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Autore: Debby_Gatta_The_Best    03/08/2015    4 recensioni
Bisogna proprio essere disperati per andare a lavorare in una pizzeria piena di assatanati, vero? Ecco, Jeremy è un disperato.
E vi dirò di più, devo essere proprio disperata per scrivere questo prequel!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeremy Fitzgerald, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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-Certo che sono proprio messi male...-

Il tecnico osservava gli animatronics sbilenchi dondolare pericolosamente sul palcoscenico.

Toy Freddy era improvvisamente dimagrito: Jeremy aveva preso un manico di scopa per sostituire il suo corpo, che aveva a sua volta infilato in un secchio ribaltato facendoci un buco per renderlo un po' più stabile, poi ci aveva ficcato la testa senza un occhio e senza naso in cima. Di Toy Chica rimanevano solo le mutande e il becco, appiccicati con lo sputo su un rotolo di carta igienica sorretta dalla mezza chitarra di Toy Bonnie, che questo reggeva con fatica grazie all'endoscheletro del braccio destro rimasto in piedi. Per il resto, solo le orecchie del coniglio erano sopravvissute ai riti satanici di Jeremy. Baloon Boy era stato gonfiato da Geremi a forza di soffiarci dentro (meglio non sapere da quale parte) e aveva tappato il buco (sì, avete capito quale) con un tappo di sughero, ma rimaneva mezzo incenerito. Puppet e Mangle continuavano a saltellare da una parte.

-Sono sempre stati così?-

Chiese il tecnico a Geremy e al proprietario.

-Sì, decisamente!-

Annuì il primo.

-Uh... mi pare di sì...-

Concordò incerto Frederick, non capendo cosa fosse cambiato nei suoi robot, anche se c'era qualcosa che non lo convinceva a pieno.

-Purtroppo sono stati montati male in origine, credo-

Intervenne Mangle, voltandosi.

-Infatti per me hanno usato le istruzioni, ma per loro mi sa di no... ecco, questo dovrebbe essere il progetto originale-

Tirò fuori da una tasca che non aveva uno di quei progetti su carta blu che si vedono sempre nei cartoni di Tom e Jerry, e lo porse al tizio.

-Uhm... ci vorrà un po' a ricostruirli-

Frederick sudava freddo:

-Ma... entro questa sera saranno pronti? Ho... dei progetti per 'stasera, c'è un compleanno...-

-Posso provarci... raddoppiando il costo-

Frederick grugnì, poi tirò fuori dal suo portafoglio di pelle di coccodrillo finta un mazzo di soldoni.

-Doveva essere la paga di Giorgio qui a fianco a me, ma in casi estremi...-

-Hey!-

Brontolò Jeremy vedendo sparire il frutto del suo lavoro nel marsupio del tecnico, il quale gli sorrise perfido.

Il tale si mise subito a lavoro, aggeggiando con una chiave inglese e due bulloni di numero.

-Lasciamolo fare...-

Disse Frederick. Ogni giorno, notava Jeremy, la voce del proprietario impostore si faceva sempre più viscida, cruda, roca, amara, aspra, gracchiante, salata e cotta troppo. Ma non si chiese il perché dato che lì davanti c'era Charlotte ed aveva ben altro a cui pensare.

-Jeremy, ora che gli animatronics sono in riparazione... potresti aiutarci oggi?-

Chiese Belly facendogli gli occhioni dolshosi.

-Aiutarvi in cosa?-

-A servire ai tavoli mascherati da animali mentre cantiamo canzoncine allegre ballando il valzer con un flauto in bocca-

-Ah-

-Quindi? Ci aiuterai? Ti pregooo!-

L'implorazione di Belly (o forse quelle belle bombe che aveva davanti Charlotte) indussero Jeremy ad accettare l'offerta.

-Non preoccuparti, sarà solo per oggi, questa sera i robot dovrebbero essere stati riparati, no?-

-Su, dobbiamo scegliere che costume farti indossare...-

Osservò Mary con la sua voce piatta.

