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Autore: Ramiza    26/01/2009    4 recensioni
Quando Jun Misugi poté ricominciare a giocare Yayoi Aoba lo guardò entrare in campo e sorrise. Il cuore di Jun stava meglio. Il cuore di Yayoi era triste, e batteva lento, e forse era rotto da tanto tempo. Di tutto questo Jun Misugi non si era accorto. Un omaggio alla mia adolescenza e alla coppia che più ho amato in assoluto. Un percorso che si snoda velocemente dall'inizio della loro relazione, così come ce la presenta l'anime, fino a risvolti di mia pura invenzione.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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DOVRAI SCEGLIERE, DOVRAI SPARIRE


Farà male, dovrai scegliere,
dovrai sparire,
insultarmi o consolarmi
prima di capire
che non sei soltanto tu,
ma sono anch'io
l'amore mio...*


Jun Misugi tornò lentamente verso il campo da gioco.

«Tutto bene, capitano?» chiese Akito. Lui annuì.

Eppure non andava bene affatto.

«Cosa voleva Ozora?» proseguì Akito «ci sono dei problemi?».

Ce ne sono eccome, avrebbe voluto rispondere Jun.

«Va tutto bene» disse invece riprendendo l'allenamento.


Non se ne andava. Per quanto Jun provasse e riprovasse non riusciva ad allontanare da sé il pensiero di Yayoi e Ozora, era come se improvvisamente si fosse reso conto di tutto il tempo che era trascorso da quando si era deciso ad invitarla per un tè.

Quel tè insieme non lo avevano mai preso.

Avevano continuato come sempre a concentrarsi su di lui. Sempre e soltanto lui, Jun malato di cuore o il grande Misugi principe del calcio.

Dannazione, pensò.

Scagliò il pallone verso la porta con una rabbia che non gli era consueta.

Poi uscì dal campo.

«Devo andare» disse.

L'allenatore lo guardò sbigottito.

«Le dispiace, mister? È una cosa importante». L'uomo annuì confuso. In tanti anni in cui aveva allenato Jun quella era in assoluto la prima volta che lo vedeva fare una cosa del genere.


Quando Yayoi sentì squillare il suo cellulare e vide lampeggiarvi sopra il numero di Jun rispose preoccupata.

«Che succede Jun?» chiese

«Niente» rispose lui «perché?»

«È successo qualcosa?» insistette.

Jun sapeva cosa volesse dire quella sua domanda e ne avvertì l'implicito rimprovero: non le aveva mai fatto una telefonata solo per fare due chiacchiere.

«Devo parlati. Sei all'università?» domandò allontanando quel pensiero

«Sì» rispose

«Possiamo vederci?» continuò

«Vederci adesso? Ma non sei agli allenamenti?» chiese sorpresa.

Lui tacque.

«Certo che possiamo vederci» riprese «dove preferisci?».

Yayoi non gli aveva mai detto no, o anche soltanto aspetta. Lei era sempre stata lì.

«Vediamoci al bar, quello vicino allo studio del dottore, tra un'ora» disse.


Proprio quel bar.

Bevendo finalmente quel tè.

Non aveva aspettato anni per permettere che tutto andasse frettoloso e casuale, nemmeno se doveva battere sul tempo Tsubasa Ozora.

Batterlo su tempo? Ma non ti senti ridicolo, Jun Misugi?


Yayoi arrivò ed era sorridente e bella, avvolta nella sua giacca verde che le illuminava il viso.

Si sedettero ed ordinarono un tè.

«Caspita Jun, sono quasi emozionata» gli disse «non posso credere che stiamo finalmente prendendo questo tè». Sorrideva. Non era arrabbiata o inacidita. Era Yayoi.

«Scusami» disse lui allora, con quei mille no che le aveva detto tutti lì, uno ad uno davanti ai suoi occhi, odiosi.

Lei lo guardò senza capire.

«Sono stato un'idiota. Sono sempre stato un'idiota».

Yayoi trasalì.

«Ma di che stai parlando Jun? Di cosa dovrei scusarti? Mi stai facendo preoccupare» disse in tono concitato

«Beh, andiamo bene Yayoi. Si vede che sono proprio irrecuperabile»

«Jun...» sussurrò confusa

«Sta' tranquilla. Questa volta ti dirò tutto».

Tutto? Beh Jun, ti ci vorrebbe una vita intera per dirle tutto. Diciamo le cose importanti.


«Ma di tutto quello che devo dirti c'è una cosa che viene prima delle altre».

Lei lo guardò ansiosa.

«Era così scontato per me che credevo dovesse esserlo anche per te». Tutta la sua sicurezza svanì, Jun si ritrovò incerto, quasi balbettante.

«Di cosa stai parlando?» disse lei con dolcezza, incoraggiandolo.

«Del fatto che ti amo, Yayoi, che ti ho sempre amata e che non lo ho messo in dubbio nemmeno per un momento».


Quando Jun Misugi disse a Yayoi Aoba che la amava, il mondo prese a girarle intorno e lei non capì quasi più dove si trovasse.


«So che è stupido Yayoi. È terribilmente stupido avere aspettato tutti questi anni per dirtelo, ma tu sei sempre stata l'unica e a me è sempre sembrato così evidente...».

Adesso che aveva cominciato non riusciva più a fermarsi.

Le parole gli uscivano dalla bocca come un fiume in piena e travolgevano lei che le ascoltava.

«Devi solo dirmi che non è tardi. Abbiamo un sacco un di tempo. Prenderemo un sacco di tè insieme, guarderò tutte le cose che hai in camera e imparerò a memoria i tuoi gusti. Saprò che animali di piacciono, qual è il tuo film preferito e non dimenticherò mai più il nome della tua facoltà».

