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Autore: albalau    02/08/2015    5 recensioni
Salve! questa è la prima fic che scrivo su Inazuma Eleven. Sarà una storia incentrata sulla coppia Riccardo/Gabi, ma ci saranno un pò tutti e alcuni in una versione molto particolare. Userò i nomi italiani perché non sono molto pratica con quelli giapponesi. Aggiungo la nota OCC perché doverosa.
Dal primo capitolo:
-Buongiorno ragazzi!- quella voce li bloccò nuovamente per un attimo, poi tutti saltarono in piedi in un istante.
-Professor Criptix!- esclamarono interdetti.
-E ci sono anche io!- Fey affiancò lo scienziato con un ampio sorriso.
-Non ci posso credere!- disse J.P. saltando in piedi.- Che bello vederti Fey!-
I ragazzi lo accerchiarono, abbracciandolo forte e tempestandolo di domande. Nel frattempo anche gli allenatori si erano fatti avanti, avvicinandosi a quello strambo professore.
-Mi fa piacere vedervi nuovamente e trovarvi in ottima salute.-
-Grazie Mark.- rispose Criptix portando le mani dietro la schiena.
-Però qualcosa mi dice che non siete qui per una visita.- intervenne Jude.
-Bravo ragazzo mio, sei ancora sveglio come ricordavo.- e scoppiò a ridere sguaiatamente.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Capitolo 1

 

 

Ormai erano trascorsi quasi quattro anni da quando la squadra della Raimon aveva vinto il torneo Cammino Imperiale. Tanto era anche trascorso dalle loro avventure nel tempo e dalla battaglia della Earth contro gli alieni. Alcuni di loro avevano abbandonato il calcio professionistico, altri giocavano in squadre minori, altri ancora ingaggiati da squadre importanti. Nonostante le loro vite avessero preso strade diverse, la passione del calcio ancora li legava fortemente gli uni agli altri. Non dimenticavano, non potevano e non volevano.

E questo era il motivo principale per il quale , una volta l'anno, si ritagliavano lo spazio per stare nuovamente tutti assieme. Per giocare, divertirsi, ridere e scherzare come facevano quando erano ancora una sola squadra. In quei giorni il mondo intero per loro si annullava e tornavano dei semplici ragazzini.

-Prendi questa!-

La palla schizzò a grande velocità, rasentando il terreno per poi impennarsi e scendere. Ma il tiro, per quanto fosse forte, finì tra le braccia del portiere.

-Devi fare di meglio Michael se vuoi segnare!- urlò J.P. al suo amico.- Vai Gabi!-

rilanciò la palla che venne agganciata dal difensore che non perse tempo. La colpì al volo indirizzandola verso il suo miglior amico di sempre.

-È tua Riccardo!-

-Vai Arion!- tirò a sua volta verso il ragazzo.

Ragazzo che non aspettava altro. Prese il pallone driblando i vari amici e giungendo in prossimità della porta.

-Wanli, Aitor, fermatelo!- gridò Samguk alla difesa, che subito gli chiuse la visuale della porta.

Ma Arion aveva il suo piano.

-Prendi Victor!- tirò indietro verso il compagno che, preso al volo il passaggio, tirò senza esitazione in porta. La potenza era talmente forte che anche il portiere seguì la stessa traiettoria della palla.

-GOAL!!!- esultò Arion, saltando come al suo solito e facendo ridere tutti.

-Sei sempre il migliore.- si complimentò Samguk con Victor, posandogli una mano sulla spalla.

L'amico sorrise ricambiando il gesto. Poi volse lo sguardo verso i compagni, trovandoli tutti a ridere e saltare. Sembrava davvero che il tempo si fosse fermato.

-Non siamo cambiati più di tanto.- fu Adé a dare voce ai suoi pensieri.

-A quanto pare no.- rispose Victor mantenendo sempre il sorriso.

-Forza riprendiamo!- urlò il portiere rilanciando e facendo riprendere a tutti la corsa.

Ai bordi del campo due occhi non abbandonavano mai i giocatori a lui tanto cari. Sorrideva nel vedere le loro espressioni, il loro volti felici.

-Immaginavo che saresti stato qui Mark.-

Si voltò riconoscendo il suo interlocutore.

