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Autore: la luna nera    04/08/2015    1 recensioni
Quando il passato ritorna non può che creare casini. Alessia non pensava di rivedere Cosimo dopo anni ed anni. E soprattutto non pensava che rivederlo fosse così destabilizzante! A complicare le cose c'erano pure una figlia piccola e naturalmente la sua compagna con la quale condivide la sua vita in modo apparentemente tranquillo.
Questo inaspettato riavvicinamento è denso di paure, scheletri nell'armadio e situazioni più o meno ambigue. Che farà Cosimo, papà innamorato perso della figlia, sospeso fra due donne così diverse?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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La bellissima giornata che ho trascorso con Alessia e la mia bambina al giardino zoologico si è conclusa troppo in fretta, è sempre così quando si ha a che fare con i momenti piacevoli. E’ il tramonto quando infilo la chiave nella porta di casa, Ludovica è stanca ma felice ed ha intenzione di raccontare tutto per filo e per segno alle maestre ed i compagni quando, lunedì mattina, tornerà all’asilo. E naturalmente vuole fare tanti disegni di tutti gli animali che ha visto. Sono contento che preferisca trascorrere del tempo lontano dalla TV o i videogiochi, quando c’era sua madre ne ha abusato troppo per i miei gusti.
Stasera Alessia si ferma a dormire qui e la cosa mi scalda il cuore. Si, ancora non possiamo amarci come desideriamo, ma sentire la sua presenza accanto a me sotto quelle lenzuola, percepire il suo respiro dolce e rilassante, potermi svegliare e specchiarmi nel suo viso addormentato, mi inonda il cuore di gioia e serenità. Ho appena terminato di riordinare la cucina mentre lei aiuta Ludovica ad indossare il pigiamino, la porta della sua cameretta è socchiusa e da buon padre impiccione mi soffermo presso la soglia ad osservarle.
*_*
“Ecco qua, pronta per la nanna. Ma lo sai che quando ero piccola avevo anche io un pigiama pieno di stelle?”
“Davvero?”
“Si, era il mio preferito. Volevo solo quello e mi arrabbiavo sempre quando la mia mamma lo metteva in lavatrice perché non potevo indossarlo finché non era asciutto.”
La bimba le sorride, credo le piaccia sentirsi raccontare di quando i grandi erano piccoli. Poi la fissa. “Perché non diventi tu la mia mamma?”
°_°
Alessia sussulta ed io pure, sento una forte fitta al cuore.
“Tesoro, tu una mamma ce l’hai già.”
“Ma non mi vuole bene. Tu si invece.”
Per tutta risposta cattura la bambina fra le braccia, la stringe forte mentre le accarezza i capelli. Si è accorta della mia presenza dietro la porta, ci guardiamo negli occhi comprendendoci in un lampo. Entro nella stanza e mi unisco al loro abbraccio, asciugo una lacrima che sta scendendo sul viso di Alessia.
“La tua mamma ti vuole bene anche se adesso è lontana.”
“Dai piccola… E’ ora di dormire.”
E’ stanca e vedo benissimo che il sonno sta avendo la meglio su di lei. La aiuto ad infilarsi sotto le coperte e la lasciamo entrare dolcemente nel mondo dei sogni. Spengo l’abat-jour non appena sono sicuro che sta dormendo, le do un bacio e raggiungo Alessia che si trova in bagno, si è appena lavata la faccia e nonostante ciò noto che i suoi occhi sono ancora lucidi. La catturo fra le braccia facendo aderire la sua schiena al mio corpo, percepisco la malinconia scesa nei nostri cuori e ogni attimo che passa ringrazio la provvidenza per avermi fatto aprire gli occhi in tempo per salvare la vita mia e quella di mia figlia avendomi fatto incontrare di nuovo Alessia. In questi momenti di silenzio mi chiedo per l’ennesima volta come possa essere stato così cieco da non accorgermi per tanti anni quanto di meraviglioso esiste nel cuore e nell’anima della mia attuale compagna. Lei è il mio sole, la mia stella, la mia guida… con lei sto bene e forse posso finalmente sentirmi un uomo vero. La invito a seguirmi in camera da letto, sappiamo bene entrambi che il nostro momento ancora non è giunto, però a noi basta anche stare insieme abbracciati, guardarci negli occhi, perdersi l’uno nel profumo dell’altra…
Accolgo la sua testa sulla mia spalla e l’abbraccio mentre i nostri corpi si rilassano sotto le coperte, nonostante tutto siamo piuttosto stanchi. Sento la sua mano calda e morbida poggiarsi sul mio petto ed un dolcissimo bacio posarsi sulle mie labbra.
“Stai bene amore?”
“Si… E’ solo che… Insomma… Tua figlia prima mi ha presa alla sprovvista e..”
“Già, non mi aspettavo una cosa del genere. Ti vuole bene come se fossi davvero sua madre.”
“Lei una mamma ce l’ha ed io non voglio sostituirmi a lei, non credo sia giusto.”
Catturo le sue labbra in un bacio attraverso il quale tento di trasmetterle tutto l’amore che brucia nel mio cuore per lei. Alessia è ciò che mi completa perfettamente: ha quella semplicità mista ad un tocco di razionalità capace di frenarmi quando sono preso dall’entusiasmo che spesso mi porta a fare cavolate e a ficcarmi nei guai. Anche in questo momento per esempio: sarei tentato di spingerla a prendere il posto di Monica e farsi chiamare mamma da Ludovica, ma non sarebbe giusto perché andrebbe a creare confusione nella mente della mia adorata creatura.
Tento di cambiare discorso, pensare anche solo per un istante a Monica mi rovinerebbe tutta la serata.
>: P Non ci penso nemmeno!
Nella penombra scorgo i suoi occhi fissi nei miei, questo momento pur così semplice per me è meraviglioso. “Quando hai l’appuntamento dal medico?”
“Giovedì alle 18:00.”
