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Autore: Ladyoftherainbow    01/08/2015    5 recensioni
NEWTMAS- AU SIXTH FORM
Newt è appena arrivato alla WCKD High School, una scuola maschile ormai in rovina.
Una normale scuola, in una normale città, con studenti che sono tutt'altro che normali.
E tra feste, balli, scherzi e pazzie varie da giovane adoloscente, magari troverà anche l'amore.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Thomas sospirò mentre sua madre parcheggiava davanti a casa loro. Purtroppo Ava non aveva opportunità di rimanere con loro per altro tempo.

La donna sorrise, mentre si volgeva verso Thomas, Teresa e Chuck, tutti e tre seduti nei sedili posteriori. “Avanti, smammate.” Disse la donna, ma il sorriso sulle sue labbra lo fece apparire più dolce.

Teresa sorrise alla donna. “Grazie delle bellissima vacanza, Ava.” Si conoscevano da abbastanza tempo che era normale per lei chiamare la madre di  Thomas con il suo nome. 

Ava sorrise loro mentre i tre scendevano dalla macchina. Si sporse dalla finestra per ricevere un bacio da Chuck e Thomas. Strizzò la guancia del ragazzo maggiore e gli fece un sorriso. “Avanti, Thomas. Sono certo che andrà tutto bene.”

Il ragazzo non le aveva esattamente confidato i suoi problemi di cuore (non era mica così patetico), ma ne aveva parlato con il gatto dell’hotel in cui avevano passato le vacanze. Il punto, era che Newt non lo aveva chiamato affatto. O messaggiato. Non che Thomas avesse fatto né la prima né la seconda cosa.

I tre salutarono Ava con la mano, prima di girarsi ed entrare in casa. Teresa, ovviamente, entrò con loro, visto che i suoi genitori non erano a casa. Chuck si buttò sul divano immediatamente, e accese la televisione.

Teresa e Thomas non poterono fare a meno di ridacchiare, prima di salire le scale verso la sua stanza. Thomas si sdraiò sul suo letto finalmente a casa. Quando notò Teresa in piedi davanti alla stanza, non potè far a meno di guardarla confuso.

Teresa era abituata alla stanza di Thomas. In pratica i due erano cresciuti nelle rispettive stanze, e Teresa aveva passato pomeriggi interi nella stanza con Thomas a parlare di tutto e di nulla. Almeno prima che... Thomas sentì il proprio stomaco stringersi, quando si rese conto che era passato almeno un anno da quando la ragazza era entrata nella sua stanza. Da quando Thomas aveva cominciato ad essere amico di Minho e Brenda.

Si sforzò di sorridere e non sbattere la testa contro il muro per essere un così cattivo migliore amico. “Ehi, Tess. Siediti qua. Non mordo.” Promise, invitandola con un cenno del braccio.

Teresa roteò gli occhi. “Non prendermi per idiota, Tom.” Borbottò, ma si sedette accanto a lui.

Stavano chiacchierando da meno di 10 minuti su quanto schifo Thomas faceva a pattinaggio sul ghiaccio, quando la porta della stanza di Thomas si spalancò. Teresa lanciò un urlo quando qualcuno si buttò sul letto di Thomas immediatamente senza aspettare o presentarsi.

Minho notò dopo qualche secondo che Thomas non era la sola persona sotto di lui. “Che Cazzo! Togliti di dosso!” strillò Teresa, da qualche parte sotto le gambe di Minho.

L’asiatico non arrossì nemmeno mentre si districava e scendeva dal letto. Anzi, guardò Teresa in irritazione, prima di volgersi verso Thomas un sorriso brillante sul volto. “Thomas! Mi sei mancato!” disse, bloccandogli la testa in un headlock. Thomas, che non aveva smesso di ridere da quando Teresa aveva urlato, per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

“Ce ne hai messo di tempo.” Fece il ragazzo, fingendosi offeso. “Ben 10 minuti. Che razza di amico sei?”

Minho roteò gli occhi. “Lo sai com’è. Il traffico.”

