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Autore: fedenow    26/01/2009    3 recensioni
Magari oltre a non farmi più male mi concedono anche un po’ di sangue...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bree

L’ULTIMA ILLUSIONE







L’odore di questa giovane umana mi sta dando alla testa. Faccio molta fatica a non urlare. La voglio. Terribilmente.


“Come fate a sopportare?”


È un odore salato e ferruginoso, quello del sangue. La cosa più buona che esista. Nettare distillato da mani divine, un’assuefante droga di cui non posso fare a meno. Perché non me la danno? Sono o non sono vampiri anche loro? Come fanno a non assaggiarla? Voglio solo un sorso, sì, un sorso…

Il sangue è tutto. Rinnegherei mio padre e mia madre, se mi consentissero di berla. Ucciderei i miei stessi creatori, se questi traditori me la concedessero, come premio prima di morire.

Quando riapro gli occhi, mi rendo conto che le mie oniriche fantasie hanno galoppato per molto tempo, e che il dialogo fra la bambina appena arrivata e i traditori è iniziato.


“Chi infrange le regole non merita possibilità.”


Non mi importa di morire, voglio solo bere. Voglio sangue. Se non allontanano l’umana perderò coscienza definitivamente, non mi accorgerò neanche del mio rogo mortuario.

È possibile desiderare qualcosa come io desidero il sangue? No. Non per me. Forse nella vita precedente, quando ero umana, ma non dal momento in cui mi hanno trasformata.
Ero una ragazzina innamorata quando sono diventata una vampira. Sono convinta che ero innamorata. Ma sono altrettanto convinta che se vedessi ora il mio ragazzo, Tim, non potrei evitare di ucciderlo, di assaporare quell’afrodisiaco nutrimento che scorre nelle sue vene.


…Davvero?
Eppure, quella gioia che provavo da umana...Oddio, ero felice, felice, semplicemente di esistere. Neanche il sangue, che appaga un impellente desiderio, mi ha mai donato sensazioni simili, di libertà. È una dipendenza, anzi.

 
Ma se potessi riprovare quella sensazione di gioia anche solo per un istante? La baratterei con l’umana che a tal punto mi tenta in questo momento?
Una folata di vento mi imprime più a fondo nelle narici il suo invitante odore, e di nuovo vacillo nei miei umani propositi.


“Dimmi come ti chiami.”


No. Perché non mi dai l’umana.

Improvvisamente mi ritrovo spezzata da un dolore lancinante, che percorre tutto il corpo. Mi contorco, cercando di beneficare il mio corpo con il tocco delle mani, ma non ottengo alcun risultato. Non so dove toccare, è come se tutto il male fosse dentro. E mi limito a urlare, voglio solo che finisca, che finisca per sempre.


“Dimmi come ti chiami.”

"Bree."


Non ho neppure pensato di non rispondere, avendo sperimentato quanto doloroso può essere. Non è stato difficile, in fondo, pronunciare quella parola. Magari rispondendo a tutte le altre… Prima uno dei traditori ha parlato di una via di scampo.* Sì, certo si riferiva a questo: devo essere accondiscendente con la bambina.

Ora sto rispondendo a tutte le domande; va bene, vero? Magari devo anche annuire…provo. Ottimo, non sento altro dolore. Oso anche parlare, pur non venendo interrogata.

Magari oltre a non farmi più male mi concedono anche un po’ di sangue...



“Potremmo spiegare le regole alla giovane. Tutto sommato sembra desiderosa di imparare.”


Il bel vampiro traditore cosa sta dicendo? Farnetica: come posso vivere senza sangue? Penso di preferire la morte, penso di preferire la morte.
E non viene esaudito neanche l’estremo mio desiderio. Il sangue sarà la prima e ultima ossessione della mia seconda esistenza.
Non sono felice.


“Occupatene tu, Felix”.


È giunta la mia ora, dunque. La bimba è stata magnanima a scegliere per me l'esecuzione, piuttosto che un’eterna vita da dissanguata.

Vorrei andare in Paradiso. Un lago di quel meraviglioso e denso liquido rosso andrebbe benissimo. Ma perché accontentarsi, perché un lago? Un mare, piuttosto. Un oceano di sangue. Mi basterebbe quello.
Sbarro gli occhi  pensando alla limitatezza della mia anima, a quanto poco mi sono ridotta.

Guardate cosa mi hanno fatto.

Vi chiedo solo questo.



"Prima un ruggito profondo e roboante, poi un lamento stridulo terribilmente familiare. il lamento si spezzò in fretta, poi l'unico rumore furono strappi e lacerazioni nauseanti."









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* Eclipse, p. 455. Carlisle ordina a Bree di contenersi, se vuole essere risparmiata.

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Questa storia nasce dal bisogno di dare voce a Bree, vampira neonata cui la Meyer riserva una triste sorte alla fine di Eclipse. È un personaggio che mi ha affascinato molto leggendo le sue poche battute, così ho deciso di regalarle, se non un pezzo di vita, almeno dei pensieri.
Grazie a chi recensirà!
L’autrice
   
 
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