“Posso accompagnarti?”
“E Ludovica?”
“Chiederò a mia madre di tenerla. Voglio cercare di capire quanto ancora devo attendere.” Faccio una breve pausa. “E poi sono geloso!”
“Di che?”
“Del dottore che ti guarda nella zona proibita.”
La sento ridacchiare. “Guarda che mi segue un medico donna.” Mi accarezza. “E poi che ci sarebbe di male? Un ginecologo è abituato a certe cose.”
“Già, ma a me dà fastidio.” Imprigiono le dita fra i suoi capelli morbidi e poggio la fronte sulla sua. I nostri respiri sono una cosa sola, è una sensazione bellissima che mi fa stare bene, ma bene davvero.
“Se dobbiamo parlare di gelosia, non mi batti amore mio.”
Scorgo una nota di sfida nelle sue parole. “Che vuoi dire?”
“Ricordi la gita di terza media? Tu eri già alle dipendenze di Federica, eravate appiccicati come il velcro, non perdevate occasione di sbaciucchiarvi e le compravi tutto quello che le piaceva… orecchini, braccialetti….”
“Però, che memoria!”
“Non hai idea di come ero gelosa! E per di più dovevo sopportare tutta la rabbia di Giovanna che rosicava… piacevi anche a lei che era la mia migliore amica e mi confidava sempre che se avesse potuto, avrebbe strangolato la tua dolce fidanzatina con le sue mani…. Ed io l’avrei aiutata con enorme piacere.”
“Quanto sei cattiva! Non l’avrei mai detto!” Ovviamente sto scherzando e mi vengono in mente le proposte provocanti che proprio oggi ho ricevuto dalla mia storica ex… Chissà se l’avesse sentita! °M° !
“Sono gelosa…. Semplicemente gelosa fradicia di te che amo da una vita e non tollero intromissioni femminili fra di noi, l’unica che accetto è tua figlia. Sei sempre un gran bel bocconcino appetibile per qualsiasi donzella affamata di cosa buone.”
“Davvero?”
“Oggi allo zoo c’erano alcune ragazze che ti mangiavano con gli occhi.” Sento le sue dita risalire fino al collo solleticandomi piacevolmente. “Voglio sbagliarmi ma anche nello sguardo di Federica c’era qualcosa che non doveva esserci.”
Con un rapido gesto la trascino sotto di me e la blocco fra le mie braccia, le punte dei nostri nasi sono a pochi millimetri. “Cosa vuoi mi importi delle altre, ho te e non potrei desiderare di meglio. Sono stato sul punto di perderti ed è stato allora che ho avuto la conferma che mi sarei lasciato sfuggire una parte di me.” Faccio mie le sue labbra, ormai sono come una droga per me. “E’ vero, non posso nascondertelo… Mi ha bisbigliato cose che non mi sono piaciute per niente.”
“Proposte indecenti?”
“Più o meno.” L’accarezzo. “E le ho risposto per le rime.” Queste mie parole le strappano un sorriso luminosissimo che vedo nonostante la penombra nella stanza. Mi lascio abbracciare, sto troppo bene in questa posizione.
“Sai che in certi momenti stento ancora a credere che stiamo insieme?” Sento la sua mano risalire la mia schiena. “E’ buffo però quando finalmente ottieni una cosa che desideri da una vita, fai fatica a realizzare che ce l’hai davvero. Forse è l’abitudine di ricevere sempre il due di picche, forse era vederti sempre con altre ragazze oppure l’essere considerata ogni volta insignificante e sciatta…. Non lo so, però quella sera quando mi hai baciata credevo davvero che fosse il sogno di ogni notte.” Ride. “E quando ho aperto gli occhi realizzando che mi ero tradita da sola, ti giuro, sarei sprofondata nelle viscere della terra pur di non trovarmi lì. Avevo una paura matta di sentirmi rifiutare da te che eri e sei la mia vita.”
L’orecchio che poggio sul suo corpo sente i battiti del suo cuore, una dolcissima melodia che va aumentando man mano che le sue labbra sussurrano parole cariche di amore. E’ sempre stata una ragazza piuttosto timida e riservata, immagino non le resti troppo facile aprirsi così e questo mi riempie di orgoglio dandomi l’ennesima conferma di ciò che il mio cuore ben conosce: mi ama in modo puro e disinteressato. Lascio una piccola serie di baci sulla sua pelle calda e profumata tentando per quanto possibile di non incendiare né me né lei. Forse questo periodo di attesa forzata mi sta aiutando a riscoprire che l’amore non è completo solo nel momento in cui lo facciamo, è bellissimo pure se ci coccoliamo, ci sussurriamo cose deliziose e divertenti, è fantastico condividere piccoli momenti di calma e tranquillità rilassandoci l’uno fra le braccia dell’altra esattamente come sta accadendo in questi istanti.
“Sei stanca?”
“Un po’.” Tenta di nascondere uno sbadiglio. “E tu?”
“No. Se vuoi dormire, fa’ pure. Sei stupenda quando dormi e potrei osservarti per una notte intera senza mai stancarmi.”
Sussulta per l’emozione e ne sono felice.
Quando si hanno altre esperienze alle spalle viene quasi normale fare dei paragoni col passato: ebbene, con lei ho raggiunto il massimo del desiderabile. Non lo dico perché è la mia attuale compagna (e sfido chiunque a non aver mai parlato male delle ex con la  propria ragazza), lo dico perché con lei tutto è meraviglioso anche senza il sesso, mi lascia i miei spazi completandomi allo stesso tempo, mi fa sentire un uomo vero e non un cagnolino ubbidiente da tenere al guinzaglio. Tocco il cielo con un dito grazie alle cose apparentemente più insignificanti, come passeggiare mano nella mano, un gesto semplicissimo ma che con lei assume tutt’altro significato.
Ci addormentiamo così, abbracciati come due ragazzini innamorati ed è bellissimo trascorrere la notte immersi l’uno nel profumo dell’altra.
Per la prima volta in vita mia posso dire con assoluta certezza che le cose si son finalmente messe sulla retta via.
 
