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Autore: karter    06/08/2015    2 recensioni
[INCOMPIUTA]
Will torna a casa dopo cinque anni di silenzio.
Come sarà la sua vita ora che ha perso ogni contatto con la sua vecchia vita?
Ecco a voi la mia prima raccolta in questo fandom, che parla di una Will nuova, che dopo tanta sofferenza è riuscita a rialzarsi e tornare a casa. Ma perché è fuggita? Per scoprirlo immergetevi con me in questa nuova avventura! :)
I - Tornare a casa
II - Era tutto il suo mondo
III - Perdersi nei ricordi
IV - Un presente bellissimo
V - Primo giorno
VI - Chiacchierata madre/figlia
VII - Dopo cinque anni
VIII - Primi chiarimenti
IX - Il passato ritorna, sempre!
X - Non colleghi, molto di più
XI - Noi
XII - La prima volta
XIII - Un grande spavento
XIV - Prime risposte
XV - Fuggire ancora... O forse no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Chiacchierata madre-figlia


 
 
-Posso entrare?- chiese Susann facendo capolino nella stanza della figlia.
Will era distesa sul letto, un braccio a corprire gli occhi e l'espressione sfinita. La festa tenutasi al pub la sera prima l'aveva distrutta. Non avrebbe mai immaginato di dover passare la notte in bianco a causa di quei deficienti, ma non aveva avuto scelta. Il lavoro era lavoro e non poteva neanche dare buca al suo fratellino quella mattina.
-Che succede?- chiese la rossa senza muoversi da quella posizione.
Sperava di liberarsi entro breve della madre per poter dormire un po', ma qualcosa le diceva che avrebbe dovuto rimandare il suo sonnellino.
-William mi ha detto che lo hai portato in spiaggia oggi- iniziò la donna sedendosi accanto alla figlia sul letto -Avete costruito tanti castelli di sabbia, raccolto conchiglie e fatto il bagno . Mentre gli facevo la doccia non smetteva più di raccontarmi  di quanto lo fai divertire tutte le volte che lo porti fuori, di quanto ti voglia bene e tu sia importante
per lui-
Will ascoltava in silenzio le parole della madre. Aveva capito che non era lì per parlare di William. La conosceva bene e speva che quello era solo un piccolo preambolo prima della domanda vera e propria.
-Non ti dirò né dove sono stata, né cosa ho fatto in questi anni!- la interruppe, infatti, mettendosi seduta e specchiandosi negli occhi di sua madre -Questi cinque anni, come tutti quelli prima di loro fanno parte del passato, non sono importanti, non più. E come non lo sono per me, non devono esserlo neanhe per te, per voi. So di aver sbagliato, di avervi fatti preoccupare e soffrire tantissimo, ma ora sono qui e ciò che è stato non deve più contare. Sono a casa, sono tornata e non ho intenzione di andare da nessuna parte, non più ormai!- disse cercando di rassicurare quella donna che per tanto tempo era stata tutto il suo mondo e che continuava ad esserlo nonostante non fosse più una bambina.
Sapeva che voleva delle risposte, che un semplice biglietto non poteva spiegare le sue ragioni, ma non pteva aiutarla. Non avrebbe mai permesso a nessuno dei suoi cari di scoprire cos'era accaduto dal giorno della sua fuga a quello del suo ritorno. Avevano già sofferto abbastanza a causa sua.
Susann la guardò intensamente. Era davvero cresciuta la sua Will. Non era più la bambina indifesa che correva a piangere tra le sue braccia quando qualcosa la turbava, era diventata una donna fiera, indipendente e bellissima, una miscela espoliva, lo sapeva. Eppure più la guardava più riusciva a scorgere quella ragazzina esuberante con il sorriso perenne sulle labbra, amante delle rane, del nuoto e delle gite all'aperto con gli amici. Quella ragazzina che odiava la matematica e che lei metteva costantemente in punizione per farla studiare.
-Non ti sto chiedendo cos'è accaduto...- iniziò la donna sospirando e mettendo da parte quei pensieri -So che non me ne parleresti per nessuna ragione, neanche dovessi sommergerti di domande- le disse prendendo una mano della sua bambina tra le sue -Vorrei solo capire perchè...- continuò in un sussurro che la stessa Will fece fatica a capire -Non sai quante volte mi sono chiesta se fosse stata colpa mia, se magari le cose fossero andate diversamente, se io e tuo padre non avessimo divorziato o se non ci fossimo trasferite qui, magari ti ho fatta sentire tra...-
-Non dirlo neanche per scherzo!- la interruppe briscamente la rossa -Non sarebbe mai potuta essere colpa tua! Tu sei eccezionale, la miglior mamma del mondo, l'unica che avrei mai potuto desidereare sempre al mio fianco. Non mi hai mai abbandonata, mi sei stata sempre accanto anche quando non ti volevo! Hai vegliato su di me in silenzio quando sapevi avrei dovuto farcela con le mie forze e mi hai sorretta quando avevo bisogno di te. Sei sempre stata tutto ciò che una figlia avrebbe mai potuto desiderare...- concluse con un sorriso imbarazzato.
Mai prima di quel momento si era esposta tanto con qualcuno, ma sapeva che in quel momento era necessario.Sua madre doveva sapere ciò che significava per lei.
A quelle parole gli occhi di Susann si riempirono di lacrime. Mai avrebbe immaginato di sentirsi dire tali parole dalla sua primogenita.
-Oh Will!- riuscì solo a dire stringendola forte a sé.
Quanto l'amava.
La rossa rimase sorpresa da tale reazione, ma subito si lasciò andare. Non c'era nulla di più bello che un abbraccio materno e lei voleva goderselo a pieno.
-Ti voglio bene!- sussurrò nascondendo il volto sulla spalla della madre che la strinse ancora più forte.
In quel momento nulla aveva iimportanza, solo quel legame madre-figlia che forse non era mai stato così saldo.
  
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