari più in là. Andiamo a prendere la crostata?  >>
Il fratello si tirò subito in piedi e puntò velocemente verso la porta della stanza tutto emozionato, quel Winchester gli piaceva proprio.
<< Dai. Dai. Dai !  >> saltellò sul posto per mettere fretta al minore.
Castiel sorrise e lo seguì fuori dalla stanza e infine fuori casa.
Non faceva ancora così fresco da dover usare il cappotto, ma un po’ di vento c'era, Così decisero di prendere la macchina di Gabriel invece che farsela a piedi, Dopotutto il negozietto si trovava a 15minuti da lì, camminare non sarebbe stato molto intelligente.

Presero la crostata e come da programma si diressero verso la casa dei nuovi arrivati.
La facciata esterna era identica a quelle della via, ma l'enorme Impala parcheggiata all'esterno del Garage faceva la sua figura.
I fratelli fecero attenzione a seguire il sentiero di mattonelle rovinate fino ad arrivare alla veranda in legno, nella quale era adagiata una sedia a dondolo vecchio stile.
Gabriel fece l'occhiolino al minore e diede la torta a lui così da poter mettere le chiavi in tasca mentre con l'altra mano suonava il campanello.
Restarono in attesa per pochi secondi quando Sam venne ad aprire.
<<  Che sorpresa! prego accomodatevi.  >> Il fratello minore dei Winchester era gentile come la sera precedente e fece spazio agli ospiti per passare in salotto.
Anche l'interno era identico alla loro, il salotto confinava con la cucina e le scale che conducevano al piano di sopra erano posizionate esattamente allo stesso posto. L'unica differenza erano gli enormi scatolini posizionati un po’ ovunque, pezzetti di carta sparpagliati qua e la, ma si incominciava ad intravedere un po’ dei mobilio con cui era stata arredata, Tutto in vecchio stile.
<<  Scusate il disordine, ma con il lavoro e tutto è difficile riuscire a trovare il tempo.  >> Sam rise grattandosi la nucca.
<<  Se vuoi posso darti una mano, mentre Cas porta la torta a Dean.  >> propose Gabriel con la sua voce ammaliatrice, non era solito sentire quella tonalità , La usava solo quando era a lavoro per avere più mance.
<<  Non vorrei approfittare!  >> la voce di Sam tradiva un po’ di emozione
<<  Oh, nessun problema.  >> gli fece l'occhiolino mentre si toglieva la giacca di pelle per posizionarla sull'attaccapanni accanto alla porta d'ingresso.
<<  Dean dovrebbe essere in Garage, in cucina e poi sulla destra, c'è la porta.  >> disse il minore dei Winchester indicando la cucina alle sue spalle.
Cas annui e si avviò con la torta in mano, forse avrebbe dovuto togliere quello stupido fiocchetto verde attaccato al centro della scatola.
Il garage era più in ordine del resto dal pian terreno, certo gli scatoloni ancora si vedevano, ma le pareti erano per la maggior parte sgombri a parte qualche pannello con le chiavi inglesi e altri aggeggi usati dai meccanici.
Intravide Dean di schiena piegato a frugare dentro un paio di scatoloni, il sedere in bella mostra stretto in un paio di Jeans che, di sicuro, non gli rendevano giustizia.
Cas arrossì all'istante e si copri gli occhi con la torta immobile finché non sentì una mano scompigliargli i capelli.
 << Buon giorno Cas.  >> la sua voce. La sua voce era un suono così meraviglioso, gli riscaldo subito il cuore.
<< G-giorno  >> balbettò in risposta
Cas alzò il volto e lo guardò, non si era accorto che Dean non indossava nulla dalla vita insù. Il tatuaggio in bella mostra: Era una stella in un cerchio appuntito. Chissà qual era il suo significato.
<<  Quella è per me ?  >> chiese Dean indicando la scatola che Cas aveva in mano
<<  S-sì  >> gliela porse abbassando lo sguardo
Dean rise a quella scena provocando una risatina anche a lui.
<<  beh grazie  >> rubò il fiocchetto verde e lo posò affianco agli occhi.
<<  Che dici mi dona? si intona ai miei occhi?  >> chiese facendo delle facce buffe.
Cas scoppiò in una sonora risata, Dean posò il fiocchetto nei capelli di 18'enne e lo fece girare su se stesso spingendolo verso la cucina.
Quando tornarono in salotto videro Gabriel intento a chiede consigli su dove sistemare le cose, ma non appena vide il minore si fece sfuggire una risata. Sam era di schiena e appena sentì ridere l'ospite si girò verso il fratello sorridendo a sua volta.
Cas aveva le braccia lungo i fianchi e le guancie rosse dall'imbarazzo, il fiocchetto risaltava nei capelli scuri, il braccio di Dean gli strette una spalla e si piegò per appoggiare il mento su quella libera.
<<  Lo  voglio per il compleanno, guardate quanto è carino!  >> di sfuggita gli diede un bacino sulla guancia e si tirò dritto per lasciarlo libero.
Cas si nascose il volto con la mano libera, nell'altra aveva ancora la torta, e corse verso il fratello abbracciandolo per nascondersi.
A tutti sfuggì una risatina. Sam schermì il fratello ammonendolo perché avesse spaventato l'ospite ma Gabriel si affrettò a difenderlo dicendo che era solo la timidezza.
<<  Visto che siete così in sintonia, ti andrebbe di venire a fargli da Babysitter giovedì sera?  >> domandò il maggiore guadagnandosi un pizzicotto da Cas
<< Certo perché no, sarà divertente!  >> rispose Dean entusiata.
<<  Perfetto! ora è meglio che andiamo Balt sarà di ritorno tra breve  >> Gabriel sfregò il palmo della mano sulla schiena di Cas per dargli incoraggiamento.
<<  Cas, lascia la torta  >> rise il maggiore.
Cas annui e si staccò dal fratello per avvicinarsi a Dean per passargli la torta, che fu prontamente accettata ricavandosi un altro bacino.
<< Ci si vede giovedì allora  >> gli fece l'occhiolino e gli rubò il fiocchetto che aveva tra i capelli.
<< Questo lo tengo io, se non ti dispiace.  >>
Il braccio del fratello lo salvò e lo portò in salvo fuori dalla casa, non prima di aver salutato adeguatamente i Fratelli winchester .
Giovedì sera... giovedì avrebbe passato la serata con Dean. Cas andò nel panico a quel pensiero a cena non prese boccone. appena potè corse nella sua camera, si raggomitolò sotto le coperte ed incominciò a piangere per la sfrustrazione.