Ma
 
Come nelle favole più famose arriva sempre il momento del cattivo.
Sono appena tornato dal lavoro quest’oggi, martedì, e pochi minuti dal mio rientro in casa con mia figlia, suonano al citofono. Ricevo una notifica proveniente dal tribunale di Milano e non ho bisogno di molta fantasia per capire chi c’è dietro tutto questo.
Ma ciò che mi manda in bestia è leggere il contenuto.
Come può pretendere una cosa simile dopo tutto quello che ha fatto?
E Alessia? Come la prenderà?
 
 




 
 
Ciao a tutti!
Mi duole lasciarvi in sospeso, magari qualcuno è curioso di sapere cosa riporti quella notifica, ma sabato parto per le tanto sospirate vacanze e quindi non sarò nelle condizioni di poter andare avanti con la storia. Potrò comunque rispondere a eventuali messaggi e recensioni (che sono sempre ben accette) tramite cellulare, perciò fatevi avanti senza paura!
Non so se ho reso bene l’idea del quadretto familiare che si è creato: Cosimo, Alessia e Ludovica. Non c’è bisogno di fare cose mirabolanti per essere felici, basta anche solo un gesto semplicissimo con la persona giusta. Capitolo dunque piuttosto tranquillo ma una tempesta si sta preparando all’orizzonte….
 
 
A presto!!
Ci sentiamo fra due settimane!
La Luna Nera

 
  
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