-Ciao Jude!- esclamò sorridendo come al suo solito.

Lo vide avanzare fino a fermarsi al suo fianco.

-Non ne perdi una vero?- domanda retorica e lo sapeva.

-Non potrei mai. Lo sai, sono i miei ragazzi.- rispose con orgoglio.

Rimasero qualche minuto in silenzio continuando ad osservare i giocatori, fino a che un respiro più profondo degli altri attirò l'attenzione di Mark.

-Che devi dirmi?- ormai lo conosceva come le sue tasche.

-Non ti si può nascondere nulla è?- disse sistemandosi gli occhiali e sorridendogli.- Ho, o meglio, hai ricevuto una proposta da Axel.-

Si girò di scattò sgranando gli occhi.

-Axel? E che vuole?-

-Semplice. Giocare una partita con la tua squadra. Con quella squadra.- rivelò indicando i giocatori in campo.

-COSA?????-

 

Si erano riuniti nella sala comune della Raimon. Infatti il preside, visto che il ritrovo annuale si svolgeva quando la scuola era chiusa, aveva dato loro il permesso di usufruire delle strutture scolastiche con le quali erano cresciuti. Comunque i ragazzi erano abbastanza confusi. In tutte le volte che si erano incontrati l'allenatore Evans non aveva mai interrotto una partita, tanto meno per una riunione. Che bollisse qualcosa in pentola?

-Bene ragazzi, immagino le varie domande che vi state facendo, ma tranquilli, non dovete preoccuparvi.- iniziò Mark sorridendogli.

-Beh allenatore, deve ammettere che comunque è strano che lei ci interrompa.- disse Arion, supportato da tutti.

-Avete ragione, ma il motivo è presto detto. Tra poco più di due settimane dovrete giocare.-

-Come giocare!- scattò in piedi proprio Arion.

Lo stupore era generale, tutti si chiedevano insistentemente che stava accadendo.

-Proprio così. Axel mi ha fato una richiesta e credo che voi siate d'accordo.-

-E cosa vuole Axel Blaze?- domandò serio Victor.

-Giocare una partita di beneficenza tra di voi e la Earth Eleven.- rispose senza abbandonare gli occhi dei suoi giocatori.

-Come sarebbe a dire!- esclamò Arion saltando in piedi.- Noi no siamo più la Raimon e anche la Earth non esiste.-

-Per questo Axel ha chiesto di voi. Vuole far ricordare quei tempi passati. Vuole far ricordare quello per cui abbiamo combattuto.- disse Jude con convinzione.

-Suvvia ragazzi, non si tratta mica di una questione di vita o di morte. È per beneficenza!- Mark era davvero entusiasta a quell'idea.

-Sì, ok, ma come la mettiamo con i nostri club?- chiese Riccardo leggermente teso.

-Tutto già risolto. Axel ha chiesto un esonero di tre settimane che gli è stato accordato, come per i vari impegni e lavori degli altri. Per cui da domani inizierete ad allenarvi seriamente.- confermò Celia entrando di sorpresa insieme alle “vecchie” manager della Raimon.

Il team allenatori era nuovamente al completo, la squadra pure...

-E noi che giocavamo con loro?- domandò Victor indicando, oltre se stesso, anche Riccardo e Arion.

-Nessun problema. La formazione rimarrà quella di allora con voi tre, mentre per noi non ci saranno cambiamenti. Lucian, Michael e Ryoma vi sostituiranno egregiamente.- spiegò Mark.

-Senza contare che la Raimon potrà contare anche sul nostro sostegno!- esclamò una Sky al colmo dell'euforia.

-Che bello ci siamo proprio tutti!- saltò sul posto Arion con un sorriso enorme.- Ma ci pensi J.P.? Giocheremo di nuovo con i nostri vecchi amici, in una vera partita!-

-Hai ragione! È davvero stupendo!!!- gli diede man forte il piccolo, ma non tanto ormai, portiere.

-L'entusiasmo non è mai mancato a quei due.- sghignazzò Jade.

-Già, mi sembra di tornare indietro nel tempo.- sostenne Sky sorridendo.

Tutti apparivano, infatti, molto felici di quella possibilità. O meglio così sembrava, perché nonostante l'euforia contagiosa, uno di loro non era proprio molto contento.