A questo, Thomas gli fece un sorriso genuino. “Scherzo, mi sei mancato anche te.” Disse, sincero.

Prima che Minho potesse dire qualsiasi altra cosa, la porta si spalancò, e Brenda entrò. “HOLA THOMAS!” Urlò la ragazza, un megafono in mano.

E, uhm, la ragazza sembrava leggermente diversa dall’ultima volta che Thomas l’aveva vista. Era abbastanza certo che i suoi capelli non erano blu elettrico alla festa di Natale.

“Brenda, tesoro. Che hai fatto ai capelli? Hai deciso di andare per il puffo?” fece Teresa, con tono zuccherino.

Brenda le rivolse un sorriso egualmente dolce. “Odiavo il fatto di avere dei capelli da 10, così, senza nemmeno provarci. Mi faceva stare male per la gente come te, che deve sforzarsi un sacco per avere dei capelli decenti.” Fece.

Il sorriso sparì dal volto di Teresa, e Thomas decise di intervenire prima che fosse troppo tardi. “Brenda! Sei in ritardo anche te.” Disse, abbracciandola.

Brenda rispose all’abbraccio e diede un bacio sulla guancia a Thomas. “Mi ha mandato un messaggio Jorge, dicendo che tua mamma ha comprato qualcosa al negozio di suo cugino, e che quindi eravate probabilmente tornati.” Spiegò la ragazza.

Rimasero a chiacchierare per qualche minuto, nonostante Thomas non riuscisse ad immergersi completamente nella conversazione. Newt non era venuto.

***

Teresa e Thomas camminarono a braccetto, entrambi stretti nei propri cappotti mentre arrivavano nel cuore del bosco. Nonostante fosse il bel mezzo della notte, 23.00, non era molto buio, forse perché il falò al centro della radura brillava intensamente.

Brenda e Minho erano dietro di loro, Brenda che li fissava irritata. La ragazza aveva invitato Minho e Thomas a venire con lei al falò, e Thomas aveva immediatamente invitato Teresa a venire con loro, nonostante sapesse che lei e Brenda non si sopportassero.

Non c’era una vera ragione. Risaliva circa all’anno precedente, quando Brenda si era presa un’enorme cotta per Thomas, e Teresa l’aveva tormentata per settimane riguardo alla faccenda. Poi la cotta le era passata, una volta conosciuto Thomas. Ma il sangue cattivo tra Brenda e Teresa era rimasto.

Minho non odiava Teresa, semplicemente trovava irritante il modo in cui la ragazza era devota allo studio e la sua passione nel prendere sempre voti alti. Lo irritava, per qualche ragione. Quindi non poteva che essere sorpreso quando Teresa aveva accettato di venire alla festa con loro. Ma era rimasto solidale a Brenda, e non aveva detto nulla.

Thomas e Teresa si separarono non appena arrivati alla festa, dato che Teresa aveva avvistato Rachel, Aris e altre persone che conosceva arrostire marshmallow sul falò. Thomas, Brenda e Minho si fiondarono invece sulla pista da ballo, ridendo come idioti e ballando fino a sentire male ai piedi.

“Vado a prendermi da bere!” annunciò Thomas, ma ne Brenda ne Minho sembrarono notarlo, mentre si letteralmente strusciavano l’uno contro l’altro. Interessante. Thomas avrebbe investigato sulla faccenda.

Si avvicinò a Gally, che sembrava essere incaricato delle bibite. “Galz!” chiamò, sorridendo civettuolo al ragazzo.

Gally arrossì leggermente, anche se tentò di mostrarsi irritato al soprannome. “Edison. Non chiamarmi in quel modo.”

Thomas batté le ciglia, sorpreso. “Ma... volevo darti un soprannome per farti vedere quanto tengo a te.” Disse, diabolico.

Questo mandò in corto circuito Gally, che cominciò a balbettare e cambiare sfumature di rosso. Thomas tentò di trattenere una risata mentre gli prendeva la birra da sotto il naso e si allontanava.

Stava per tornare da Brenda e Minho quando andò a sbattere contro qualcosa. O qualcuno.

