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Autore: Nana207    06/08/2015    4 recensioni
"-Voi due non potete restare separati- le stava dicendo Sonia. Ma noi non lo saremo mai, si disse Kaori, prima o poi ritornerò e gli dimostrerò quanto valgo. Finalmente mi riterrà davvero alla sua altezza”. E se Kaori, dopo il duello tra Ryo e Umibozu, avesse preso la drastica decisione di abbandonare Ryo solo per riuscire a diventare davvero degna di essere la sua socia?.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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CAPITOLO 12

-Quindi era tutta una messinscena?- urlò Mick stupefatto mentre Takumi se la rideva sornione sotto i baffi.
-Esatto…anche se Ryo non ne sapeva nulla…- rispose Kaori, incrociando le braccia al petto.
Dopo aver lasciato Ryo ad occuparsi del corpo del padre, lei e Takumi erano andati a trovare Mick.
Kaori era stata molto sorpresa di sentire quello che era successo all’americano e, quando lo vide, il senso di colpa per non essersi preoccupata per lui divenne così soffocante che non riuscì a spiaccicare parola per una bella mezz’ora, al contrario di un vivace Takumi che raccontò la scena del duello come se fosse un film d’azione.
-Ok, ok…- lo fermò la rossa –stai esagerando con il pathos, non credi? Su forza, andiamo. Mick ha bisogno di riposare e anche tu- lo rimproverò dopo un po’.
-Ma dai! Sono stato fermo troppo a lungo, non ho bisogno di riposarmi…- sbuffò il ragazzo.
-Kaori…- cominciò Mick, guardandola in modo eloquente. Dovevano parlare, ed era inutile tergiversare.
Takumi si alzò dal letto di Mick, dove si era seduto, e si stiracchiò per bene.
-Beh…io vado a farmi un caffè e a raccontare la storia agli altri. Ciao Mick, rimettiti presto- disse facendo l’occhiolino al biondo e dirigendosi alla porta.
-Salutami Kasumi- disse Kaori maliziosa.
-Pss, non capisco perché dovrei farlo…- borbottò il ragazzo in risposta, arrossendo.
Rimasti soli, Kaori e Mick si guardarono per un instante. La rossa si morse un labbro nel guardare la lunga fasciatura che ricopriva l’addome di Mick.
-Mi dispiace…-gli disse, non sapendo che altro dire.
Mick sorrise e scosse la testa –non sei stata tu a farmi questo, è stato Kaibara-
-Lo so, ma…io non immaginavo che potesse capitarti una cosa simile…io ero…-
-Preoccupata per Ryo- Mick finì la frase per lei e, fatto un profondo sospiro, aggiunse –Kaori, quel giorno al parco…ho realizzato una cosa che in fondo già sapevo: nessuno può sostituire Ryo nel tuo cuore. Non importa quanto tempo passi, quanta forza di volontà ci metti, voi due vi appartenete…siete legati, e non solo dall’amore- e sorrise senza rancore.
Kaori soppesò un poco quelle parole e si rese conto di quanto fossero vere; non importava se Ryo non avrebbe mai fatto un passo verso di lei, lei lo amava e nessuno poteva cambiare quel sentimento. Aveva intenzione di dirglielo forte e chiaro, e di fronteggiare qualsiasi sua reazione, anche l’indifferenza: in ogni caso, adesso, poteva contare sulle proprie forze. Non aveva più bisogno di aggrapparsi a lui e sopportare tutti i suoi capricci; sarebbe rimasta accanto a Ryo solo se lui le avesse dimostrato che lo desiderava davvero. Niente più sotterfugi, o promesse vane, la dignità di sé e dei propri sentimenti era cresciuta così tanto che non si sarebbe fatta più schiacciare dall’amore per lui, benché fosse indistruttibile e insostituibile.
