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Autore: Heaven On Fire    01/08/2015    0 recensioni
Quarto anno a Hogwarts. Il trio si trova ad affrontare il Torneo Tremaghi, mentre Draco Malfoy si trova ad affrontare qualcosa di nuovo, tanto quanto impensabile.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'



A Greta,
perché vorrei che fossi con noi, ma non ci sei
e  perché sei un po' troppo Romione



The Downside







Gli occhi del signor Malfoy erano tornati a posarsi su Hermione, che arrossì un po', ma sostenne il suo sguardo con fermezza.
Il brusio della folla solleticava le orecchie di Draco, ma in quel momento contava ben poco: come si permettesse una mezzosangue di mostrarsi a testa alta difronte a suo padre non riusciva a capirlo, ed era così fiera che non riuscì a non stupirsi. Per la prima volta si accese qualcosa in Draco Malfoy.
Draco era curioso e la osservò per buona parte della partita. Quel cesto di capelli non la rendeva certo più attraente, ma era diversa, aveva qualcosa che gli altri non avevano. Se suo padre lo avesse sentito, di certo lo avrebbe punito con una punizione esemplare, ma non poteva farne a meno.
Quando se ne andarono, dopo l'arrivo dei Mangiamorte, li seguì; questo non era certamente ciò che avrebbe fatto un Malfoy, ma in fondo lui era anche un Black, poteva permettersi certe cose.
Ad un certo punto, in preda alla confusione, Potter cadde addosso alla ragazza e Draco si nascose dietro a un tronco d'albero.
«Sono inciampato su una radice» sbottò quell'idiota di Weasley.
Lui non riuscì a trattenersi. «Be', con dei piedi di quelle dimensioni è difficile evitarlo.»
Si voltò tutto il trio in contemporanea, compreso pel di carota, che era ancora steso a terra e si stava rialzando.
«Non è meglio che vi muoviate, adesso? Non vorrete che riconoscano anche lei, vero?» e indicò la mezzosangue con un cenno.
Si scambiarono il loro solito connubio di insulti e poi lei li trascinò via. Quanto odiava Weasel non avrebbe saputo dirlo, quel pezzente. Lei non aveva abbassato lo sguardo nemmeno per un attimo e Draco non sapeva se questo lo infastidisse o lo incuriosisse di più.
«Lurida Mezzosangue


§


Due giorni dopo iniziarono le lezioni a Hogwarts e si venne a sapere che si sarebbe svolto il Torneo Tremaghi quell'anno nella scuola, creando così grande scompiglio tra i ragazzi («Lo sapevo già» aveva borbottato durante il discorso di Silente).
Alla seconda ora del mattino lui e la sua combriccola erano scesi al limitare della Foresta Proibita per Cura delle Creature Magiche. La brillante idea del gigante era stata quella di allevare giganteschi vermoni bianchi e viscidi.
«Ah, certi hanno il pungiglione» disse Hagrid entusiasta (Lavanda ritrasse in fretta la mano dal contenitore). «Mi sa che sono i maschi... le femmine hanno delle cosette per succhiare sulla pancia... per succhiare il sangue, credo».
«Be', adesso capisco perché stiamo cercando di tenerli in vita» disse Malfoy sarcastico. «Chi non vorrebbe un animaletto che brucia, punge e morde contemporaneamente?»
«Solo perché non sono proprio carini non vuol dire che non servono a niente» ribatté Hermione. «Il sangue di drago è straordinariamente magico, ma non per questo vorresti avere un drago come animale di compagnia, no?»

Non seppe cosa risponderle e questo lo disturbò non poco. “Ecco la Mezzosangue in aiuto dei due magici idioti e del guardiacaccia non da meno”.
La lezione andò avanti a fegato di rana e uova di formiche, fin quando Draco, esasperato, non sentì qualcosa che lo fece rinvigorire: «...L'ho detto solo per zittire Malfoy» disse lei. «Che, tra parentesi, secondo me ha ragione. La cosa migliore da fare sarebbe schiacciarli tutti prima che comincino ad attaccarci». Si lasciò sfuggire un ghigno soddisfatto. Che la Granger approvasse qualcosa di detto da lui era assolutamente una novità.