-Noi ovviamente ci maschereremo come i nostri animatronics!-

Esultò Belly, alludendo a Toy Bonnie.

-Ragazze, io non posso mascherarmi-

Anticipò Frederick ancora più rosso in faccia.

-Uff... allora, Jeremy, ti travestirai da Freddy!-

-NO!-

-Come sarebbe a dire “no”? Freddy è la mascotte della pizzeria! È un onore essere mascherati da lui!-

Ridacchiò nervoso Frederick.

-Ma voi mi state chiedendo di vestirmi da TOY FREDDY! È un orso brutto e grasso!-

-HEY!-

Urlò Toy Freddy in costruzione nell'altra stanza.

-Eh vabbé, le persone grasse sono piene di... gioia!-

-Eh?-

-Fa nulla-

Belly e Mary si abbatterono, cioè non nel senso che si spararono a vicenda, nel senso che divennero tristi di colpo, ma Charlotte seppe come risolvere la situazione: iniziò a slacciarsi la maglia, poi se la sfilò con fare molto sensuale, e stava per aprirsi il reggiseno quando Jeremy, sbavante, la fermò:

-CAPITOCAPITOCAPITO!-

S'infilò in un vecchio costume di Toy Freddy e tornò saltellante, con un grosso sorriso in faccia.

Quel costume... era la maglia di ricambio del robot... è pieno di cavi elettrici, spilli, motoseghe, torrette...”

Avrebbe voluto dirgli Belly, ma visto che lui non lo sapeva non se ne accorse, e non si ferì.

-Allora, quando arriva la clientela?-

Improvvisamente la porta si aprì vomitando orde di gente dentro il locale.

-Bene, ragazzi! Diamoci da fare!-


La sera giunse MOOOLTO lentamente. Quei marmocchi erano tremendi! Avevano picchiato Jeremy urlandogli:

-DOV'E' IL VERO TOY FREDDY, IMPOSTORE??-

Mentre erano stati gentilissimi con le ragazze. Jeremy aveva odiato quel costume, quel giorno. Già dall'inizio gli era iniziato a prudere il gomito, ma non poteva grattarsi. E non vi dico quando gli si infilarono le mutande nel didietro! Che rabbia, non potersi aggiustare i bermuda (sì, portava i bermuda a cuoricini)! Ma in fondo, per vedere Charlotte nuda avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche farsi ficcare una forchetta in un occhio ed un coltello nel naso come aveva fatto quel marmocchio di quattro anni.

A fine giornata, o meglio, prima di cena era sfatto. Ma dico davvero! Era a pezzi... un braccio sul palcoscenico, la gamba incollata al soffitto, un orecchio era finito in una pizza di un cliente, il naso se l'era rubato un bambino e chissà che fine aveva fatto, i capelli li aveva indossati un grassone pelato e il resto del corpo si trovava nel forno (erano finite le pizze congelate) ma tutto sommato non stava così male. Insomma, a parte per il femore in frantumi, la milza spappolata, un polmone perso chissà dove... insomma, anche lui aveva bisogno di un tecnico che lo aggiustasse.

Il tizio, quindi, s'intascò anche il suo ipotetico extra da parte di Frederick per ripararlo, ma alla fine tornò tutto intero (eccetto il naso, infatti da quel giorno fu conosciuto come “Lord Voldem- * coff coff * scusate, sbagliato fandom).

-Allora... i vostri robot sono aggiustati... io vi saluto, prima che arrivi un'altra ondata di mocciosi a rompermi i bulloni mentre lavoro!-

E se n'andò arrabbiato. Ma di cosa? In fondo lui non era stato smontato!

-Bene, Jeremy... come lo smascheriamo?-

Urlò Toy Freddy di fronte a Frederick, che lo guardò perplesso. Jeremy cercò di chiudergli la bocca, e s'inventò una scusa:

-Smascherare... le ragazze? Non preoccuparti, sanno togliersi il costume da sole! Adesso andiamo di qua, nello stanzino delle scope, a complottare NON CONTRO FREDERICK su come svelare NON IL PIANO DI FREDERICK!-

E andarono. Frederick si chiese se gli stessero nascondendo qualcosa.