Chissà se lei capiva davvero quello che voleva dirle. Chissà se capiva la forza di quell'amore, se stava finalmente riuscendo a comunicargliela.

«Sono sempre stato un egoista e tu avresti dovuto mandarmi al diavolo tante volte. Non so perché tu non lo abbia mai fatto, ma ti prego, non cominciare adesso».

Poi attese.

Secondi che gli parvero ore.

«Perché dovrei mandarti al diavolo, Jun?» disse lei

«Perché sono un completo idiota» rispose.

La guardò. Aveva gli occhi lucidi e le guance bagnate.

«Perché piangi Yayoi? Non volevo farti piangere» disse con dolcezza.

«E me lo chiedi? È da quando ti conosco che spero di sentirmi dire qualcosa del genere». Yayoi chiuse gli occhi e rimase immobile.

«E' ancora così?» chiese lui «ho la sensazione di averti allontanata così tanto» continuò.

Poteva toccare la tensione che avvertiva. Non si era mai sentito così prima d'ora. Neppure in una partita, neppure subito prima di calciare la palla che avrebbe deciso il risultato.

«E dove potrei essere andata senza di te?».


Quando Jun Misugi prese il suo viso tra le mani e la baciò, Yayoi si sentì strana ma felice come non era mai stata in tutta la sua vita.

Allora lei pensò che era valsa la pena aspettare tanto e che se qualche volta era stata triste per colpa sua questo solo momento la aveva appena ripagata di tutto.


Quando Jun Misugi prese Yayoi Aoba per mano e camminò con lei per le strade della città, accompagnandola fino a casa, le parve che il mondo intero stesse cambiando colore.


In seguito accaddero molte cose.

Tsubasa Ozora capì quasi subito che qualcosa era cambiato, inizialmente si maledisse per la stupidità dimostrata, poi convenne con se stesso che per Yayoi sarebbe stato comunque soltanto un ripiego e se ne fece una ragione preferendo restarle amico.

Jun Misugi si ritrovò a dover imparare moltissimo sui rapporti di coppia e lei cercò di fargli capire ogni cosa con la pazienza e la dolcezza che la contraddistingueva.

Jun, d'altro canto, scoprì anche quasi subito che il tempo passato con lei non gli bastava mai e mentre Yayoi procedeva con calma, godendosi ogni istante di una relazione che aveva sognato per anni, lui corse e corse freneticamente finalmente accecato da un amore che per troppo tempo aveva relegato in secondo piano.

Rivelò a sua madre del suo fidanzamento molto prima che Yayoi ne parlasse ai propri genitori e poco più di 9 mesi dopo, in una sera fredda di novembre, mentre stavano prendendo un tè al solito caffè, Jun Misugi chiese a Yayoi Aoba di sposarlo.


Probabilmente, a questo punto, vi aspetterete un colpo di scena.

Forse penserete che la conclusione di questa storia non può essere così semplice.

Vi sarete magari detti che Jun Misugi aveva almeno qualcosa da scontare e che lei, prima o poi, gli avrebbe presentato il conto.

Supporrete, forse, che ci sia almeno un piccolo ostacolo finale.

Immaginerete Yayoi biascicare parole confuse, dirgli che lo ama ma che non se la sente di sposarlo così presto. Lei, in fondo, ha soltanto 22 anni e in tutta la vita non ha mai dedicato un secondo a pensare veramente se stessa né a se stessa con qualcuno che non fosse Jun.

Ma soprattutto perché lei sa bene che lui non cambierà. Anche adesso che le ha rivelato il suo amore, lei dovrà sempre competere con il calcio e forse verrà talvolta al secondo posto. La loro vita insieme sarà come sempre segnata da partite e visite dal dottore e ne sarà sempre Jun il primo protagonista. Lui non riuscirà a mantenere tutte le promesse che le ha fatto e non saprà mai che Yayoi vorrebbe avere un gatto rosso o che preferisce il riso al curry al pollo fritto.

Tutto questo Yayoi lo sa benissimo.

Conosce Jun meglio di chiunque altro al mondo e non si fa alcuna illusione.

D'altra parte lei non alcuna voglia né alcun bisogno di farsi illusioni.

Yayoi Aoba ama Jun Misugi esattamente così com'è e non lo vorrebbe diverso di una sola virgola.

Adesso, poi, che è sicura del suo amore crede seriamente che il loro rapporto sia perfetto.


Così questa storia non avrà alcun colpo di scena finale e in quel caffè Yayoi si metterà a piangere mentre dalle sue labbra uscirà soltanto un sì.


Jun Misugi e Yayoi Aoba si sposeranno 5 mesi dopo.


La loro storia, dopotutto, inizia qui.


...amore mio*



Grazie davvero a chi a letto e recensito. Spero che la storia vi sia piaciuta. L'adolescente innamorata di Julian Ross che vive ancora in me ne è abbastanza soddisfatta.

In particolare grazie a

4haley4: beh, è vero. Il nome Julian è bellissimo e anche a me piace da morire. È sempre un piacere condividere il ritorno all'adolescenza, davvero. L'idea di scegliere Holly mi è venuta da quella famosa scena e poi perché non lo ho mai trovato molto disposto verso Patty (poverina), ma dopotutto Amy non poteva amare che Julian...no?

Lara80: il ruolo di Tsubasa è stato ridotto al secondo capitolo, ma la storia doveva essere abbastanza breve. Magari in un'altra storia avrà più spazio, non mi dispiacerebbe.


Infine grazie a Roberto Vecchioni che, suo malgrado, mi ha prestato la meravigliosa canzone per introdurre e chiudere ogni capitolo (*).


  
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