Con le mani legate le mie capacità motorie e di autodifesa erano limitate, ma sapevo che in caso di pericolo mi sarei potuta liberare facilmente. Il nodo era stato impostato proprio per essere facile da sciogliere.
Mentre percorrevamo il corridoio principale cercavo di analizzare ogni elemento che componeva il quartier generale, erano senza dubbio all’avanguardia, lo si capiva anche semplicemente guardando quanta tecnologia inondasse quella porzione dell’edificio.
Man mano che ci avvicinavamo alla stanza principale l’ansia saliva e notai che ogni persona che incrociavamo guardava Jonghyun con aria interrogativa, molto probabilmente si chiedevano cosa ci facesse lì. Molti lo salutavano e guardandolo cercavano di dire qualcos’altro ma poi non aprivano bocca.
Stavo per abituarmi a quell’atmosfera decisamente fuori dalle mie corde, quando Jonghyun mi fece fermare davanti ad una grande porta e portandosi davanti a me bussò per tre volte.
Sentimmo una voce che c’intimò di entrare e non appena aprimmo la porta ci ritrovammo davanti Minho, seduto ad una scrivania intento a lavorare.
- Tu… che diavolo ci fai qui?! - esordì Minho alzandosi di colpo e fissandoci entrambi sbigottito. Nonostante il linguaggio il suo tono era contento.
Sentii Jonghyun rilassarsi e allentare la presa - Non pensavo mi credessi così sprovveduto fratello! - replicò in tono di sfida - Anche se mi è servito un po’ di tempo sono riuscito ad evadere e portarti pure un souvenir - portò avanti con un tono che mi era famigliare, mi sembrava di essere tornata indietro di qualche tempo.

Il piano studiato con Jonghyun prevedeva proprio ciò: che lui fingesse di essere fuggito dal quartier generale e mi portasse come “ostaggio”. Forse era troppo scontato, ma in certi casi le cose semplici sono le migliori.
Minho allora si rilassò e sorridendo beffardamente si avvicinò a noi - Ma bene, ci rincontriamo ancora - riprese rivolgendosi a me - Mi auguro proprio che questa sia l’ultima volta! - proseguì sfiorandomi il viso con una mano per poi alzare il capo e rivolgersi a Jonghyun - Allora non sei così incapace come pensavo! - riferì ricordando ciò che avevo pensato il giorno in cui venni a conoscenza della sua vera identità - Pensavo che i sistemi di sicurezza del loro quartier generale fossero inespugnabili - disse allora.
Jonghyun sorrise - Sono ben organizzati sì, ma penso che i nostri siano più all’avanguardia, inoltre mi hanno sottovalutato e ciò ha giocato a mio favore - espresse con tono compiaciuto - Se mi avessero portato nelle celle d’isolamento dove molto probabilmente c’è Jinki a quest’ora sarei ancora là con lui - mi stupii di quanta naturalezza usasse parlando con Minho, era impossibile anche supporre che fosse tutta una farsa.
- E lei? - proseguì Minho indicandomi - Come hai fatto a prenderla? -
Quella era la parte del piano che ci portò via più tempo: trovare una scusa plausibile per giustificare la mia presenza lì.
- Non era programmato - esordì Jonghyun - Mi sono accorto che mi seguiva non appena ho superato la zona dove mi avevano rinchiuso, penso fosse lì per lavorare. Non è così? - domandò rivolgendosi a me e strattonandomi verso di lui. Io mi divincolai guardandolo in cagnesco. - Per mia fortuna non era armata e non mi ci è voluto molto per immobilizzarla, oltretutto avendola colta di sorpresa non ha  avuto il tempo di reagire.
- Hai avuto solo fortuna! - sbottai strattonandolo a mia volta.
- Oh tu credi? - affermò lui in tono di sfida - Beh questa tua svista ti costerà cara!
Mentre Jonghyun parlava, vidi Minho diventare sempre più allegro, forse stava pensando a come vendicarsi su di me - Ora basta chiacchiere! - intervenne allora - Voglio capire come girare questa situazione a nostro favore. - perseguì mentre tornava a sedersi al suo porto - Ho intenzione di vendicarmi di tutti quegli agenti, lei non mi basta più! - era la prima volta che lo vedevo così sicuro delle sue parole. Forse il fatto di trovarsi in quella fortezza, a suo parere inespugnabile, lo faceva sentire al sicuro. Ma non aveva fatto bene i suoi conti!

Trascorsero un paio di minuti senza che nessuno dicesse nulla, Minho era impegnato in qualcosa che chiaramente nono voleva condividere. Poco dopo però lo vidi staccarsi dal computer, alzarsi dirigersi verso la porta di uscita e poi girarsi per chiamare Jonghyun orinandogli di seguirlo, quando sentimmo del trambusto ed entrambi capimmo che mio fratello, Kibum e il resto della squadra erano riusciti ad entrare.
Introdursi era sicuramente la parte più semplice del piano, avere Jonghyun dalla nostra parte aveva portato parecchi vantaggi. L’altra parte del piano prevedeva che mentre noi ci occupavamo di distrarre Minho, loro grazie alla scansione delle impronte digitali e della retina che avevamo effettuato al laboratorio della sede e alla registrazione della voce si sarebbero infiltrati indisturbati ed avrebbero iniziato a sistemare gran parte degli scagnozzi di Minho.
Pochi secondi dopo vedemmo la porta spalancarsi e uno degli uomini di Minho entrò trepidante  confermando che la nostra squadra si era intrufolata nel quartier generale. Per una frazione di secondo Minho diventò pallido con lo sguardo sbarrato, certamente non si capacitava di come avessimo potuto eludere tutti i sistemi di sicurezza. Dopo un attimo di smarrimento però ritornò in sé e ordinò di passare al contrattacco con qualsiasi mezzo a loro disposizione, poi mi afferrò aprì un passaggio segreto posto dietro una parete ed entrò portandomi con sé, mentre ordinava a Jonghyun di andare a dare una mano agli altri.

