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Autore: FinalX    04/08/2015    0 recensioni
Dicono che quando nacque non pianse
Dicono che durante il parto la madre non provò alcun dolore
Mi correggo, questo è quello che direbbero se qualcuno avesse mai veramente saputo qualcosa di Speranza.
Speranza era il suo nome, il cognome della sua famiglia era Cadelli, ma nella nostra storia questo non è rilevante, allo stesso modo non è rilevante sapere dove e quando questa storia è avvenuta, poiché io da narratore preferisco mantenere un certo alone di mistero all'interno dei miei racconti.
Lascio a voi la scelta se credere o no a ciò che sto per raccontare, benvenuti miei cari lettori nella terribile vita di Speranza..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Dicono che quando nacque non pianse

Dicono che durante il parto la madre non provò alcun dolore

Mi correggo, questo è quello che direbbero se qualcuno avesse mai veramente saputo qualcosa di Speranza.

Speranza era il suo nome, il cognome della sua famiglia era Cadelli, ma nella nostra storia questo non è rilevante, allo stesso modo non è rilevante sapere dove e quando questa storia è avvenuta, poiché io da narratore preferisco mantenere un certo alone di mistero all'interno dei miei racconti.

Lascio a voi la scelta se credere o no a ciò che sto per raccontare, benvenuti miei cari lettori nella terribile vita di Speranza..

 

Capitolo 1 Compleanno

Per qualche strano motivo, Speranza aveva vissuto tutta la vita fino ai suoi 28 anni attuali con una sola e unica idea nella testa, quella di essere migliore, di essere più elevato di ogni altra forma di vita presente nella terra e quindi superiore, la cosa curiosa è il fatto che questa idea rimase tale, nella sua vita concreta questa convinzione non si fece mai notare, anzi, nessuno si accorse mai in modo concreto della sua esistenza, appariva agli altri come una inutile forma di vita, come un moscerino che passa davanti agli occhi e viene dimenticato in mezzo secondo.

Credo sia inutile parlare troppo del passato, poiché gli avvenimenti più importanti della vita di Speranza avvennero proprio dal giorno del suo ventottesimo compleanno in poi:

 

Era una mattina come tante per gli abitanti della città in cui Speranza abitava, ognuno svolgeva le sue mansioni, banchieri uscivano di casa e si recavano al posto di lavoro, genitori portavano figli a scuola, e il nostro protagonista era come suo solito sdraiato nel letto della sua cameretta, siccome viveva ancora con la famiglia, a pensare a come ogni mansione abituale svolta da qualsiasi cittadino del mondo civilizzato fosse stupida e inutile, e mentre pensava, ogni tanto gli scappava una risata sarcastica.

Si alzò dal letto verso le 9.40 circa del mattino, e andò verso il bagno.

All'interno della stanza da bagno vi era un grosso specchio all'interno del quale Speranza perdeva spesso intere ore a contemplare se stesso, non che si piacesse particolarmente, capelli spettinati, barba incolta e di cinque o sei chili sovrappeso, ma in fondo era tutto ciò che aveva, se stesso.

Andò in cucina con aria disinvolta, il padre Gianni leggeva il giornale sorseggiando un caffè, e la madre era indaffarata a fare i suoi esercizi mattutini, mentre la sorella Lucia era sul divano a guardare le sue telenovele, era una mattina regolare anche in casa Cadelli, e Speranza sapeva che nessuno gli avrebbe fatto gli auguri, poiché lui era invisibile al mondo e lo era sempre stato, non comunicava niente al mondo, ma questo fatto come immaginerete lui lo attribuiva alla sua superiorità, pensava fosse normale non essere capiti con un tale privilegio.

Speranza lavorava come cassiere in un grande supermercato e si accingeva ad uscire dalla porta di casa per recarsi a lavoro quando, la madre Giacomina disse “ Speranza non credere che mi sia dimenticata di che giorno è oggi” Speranza per un attimo rimase basito, improvvisamente era diventato visibile, sceso in terra tra i comuni mortali? Sua madre le stava davvero per fare gli auguri di compleanno? “Oggi finisci di lavorare prima perchè è Lunedì, ricordati di comprare il pane per stasera quando torni”, Speranza aveva esagerato con le fantasie, perse ogni sentimento correlato al suo nome e tornò ad essere lo stesso di sempre.

Mentre camminava verso il posto di lavoro si mise a ridere sarcasticamente mentre due lacrime scendevano dal suo viso. Qualcosa stava cambiando in lui, ma ancora non se ne era accorto..

 

 

  
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