-Allora... durante la festa di questa sera, BB gli va addosso, lui cade e sviene. Puppet lo infila dentro la scatola, e lo imbavaglia. A quel punto, un mio amico prenderà il suo posto (fidatevi, nessuno lo riconoscerà), e a fine serata, noi lo costringeremo a parlare!-

Disse Toy Freddy.

-E come pensi di fare per farlo cantare?-

Chiese col suo vocione da cantante d'opera Toy Bonnie.

-Emm... c'inventeremo qualcosa sul momento-

-A che ora?-

-Dovremmo aspettare i veri proprietari per incastrarlo... ma se facessero tardi, dico che verso le 9.30 dovrebbe andare bene-

Il piano era perfetto! Mancava solo mettersi all'opera.

Quella sera i bambini furono più perfidi che mai. Uno di quelli grassi, con la faccia cattiva aveva afferrato Puppet per un piede facendolo volare contro un tavolo, e a quel punto una baby-gang lo aveva picchiato di brutto. Mangle era stata rismontata nel giro di due nanopetosecondi, e le sue parti erano state usate per scopi sconosciuti, mentre la band era stata costretta, sotto la frusta di una bruttissima bambina coi denti a sciabola (sì, avete letto bene), a cantare musiche di Justin Bieber (per ogni fan di Justin Bieber, sostituire il nome col cantante che odiate) tutta la sera. Baloon Boy era stato appeso un filo e portato in giro per il locale mentre volteggiava sul soffitto.

L'ora del verdetto si stava avvicinando... dopo aver tirato giù Balloon Grasso Boy, Germery chiamò a sé i Toy (miracolosamente sfuggiti alla bambina malvagia).

-È ora di agire, ragazzi!-

Esclamò sottovoce (sì, lui ci riesce).

-Ma dove sono le cameriere?-

Fece notare Toy Chica. Jeremy alzò la testa, ed effettivamente le pizze si stavano servendo da sole. Dov'erano finite le proprietarie??


La moto rombava rombando. Sì. Bella descrizione, è? Rombava per le strade, a tutta velocità, o almeno a tutta la velocità consentita dai limiti, ma era comunque meglio di niente. Mary alla guida, Belly in mezzo e Charlotte a piedi (perché stava antipatica alle altre due), le tre si stavano dirigendo a tutta birra all'appartamento di Frederick.

-Presto, non ci rimane molto tempo! Il mio sesto senso mi dice che dobbiamo agire in fretta!-

-Mi continuo a chiedere.. puff, pant.... – cercò di dire Charlotte mentre correva loro dietro – perché non abbiamo fatto tutto questo prima?-

-Frederick avrebbe potuto sospettare qualcosa!-

Spiegò Mary.

-E oggi è troppo occupato con il compleanno!-

Arrivarono finalmente al condominio dove viveva il loro capo, ed entrarono sfondando la porta con un calcio avvitato. Corsero su per le scale, poi a metà corsa si resero conto che esisteva l'ascensore, quindi riscesero fino al piano terra e usarono l'ascensore, che s'inceppò a metà e quindi dovettero finire di salire a piedi (che guadagno!). Trovarono il piano di Frederick, solo che c'erano due porte.

-Ed ora?-

Mary avanzò sfondando la prima porta con una gomitata, e dietro apparve una vecchina terrorizzata:

-Oh... no, vi prego... prendete i miei soldi, ma non uccidetemi! Devo raccontare le storie ai miei nipotini!-

Le tre accettarono volentieri i soldi (più qualche caramella che le nonne hanno sempre in tasca), ringraziarono composte e riaggiustarono la porta. Poi sfondarono l'altra.

-Ed ora? Cosa dovremmo fare?-

-Cercare una prova della sua colpevolezza! È qualche tempo che si comporta in modo molto strano... sono spariti dei soldi, dei bambini, il presidente, una torta di compleanno e addirittura un pianeta del sistema solare. Penso che questo c'entri qualcosa con il suo strano comportamento!-

-E come la troviamo questa prova? Dentro l'armadio?-

In risposta, l'armadio lanciò un forte mugolio.

