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Autore: Miyo_Chan    05/08/2015    2 recensioni
- Miki, vieni qui! E' arrivata una lettera per te. -
- Arrivo! -
- E' arrivata una lettera da parte di Kaien, è indirizzata a te. -
- L'aprirò dopo, ora devo andare da Sayori. Torno presto. - corse via, come faceva sempre. Miki aveva una resistenza fisica superiore alla norma: non stava mai ferma, neanche durante la notte.
Sopratutto la notte.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 

 

 

 

La paura di essere morsa mi paralizzò per qualche istante. Quando mi ripresi strinsi più forte la ragazza svenuta con un solo braccio, mentre con la mano destra radunavo tutta la forza di cui disponevo e con un pugno mal assestato, lo colpii alla mascella. Lo presi di sorpresa ma più che soffrire per il dolore, era scioccato e addirittura un po' divertito dal mio gesto. Ben presto la rabbia sostituì la sorpresa. 

<< Te lo scordi che mi faccio mordere da te! Te lo ripeto: preferirei morire. >> Aidou reagì nel peggiore dei modi.

<< Come osi? >> mi strinse con forza le spalle, potevo sentirne le unghie anche attraverso la divisa. Le sue mani non erano però l'unica cosa che sentivo: dei passi pestavano l'erba secca e si avvicinavano. Tempo qualche secondo e il rumore di una catena che Aidou ebbe puntato alla testa la pistola anti-vampiro di Zero e suo cugino l'Artemis di Yuuki alla gola.

Aidou mi lasciò andare molto lentamente, un rivolo di sangue gli scendeva dal labbro. Lo leccò via e con un gran sorriso si voltò verso Zero.

<< Allontanati subito da loro! >> ringhiò il guardiano senza abbassare la pistola. Aidou si allontanò senza mutare di un millimetro il sorrisetto e la sua aria strafottente, era in grado di apparire minaccioso anche con una pistola alla tempia.

Kaname arrivò con calma e perfetta padronanza di sé. Per me che ero in uno stato di agitazione costante tutta quella calma era snervante. Mi scrollai la ragazza di dosso e lasciai che fosse Yuuki a prendersi cura di lei. Prima di alzarsi da terra Aidou mi guardò un'ultima volta, poi andò docilmente a ricevere la sua punizione da Kaname. Mi toccai i capelli nervosa, certa che quell'occhiata era tutto meno che un'offerta di pace. Zero si prese l'incarico di portare la ragazza (ancora svenuta!) in infermeria, io e Yuuki tornammo al dormitorio. Nessuna delle due parlava. Io perché prima di aprire bocca dovevo cercare una buona scusa per il fatto che mi trovassi fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco, Yuuki probabilmente non aveva il coraggio di chiedere spiegazioni.

Non venni convocata nell'ufficio del preside quella notte, né la mattina seguente. La guardiana non si presentò alle prime due lezioni, Zero non si fece vedere per il resto della giornata.

Finita l'ora di studio pomeridiana iniziai a rilassarmi, forse il preside non mi avrebbe punita o forse aveva deciso di lasciar perdere.

In mensa c'era il solito caos, gli studenti più grandi facevano i bulli con i nuovi arrivati, le ragazze complottavano piani per sedurre i loro sempai e altre, più audaci, organizzavano piani per sedurre i ragazzi della Night class.

<< Yuuki? >> la chiamai proprio mentre cercava di far entrare in bocca una intera ciotola di riso. Visto che non riusciva a parlare non aspettai risposta. << raccontami qualcosa della Night class. Tipo chi è Aidou, che ruolo ha, quanto è fedele a Kaname... >> cercando di essere disinvolta ero finita col sembrare una di quelle ragazzine che stramazzavano davanti il loro “Idol-sempai”. La mia amica finì di mangiare e bevve un grande sorso d'acqua prima di rispondere.

<< I-io non so molto su di loro... >> << ma qualcosa dovrai pur sapere! >> insistetti.

<< Aidou è un nobile, so solo che la sua famiglia serve i Kuran da secoli, non so altro, Kaname non mi parla di queste cose >> disse col faccino più triste che mai. Ero un po' delusa dalla risposta ma la confortai comunque. << Vuole solo proteggerti! A proposito: di cosa avete parlato ieri sera? >>

<< Niente di ché, mi ha sol chiesto come andava a scuola, se mangio o se qualcuno mi infastidisce, cose così... >> << Chi infastidirebbe la figlia del preside?! >> non credevo che avessero parlato solo di quello, non volevo neanche essere troppo invadente però, così lasciai cadere l'argomento.

Passammo il resto della cena a parlare di argomenti neutri, niente Night class, niente Aidou e sopratutto niente Kaname. Quando ormai ero sicura che la serata si sarebbe conclusa bene, il professore con la benda in un occhio, Yuuki disse che si chiamava Yagari, mi fermò nel bel mezzo del corridoio per portarmi dal preside. Non avevo più pensato ad una scusa ed entrai nel panico, non volevo che mia madre sapesse che combinavo guai a neanche una settimana dall'inizio della scuola.