-Grazie, Mick…- disse, prendendolo alla sprovvista – grazie di avermi fatto sentire la donna più bella e in gamba del mondo. Ti auguro di trovare una persona meritevole di tutto ciò che sei- gli sorrise e uscì piano dalla stanza.
Nel corridoio Kazue le si avvicinò con lo sguardo basso, Kaori fu un po’ sorpresa di vederla così intimidita, ma lascio correre e si limitò a salutarla e a ringraziarla.
La donna alzò uno strano sguardo su di lei, mentre cercava il coraggio di chiederle qualcosa.
-Tu e Mick…- disse tentennando.
Kaori capì, la bloccò con la mano e sorrise cercando di essere il più rassicurante possibile; forse Mick si sarebbe consolato più presto di quanto si aspettasse.
-Devo andare da Ryo- disse, poi, con intensità, e salutò la scienziata con un cenno, prima di allontanarsi in fretta verso l’uscita.
 
 
Ryo guardava le luci della città con uno sguardo nuovo. Il panorama era lo stesso di sempre, ma qualcosa nel suo modo di vedere era cambiato.
La morte, prima di quel momento, gli era sempre parsa come un’amica, come qualcosa che l’avrebbe liberato dall’incombenza del vivere; non avrebbe mai immaginato di poter avere dei rimpianti nel momento finale.
Aspirò una lunga boccata di fumo, mentre appoggiato al balcone della terrazza, ripensava al momento in cui aveva creduto di morire.
Si era sbagliato, totalmente; in quel momento fatale i rimpianti gli si erano accumulati davanti agli occhi creando un castello di carte gigante, retto solamente dalla voglia di poter tornare indietro, di rimediare. Un viso si stagliava su tutti, una sola voce poteva sentire nelle orecchie, un paio di occhi l’attiravano magnetici come mai nessun altro, e tutto apparteneva alla persona che aveva premuto il grilletto e che l’aveva ucciso. Per un attimo gli era sembrato giusto che lei si prendesse la sua vita in cambio di ciò che lui non era mai stato in grado di darle.
Ma la vita vale, pesa più dell’oro, e una vita senza amore non merita di essere vissuta; nello stesso momento in cui si era reso conto che i suoi occhi potevano riaprirsi alla luce, aveva deciso che avrebbe continuato a vivere per lei, ma senza più nascondersi.
Un sorriso gli aleggiò sulle labbra quando sentì i suoi passi avvicinarsi, avrebbe riconosciuto quell’andatura e quel profumo fra mille.
-Ciao…- disse mentre si girava a guardarla.
Kaori era ferma davanti a lui, il jeans chiaro stretto le metteva in evidenza le gambe, mentre la canotta nera delineava tutte le sue forme: era così bella. La parte perversa di lui, fece la conta del tempo vissuto accanto a lei e lo insultò pesantemente per essersela lasciata scappare.
-Tipico di te, Ryo…venire qua sopra a pensare. Sai, ormai conosco tutte le tue abitudini…- disse allegra per alleggerire il nervosismo che le scuoteva le mani.
-Mmm, un buon killer deve conoscere le abitudine della sua vittima. E tu mi hai già ucciso…complimenti- le sorrise, appoggiando la schiena alla ringhiera.
Kaori gli si avvicinò, e gli levò la sigaretta di bocca –sei quasi sexy quando fumi- disse facendogli il verso.
-Non rubarmi le battute, sugar- rise lui di gusto.
Kaori sorrise e si appoggiò alla ringhiera accanto a lui, con il viso rivolto alla città. Ryo le squadrò il collo lungo, ora scoperto di nuovo dai capelli corti e la vide aspirare una generosa boccata di fumo, prima che gli ripassasse di nuovo la sigaretta.
-È stato geniale, sai. Parecchio rischioso, ma geniale…- le disse, voltandosi anche lui a guardare il panorama.