§


È piuttosto nota la fragilità dell'orgoglio Malfoy, tanto quanto lo è quella dell'intera casata Grifondoro e quel giorno l'ego di Draco era stato malamente preso a calci.
Come se non ne bastasse uno di babbeo a insegnare, era stato assunto Malocchio Moody a Difesa delle Arti Oscure, che lo aveva trasformato in una donnola per difendere San Potter e il suo amico Weasel. Assolutamente intollerabile.
Si limitò a girovagare per i corridoi, ascoltando il ritmo costante dei suoi passi, finché non decise che tornare nei dormitori non era tra le sue priorità. Quella storia lo seccava troppo per discuterne con qualcuno e, decisamente, non ne avrebbe parlato con Blaise, che si sarebbe limitato a ridere; piuttosto, la biblioteca sembrava il posto adatto dove nascondersi. Era tardi e nessuno studente con un briciolo di buon senso avrebbe deciso di starsene a studiare fino a quell'ora.
Giunto soglia si accorse di non aver considerato qualcosa di fondamentale: la Mezzosangue, che come al suo solito aveva infossato il volto tra le pagine dei libri e un discreto ammontare di pergamene. Quale migliore occasione di questa? Draco ghignò (o sorrise? No, proprio no).
Si avvicinò silenziosamente fino al suo tavolo e le si sedette di fronte. La ragazza non si era ancora accorta di lui e questo gli diede il tempo di osservarla. La camicia era sgualcita e le maniche arricciate fino al gomito, mentre la cravatta era allentata; i capelli assomigliavano molto di più a un nido, ma lo trovò particolarmente divertente. Sfogliava affannosamente la pagine, come se da quel che cercava dipendesse la sua stessa vita.
Draco si sporse verso di lei e Hermione alzò lentamente lo sguardo, con l'espressione di chi spera che ciò che vede sia solo un'allucinazione dovuta alla stanchezza.
«Malfoy» disse lei, quasi avesse voluto fare una constatazione.
«Mezzosangue, mi sembra un po' tardi per studiare» sentenziò il biondo con voce melliflua e un'impercettibile sfumatura di soddisfazione nel tono.
«Come fai a essere certo che io stia studiando? E poi, a meno che tu non sia venuto solo a dare fastidio, in biblioteca ci sei anche tu» concluse solennemente, per tornarsene alla sua lettura.
Un Malfoy non molla così. «Non stai studiando, eh, Granger?» ripeté, come se non si fosse ancora convinto. Quella, esasperata, alzò gli occhi al cielo.
«Draco, dimmi cosa vuoi da me e facciamola finita qui» sputò, evidentemente scocciata.
Ma Draco rimase in silenzio, cercando di mascherare il più possibile lo stupore; in quindici anni gli unici che lo avevano chiamato – o avevano avuto il coraggio di chiamarlo – per nome si potevano contare sulle dita di una mano, genitori inclusi e ora era arrivata la Mezzosangue, che, con un po' troppa libertà, lo aveva fatto come se fosse stata la cosa più naturale del mondo.
«Ripetilo.»
«Vattene senza fare troppe storie, ho cosa più importanti da fare, Furetto.» Non accennava nemmeno ad alzare lo sguardo.
«Mi hai chiamato per nome» continuò, ignorando ancora le sue parole.
«Ti ho chiamato anche Furetto, mi sembra più appropriato.» Arrotolò una pergamena e prese appunti su un'altra.
E quella fiammella che si era timidamente accesa qualche giorno prima, in quel momento prese a bruciare un po' più intensamente.







N.d.a.:

In inglese “downside” è inteso anche come il nostro “altro lato della medaglia” e il punto di vista di Draco è proprio l'Altro Lato di questa Medaglia.

   
 
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