Gabi fissava il volto sorridente del suo miglior amico, facendo leggermente una smorfia. Quel piccolo periodo che li vedeva nuovamente vicini stava per essere interrotto. Amaramente dovette riconoscere che era sempre stato così. Da quando avevano finito gli anni alla Raimon i vari impegni li avevano tenuti lontani, come le squadre che li avevano scelti. Rigorosamente ai lati opposti del Paese. Più sfortuna di così! Non che si potesse lamentare della sua vita, anzi andava più che a meraviglia, come che, nonostante tutto, i successi di Riccardo lo riempissero di gioia, ma aspettava sempre trepidante quel loro ritrovo, per tornare e stare nuovamente vicino a lui. Sapeva di essere una causa persa, sopratutto dopo aver accettato finalmente quello che sentiva per l'ex numero nove della squadra. Ma assolutamente mai lo avrebbe rivelato al diretto interessato, men che meno dopo aver saputo che usciva con la figlia del suo allenatore. Mica era così stupido da rischiare di perdere la sua amicizia, quindi era rimasto in silenzio per anni e avrebbe continuato a farlo.

-A quanto pare ci dovremmo scontrare.- proprio la voce di Riccardo lo strappò da quei pensieri tristi.

-A quanto pare. Ma ti avviso che non sarà facile superarmi.- disse, mascherando la delusione del non poter giocare fianco a fianco, con il solito sorriso.

-Lo vedremmo.- ribatté il moro.

Si sorrisero a vicenda lanciandosi silenziosamente una sfida. Poi Riccardo si allontanò, raggiungendo l'allenatore per avere qualche informazione in più su quell'incontro.

-Sei un cretino.-

-Piantala Aitor.- sibilò Gabi guardandolo con la coda dell'occhio.

L' altro alzò le spalle, ma non smise di tormentarlo.

-Vediamo un po'...da anni sei innamorato del tuo migliore amico, ma hai deciso di non dirgli nulla per salvare la vostra amicizia. Amicizia, che secondo me, non è più così forte dato che non è che lui si prodighi nel farsi sentire. E tu stai male. Sei masochista o cosa?-

-Fatti i cazzi tuoi e lasciami in pace.- ringhiò nuovamente il rosa, più che pronto a prenderlo a pugni. Odiava quando lo mettevano di fronte all'ovvio.

-Fa come ti pare, basta che poi non vieni da me a piangere.- e anche lui lo lasciò solo.

Sospirò, non poteva prendersela con Aitor. Diceva cose sacrosante. Non lo avrebbe mai detto, ma era stato grazie a quel ragazzo e alla sua amicizia che era riuscito ad andare avanti, nonostante lo riprendesse sempre e più di una volta, forse mille volte, aveva cercato di farlo ragionare. Ma era lui che non voleva sentirne parlare. Tornò con gli occhi su Riccardo, sospirando per l'ennesima volta. Basta, doveva smettere di pensarci e far buon viso a cattivo gioco. Stampandosi in viso un sorriso che più fasullo di così non poteva essere, raggiunse i compagni seduti nei loro soliti posti. Ma appena si sedette tutti sentirono il pavimento tremare violentemente, tanto che anche i piccoli oggetti e libri poggiati sugli scaffali caddero a terra.

-Il terremoto!!!- gridò Ryoma saltando in piedi.

-Presto ragazzi! Sotto i tavoli!- urlò Jude, trascinando con sé sia Celia che Mark.

Tutti corsero a ripararsi, tenendosi la testa con le mani e sperando che finisse presto.

Fortunatamente la scossa termino dopo pochissimi secondi, anche se i presenti indugiarono ad uscire dai loro ripari, meglio essere sicuri che non ci fossero ulteriori tremori. Dopo un minuto decisero di tentare la sorte.

-Caspita. Meno male che è finito.- disse Arion con un sospiro.

-Buongiorno ragazzi!- quella voce li bloccò nuovamente per un attimo, poi tutti saltarono in piedi in un istante.

-Professor Criptix!- esclamarono interdetti.

-E ci sono anche io!- Fey affiancò lo scienziato con un ampio sorriso.