-Mmm…mica tanto. Ero convinta che Kaibara ti volesse morto, perciò ho pensato che se lui avesse creduto che lo fossi, ci avrebbe lasciati in pace…ho messo in pericolo la vita di Takumi, invece di salvarla-
-Kaori, tu non conoscevi Kaibara, non potevi sapere quanto fosse pazzo…- si bloccò un attimo e poi riprese con un tono di voce più dolce –non è sempre stato così, era un brav’uomo, ma la guerra e il sangue l’hanno sopraffatto. Mi sono sempre chiesto perché a me non sia successo, abbiamo vissuto nello stesso ambiente…perché non sono impazzito? Non riuscivo a trovare una risposta…-
-Tu sei più forte di lui- mormorò Kaori.
-Non credo sia quello…- le disse girandosi a guardarla.
-E cosa allora?-
-Ho trovato un punto di riferimento e non mi sono perso-
Si squadrono intensamente per alcuni minuti, Kaori sentiva le ginocchia cedere mentre il viso di Ryo si avvicinava sempre di più.
Ryo si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Perché non mi hai detto del piano, avrei potuto ucciderti- le sussurrò con il respiro sempre più affannato.
-Mi fido di te, Ryo- rispose lei abbassando lo sguardo.
Sapeva di non essere in grado di parlare se avesse continuato a guardare in quegli occhi neri, ora così intensi –Sapevo che avresti tentennato. Non avresti mai potuto uccidermi…- alzò lo sguardo e una mano per spostargli un ciuffo dalla fronte.
Ryo sospirò profondamente a quel contatto, chiuse gli occhi e lasciò che la mano di lei indugiasse per un po’ sui suoi capelli.
-E io sapevo che non mi avresti mai fatto del male…ma quando sono caduto a terra, ho avuto paura di averti portato al limite…tu non avresti mai potuto uccidere qualcuno intenzionalmente, la colpa doveva essere mia…e non importa se era una messinscena…io ho capito- aprì gli occhi e le bloccò la mano che ancora lo accarezzava per attirarla più vicino.
Kaori spalancò gli occhi, mentre le labbra di Ryo l’assaggiavano con delicatezza. Si staccò appena e riprese a parlare, mentre Kaori dovette sforzarsi di concentrarsi sulla sua voce tanto il cuore le rimbombava nelle orecchie.
-Ho capito di non averti mai dimostrato quanto ti voglio nella mia vita. Avevo paura di legarti a me, di negarti la possibilità di avere di più…ma in quel momento ho capito che è sempre stata una tua scelta, avresti potuto abbandonarmi in qualsiasi momento ma non l’hai fatto. Hai scelto di stare con me e io sono stato uno stupido…- lasciò il discorso in sospeso, mentre la sua mano lasciava la presa ferrea sul polso e delicatamente si andava a stringere sul fianco di Kaori, con l’altra le accarezzò la guancia.
Kaori lo guardava, paralizzata, e per un paio di minuti fu incapace di aprir bocca. Guardò stranita Ryo, che la fissava con un’intensità da capogiro, e realizzò finalmente il significato di quel discorso.
-Mi stai dicendo che… mi vuoi davvero nella tua vita? Come compagna?- chiese incredula lei.
-È così… improbabile…?- balbettò timido Ryo.
-Sì-
-Cosa devo fare perché tu mi creda?- le domandò, spostando le labbra sul suo collo per lasciarci un leggero bacio.
Kaori sorrise maliziosa e si allontanò da lui mentendogli le mani sulle spalle, come a porre una distanza di sicurezza.
-Mah nulla, voglio solo che me lo dica chiaro e tondo, guardandomi negli occhi-
-Ma è imbarazzante…-
-Ah, vabbè…sarà per la prossima volta…oppure magari…mai- sospirò delusa lei, con malcelato divertimento.
-Ti diverti a rendermi le cose difficili, eh? Maledetta streghetta…- la guardò di sottecchi Ryo, divertito quanto lei.
