Aux_Admin aveva assolutamente ragione: Admin aveva bisogno di una fidanzata.
E chi, se non una Macchina super segreta commissionata dal governo, poteva approfittare delle sue doti di cacciatrice di terroristi per improvvisarsi agente matrimoniale alla ricerca della donna perfetta?
La Macchina, dunque, si mise al lavoro su questo progetto di cui Admin e Aux_Admin erano assolutamente all'oscuro: come lui stesso le aveva insegnato, la Macchina approfittò dei piccoli test di Admin per osservarlo con più attenzione e dedurre, in questo modo, la sua donna ideale. Passò così dodici giorni di lavoro ininterrotto a escludere le donne già impegnate e quelle dalla fedeltà discutibile, quelle troppo vecchie e quelle troppo giovani, quelle con la doppia (e anche tripla) vita e quelle con precedenti penali, fino ad accedere a quel piccolo blog molto colorato, allegro e pieno di illustrazioni.
Non era molto visitato, a giudicare dal contatore delle visite sulla home page, ma la Macchina diede una rapida e approfondita scorsa alla voce "Biografia" e cominciò a tenere d'occhio Grace R. Hendricks.
E man mano che le informazioni su di lei si accumulavano, la Macchina si rendeva conto di quanto, sotto certi aspetti, Grace R. Hendricks e Admin fossero molto simili: escludendo il blog e l'account di posta elettronica, le tracce digitali di Grace erano estremamente esigue; le sue telefonate e i suoi SMS erano pochi e non riguardavano nulla di più pericoloso di un saluto alla madre che abitava in South Carolina o di un avviso a una certa rivista che la copertina era pronta per il numero del mese; da quello che poi aveva potuto constatare dalle telecamere di sorveglianza, si trattava di una donna molto normale e abitudinaria, dedita al suo lavoro (come Admin) e con una passione per i libri classici (come Admin) e l'arte (come Admin).
La Macchina aveva fatto i suoi calcoli e, ormai, non aveva alcun dubbio: era Grace Hendricks quella giusta e - per usare i termini di una teenager che aveva intercettato a Manhattan quel pomeriggio - col cavolo che Admin se la sarebbe lasciata sfuggire!

Harold continuava a non capire per quale motivo la Macchina si fosse fissata con una certa Grace Hendricks.
Non era una terrorista o, perlomeno, non rappresentava un pericolo per i pochi conoscenti che aveva e un bug della Macchina era assolutamente da escludere. Ma allora perché la Macchina riteneva Grace Hendricks così rilevante da segnalargli in ogni modo il suo nome?
Con il gelato appena acquistato in mano, Harold osservò pensieroso la donna dai capelli rossi che gli stava dando tutti quei grattacapi: una donna senza alcun lato oscuro e che, come lui, amava Charles Dickens.
Il cellulare squillò e Harold lesse il breve messaggio che la Macchina gli aveva inviato: Grace R. Hendricks.
Forse, rifletté avvicinandosi a Grace, era il caso di controllare quella donna di persona.

Il suo lavoro e il suo carattere non le avevano mai favorito la nascita di una relazione, Grace era la prima ad ammetterlo, eppure qualcosa o qualcuno aveva fatto sì che Harold incrociasse la sua strada con un cono gelato in mano.
Non che la cosa le creasse dispiacere, anzi Grace era convinta che mai nella sua vita avrebbe potuto sperare di avere uno come lui con cui condividere il suo mondo solitario fatto di quadri e illustrazioni colorate.
Glielo disse la sera del suo compleanno, una giornata che Harold aveva contribuito a rendere speciale: lei era felice con lui e niente, nemmeno il segreto più oscuro che Harold avesse in serbo, avrebbe cambiato quello che provava per lui.

La sera del 12 aprile 2006, solo una telecamera di sorveglianza assisteva al bacio sulla bocca tra Grace e Harold.
E per quel bacio, una certa intelligenza artificiale stava esultando come un hooligan allo stadio.