-Non ci posso credere!- disse J.P. saltando in piedi.- Che bello vederti Fey!-

I ragazzi lo accerchiarono, abbracciandolo forte e tempestandolo di domande. Nel frattempo anche gli allenatori si erano fatti avanti, avvicinandosi a quello strambo professore.

-Mi fa piacere vedervi nuovamente e trovarvi in ottima salute.-

-Grazie Mark.- rispose Criptix portando le mani dietro la schiena.

-Però qualcosa mi dice che non siete qui per una visita.- intervenne Jude.

-Bravo ragazzo mio, sei ancora sveglio come ricordavo.- e scoppiò a ridere sguaiatamente.

-E allora Fey che ci racconti? Tutto a posto nel futuro? E gli altri come stanno? E Simeon?- chiese a raffica Arion.

-Lascialo respirare!- lo riprese Victor. Il suo capitano era sempre molto, troppo esuberante e curioso.

-Lascia stare, lo avevo messo in conto. Comunque sì, stanno tutti bene e le cose non potrebbero andare meglio.- rispose a tutte quelle domande il ragazzo del futuro.

-Allora siete venuti per una visita?- domandò Samguk.

-Beh...non proprio.-

Lo osservarono con curiosità.

-Proprio così amici.- intervenne il professore.- Il nostro viaggio ha uno scopo più grande!- spiegò alzando sia la voce che le braccia.

-Di che si tratta.- Mark, ora, era davvero curioso.

-Della mia nuova invenzione.- e indicò una grande macchina dietro le spalle.

-E...e...quella???-

-Ragazzi lasciate che vi illustri la situazione.- iniziò Criptix passeggiando avanti e indietro mentre tutti riprendevano posto.- Nel nostro tempo una specie animale per noi fondamentale si è estinta e abbiamo capito che tutto è partito da questo momento.-

-Di che specie parlate?- chiede Riccardo.

-Si tratta dei pipistrelli.-

Molti di loro rabbrividirono. Non erano sicuramente gli animaletti più amati.

-Mi scusi, ma perché sarebbero così importanti?- chiese Adé grattandosi la testa.

-Semplice. I pipistrelli si nutrono di insetti, in patrticolar modo di zanzare. Che accadrebbe se il mondo ne fosse invaso?-commentò Jude.

-Infatti ragazzo. I maschi hanno preso il sopravvento e di conseguenza le nascite si sono ridotte drasticamente fino a scomparire.-

-Per cui l'unico modo è quello di riportare il numero in parità.- aggiunse serio Fey.

-Ma come intendete fare?- chiese stavolta Gabi.

-Con la mia invenzione! Intanto scusatemi per lo spavento di poco fa, il terremoto è stato causato dal trasporto della macchina.-

-Meno male.- sospirarono.

-Ma scusi come farebbe la sua invenzione a salvare i pipistrelli? A me sa un po' da balla.- commentò Jade.

-Ragazza diffidente. Il raggio permette ai maschi di diventare femmine. È la mia cambio sesso!-

-EEEHHHH????-

-Giusto. Il raggio che emette inferte il sesso e ci permetterà di equilibrare nuovamente il numero.- continuò Fey sorridendo.

-Assurdo, davvero assurdo. Ma se effettivamente funziona....- Mark da perplesso era diventato euforico.

-Ma hai sentito J.P.? Favoloso!- disse Arion guardando il miglior amico.

-Hai ragione! Favoloso!- e gli diede man forte.

-Quei due si entusiasmano ancora tanto.- constatò sottovoce Aitor.

-Però devi ammettere che sia particolare come idea.- disse Riccardo incrociando le braccia al petto.

-Mah!- fu l'unico verso che ricevette.

Intanto Jade, ancora perplessa, si avvicinò di qualche passo a quello strano aggeggio.

-Ma farà davvero tutto quello che hanno detto? A me sembra solo un catorcio.-

Ryoma, vedendola avanzare verso la macchina, e trovandosi lui sulla sua strada, decise di farle prendere un bel colpo. In fondo era parecchio che non la stuzzicava e lui amava stuzzicarla! Appena fu entrata nel suo raggio d'azione, ed essendo lei visibilmente distratta, allungò la gamba pronto a godersi il sicuro capitombolo dell'amica. Ma per sfortuna, le cose non andarono proprio come aveva previsto.