Non si accorse di essersi addormentato finché non sentì la porta aprirsi.
Balthazar si sedette sul letto accanto a lui, ancora raggomitolato, la sveglia segnava le 6:30, probabilmente Balt si era svegliato a causa del rumore insistente.
<<  Mi spiace per la sveglia.  >> Cas si schiarì la voce ancora impastata dal sonno e si stropicciò gli occhi.
<<  Tranquillo ero già in piedi.  >> il fratello maggiore aveva gli occhiali appoggiati sul naso ed era pallido, forse aveva passato la nottata a lavorare.
<<  senti. forse c'è qualcosa di cui dovremmo parlare, di solito questo discorso lo dovrebbe fare un genitore quindi magari non sono il più indicato come tutore, ma...  >>
Blat fissava il pavimento e si torturava le mani, il discorso che voleva intraprendere lo metteva a disagio, ed erano poche le cose che lo facevano sentire così.
Cas lo fissava, non aveva la minima idea del discorso di cui il Fratello voleva discutere.
<<  Al diamine. Ti piace Dean winchester?  >>
Balt si girò abbastanza da poterlo guardare negli occhi.
<<  Non ti giudicherò, ma è solo per rendermene conto... lo sai che è più grande di te. Magari lui non ricambia i tuoi stessi sentimenti e se fosse così non vorrei che ti distruggesse mentalmente. non te lo meriteresti.  >>  gli occhi di Cas si inumidirono e lo abbracciò forte.
<<  Sono contento che ti piaccia qualcuno, ma non vorrei mai che questa cosa ti ferisse quindi... per favore stai attento. ok ?  >> gli diede un bacio tra i capelli.
Cas singhiozzava e bagnava la sua maglietta con le lacrime. Sapeva che la cotta che provava per Dean non l'avrebbe portato da nessuna parte eppure una parte di lui sperava costantemente che lui provasse anche un minimo di quello che provava.
<<  Dai, vai a lavarti. Ti preparo la colazione.  >> Balt gli diede un altro bacio per poi alzarsi dal letto per dirigersi verso le scale.
L'ultima cosa che avrebbe voluto fare era proprio abbandonare il suo nascondiglio, il suo luogo sicuro, per andare in pasto ai bulli della scuola.
Si fece forza e si avviò verso il bagno, la sua immagine allo specchio era un disastro.
I capelli sparati in alto, gli occhi gonfi e rossi, le labbra screpolate e le occhiaie risaltavano troppo sulla pelle pallida.
Aprì il rubinetto e si lavò la faccia evitando di specchiarsi. Avrebbe superato anche questo, infondo aveva superato cose peggiori, Cosa poteva fargli Dean Winchester che non avesse ancora provato?
Strinse con forza il bordo del lavandino. Ricordò tutte le volte che veniva preso in giro dai bulli, tutte quelle volte che tornò a casa con un occhio nero e le labbra sanguinanti. Si era sempre rialzato, aveva sempre combattuto e di sicuro non si sarebbe arreso ora.




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Anche il secondo capitolo è finito. Spero non vi abbia deluso!
Al prossimo aggiornamento!
   
 
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