Arrivati davanti l'ufficio del preside il professor Yagari non si preoccupò di bussare, spalanco la porta e mi fece cenno di entrare. Il preside stava seduto dietro l'imponente scrivania, non l'avevo mai visto così serio. Sulla destra, in piedi, se ne stava Kaname. Lo fissai, in cerca di conforto, speravo che almeno lui sarebbe stato clemente con me e mi avrebbe aiutata ad affrontare il direttore. L'occhiata che ricevetti in cambio però non presagiva niente di buono. Il professor Yagari uscì chiudendosi la porta alle spalle, lasciandomi sola in mezzo ai leoni.

<< Siediti, cara. >> la voce cordiale del preside mi agitò ancora di più. Feci come mi era stato detto e non osai aprire bocca. Fu Kaname a rompere il silenzio.

<< Stai bene? Hanabusa ti ha ferita in qualche modo? >> sembrava preoccupato ma lo sapeva che stavo bene, chiederlo dopo un intera giornata non aveva senso. << Sto bene, grazie. >>

<< La ragazza che hai aiutato si trova in infermeria ora, ha perso molto sangue ma si riprenderà abbastanza presto. Devo ringraziarti, se non ci fossi stata sarebbe finita molto peggio. >> disse il direttore. Era chiaro che volesse arrivare alla vera domanda con calma, forse stava cercando di mettermi a mio agio prima, ma sarebbe stato inutile, il loro comportamento mi innervosiva sempre di più.

<< Gli studenti della Night class dovrebbero essere controllati di più >> affermai senza esitazione. Speravo che facendoli arrabbiare avremmo concluso in fretta, ero rassegnata ad una punizione.

<< Perché ti trovavi lì, Miki? >> intervenne Kaname. << Avevo sentito degli strani rumori... >> rimasi sul vago, stavo ancora cercando una via d'uscita! << La tua stanza è molto lontana dal punto in cui si trovavano i ragazzi della Night class >> << Lo so. Infatti avevo sentito dei rumori dentro il dormitorio, così sono uscita a dare un'occhiata. >>

Ci fu qualche minuto di silenzio. Il preside teneva i gomiti sulla scrivania e si reggeva la testa con le mani, Kaname mi scrutava. Lo guardai per la seconda volta da quando ero entrata nell'ufficio. Questa volta il suo sguardo era più gentile, tirai un leggero sospiro: aveva deciso di aiutarmi.

<< Dopotutto, come ha già detto il direttore, è solo grazie a te se la situazione non è peggiorata; ed è anche vero che ti era stato chiesto di aiutare i guardiani. Per questa volta potremmo anche lasciare stare, cosa ne pensa direttore? >> Kaname passò la parola a Kaien che iniziò a parlare senza alzare lo sguardo. << In effetti hai ragione. Molto più importante però è che tu capisca che non puoi metterti in pericolo in questo modo. Avresti dovuto chiamare qualcuno piuttosto che agire da sola – e finalmente mi guardò – pensa se ti fossi ferita! >> a me non sembrava così grave come situazione. E anche nel caso in cui Aidou mi avesse morsa sul serio, non capivo le parole del direttore. Dissi comunque: << Capisco >>. Quando fui congedata dal direttore Kaname mi chiese di aspettarlo fuori, così mi ritrovai a fare avanti e indietro per il corridoio per almeno quindici minuti.

<< Finalmente! >> esclamai quando lo vidi uscire. << Quant'è brutta la situazione in cui mi sono cacciata? >> ero sfacciata ma poco importava. Kaname mi fece solo cenno di seguirlo.

 

Il giorno seguente il cielo era cupo ma mi alzai comunque di buon umore. Presi più tempo del solito per prepararmi e mi feci un bagno caldo, pieno di schiuma. Misi la massima cura del pettinarmi e truccarmi, e indossai la divisa meticolosamente, abbottonando fino all'ultimo bottone la camicia e allacciando bene il fiocco.

Nel corridoio non c'era quasi nessuno, uscii dal dormitorio indisturbata e iniziai a camminare verso il dormitorio luna accompagnata dal sorgere del sole. Al cancello un portinaio di qualche centinaio d'anni mi fermò, impedendomi di entrare.

<< Kaname mi ha chiesto di venire! >> protestai, mi rispose una voce femminile da dietro il vecchietto. << Come ti permetti di rivolgerti al Nobile Kaname senza onorifici! >>

Alzai gli occhi al cielo nascondendo male il gesto, volevo proprio che mi vedesse. Una lite avrebbe attirato qualcuno e troppa gente avrebbe attirato Kaname. Almeno lo speravo.