-Oh, non sai quanto, Ryuccio- rise –allora?-
Ryo alzò gli occhi al cielo e sospirò pesantemente. Si tolse le mani di Kaori dalle spalle e se le mise dietro al collo, poi l’avvicinò a sé: non riusciva proprio a starle staccato in quel momento.
-Kaori…vorrei condividere la mia vita con te…-
Kaori gli fece cenno di procedere.
-Uff..ok…- sbuffò –ti voglio come compagna e come socia, se lo desideri ancora…- disse, poi, serio.
Kaori alzò gli occhi al cielo e fece finta di soppesare la proposta; continuava a borbottare tra sé, mentre gli occhi di Ryo la squadravano curiosi e attenti.
-Hai bisogno di pensarci a lungo?- le disse preoccupato dopo un po’; in fondo molte cose erano cambiate in quel anno. Kaori avrebbe potuto rifiutare, forse l’aveva dimenticato, forse ora amava Mick…scacciò quel pensiero e si concentrò sulle labbra di lei, che schioccarono prima di cominciare a parlare.
-Mmm, sai, non so se sono pronta a lasciare il mio lavoro da pro, sono brava…accidenti se lo sono- disse la rossa sorridendo, e godendosi lo sguardo tormentato di Ryo.
-Non vantarti…-
-E per cosa? Ti ho solo battuto in duello…- continuò, provocandolo.
-Mi vendicherò per questo…- fece malizioso lui, con la voce roca per il desiderio.
 -Ah sì? sempre se accetto di stare con te…- lo guardò con sfida e poi riprese –potrei voler continuare per conto mio, ormai ho una reputazione e non posso tornare ad essere semplicemente la tua assistente!-
-Non lo sarai, saremo eguali-
-Non so se posso crederti…-
-Ok, ok…- sospirò spazientito Ryo –e se ti dicessi che non sarai tu a lavorare per me, ma io per te?-
-Che? Dici sul serio?- fece stridula Kaori, spalancando platealmente gli occhi nocciola.
Ryo sorrise e la baciò con delicatezza, per farle capire che mai più si sarebbe trincerato dietro a inutili scuse.
Kaori chiuse gli occhi, godendosi il sapore di quelle labbra; schiuse finalmente le sue trascinata dal desiderio che aveva covato a lungo e qualcosa sembrò scoppiare nel suo ventre: il desiderio si trasformò in qualcosa di unico e familiare allo stesso tempo.  Rinvigorendosi di una forza nuova, il bacio divenne più intenso e i loro respiri più affannati.
Ryo realizzò con una certa soddisfazione quanto fossero ingranati anche in quel frangente, e non poté fare a meno di bramare il momento in cui avrebbe scoperto in quanti altri campi lo fossero. Approfondì il bacio pensando alla sensazione che gli avrebbe dato la pelle di Kaori a contatto con la sua, e volle provarne almeno un anticipo, così infilò le mani sotto la canotta per accarezzarle la schiena morbida, che subito si inarcò al contatto delle sue dita.
-Ryo…- mormorò lei, travolta da quelle splendide sensazioni, ma ancora poco convinta delle sue parole.
Ryo, sentendo il dubbio insidiato nella sua voce, si staccò e le prese il viso tra le mani. Non voleva più nascondersi, mai più avrebbe eretto un muro tra i loro cuori; avrebbe fatto di tutto per riempire il vuoto scavato finora dalle sue paure.
-Posso diventare tuo socio…Lady Hunter?- disse, serio.
La convinzione e la passione nella sua voce fecero sparire qualsiasi dubbio e Kaori si ritrovò a guardarlo con gli occhi lucidi, e il cuore gonfio.
-Diciamo che sei in prova- disse sorridendo felice, prima di appropriarsi di quelle labbra e dell’uomo a cui appartenevano.
 
 
QUATTRO MESI DOPO

Era una splendida mattinata nel quartiere Shinjuku, il sole era alto nel cielo azzurro e i rumori della città sembravano creare una melodia tutta speciale, o per lo meno lo era alle sue orecchie.