La birra gli cadde di mano, ma per pura fortuna non si ruppe. La stessa cosa non si poteva dire per il cellulare del ragazzo contro cui si era scontrato, visto che lo schermo andò letteralmente in mille pezzi. “Oh cazzo.” Fece Thomas alzando il volto ed incontrando lo sguardo incredulo di... Newt.

“Newt.” Fece Thomas, stupidamente.

Newt lo guardò, ed fece una smorfia. “Karma.” Rispose il biondo. Thomas lo guardò in confusione finché Newt non spiegò. “Visto che non ti ho chiamato, il mio cellulare è andato in mille pezzi.” Spiegò. “Per  la seconda volta in una settimana.” Bofonchiò.

“Mi... mi dispiace.” Fece infine il moro.

Newt immediatamente scosse la testa. “No, non è colpa tua. Non guardavo dove andavo.” Thomas si alzò in piedi e gli tese la mano, e dopo qualche secondo di esitazione, Newt la accettò.

Thomas si chinò a raccogliere il cellulare... o meglio, i resti del cellulare di Newt, e lo porse al ragazzo.

Newt lo accettò e guardò il cellulare, scettico. “Spero che possano ripararlo.” Sospirò al ragazzo.

Rimasero in silenzio imbarazzante per qualche secondo, prima che Thomas parlasse. “Newt... volevo...” il biondo lo guardò, in attesa. “Ahem, volevo... chiederti scusa. Per l’altra volta. Alla festa. Il bacio. Scusa. Non volevo.” Fece, meccanicamente.

Il sorriso di Newt sparì. Poi il biondo scosse la testa. “Non fa... fa stesso. Cioè, intendo... sì. Va tutto... ecco. Bene.” Balbettò.

Thomas fece un passo indietro, maledicendo la sua stupidaggine. Poi puntò al cellulare. “Scusami ancora per il cellulare. Posso pagare io se vuoi.”

Newt scosse la testa, sforzando un sorriso sul proprio volto. “Nah, fa stesso. Era già quasi distrutto, e mio patrigno vende cellulari. Quindi... sì. Ciao.”

Thomas accennò un saluto con la testa prima di allontanarsi. Nonostante si fosse scusato con Newt, si sentiva vuoto dentro, come se avesse appena perso un’opportunità importante.

Si volse, e vide Newt, un’espressione stranamente triste in volto mentre si avvicinava a Gally per prendere da bere. Thomas prese una decisione.

Mise a terra la bottiglia di birra e si diresse nuovamente verso di Newt. Mise una mano sulla spalla del ragazzo, che fece un salto in spavento. Poi corrugò la fronte a vedere Thomas nuovamente accanto a lui. “Tommy?”

“Non mi dispiace. Averti baciato, intendo. Mi dispiace averlo fatto senza chiedere, e mentre ero mezzo ubriaco, anche. Ma per il bacio... non sono dispiaciuto. Mi è piaciuto.” Disse immediatamente. Sentì le guance arrossarsi sotto lo sguardo sorpreso di Newt.

Da qualche parte il conto alla rovescia cominciò. 10, 9...

Poi il volto del biondo si aprì in un enorme sorriso. Newt fece un passo avanti, fino a trovarsi davanti a Thomas. Guardò il moro dritto negli occhi. “Quindi?”

8, 7...

Thomas, a cui era mancato il respiro a quanto vicini erano, lo guardò confuso. “Uhm?”

6, 5...

Newt sussurrò, il suo respiro caldo sul volto di Thomas. “Hai detto che avresti dovuto chiedermelo.”

4, 3...

A Thomas mancò il respiro, poi chiese. “Posso... posso baciarti?” chiese.

2, 1...

In risposta, Newt unì le loro labbra in un dolce bacio, mentre dappertutto fuochi d’artificio scoppiavano, tra urla di giubilo e auguri di buon anno. E, per quanto cliché potesse sembrare, Thomas non era mai stato così felice.

Angolo Autrice

Ecco il nuovo chappy! Spero vi piaccia! Finalmente, direi! Fluff! Baci, e le recensioni sono sempre apprezzate.

   
 
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