Mentre percorrevo quella porzione di sotterranei insieme a Minho, cercavo di analizzare la situazione per prendere tempo in attesa dell’arrivo della mia squadra.
La via era stretta e le scale piccole, tipica dei covi dei mafiosi, sicuramente ci avrebbe condotto in una stanza grande come quella in cui avevamo affrontato Minho l’ultima volta.
Come previsto raggiungemmo una grande stanza e non appena arrivammo, Minho mi strattonò lanciandomi letteralmente a terra per poi puntarmi una pistola contro - Vedi di non fare scherzi o ti ucciderò prima che tu abbia il tempo di aprire bocca - sbottò chiaramente seccato - Non so come abbiate fatto a fregarci ma stavolta ve la farò pagare! - il suo tono era minaccioso ma anche serio, sicuramente quella volta le sue non erano solo minacce - Non uscirete vivi di qui, nessuno di voi, sappilo! - ringhiò infine.
- Hai ragione - esordii calibrando le parole più che potevo, in quel momento anche una piccola provocazione avrebbe potuto portarmi alla morte certa - Ma ho intenzione di compiere il mio dovere fino in fondo! - affermai sicura di quello che pensavo.
- Il tuo lavoro finisce qui! - grugnì lui alzando la pistola e preparandosi a sparare.
- Fossi in te mi fermerei! - Minho si girò per capire chi fosse ad aver parlato e non appena ruotò il capo si ritrovò Jonghyun davanti che gli puntava una pistola alla tempia. Vedendolo mi tranquillizzai.
Minho lo guardò confuso - La prigione ti ha dato di volta al cervello? Che diavolo stai facendo!? - lo attaccò.
A quelle parole sul volto di Jonghyun comparve un sorriso beffardo - Cosa sto facendo? - ripeté - Semplicemente il mio lavoro fratello - espresse usando ironicamente la parola “fratello” - Bluemoon tutto bene? - mi domandò spostando il capo per guardarmi, io annuii - Pensavi che solo Jinki fosse così intelligente da intrufolarsi in territorio nemico senza destare sospetti? - riprese tornando a rivolgersi a Minho - È stato un processo lungo e laborioso ma come posso notare ha sortito l’effetto desiderato.
A quelle parole sul volto di Minho comparì un terribile ghigno: un misto di odio, disprezzo e senso di tradimento - Brutto bastardo! - scoppiò allora, avvicinandosi di un passo a Jonghyun che alzò la pistola facendolo fermare di colpo.
- Devo essere stato parecchio convincente se nemmeno tu che sei così sveglio hai avuto il minimo sospetto - seguitò Jonghyun diventando serio - Mi sono dovuto abbassare a diventare un criminale ma se è servito per arrivare qui sono più che soddisfatto.
- Ora capisco perché hai insistito così tanto per compiere da solo quel colpo! - intuì Minho riferendosi al giorno in cui avevamo “rapito” Jonghyun.
Jonghyun sorrise - In realtà non avevo programmato di venire “sequestrato” ma speravo in un contatto con il mio quartier generale - spiegò riferendo ciò che pochi giorni prima aveva detto anche a noi.
Minho s’irrigidì - Suppongo allora che oggi tu non abbia avuto la necessità di fuggire, o sbaglio?
- Penso che tu non abbia bisogno che ti risponda - portò avanti Jonghyun - Anzi, ho il sentore che tu stia cercando di prendere tempo per elaborare un piano per salvarti la pelle! - la sua intuizione era la più plausibile - Ma credimi, non hai possibilità questa volta, nessuno verrà in tuo aiuto, tutti i tuoi scagnozzi sono alle prese con la nostra squadra e come sai Jinki si trova molto lontano da qui! Non puoi fare altro se non arrenderti! - nel tono di Jonghyun sentii un senso di vittoria, dopotutto Minho non aveva possibilità.

Era tutto finito, di lì a pochi secondi avremmo finalmente messo fine a quella storia per sempre, mancava veramente poco e stavo iniziando a rilassarmi, pessima mossa!
Fu un secondo, Jonghyun alzò la pistola per colpire Jonghyun con i proiettili sedativi che aveva inserito quando lo vidi girarsi verso di me e il suo viso inorridì all’istante. Spostò immediatamente la pistola in direzione delle mie spalle ma prima che avesse il tempo di far partire il colpo sentii un rombo provenire da dietro le mie spalle…
 

Rieccomi^^
Come potete notare ormai la storia sta arrivando alla sua conlusione *lacrimuccia* Non sapete quanto sono affezionata a questa FF che è iniziata così per scherzo si può dire^^ Dato che non riesco ad immaginare la mia vita senza le FF sugli SHINee ho inizianto a scriverne un'altra *l'autrice è soddisfatta di sè stessa* e pensavo di pubblicarla non appena avrò finito questa! XD Spero che vi incuriosirà e piacerà tanto come questa ^^ Vi aspetto, a prestooo XD