Mick aprì piano gli occhi e accarezzò con lo sguardo i lunghi capelli di Kazue sparpagliati sul cuscino; quella donna l’aveva trasformato in un’idiota sdolcinato e monogamo: ne era consapevole e soprattutto ne era felice.
Sgattaiolò in cucina per prepararle la colazione, facendo attenzione a evitare di fare il minimo rumore per non svegliarla; Kazue ora lavorava per vari laboratori oltre a quello del professore e tornava spesso a casa distrutta.
Guardò la città dalla grande portafinestra, mentre sistemava sulla tavola tutti gli ingredienti per preparare le sue famose frittelle: a quell’ora del mattino, quando la città sbadigliava ancora assonata gli sembrava di essere perfettamente felice e in pace.
-RYOOOOOOO, MALEDETTO IDIOTA!-
“E fanculo la pace mattutina” pensò, affacciandosi sul balcone per vedere cosa capitasse nell’appartamento di fronte.
Dopo essersi rimesso, lui e Kazue avevano deciso di andare a vivere insieme e Kaori era riuscita a fargli ottenere quel bellissimo appartamento proprio di fronte al loro.
Ryo correva per la casa con un reggiseno in testa, inseguito da Kaori che gliene dava di santa ragione, mentre Takumi se la rideva sonoramente godendosi lo spettacolo.
-Pervertito! Che bisogno c’è di rubare la biancheria delle clienti? Stupido decerebrato!-
-Uffa, Kaori-chan…è un semplice souvenir…sai che amo solo te!-
-IO INVECE TI ODIO, MANIACO!- urlò lei, acchiappando finalmente il reggiseno che portava in testa e riducendolo in tanti pezzettini davanti ad un Ryo in lacrime.
“Quei due non cambieranno mai” pensò Mick, salutò con un sorriso Takumi, che continuava a scompisciarsi dalle risate e tornò dentro, dove Kazue l’aspettava con addosso solo la sua camicia.
-Ma sì, neanch’io ho voglia di frittelle- disse e corse verso di lei per baciarla.
 
 
-Ehi, allora…lo vedi?-
-No, non so come ci sia finito quassù…-
Kasumi era sulle spalle di Takumi e cercava di acchiappare la grossa minaccia che aveva gettato nel panico il suo capo, ora accovacciato in un angolo del Cat’s eye.
-Dài, muoviti, non so se ce la faccio ancora a resistere…- le disse Takumi, tutto rosso.
-Ehi ragazzino, mi stai dicendo che sono grassa per caso?-
-Ragazzino? ma se abbiamo la stessa età. E comunque, un po’ si dài! Fare la cameriera in un bar non aiuta…-
-Stupido ragazzino…questa me la paghi!- rispose lei, cominciando a dargli pizzicotti sulle braccia.
-Ehi smettetela, voi due!- gridò Umibozu, ancora nascosto in un angolo –pensate ad acchiappare quella bestia!-
La suddetta bestia uscì dal nascondiglio all’improvviso, facendo capitolare Takumi e Kasumi uno sopra all’altra, mentre Umibozu se la dava a gambe dalla porta posteriore.
-Accidenti, è precoce il fratellino!- disse Ryo, che entrato nel bar guardava la scena interessato.
Kaori lo seguiva, tutta concentrata sul tablet per cercare altri clienti, staccò un poco gli occhi dall’aggeggio elettronico e fece un occhiolino a Takumi, ormai completamente rosso per l’imbarazzo.
-Bravo, fratellino…aiutami a sbaragliare la concorrenza!- disse poi, indicando Ryo.
-Pss, dovrebbe uscire con tutta Tokyo, allora- disse Ryo, scuotendo la chioma.
-Mmm…con tutte le drag queen di Tokyo, vorrai dire…- lo stuzzicò Kaori, prima di andarsi a sedere al bancone, sorridendo sotto i baffi.
