Stavo seduta su una sedia di legno antico con il cuscino di seta lo avevo riconosciuto dall'odore.
Guardavo fuori dalla finestra stringendo le ginocchia al petto. Fuori era buio ancora, anche se erano passate le otto già da un pezzo. Avevo perso l' abitudine di vedere orario e data da quando mi ero lasciata alle spalle il tempo. Da quando ero una vampira.
Il cuore di mia figlia nella stanza accanto era un semplice rumore di sottofondo ed era lei a riportarmi alla realtà per vedere quanti giorni aveva e quanti invece ne dimostrasse.
Aveva a malapena un anno ma ne dimostrava quindici.
Non andava a scuola ma apprendeva tutto molto velocemente. Avevamo deciso di mandarla a scuola una volta stabilito il corpo, una volta finita di crescere, anche se lei non ne era troppo felice.
Sentii due braccia circondarmi le spalle. – cosa pensi??- era sempre la sua voce. Feci una risata sottile e cristallina da quando avevo scoperto di poter allontanare il mio scudo non ci eravamo allenati i miei pensieri erano troppo brutti per riempire anche lui di angoscia. – A tutto questo tempo come è passato, così velocemente- sentii il rumore di una sedia strusciare sul parquet. Probabilmente aveva allungato un braccio per prendere la sedia dietro di me.
- Ti riferisci a Nessi vero?- annuii se avessi potuto piangere lo avrei fatto i ricordi di quando era bambina e la tenevo tra le braccia a coccolarla, le sue manine che mi toccavano il viso per farmi capire cosa voleva e il suo cuore che batteva così veloce. Erano i ricordi di una bambina che cresceva troppo in fretta ignorando l’età e il tempo.  
- è felice- rispose Edward – Ma tu non lo sei vero?- Edward anche se non mi poteva leggere nel pensiero capiva il mio stato d’animo. – No non lo sono, non lo posso essere…- tagliai la frase a metà e mi girai per parlare in faccia. –Lei è piccola ha un anno ma ne dimostra quindici, si sposerà, se ne andrà e noi non avremo neanche il tempo di rendercene conto.- Cominciò a sfiorarmi il viso con le dita. In un altro momento avrei perso la testa ma non ora. – è la sua vita la deve vivere, e poi non andrà lontano. Ti vuole bene, ricordi quando era piccola e tu eri una giovane vampira?! Ricordi che quando ti vedeva voleva saltarti in braccio?! Non ti lascerà.-
In realtà non ce ne eravamo accorti ma Renesmee stava sentendo tutto dalla porta, era sveglia e aveva gli occhio lucidi. Aveva sentito tutto.
- Ops non l’avevo sentita- Edward me lo aveva sussurrato troppo a bassa voce per far sentire le sue parole anche a lei.
Si alzò e andò probabilmente a lavarsi dopo saremmo dovuti andare da Charlie e poi da Jake ad accompagnare Renesmee.
Renesmee cominciò a venirmi vicino con passo lento e esitante. Gli sorrisi –Buongiorno piccola- Sorrisi anche delle mie stesse parole, piccola non era proprio l’aggettivo giusto.
Invece di rispondermi mi corse in contro e mi abbracciò. Singhiozzava così le accarezzai la schiena. –Non me ne andrò mai, Mamma. Non ti lascerò mai te lo prometto- erano parole spezzate dalle sue stesse lacrime.
- No e invece se tu vuoi farlo, devi farlo. Nessie- si l’avevo cominciata a chiamare anche io così quando mi scappava mi scappava. – Devi vivere la tua vita come io sto vivendo la mia- sussurrai quelle parole mi facevano male, ma era la verità la vita era la sua e doveva viverla. Non poteva stare accanto a me per sempre doveva aprire gli occhi.
- Tu ci sarai sempre vero mamma?- come poteva dubitarne? Per me non esisteva vita senza di lei, senza Edward. Era una parte di me che non avrei saputo lasciare.
Saremmo state senza vicine, con i nostri cuori. Inseparabili. Il telefono di Nessie squillò. Lei si staccò da me e prese il telefono in mano sullo schermo c’era il nome del mio migliore amico. Jake. –è ora di andarsi a preparare- sorrisi delle mie parole parlavo come quando ero piccola. – eh già prima che Jake mi uccida- mi fece l’occhiolino.
Come al solito i suoi vestiti erano bellissimi, sempre grazie a zia Alice e a zia Rosalie. Non indossava mai i suoi vestiti per più di tre volte. Anzi era un caso particolare diciamo che non l’indossava mai per più di una volta.
Il suo fisico era perfetto, era snella e alta quasi quanto Edward di me aveva gli occhi e forse il colore dei capelli ereditato quindi da Charlie.
Quella mattina indossava dei semplici jeans blu scuri con un top bianco aderente e molto lavorato. Nessie non adorava molto la moda, ma non l’odiava neppure quanto me.
Quando uscimmo di casa da dietro le montagne scorgeva un sole chiaro e ben nascosto, Nessie fissava la pelle mia e di Edward che esposta al sole irradiava colori stupendi. Mi guardò e sorrise.





NON SONO MOLTO BRAVA COMUNQUE LASCERò DOPO IL SECONDO CAPITOLO GRAZIE :D