Jade inciampò sul pide di Ryoma, ma si sbilanciò in avanti, finendo esattamente sui comandi della macchina di Criptix, azionandola.

Il boato fu molto forte e tutti si voltarono impauriti vedendo quell'aggeggio emettere suoni e luci forti ad intermittenza.

-No! No! NOOOOOOO!- urlò il professore, avendo capito cosa stava succedendo.

-Mettevi al riparo! Svelti!!!!-

Non capivano che stava accadendo, ma sentendo il terrore nella voce del professore, fecero come richiesto. Non si accorsero nemmeno dei raggi e della nebbia che fuoriuscirono la macchina, pensarono solo a coprirsi. Da ancora cosa non lo sapevano. Dopo pochi minuti il silenzio tornò a regnare. Il fumo si diradò e gli venne dato il via libera per uscire.

-Che è successo?- domandò ansioso Mark.

-È stata azionata, meno male che sembra tutto ok.- gli spigò Fey.

-Tutto ok un corno! Che cosa sono queste!!!- l'urlo blocco tutti.

Lentamente si voltarono verso la voce che doveva essere di Victor, ma appariva fin troppo acuta. Sbiancarono. Il loro compagno era in piedi, tremante e con gli occhi sbarrati. Teneva le mani all'altezza del petto, ma senza il coraggio di toccarlo.

-Non...non...ci...credo...- mormorò Celia.

-A quanto pare funziona a meraviglia!- si complimentò con se stesso Criptix.

A quelle parole Victor si lanciò contro di lui con il serio intento di strozzarlo.

-Cosa mi hai fatto vecchio pazzo!-

Per fortuna i due allenatori riuscirono ad afferrarlo in tempo, prima che potesse mettere in atto il suo piano.

-Calmati! Troveremo una soluzione!-

-Una soluzione??? Sono...sono...sono...una donna!- si sentiva che era disperato.

-Professore?- tentò Fey.

-I raggi devono aver assunto una traiettoria strana.- era l'unica spiegazione possibile.

Ma intanto, per precauzione, si era nascosto dietro a quello che era il più grosso. Ovvero Wanli.

-E io come torno normale.- ormai Victor sembrava calmo.

Mark e Jude si fidarono a lasciarlo, ma rimasero di sasso. Il ragazzo, o ragazza, si era accasciato a terra e...piangeva. Non ci credevano!

-Tu??? E di me che dici?-

Erano nuovamente congelati. Anche Michael aveva fatto la sua comparsa, ma...

-Io quello lo ammazzo!-

-Oh no, anche tu!- esclamò Fey tremante.

-Razza di idioti! Si può sapere chi ha azionato quell'aggeggio!- gridò Michael cercando di nascondere le rotondità apparse.

Jade si fece piccola piccola, sentendosi responsabile. Però, a pensarci bene....

-Cretino! Imbecille! La colpa è tua!- esplose in direzione di Ryoma.

-E perché?- domandò stranito.

La ragazza si fiondò davanti a lui, sbattendo le mani sul tavolo.

-Se non mi avessi fatto lo sgambetto io non sarei mai finita su quell'aggeggio!- urlò.

Ryoma sentiva il suo sguardo assassino, come quello degli altri. In particolar modo quello di Victor e Michael. Ora sì che poteva dire di essere morto!

-Quel che è fatto è fatto. Ora, però, lei deve fare in modo di farci tornare normali, altrimenti non credo che le piacerà ancora tanto essere uno scienziato.- sibilò un'altra voce con tono sinistro.

Per la terza volta tutti rimasero impietriti. Non uno, non due, ma ben tre dei ragazzi aveva subito quella stramba trasformazione. Ma questa...

Se non lo sapevano, se non lo conoscevano, se...

Riccardo non riusciva a distogliere lo sguardo, non poteva. Ignorava che anche i suoi amici erano nel suo stesso stato. O, anche se lo avesse saputo, gliene sarebbe importato. Eccome se gli sarebbe importato!

-Questa sì che è una trasformazione riuscita al cento per cento!- esclamò il professore.

E come dargli torto. Gabi era assolutamente perfetto!

 

 

 

  
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