<< Invece di blaterare perché non dici al signore di farmi passare? >>

Ruka mi sovrastava di almeno venti centimetri, i suoi lunghi capelli e gli occhi chiari la rendevano bella come una dea. Peccato che il suo carattere fosse anche peggio del mio. Strinse i pugni, che sicuramente avrebbe voluto scagliare contro di me ma non rispose alla provocazione.

<< E' il tuo giorno fortunato: il Nobile Kaname mi ha personalmente chiesto il favore. Devi stare più attenta ragazzina, ti stai facendo troppi nemici, in più non mi piaci per niente. >>

<< Neanche tu mi piaci! >> risposi, in realtà mi piaceva, era bella e la sua pelle sembrava fatta di porcellana ma appena apriva la bocca la sua forza si manifestava. Anche io volevo essere così. Una fitta di invidia mi morse lo stomaco e feci una smorfia. Ruka dovette interpretarlo come sdegno verso di lei, i suoi occhi si accesero e una folata di vento mi scompigliò i capelli. << Non esagerare, ho pochissima pazienza. Ora muoviti, prima che decida di darti una lezione! >>

<< Ouh... suscettibile >> sussurrai mentre la seguivo, sapevo mi avesse sentita e per un breve momento mi concessi di godere della protezione che in quel momento Kaname mi dava.

 

Ruka bussò molto delicatamente, non capivo se avesse paura di rompersi un unghia o di rompere la porta. Non rispose nessuno, secondo me non aveva sentito ma lei rimase ferma ad aspettare.

<< Quindi? Non puoi bussare un po' più forte? >> dissi spazientita. Mi guardò malissimo. << Quanto sei volgare >> sussurrò appena. Senza alcun motivo apparente, ci restai molto male, quel commento mi aveva ferito molto più di quanto non avessero mai fatto commenti ben peggiori. Una me offesa però non era mai una buona soluzione. La spintonai violentemente e aprii la porta. Dentro non c'era nessuno. << E' uno scherzo?! >>

Poi una porta si aprì,o meglio un pezzo di muro e Kaname uscì proprio mentre Ruka mi afferrava per il braccio e senza la delicatezza di prima mi spingeva fuori, imprecando qualcosa sulla mia sfacciataggine. La spinsi via di nuovo ma la sua forza da vampiro era superiore alla mia, almeno in quelle condizioni. Mi opposi comunque con tutte le mie forze. << Ruka! >>.

Il richiamo di Kaname ci bloccò entrambe. Spaventoso: ecco com'era stato. La ragazza si allontanò e solo allora notai gli occhi rossi e i canini, più lunghi di quanto lo fossero un momento fa. Si scusò, si inchinò e richiuse la porta dietro di sé.

<< Voleva-Voleva mordermi?! >> balbettai, incapace di mettere in ordine i pensieri.

<< Non lo avrebbe fatto >> mi rassicurò Kaname. << Ma voleva farlo! >>

<< Vuoi che la punisca? >> chiese; mi tornò in mente il tono duro, da brividi, che aveva usato per richiamarla. Scossi lo testa in segno di diniego.

Kaname cercò di mettermi a mio agio. Mi offrì da bere, mi fece accomodare su una poltroncina e intanto io gli raccontavo di me, di cosa avevo fatto nell'ultimo anno. Mi chiese come mi trovassi alla Cross Academy. Bene, risposi.

<< Miki... >> disse ad un certo punto << lo sai già che tuo padre e un mio caro amico, vero? >> feci finta di non capire. << Non pensavo foste così uniti ma anche Ryo si rivolge a te come ad un amico. >> e sorrisi. Mi sentii più stupida di quanto pensassi. Era chiaro che così facendo rendevo tutto più difficile, e Kaname sembrava sempre così stanco che complicargli la vita era l'ultimo dei miei desideri. Pensai anche che se lo fosse meritato, io non volevo parlare di lui, e Kaname lo sapeva!

<< Miki, non mi riferivo a Ryo >> << Lo so >> lo interruppi. All'improvviso mi pentii: tutta la cura che avevo messo per prepararmi, per sembrare una brava studentessa; chi volevo prendere in giro! Io non ero una brava ragazza ed era arrivato il momento di ricordarlo a tutti. 

<< Non parlare di lui con me e sopratutto non mi piace che parli di me con lui! >> usai un tono duro e sgarbato. Uscii dalla stanza a testa alta, proprio come se fossi la figlia di una delle casate di purosangue più importanti tra i vampiri. Ma ovviamente, non avrei dovuto.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti :D
E' passato mezzo secolo dall'ultima volta e non so dire quanto mi dispiaccia. Ci sono stati così tanti avvenimenti che non ho più trovato il tempo per scrivere, nonostante avessi in mente già da un bel po' questo capitolo. :(
Ora però sono tornata, spero che il capitolo vi piaccia, anche se non succede niente di importante, prometto che il prossimo sarà anche meglio :D
Un grazie speciale a coloro che hanno letto e recensito il Capitolo 2. 
A presto,
Miyo :)

 

   
 
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