Loro due non erano certo una coppia normale, amavano stuzzicarsi e provocarsi piuttosto che fare gli sdolcinati e a Kaori piaceva così; si sarebbe annoiata in una normale situazione di coppia e amava Ryo, per tutto quello che era. Avrebbe accettato l’intero pacchetto anche altre cento volte e poi Ryo sapeva essere imprevedibilmente romantico e sensibile, e lei adorava i suoi scoppi spontanei di tenerezza e dolcezza che la prendevano sempre alla sprovvista.
Le cose andavano bene, erano davvero eguali, tanto che a volte lavoravano ognuno per conto proprio per fronteggiare il crescente carico di lavoro. Takumi dava una mano, sbrigando il lavoro che prima toccava a Kaori.
Dopo l’incidente di Kaibara, il legame tra Kaori e Takumi si era fatto ogni giorno più saldo ed anche Ryo si era affezionato molto a quel ragazzo, il cui cuore, finalmente libero dalla solitudine, assomigliava sempre di più a quello della rossa sweeper.
Kaori, infine, aveva piacevolmente notato anche un miglioramento di Ryo nelle relazioni con le clienti; adesso, quando lavoravano insieme, si presentavano sempre come una coppia e a volte Ryo faceva il cascamorto con le donne solo per farla ingelosire, e scatenare in lei una reazione.
“-Mi piace quando ti arrabbi…forse l’ho sempre fatto per attirare la tua attenzione, non perché avessi bisogno delle altre-” le confessò una volta, accarezzandole la pelle liscia dopo aver fatto l’amore.
Ora Ryo la guardava con gli occhi socchiusi, mentre seduti al bancone aspettavano il loro caffè. Kaori alzò gli occhi dal tablet e si ritrovò in quelle due pozze nere, che, ne era certa, stavano architettando qualcosa.
-Che succede, mio caro?- fece ironica, convinta di un incombente scherzo del suo “caro”.
-Lavoriamo troppo, “mia cara”- le fece il verso lui, bevve un piccolo sorso del caffè che Kasumi gli aveva appena portato e poi aggiunse –credo ci serva una vacanza-
Kaori mise il tablet sul bancone e bevve anche lei un generoso sorso di caffè.
-Dov’è che vorresti spendere i miei soldi?- fece, divertita.
-I nostri soldi…- la corresse Ryo.
-Dettagli. Ma comunque non mi serve una vacanza, Ryo!-
-Sicura? Fa bene alla pelle, bellezza…- le disse imitando una donna.
-Smettila, idiota!- rispose lei ridendo –fammi capire dov’è che vorresti andare?-
-America latina…-
-America latina? Ma è dove sei cresciuto…-
-Esatto, voglio scoprire qualcosa in più sul mio passato…sono stufo di essere morto…-
-Non ti è mai importato che il mondo ti credesse morto, perché cambiare questo adesso?-
-Non posso sposarmi se sono morto…non ti pare?- le rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Kaori sputò il suo caffè in faccia a Takumi che dietro al bancone stava aiutando Kasumi con gli ordini.
-Ehi, che ti prende? Come..- cominciò Takumi, ma Kaori non lo sentiva più. C’erano solo gli occhi di Ryo, ora, ad occupargli gli occhi e il cuore. Strinse forte la mano che Ryo gli aveva messo sulla sua e gli sorrise felice.
Era sicuramente un sì.


Note*
E siamo arrivati alla fine! :D Ryo e Kaori sono finalmente felici, nel proprio particolare modo, non ho voluto creare tra loro una situazione troppo sdolcinata o banale, non credo che sia da loro, ecco :P
Ringrazio coloro che hanno seguito e commentato la storia, vi ringrazio di avermi dato una possibilità!
Voglio sapere cosa ne pensate di questo finale, quindi commentate! Potete dirmene di tutti i colori xD
Un bacione :*
   
 
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