-AH, L'ARMADIO PARLA!-

-Ma noo, ci sarà un ostaggio come nei film.. ah, che emozione!-

Ridacchiò eccitata Charlotte.

Corsero incontro all'armadio, aprendolo di colpo, e dentro...



Commento

A domani!




No, scherzo, non sono così bastarda. Forse.



-MA QUANDO ARRIVANO I PROPRIETARI??-

Frederick era inciampato su Bambino Grasso, questo è vero, ma non era svenuto! Puppet, cercando di infilarlo nella scatola, aveva fallito miseramente. Frederick si era dimenato talmente tanto che con un calcio gli aveva sfondato la maschera, colpendo il tizio mascherato che c'era dietro (TA DA! Colpo di scena!), un tizio anche piuttosto figo, a dirla tutta, ma non stiamo parlando della figaggine di The Marionette in questo momento. Frederick si era nascosto sotto i tavoli prima che Toy Chica fosse riuscita a legarlo con una pizza, e adesso gli altri due gli davano la caccia, mentre Jeremy serviva ai tavoli per non destare sospetti da parte della clientela.

-Vieni qui, manigoldo!-

-NO!-

Frederick s'infilò dentro ad un tombino che c'era per strada (era uscito passando sotto le mattonelle della pizzeria... ?) e adesso Toy Freddy cercava di infilarcisi dentro, senza successo, mentre Toy Bonnie gli saltava sopra per farcelo entrare.

-Dov'è il proprietario?-

Si chiese improvvisamente una signora al tavolo.

E adesso? Che faccio??-

Jeremi sarebbe andato nel panico se proprio in quel momento non fosse arrivato... Frederick? No, aspetta... aveva qualcosa di strano... era grigio, magrissimo, fatto di metallo, con un paio di occhi sporgenti blu, due orecchie ed un'espressione che lo faceva assomigliare ad una mucca, i denti seghettati e dei cavi elettrici sopra la testa. Però portava un bel paio di baffi finti che coprivano tutto, e aveva la faccia tinta di rosso.

-Hey, sono qui!-

-Ah eccolo-

E continuò a mangiare.

Jeremy gli si avvicinò, squadrandolo da capo a piedi:

-Frederick?-

-No, è Phill-

Spiegò Bambino Grasso arrivando.

-È un endoscheletro che non ha ancora indossato il costume, per questo Toy Freddy lo odia così tanto. Però è simpatico, e riesce a travestirsi da umano-

-Io sono un umano, Balloon Boy!-

Brontolò Phill.

-Ecco, ne è convinto-

Sottolineò Toy Chica.

-Fantastico... assomigli proprio a Frederick! Adesso dobbiamo solo aspettare che Toy Bonnie e Toy Freddy acciuffino quello vero, e che i proprietari arrivino, così da incastrarlo una volta per tutte! Solo che... dove sono le ragazze (e il bel culo di Charlotte)? Non staranno mica cercando di metterci i bastoni tra le ruote, spero!-

Chiese Jeremì ricordandosi di quel piccolo particolare.


-FREDERICK?-

Erano una più shockata dell'altra.

-Che ci fai qui?? Pensavamo fossi alla Pizzeria!-

Frederick era legato e imbavagliato, in mutande, e addirittura senza trucco. Inquietante!

Belly lo liberò.

-Ah, ragazze! Vi amo tutte!-

Le abbracciò una ad una, piangendo di gioia.

-Che ci fai qui dentro?-

Chiese nuovamente Charlotte.

-Quell'impostore...! Vi ha fregato, ragazze! Ha preso il mio posto e da settimane si finge me! Ha addirittura comprato uno spray al miele concentrato per imitare la mia voce!-

Effettivamente, la voce dell'altro assomigliava ad un gesso sulla lavagna a confronto.

-Ma... da quando ha preso il tuo posto?-

-Dal pomeriggio dopo il colloquio con Jeremy... quando sono uscito per prendere una boccata d'aria, qualcuno mi ha colpito da dietro e sono svenuto. Mi sono ritrovato dentro il mio armadio! Quando l'ho visto per la prima volta, era già travestito come me... quindi non ho idea di chi sia, e del perché mi abbia fatto questo!-

Implicò al fatto che fosse in mutande.

-Ma quando vi siete accorte che lui era un impostore?-

Chiese lui questa volta.

-Non ne eravamo certe... ma faceva cose strane. Non aveva la tua voce sdolcinata, infatti mi era calato il diabete e non capito perché. E poi una cosa l'ha tradito: faceva sconti ai clienti. Insomma... lo sanno tutti, nessun Hudson che si rispetti fa sconti! Voi in famiglia siete tutti così avari!-

Frederick non aveva neanche la forza per offendersi. Era sconvolto, il volto paonazzo... faceva impressione, con quella barba non rasata e senza trucco!

-Presto, datti una sistemata, che andiamo dalla polizia e poi alla Pizzeria per incastrare l'impostore!-

Frederick allora si alzò in piedi, correndo verso il bagno.

-Un attimo che mi trucco!-

Belly intascò 50 dollari da Mary. Scommessa del trucco: vinta.

Uscì mezz'ora dopo, rosso in faccia e sudato con un giornale porno gay in mano. Si rese conto troppo tardi di averlo portato via dal bagno e lo gettò fuori di finestra, arrossendo ancora di più.

Belly intascò altri 100 dollari. Scommessa sul gusto sessuale di Frederick: vinta.

-E adesso – disse con voce affannata, asciugandosi la fronte – andiamo!-

-Ma sei in mutande...-

-Ah giusto-

S'infilò nell'armadio e ne riuscì vestito da donna.

-Scusate... il vestito da lavoro ce l'ha quell'altro...-

Scommessa sulla natura di Frederick: confermata. Altri 150 dollari.

E andarono di corsa, anzi in moto, dalla polizia e poi, via! Verso l'infinito e oltre la Pizzeria!


Phill si comportava proprio da umano! Quando si è convinti, si è convinti. Ma dove diamine erano i veri proprietari? Jeremy sudava freddo mentre cercava di intrattenere i bambini diabolici con spettacoli da mangiafuoco.


-Ragazzi...-

Chiese Freddy mentre prendeva il sole (lì il sole privato era pagato per rimanere in alto anche fino a mezzanotte, alcuni giorni).

-Non pensate che sia ora di andare?-

-Naaa...-

Risposero in coro tutti gli altri, compreso Gordon.

-Ma più tempo passa... più Frederick potrebbe conquistare il cuore della clientela... e a quel punto anche se sventassimo il suo piano, la gente potrebbe rimanere attaccata a lui e non volervi più come proprietari... e quindi gli incassi futuri sarebbero suoi-

Cercò di convincere Fred. Ci riuscì. Questo balzò in piedi dalla poltrona sulla spiaggia, urlando:

-PRESTO! Andiamo a riprenderci la pizzeria!-

-Ma ci vuole mezza giornata di viaggio! Potevamo partire questa mattina!-

Fece notare Bernard.

-Ma poi questo benessere ci ha impedito di partire...-

Ricordò la faccia di Chica, che, siccome era difficile da portare in giro, era stata appiccicata al volto martoriato di Bonnie.

-E adesso dovremo farlo! Come, però? Dobbiamo arrivare lì il prima possibile... ma le navi a quest'ora non partono! (l'unica cosa che l'Hotel Bellissimo non aveva di privato erano le navi. Solo perché sennò gli sarebbe costato troppo)-

-Be'... le navi pubbliche non partono... – intervenne Fawkes – ma io ho un vascello... e voi potreste remare-




Commento

Perdonatemi... avrei davvero voluto rivelare per intero il piano di Frederick (falso), ma il capitolo si è allungato troppo! Quindi... significa che il capitolo che avevo in mente per domani diventerà un po' più lungo. Spero che vi sia piaciuto.. è da questa mattina che ci lavoro! Vi aspetto domani per il gran finale! :D (o forse no?)

  
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